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Autore: crazyfrog95    31/10/2014    14 recensioni
Tutti odiavano Naruto Uzumaki. Lui era un demone, un mostro, e perciò andava evitato a prescindere. Ma Naruto era molto più che un semplice dodicenne. Un potere ancora più grande del Kyuubi era sepolto in lui, un'abilità perduta da secoli... Con l'aiuto del Terzo Hokage, del buffo Jiraya, dei suoi amici, e magari di... qualcuno di speciale, riuscirà a emergere dal baratro della sua solitudine, e a realizzare il suo sogno?
Salve! Questa storia mi è venuta in mente sintetizzando tutto ciò che non mi piace della storia originale, e modificandolo come piace a me. i protagonisti saranno abbastanza OOC: Naruto sarà più sveglio, Sasuke più amichevole e Sakura meno inutile. È la mia prima storia, ma non vi chiedo assolutamente di essere pietosi nelle recensioni. Anzi, vi chiedo di criticare e farmi presente tutto ciò che secondo voi non va, farò tesoro delle critiche cercando di migliorare. Detto questo, buona lettura :)
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Hiruzen Sarutobi, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Sasuke/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rikudou Legacy - Gli Eredi delle Sei Vie'
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Allenamento Speciale


 

Naruto si svegliò di buon'ora.
Erano passati due giorni dal funerale del Sandaime, e Tsunade e Jiraiya lo avevano lasciato riposare senza disturbarlo.
Primo, per dargli modo di riprendersi dalla morte del Sandaime e dalla battaglia sostenuta contro Gaara. Secondo, per permettergli di sistemare il vecchio appartamento di Orochimaru.


Quando era arrivato, Naruto era rimasto sconcertato da ciò che aveva trovato: i piani erano ugualmente grandi, circa 350 metri quadri l'uno, quindi era un'abitazione di lusso. Ma nel piano di Orochimaru non si poteva camminare per l'ingombro: era pieno di scaffali pieni di ogni genere di cosa, dalle più tecnologiche, come strani macchinari contenenti esperimenti mai portati a termine (Tsunade ne aveva presi la maggior parte, per vedere se potevano essere utili in ospedale, e avrebbe finito di portare via gli altri entro un paio di giorni), a quelle più ripugnanti, come animali morti e organi sezionati.

Naruto passò tutta la mattina del primo giorno a pulire e liberare spazio, e verso ora di pranzo la casa aveva decisamente cambiato faccia. Era ancora un po' lugubre, ma ci sarebbe stato tempo per sistemarla, l'importante era che aveva riacquistato luminosità e spazio, adesso si che era una casa di lusso.


Dopo pranzo passò a trovare Hinata, e le raccontò della notizia datagli da suo padre la sera prima. La corvina, come previsto, fece i salti di gioia, e i due andarono a farsi una passeggiata per il villaggio.
Naruto ne approfittò per ripassare a casa del Sandaime e prendere le sue cose, che inviò con un Raijin alla nuova casa.

Infatti la prima cosa che aveva fatto era stata posizionare sigilli di Dislocazione sia in casa che in qualsiasi altro posto importante del villaggio, in modo da potersi muovere rapidamente ovunque.
Usando una delle tecniche lette sul diario di suo padre, Naruto aveva individuato alcuni sigilli di quel tipo rimasti dal tempo di suo padre, ancora attivi dopo tutto quel tempo. Molti erano andati distrutti durante l'attacco del Kyuubi e in seguito al recente assalto di Orochimaru, ma alcuni, come quello nell'ufficio dell'Hokage, erano rimasti intatti, e funzionavano perfettamente.

Hinata, vedendo quanto lavoro avesse da fare, decise di accompagnarlo a casa, e lo aiutò ad arredarla in modo estremamente bello e raffinato.
Un tocco femminile era proprio ciò che ci voleva: quando ebbero finito la casa era completamente diversa, uno spettacolo al confronto con ciò che si era presentato al biondo al suo arrivo. I due passarono l'intera serata insieme, a guardare la TV e a baciarsi, finchè Hinata non dovette tornare a casa.
Naruto non aveva resistito un minuto di più, ed era crollato a dormire, esausto dal lavoro svolto in casa.


