I Ricordi Di Pan

Setsuna Meioh era seduta nella cabina del computer. L’immagine virtuale del Dr. Brief l’aveva appena informata che Chi Shenron si era rifugiato sul pianeta Neo Namecc, quando la giovane Pan la raggiunse.
-Oh, salve Pan.
-Salve Setsuna. Come mai te ne vuoi stare qui tutta sola?
-Sai, in questi giorni sono un po’ ansiosa, quindi ho pensato di non rovinare l'umore anche agli altri.
-Ansiosa? Se è per il drago, non devi aver nulla da temere. Io l’ho già affrontato e so quali sono i suoi punti deboli…
-No, non è per quello. Sono in pensiero per la piccola Hotaru. Anche se so che si trova in mezzo a gente fidata, non riesco a stare tranquilla.
-Beh, se ti può consolare, anch’io sono preoccupata per qualcuno.
-Davvero? Di chi si tratta?
-Prometti di non dirlo a nessuno?
-Promesso.
Pan si girò un attimo ad osservare il piano inferiore, per essere sicura che nessuno (in particolare lo zio Goten) stesse ad ascoltare, prima di avvicinarsi all’orecchio della donna e bisbigliare: -Gill.
-Gill? Il robottino? Ma se alla Capsule Corporation ti ho vista mentre tentavi di ucciderlo?
-Beh, sì, in effetti è vero, ma in fondo in fondo (ma mooolto in fondo) gli voglio bene!
“Un po’ come si vogliono bene Sailor Moon e Sailor Mars, in pratica…” pensò Setsuna.
Il computer interruppe le due, informandole che mancava appena un quarto d’ora all’atterraggio.

Al piano inferiore, le due videro principalmente Goten e Naruto chiacchierare allegramente al centro della stanza. Lo sguardo si posò in seguito su Kankuro, fratello di Temari e di Gaara, seduto mestamente in disparte. Infine, Pan e Setsuna notarono quasi per fortuna la timida Hinata, rifugiata in un angolino a torturarsi gli indici come era solita fare.
-Gente, fra poco scendiamo, quindi smettete di fare quello che state facendo e ascoltatemi bene. Dobbiamo concentrarci su Chi Shenron e organizzare un piano per batterlo.
-Uffaaaa- esordì Naruto -proprio adesso? Goten mi stava raccontando una cosa molto interessante!…
-Ma davvero? Di che si tratta?
-Nulla che ti riguardi, Pan.
-Nulla che mi riguardi? Beh, di qualunque cosa si tratti riprenderete un’altra volta. Ora bisogna pensare alle cose serie.
-Come vuoi- le rispose lo zio, che poi sussurrò velocemente a Naruto: -dopo ti racconto di quella volta che Pan si è svegliato di colpo durante un incubo, ha strillato terrorizzata fino a svegliare il quartiere intero e ha pisciato nel letto. Tutto in una volta. Appena tre giorni fa.
Dopo essersi schiarita la voce ed essersi sturata le orecchie, che in quel momento le fischiavano da far paura, Pan cominciò a descrivere la situazione.
-Dunque, il drago che stiamo andando a combattere si chiama Chi Shenron, rappresenta la sfera dalle sette stelle ed è nato dal desiderio di far riportare in vita gli innocenti uccisi da Vegeta quando questi era stato posseduto dal mago Babidi.
-E a noi che ce ne frega?
-Direi... niente, Kankuro. Ottima osservazione. Quello di cui dobbiamo preoccuparci è il modo in cui attacca. Chi Shenron ha la facoltà di assimilare il corpo di qualsiasi essere vivente e potenziare a dismisura la propria potenza. Quando io e nonno Goku l’abbiamo incontrato la prima volta, aveva preso possesso del corpo di una talpa ed era quindi in grado di muoversi sottoterra e generare terremoti, oltre a creare raggi d’energia che partivano dal terreno. Credendo di averlo sconfitto, abbiamo abbassato la guardia e io sono caduta nella sua trappola.
-Che trappola?
-Chi Shenron si era rifugiato nella sfera. Non appena l’ho toccata, sono stata posseduta e il drago ha potuto sfruttare i miei poteri per combattere alla pari contro il nonno. Certo, la forza di nonno Goku era sempre superiore, ma per paura di colpire anche me si è sempre trattenuto dall’attaccare, e il drago era sul punto di vincere.
-Come avete fatto ad uscire da quella situazione?
-Col nonno svenuto, Chi Shenron ha voluto fare il bastardo coi suoi sentimenti e mi ha liberata per qualche istante proprio davanti al suo naso. Ma era tutta una finta: il nonno mi ha afferrata appena prima che rientrassi nel corpo del drago, il quale è tornato alla sua forma originale ed è stato facilmente battuto.
-Così, ora che sappiamo già tutto di lui, sconfiggere Chi Shenron sarà una passeggiata?
-Esatto, Naruto. Vedo che hai afferrato!
-Ma così è troppo facile! Non c’è nessun gusto!
-Vedo che non hai afferrato proprio niente. Cosa pretendi, che mi faccia usare di nuovo da Chi Shenron e complicare inutilmente il combattimento?
-E perché no? Così scopriamo quello che sei in grado di fare, Pan!
-Se vuoi te lo faccio scoprire anche subito, così la pianti!
Prima che si scatenasse una rissa, Kankuro si alzò dalla sua postazione e si mise tra i due contendenti.
-Ascolta, moccioso, è meglio fare come dice lei.
-Finalmente qualcuno che mi da ragione! Meno male che ci sei tu, Kankuro!...
La piccola Sayan fece per abbracciare il ninja di Suna, venendo però tenuta a distanza di sicurezza, bloccata per la testa.
-Non fraintendere. Sappi che non me ne frega un accidente di questa storia. Se ho accettato di darvi una mano è solo perché mio fratello mi ha costretto a venire. Quindi, prima concludiamo la missione, meglio è.
-Ah. Vabbè, è il risultato che conta. Prepariamoci, fra poco si scende. Non vedo l’ora di vendicarmi del drago!
-Non vedo l’ora di togliermi la ruggine di dosso!
-Non vedo l’ora di combattere!
-Non vedo l’ora di tornare a casa!
Ognuno con le sue motivazioni, Pan Goten Naruto e Kankuro scesero al livello inferiore, in attesa di uscire. Hinata rimase ferma ad osservarli, Naruto in particolare, fino a quando Setsuna non la richiamò alla realtà.
-Vieni, Hinata?
-S-sì. Arrivo.
Incespicando la ragazzina raggiunse gli altri, osservata con attenzione dalla donna.
“Hinata Hinata Hinata… è vero, col Byakugan può vedere oltre le cose e le persone, ma nella ricerca delle sfere e dei draghi è un potere che può tornare utile a tutte le squadre. Mi chiedo perché Shikamaru l’abbia inserita proprio in QUESTA, contro QUESTO drago.”

Una volta completato l’atterraggio e messo piede sul pianeta, i sei vennero immediatamente spiazzati. Di fronte ai loro occhi si stagliava uno scenario di desolazione estrema: il villaggio nel mezzo del quale erano scesi era stato completamente raso al suolo; in lontananza si vedevano ancora le fiamme di un incendio; soprattutto dei cadaveri di namecciani erano riversi al suolo. Chi Shenron aveva già cominciato ad agire.