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Autore: Callitmagic    30/10/2014    0 recensioni
“Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza.
Per ogni fine c’è un nuovo inizio.” -Il Piccolo Principe
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Questa è una semplice storia che ne racchiude tante. La Figlia Di Ecate vuole scavare nel passato, e attraverso un’impresa con i suoi amici dovrà salvarsi dalla morte. Ognuno di noi ha peccati, segreti e perdite lasciati ormai alle spalle ma che minacciano ogni giorno di tornare.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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 Scosse Elettriche
Capitolo 15 – La Figlia di Ecate

 



⊱⊱⊱
 

Una scossa elettrica. Due. Tre.
Tirò la testa all’indietro e strinse i denti con forza. Il dolore di quelle scosse lo stava consumando ogni secondo, e per quanto resistesse faceva più male.
Si chiese cosa avesse fatto di male per trovarsi lì.
«Basta»
Assana comparve nella camera, questa volta non bianca, e guardava il riccio con aria indifferente. O almeno, lui lo sapeva, fingendo di essere indifferente.
La donna si inginocchiò ai suoi piedi e gli prese il viso fra le mani:
«Perché non la finiamo di giocare» gli chiese silenziosamente. «E passiamo a cose serie?»
«Come la morte di altri poveri semidei? » ribatté. «Che cosa vuoi? »
Una piccola goccia di sangue scivolò dalla sua bocca.
«Un piccolo aiuto per la mia opera di ‘bene’»
«Potrei vomitare»
Assana rise leggermente e posando le labbra sul suo orecchio sussurrò quello che temeva.
«Non mettermi alla prova, fratellino»

 

⊰⊰⊰


Non avrei mai immaginato che noi figli di Ecate potessimo vedere nel futuro.
Quello che vidi quella notte era terrificante.
Mi ero appena distesa sul letto, chiudendo gli occhi, quando il fiato cominciò a mancare. Come se stessi affogando. Caddi a terra, e la vista si offuscò diventando nera.
Poi non ero più nella camera ad Edmonton ma in un condotto dell’aria molto stretto.
Una figura mi seguiva, lo sapevo, ma non lo vedevo e correvo a perdifiato in avanti per non farmi prendere. Il condotto si chiuse davanti gli occhi e terrorizzata arretrai. Quando la figura comparve il fiato si mozzò completamente.
«No» sussurrai  più volte finché divenne un urlo. «No. No. No! Non tu
E la parte peggiore venne quando sentii un dolore al petto.
«Mi dispiace» è l’ultima cosa che ho sentito prima di risvegliarmi.

 

⊰⊰⊰


Il cielo splendeva, gli uccelli cinguettavano e Severus Piton raccoglieva i fiori nel giardino. La descrizione di una perfetta giornata.
Peccato che non era quel giorno.
Il portale da la sensazione di essere risucchiati nel nulla, come se comprimesse e allargasse il corpo. Non appena avverto l’aria calda in faccia, caccio un sospiro di sollievo. Anche se troppo presto.
Aperti gli occhi, mi guardo intorno. E’ sera e vedendo solo le luci dei lampioni, deduco di trovarmi in un vicolo cieco del centro di Edmonton.
Cammino lentamente e la maglietta a maniche corte che indosso è troppo leggera per il vento fresco.
Esco dal vicolo e rimango pietrificata. Le strade malfamate formano un intrigo e vagabondi gironzolano senza meta.
Confusa non mi rendo conto di un uomo calvo sulla quarantina – basso e ciotto – che si avvicina.
Prima che potessi fare qualcosa mi piazza un pugno in faccia facendomi cadere.
«Ma che diavolo…» dico toccandomi la fronte.
«Signorina!» esclama «La stavamo aspettando»
«Perché mi aspettano e io non so mai niente?» borbotto «Bel benvenuto…»
Mi rialzo barcollando, questa volta pronta a qualche colpo.
«Abbiamo atteggiamenti un po’ maleducati» afferma «Ma se non l’avessi fatto mi avrebbe mai seguita? »
«Seguit…» due secondi dopo sono raggomitolata in un sacco. Bell’inizio, che dire.



 

⊰⊰⊰


Finalmente torno a respirare quando mi tolgono dal sacco. Mi ero stancata di vedere attraverso i buchi. La gamba è addormentata la scuoto un po’.
Naturalmente mani e polsi legati.
«Non è carina?» annuisce un vecchio nevrotico dai denti marci. Che schifo.
«Prima che venga l’Imperatore potremmo divertirci» annuisce un altro.
«Che cazzo di nome è l’Imperatore?» dico esasperata da una situazione tanto stupida. Potevo uscirne da un momento all’altro grazie alla magia ma volevo godermi il momento. «Un altro tizio che vuole minacciarmi e bla bla bla?»
Tre vecchietti mi guardavano come se non capissero una parola di quello che dicevo.
«Facciamola»
Stavo per ribattere con un urlo di disgusto, ma un'altra voce interruppe come al solito,tipico dei film.
«Adesso ci parlo io, e nessuno si azzardi a toccarla» Mi gelai sentendo la voce, e tutti i miei dubbi si chiarirono.
Una sola voce bassa e che mi aveva incantato la prima volta adesso mi terrorizzarono.
«Scar, quale piacere»






 

---->Angolo autrice *yoo*<----

Cara gente che legge la mia poor storia questa è una short perchè
NON HO IL TEMPO MATERIALE PER SCRIVERE.

LA MELEDETTA SCUOLA BABBANA risucchia le mie forze ew.
Anyway credo di aver messo un po' di cose sconvolgenti ma vvb comunque. Tutto verrà spiegato nel prossimo capitolo, don't worry.
seguitemi su twittah ----> @shielvd

 

 

   
 
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