Ora Naruto era nella cucina, per fare colazione. Jiraiya era partito presto per sistemare alcuni affari, e Tsunade era in ufficio. Dopotutto, avevano un villaggio da ricostruire. Sul tavolo, Naruto trovò un biglietto.

"Vieni in ufficio alle 11, devi raccontarci alcune cose. -Tsunade."

E così il biondo fece colazione e si vestì rapidamente.
Quando fu pronto e arrivò l'ora, eseguì un Raijin Volante, ritrovandosi nell'ufficio dell'Hokage. C'erano Jiraiya e Kakashi, oltre a Tsunade.

«Eccomi, nonna, volevi parlarmi?»
L'espressione spensierata di Naruto svanì come fumo davanti all'espressione di fuoco di Tsunade. Questa parlò lentamente, ma ogni parola fece rabbrividire il biondo.
«Naruto. Esci, bussa, e poi rientra.»

Il biondo fu talmente spaventato dal tono usato dalla Sannin che non osò obiettare. Uscì, bussò e quando l'Hokage gli diede il permesso entrò nuovamente.
«Non farlo più, Naruto. Questo è l'ufficio dell'Hokage, è una questione di rispetto. Forse un giorno lo diventerai, ma fino ad allora ti comporterai come un normale cittadino.»
«D'accordo, scusa nonna Tsunade».

La bionda sorvolò per l'ennesima volta su quell'odioso soprannome, e i quattro si sedettero.
«Allora, Naruto. Raccontaci dello scontro con Gaara. Abbiamo bisogno di sapere tutto ciò che è successo da quando tu e Sakura avete inseguito Sasuke, fino a quando Kakashi ti ha ritrovato nella foresta.»

Naruto prese fiato, e iniziò a raccontare.
L'espressione dei tre variò da ammirata quando arrivò alla parte in cui affrontava da solo Shukaku («Sei stato un incosciente! Hai idea del pericolo in cui ti sei messo?!» lo rimproverò Tsunade) a compiaciuta quando parlò dell'evocazione di Gamabunta («Bravo figliolo, hai messo in pratica ciò che ti ho insegnato!» sorrise Jiraiya), fino a diventare di totale stupore quando arrivò alla parte in cui usava il Mokuton.
Alla fine del racconto, il silenzio calò nella stanza, mentre tutti assimilavano le informazioni appena ricevute.


«Non si può andare avanti così, Naruto»
Tsunade spezzò il silenzio che si era creato da qualche minuto.
«Avresti dovuto tenere segreta la tua capacità di usare il Mokuton, ora la voce si diffonderà rapidamente...»

Allora intervenne Kakashi.
«Se mi posso permettere, Naruto ha dovuto tenere segreta la sua abilità innata per tutto questo tempo solo perchè era un ragazzino incapace di difendersi. Ora sappiamo che non è più così: è cresciuto ed è diventato un ninja di primo livello, lo dimostrano le tecniche che ha imparato e l'avversario che ha sconfitto.
Il mio parere, è che sia arrivato il momento che lui impari a controllare le sue capacità.»
«Sono d'accordo, il tempo di nascondersi è finito.»
Jiraiya sostenne Kakashi, con espressione seria.
«Avete ragione, non possiamo più permetterci di tenere nascosta una simile abilità.»

Tsunade si raddrizzò, prendendo la sua decisione. Prese un uccello da una gabbia lì vicino, e gli legò un piccolo foglio, su cui aveva scritto qualcosa, alla zampa. Quindi lo lasciò volare fuori dalla finestra.
«Ho mandato un messaggio a quello che dovrà farti da maestro, Naruto. Dovrebbe essere qui tra pochi minuti.»
«Come? Non saranno il maestro Kakashi o l'Ero-Sennin a insegnarmi?»

