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Autore: always_in_my_heart_    30/10/2014    0 recensioni
*Capitolo Tre*
A quel punto le due porte a molla in fondo al corridoio si spalancarono all’ unisono lasciando intravedere due uomini, più precisamente due paramedici, che tenevano per le ascelle un ragazzo che continuava a gridare e dimenarsi.
Il ragazzo portava un paio di pantaloni della tuta grigi tendenti al blu, un giacchetto beige leggero e in testa un cappello rosso da cui spuntavano i capelli castani che gli arrivavano poco sopra gli occhi.
Ma la cosa che spiccava di più in quel ragazzo erano gli occhi: erano di un azzurro particolare, dentro c’era il mare, il mare piatto di inizio estate. Jade riusciva a vederli benissimo pur trovandosi a circa sei o sette metri da lui, e ne rimase colpita.
[...]
-Maschio, ventitré anni, schizofrenico, non aveva mai avuto crisi pesanti ma questa è la seconda volta perciò abbiamo deciso di portarlo da voi- disse l’uomo continuando a combattere contro il ragazzo. Jade si affrettò a controllare quale stanza fosse vuota ci condusse i due uomini e subito andò a prendere dall’ armadietto la siringa con il calmante.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 21



Ed fu il primo ad arrivare su Niall approfittando del momento di confusione per sfilargli la pistola dalle mani immobilizzandolo.
Louis invece era accasciato a terra vicino al corpo di Jade disteso sul pavimento.
Era successo tutto troppo velocemente, ma allo stesso tempo lentamente. Nessuno di loro aveva ancora realizzato ciò che stava accadendo, ma soprattutto nessuno di loro  avrebbe mai pensato di trovarsi in una posizione simile.
Nel momento in cui l’irlandese aveva puntato la pistola verso il castano, che stava correndo verso lui, Jade era riuscita a liberarsi dalla sua stretta correndo a sua volta verso il ragazzo che amava e facendogli così da scudo.
Dopo il colpo nella stanza risuonarono le urla di Niall e Louis, contemporaneamente mentre Ed si affrettò a correre verso il biondo per disarmarlo.
Ora Jade era distesa a terra  in una piccola pozza di sangue che il castano non riusciva a capire da dove provenisse.
-Chiama un ambulanza, subito!- si rivolse allarmato al rosso che sparì dalla porta trascinandosi dietro Niall che si stava dimenando.
-Jade! Jade mi senti? Jade sono Louis. Resta sveglia. Resta sveglia ti prego, fallo per me. Lo hai detto anche tu, io sono tuo e tu sei mia. Se te ne andrai come farò?- sussurrò sfiorandole il viso- Se te ne andrai tu lo farò pure io-
-L-Louis, s-stai b-ene- sussurrò piano lei sorridendo –Ti.. Ti amo- una lacrima solcò il suo viso.
-Anche io ti amo, ma non chiudere gli occhi. Se mi ami non farlo. Te lo prometto appena mi avranno curato staremo sempre insieme. E quel bastardo la pagherà, lo giuro- le disse stringendole la mano.
-L-Louis p-er q-qualsiasi c-cosa.. c-chiama Har-ry. Promettimelo- sussurrò tossendo.
-Te lo prometto- le rispose mentre la ragazza piano piano chiudeva gli occhi.
Quando poco dopo Ed tornò trovò Louis in lacrime che stringeva il corpo immobile della ragazza e anche a lui venne quasi voglia di piangere. Lavoravano insieme da due anni e si era creata una certa intesa tra i due, qualche volta andavano a ballare, o uscivano a bere un caffè. Ci si parlava bene e lo aveva consolato spesso. Inutile dire ch si era affezionato a lei.
Anche il biondo, che aveva al suo fianco, sembrava distrutto dall’accaduto. Sembrava rendersi conto di ciò che aveva fatto e che non era nulla di positivo.
 