Naruto ora era sorpreso, e Tsunade diede subito spiegazioni.
«No, ho bisogno di loro due per una missione importante. Ieri sera, un messaggio proveniente dal Villaggio della Sabbia mi ha informata che è stato ritrovato il cadavere del Quarto Kazekage, assassinato da Orochimaru.
Il villaggio vuole discutere una pace, e scusarsi per il casino dell'altro giorno, hanno affermato che è stato Orochimaru a muovere i fili di tutto.
Saranno Jiraiya e Kakashi a recarsi all'incontro. Jiraiya perchè è il ninja più forte del villaggio, e Kakashi perchè è uno dei migliori oratori delle Cinque Terre, e sono necessarie le sue capacità diplomatiche. Tutto chiaro?»

«Si, nessun problema.» disse Jiraiya, per poi rivolgersi a Kakashi.
«Partiamo tra due ore, non fare tardi, o non ti scrivo più i libri Icha Icha.»
Kakashi sbiancò sul posto, quella si che era una minaccia efficace contro di lui.


Entrambi uscirono dall'ufficio, e dopo circa un minuto qualcun altro bussò.
«Avanti.»
Al cenno di Tsunade, la porta si aprì. Entrò un ragazzo che doveva essere poco più giovane di Kakashi, vestito con la classica divisa da jonin, ma con una maschera simile a quella del Secondo Hokage, che lasciava scoperto il volto. Aveva i capelli e gli occhi castani, e un'espressione di educata apatia.
«Mi ha fatto chiamare, Hokage-sama?»
«Si, Tenzo, siediti pure.»
Il nuovo arrivato prese posto, e Tsunade fece le dovute presentazioni.

«Naruto, lui è Tenzo delle ANBU, conosciuto anche come capitano Yamato, puoi chiamarlo come preferisci. Tenzo, lui invece è...»
«Naruto Uzumaki...»

Yamato mostrò un particolare interesse per il biondo.
«Ho sentito parlare di te, e ho avuto modo di osservarti durante il torneo. È incredibile la maestria con cui hai padroneggiato le tecniche del Quarto Hokage. Dimmi un po', come hai fatto ad impararle?»
«Beh, le ho lette sul diario che mi ha lasciato, con l'aiuto di Jiraiya e di nonna Tsunade.»

Il biondo si grattò la testa, imbarazzato, mentre Tsunade ribolliva ancora per quell'appellativo. Yamato rimase sorpreso non tanto dal modo in cui aveva chiamato l'Hokage, ma per un altro dettaglio:
«Ma come hai fatto a venire in possesso del diario dello Yondaime? Jiraiya-sama lo ha cercato per anni!»
Tsunade a quel punto intervenne.
«Non ha importanza come ne è venuto in possesso, fatto sta che Naruto avrebbe dovuto ricevere quel diario in ogni caso, perchè lui ne è il legittimo erede. Tenzo, Naruto è figlio del Quarto Hokage.»


A quella rivelazione, della quale solo in pochi al villaggio erano al corrente, lui escluso, un'espressione di comprensione di dipinse sul volto di Yamato.
«Ah, allora è così... Comunque... Potrei sapere il motivo della mia convocazione?»
Tsunade allora iniziò a parlare.
«Abbiamo bisogno delle tue particolari abilità, Tenzo. Naruto è un Uzumaki, e come tale discende dai Senju. Il fatto è che Naruto ha ereditato l'Arte del Legno del Primo Hokage.»
«COSA?!»

La faccia di Yamato adesso era sconvolta. Per decenni nel villaggio erano stati condotti i peggiori esperimenti, ad opera di Orochimaru e del capo della Radice, Danzo, per ricreare un potere così ambito.
Solo l'intervento del Sandaime aveva fermato quello scempio, che aveva provocato innumerevoli vittime. E ora un discendente puro dello Shodaime si faceva avanti!


«È questo il motivo per cui ti trovi qui. Per anni l'abilità di Naruto è stata tenuta segreta, ma adesso abbiamo deciso che è arrivato il momento che impari a controllarla. Capisci il tuo compito?»

Allora Yamato comprese: avrebbe dovuto fargli da maestro.
«D'accordo, Hokage-sama. Se non le dispiace, iniziamo subito.»
«Certo, andate pure. Buona fortuna Naruto.»
Tsunade li congedò, iniziando a occuparsi dei documenti che l'attendevano.
«Vieni con me, Naruto»
Yamato si avviò fuori dalla porta, e Naruto lo seguì.


Lo condusse al di fuori del villaggio, nel campo di allenamento 0, quello riservato agli ANBU.
«Allora, ascoltami bene. La signorina Tsunade mi ha scelto per farti da maestro, e lo ha fatto per un motivo ben preciso: osserva...»
Unì le mani: «Arte del Legno: Casa a Quattro Piani!»

Con enorme stupore del biondo, dei tronchi di legno spuntarono dal suolo, andando a costruire una casa nel prato. Incuriosito, Naruto vi entrò.
Era completamente vuota, come appena costruita, fatta interamente di legno. Ora non aveva più dubbi: non era stata una Tecnica del Richiamo, il capitano Yamato aveva davvero usato l'Arte del Legno!
Uscì nuovamente, e si rivolse all'ANBU.
«Ma come ha fatto? Anche lei è un discendente del Primo Hokage?»
Yamato scoppiò a ridere, per poi tornare subito serio.

«No, Naruto. Vedi, devi sapere che in passato sono stati compiuti diversi esperimenti, allo scopo di ricreare l'Arte del Legno di Hashirama Senju.
In alcuni soggetti venivano impiantate le sue cellule, ma nessuno riusciva ad adattarsi, e col tempo le cavie morirono tutte a seguito degli effetti collaterali, senza risultati.
Il Terzo Hokage, quando le vittime raggiunsero un numero troppo elevato, sospese gli esperimenti, ma questi furono continuati in segreto, da Orochimaru. È questo il motivo per cui venne bandito dal villaggio e dichiarato traditore, quando venne scoperto. Anche Danzo della Radice fu messo sotto accusa, come ideatore del piano, ma nessuno riuscì mai ad incastrarlo.
E qui si arriva a me: io sono l'unico di quelle cavie che fu in grado di adattarsi a quelle cellule e sopravvivere. Con il tempo sviluppai l'Arte del Legno, anche se molto più debole dell'originale, e me ne servii per alcuni compiti che gli ANBU mi assegnarono, e che solo io potevo compiere.
Ora, Tsunade mi ha affidato il compito di insegnarti a usare la tua abilità, e sono l'unico che può farlo, viste le mie capacità.
Forza, non perdiamo tempo. Cerca di riprodurre i miei movimenti. Tu hai un tatuaggio che riproduce il Kanji del Legno da qualche parte, vero?»

«Si, qui sulla mano»
Naruto mostrò al capitano il simbolo sul dorso della mano destra.
«Bene, come puoi vedere ne ho uno uguale anch'io.»
Yamato scostò il colletto della divisa, rivelando lo stesso marchio dietro la spalla sinistra.
«Il controllo sul legno si concentra nel tatuaggio: convogliando lì il chakra, è molto più semplice muovere il legno come desideri...»


E così, i due iniziarono ad allenarsi. Grazie alla Tecnica Superiore della Moltiplicazione Naruto imparava molto in fretta, e fu in grado di riprodurre rapidamente tutte le tecniche che Yamato gli mostrò. Con quella nuova capacità, nessuno lo avrebbe mai fermato. Il suo sogno di diventare Hokage diventava sempre più possibile da realizzare...


 

   
 
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