 
Harry stava uscendo di casa quando sua sorella Gemma lo richiamò.
-Hey dove pensi di andare? La mamma ha detto di non farti uscire fino a domani ed è quello che farò, volente o nolente. Non si disobbedisce agli ordini della mamma-
-Dai Gem ho 23 anni ormai, su smettila. Anche la mamma dovrebbe finirsela con queste scemenze. In punizione a 23 anni. Andiamo!-
-Hazz mi dispiace gli ordini della mamma sono gli ordini della mamma. Non posso farci nulla-
-Si che puoi, mi puoi coprire-
-No, non ci pensare minimamente! Poi mette in punizione anche me! Se è assurdo mettere in punizione uno di ventitré anni pensa come può essere con una di ventisette! Aah devo andarmene da questa casa-
-Si Gem, anche io devo andarmene da qui-
-Pensi che se le diremo che vogliamo andarcene ci metterà in punizione?- domandò la più grande facendo scoppiare a ridere il fratello.
-Possibile- rispose quest’ultimo.
Il cellulare del riccio squillò rivelando il nome di Nick, uno dei suoi tanti amici di università.
-Hey Grim che vuoi?- rispose allegramente.
-Niente di che, mi chiedevo se ti va di fare due tiri a pallone stasera-
-Magari! Quella sfasata di mia madre mi ha messo di nuovo in punizione. Ho ventitré anni, ti rendi conto? È ridicolo!- il ragazzo dall’altra parte del telefono scoppiò a ridere.
-Di nuovo Har? Ma si può sapere che combini? È la terza volta questa settimana! Sei proprio un cattivo ragazzo- lo prese in giro –Comunque te ne devi andare da lì, altrimenti a cinquant’anni starai ancora in punizione-
-Lo so- sospirò Harry- Sinceramente mi chiedo ancora che miracolo sia successo per permettermi  di andare da Jade a Londra-.
Nel frattempo sentì il telefono di casa squillare, probabilmente era sua madre che voleva sapere come andavano le cose. Vide Gemma rispondere, fece prima una faccia confusa, poi il telefono le cadde dalle mani.
-Grim devo andare. Ti richiamo più tardi scusa- e senza aspettare una risposta agganciò il telefono andando verso la sorella che lo guardò.
Afferrò la cornetta e rispose alla voce dall’altro capo.
-Sono Harry, chi parla?-
-Harry grazie al cielo! Si può sapere dove stavi? Ti ho chiamato quattro volte sul cellulare!-
-Louis? Hey amico finalmente ti fai sentire! Come stai?- Gemma lo guardò confusa.
-Non bene Harry- rispose l’altro con voce grave.
-E’ successo qualcosa?-
-Ha sparato a Jade- il cuore del riccio perse un battito. Tutta l’allegria e l’ironia di poco prima scomparvero dopo quelle quattro parole così semplici e coincise. 
-Cosa? Come sta lei ora? che diavolo è successo?- non riusciva a fermarsi dal fare domande.
-Harry, non so come sta. I paramedici l’hanno portata via ma le loro facce non erano positive. A me non è permesso uscire da qui senza qualcuno, lo sai. Non l’ho potuta seguire, c’è Ed con lei e la polizia ha arrestato il pazzo. Riesci a venire?-
-Si, non ti preoccupare Louis arrivo appena posso-
-Ok, appena sei a Londra però va da lei, va bene? Non ti preoccupare per me, io sto bene. Tu vai da lei senti come sta poi chiama la clinica e chiedi di parlare con me. Dopo ti spiego quello che è successo-
-Va bene, grazie Louis- disse il riccio prima di chiudere e rivolgersi alla sorella- Ora mi fai uscire?-
-Si, vengo con te. A costo di prendermi tre anni di punizione-
-Grazie sorellina- la abbracciò correndo su per le scale per dirigersi in camera sua e preparare un piccolo borsone.
Due ore dopo erano a Londra. Gemma lo aveva lasciato in ospedale e stava andando a prendere Louis, sotto supplica di suo fratello.
-Salve, sono qui per prendere un paziente, Louis Tomlinson- disse alla ragazza di fronte a lei.
-Un momento glielo chiamo-
Tre minuti dopo un ragazzo, castano occhi azzurri e viso da bravo ragazzo, le si fermò di fronte.
-Sono la sorella di Harry- si affrettò a dire prima che questo parlasse- Mi ha supplicata di venire qui a prenderti- il ragazzo spalancò gli occhi e la ringraziò almeno dieci volte prima di correre a cambiarsi nella sua stanza.
 
Il silenzio in auto era quasi insopportabile. Gemma guidava, Louis osservava la strada.
-Oh comunque io sono Gemma! Che maleducata, scusami!-
-Oh giusto! Louis, piacere-
-E così sei un amico di Jade- il ragazzo annuì tristemente.
-Tu la conosci?-
-Quando eravamo piccole giocavamo sempre insieme, anche grazie a mio fratello. Poi crescendo ci siamo separate, però si. Le voglio ancora molto bene. È un po’ come una sorella per me- il ragazzo annuì tornando a guardare la strada.
 
-Harry!- gridò Louis dall’altra parte del corridoio andando in contro al più piccolo.
-Louis, ciao!- si abbracciarono velocemente.
-Sai nulla di nuovo?-
-No, nulla per il momento. La stanno ancora operando-
-Cazzo sono passate tre ore! Come è possibile?-
-Non lo so, speriamo bene-
In quel preciso istante Ed arrivò con due caffè in mano.
-Louis- lo fissò confuso- Volevo venire a prenderti ma poi ho pensato che avrebbe destato troppi sospetti. Certo, ci sono le telecamere di sorveglianza ma meglio non rischiare-
-Tranquillo- scosse la testa il ragazzo- L’importante è che sei stato con lei-
-Telecamere? Sospetti? Di che sta parlando?- domandò confuso Harry.
Louis iniziò a spiegare che era successo e anche Ed intervenne nel racconto.
Poi un medico si avviò verso di loro, la sua espressione non era delle migliori quando tolse la cuffia.
Tutti loro erano parecchio storditi e confusi, o semplicemente distrutti, come Louis e le parole del medico non erano di certo rassicuranti.
Jade era sospesa tra la vita e la morte.
Un lieve filo la legava all’una e all’altra.
Ma per quanto tempo avrebbe retto quel filo? Nessuno lo sapeva.
 





Beh ora mi odierete, sono una stronza lo so ahahah beh a quanto pare non è Louis quello a cui ha sparato, bensì Jade. Si salverà? Mah..
In realtà il capitolo era davvero pronto ma ho aspettato di ricevere più recensioni, però visto che non arrivavano ho aggiornato. Ormai continuo perché manca solo l’epilogo.. si.. siamo alla fine e un po’ mi dispiace, mi mancheranno Jade e Louis e tutti i personaggi.
Naturalmente nell’ epilogo verrà chiarito tutto riguardo a Niall, sul perché faceva tutto ciò ecc.. e.. *suspance* se Jade si salverà. Voi che dite?
Beh alla prossima. Spero di ricevere più recensioni questa volta.
A presto!!
                                                    
                                                                              -always_in_my_heart_

 
  
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