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Autore: vanessie    31/10/2014    3 recensioni
Questa FanFiction è il continuo di Sunlight's ray...non l'avete letta? Era la mia prima storia pubblicata qualche anno fa, quindi correte a cercarla!
Avevamo lasciato Jacob e Renesmee ormai adulti, felici e contenti, ma nuove avventure aspettano loro, Jessie, Sarah e Jeremy, nonchè tutti gli altri personaggi della Saga di Twilight.
Una storia fantasy e romantica in cui tutte le ragazze possono riconoscersi, ma che non mancherà di stupirvi!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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SUNLIGHT'S RAY PART 2 FANFICTION


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Capitolo 59

“Il Consiglio degli Anziani”







POV Jacob

Stavo girando per la città di Forks senza una meta precisa. Avevo preso la macchina ed ero uscito di casa mosso da un’inspiegabile desiderio di non pensare. La mia mente era sovraccarica: lavoro, famiglia, salute di papà…soprattutto quest’ultimo pensiero non mi abbandonava mai. Negli ultimi tre giorni mio padre era ancora peggiorato e sul suo volto stanco e sofferente vedevo scritta ogni volta la parola dolore. Quando andavo a trovarlo in ospedale ero preoccupato del fatto che quella potesse essere l’ultima volta in cui lo vedevo. Misi da parte le mie riflessioni e feci inversione con l’auto, basta girare a vuoto, volevo andare in ospedale e trascorrere insieme tutto il tempo che gli rimaneva. Guidai a velocità spedita, parcheggiai, mi recai nella sua stanza e lo salutai con un sorriso appena varcai la porta. Billy ricambiò il sorriso e mi fece cenno di entrare. Gli chiesi se avesse bisogno di qualcosa e lui disse che voleva un bicchiere d’acqua. Presi il bicchiere e versai l’acqua per poi avvicinarmi alla sua bocca e aiutarlo a bere. Poi mi misi seduto sul suo letto, mi sembrava ancor più indebolito e affaticato quella mattina. Restai ad osservarlo, occhi negli occhi con lui, per scrutare ogni più piccolo cenno di sofferenza sul suo viso.

“Sono contento che tu sia passato a trovarmi, volevo parlare da solo con te” disse con voce tremolante e sottile. Lo invitai a proseguire, non avevo idea di cosa volesse dirmi “Jacob voglio che tu prenda il mio posto nel Consiglio degli Anziani” disse afferrandomi la mano destra “Papà…non è il momento di parlare di questo” “Invece sì Jacob, voglio essere sicuro che quel posto sia tuo” “Perché? Sono già capobranco, potresti affidare quell’incarico a qualcun altro” “No, tu sei mio figlio e quell’incarico è tuo, un giorno lo tramanderai ai tuoi figli…” disse. Non sapevo se accettare o meno, essere il capobranco implicava un sacco di responsabilità, non me la sentivo di assumermi anche quelle relative a membro del Consiglio “Potresti chiedere a Rachel” “Tua sorella non conosce bene quanto te la nostra tribù e non è dentro al soprannaturale quanto lo sei tu” “Papà…non so…possiamo riparlarne in un altro momento?” “Figliolo non so se avrò un'altra opportunità per chiedertelo” “Non parlare così” “Lo sai meglio di me, sto male e voglio andarmene sapendo che tutto è sistemato” “Non te ne andrai” dissi. Mi alzai dal letto e cominciai ad andare avanti e indietro per la stanza “Jake, so che è difficile, ma per me è necessario parlarne ora…non vorrai lasciar morire il tuo vecchio senza averlo accontentato!” disse quasi sorridendo. Mi bloccai di scatto e lo guardai, come faceva ad aver voglia di scherzare anche in quell’istante? “Non morirai, non adesso” “Ascolta so cosa vuol dire perdere un padre, ho sofferto anch’io quando morì tuo nonno, ma sono sicuro che ce la farai, sei un uomo forte e molto più maturo di come ero io alla tua età” “Non è così papà, non sono affatto forte né maturo” “Sì che lo sei e sono sereno sai? Tu, Rebecca e Rachel avete la vostra famiglia e tanti amici, che vi aiuteranno sempre nel momento del bisogno” “Non credo di poter affrontare questo argomento” “Perché Jacob? Lo sai quanto soffro e credimi la morte per me sarebbe la fine della sofferenza, vedila da questo punto di vista” “Beh non ce la faccio a pensarla così, non sono abbastanza altruista e poi non capisco perché continui a vedere la tua morte come una cosa imminente” dissi quasi arrabbiandomi. Non volevo sentire quelle parole, non volevo salutare per sempre mio padre, anche se ero grande avevo ancora bisogno di lui.

“Succederà presto…sai lo so perché stanotte ho sognato tua madre e lei me lo ha detto. Era seduta nel salotto di casa e mi guardava. Era bellissima e tendeva la sua mano verso di me. Mi ha detto che non vede l’ora di rivedermi e che mi aspetta…e anch’io voglio riabbracciarla” disse con gli occhi lucidi. Sentire quelle parole e vederlo commosso mi fece calmare e anche i miei occhi si gonfiarono di lacrime, così mi sistemai a sedere sulla sedia al lato del suo letto. “Sarai un perfetto membro del Consiglio degli Anziani, non avrei mai potuto trovare un successore migliore di te” disse afferrando nuovamente la mia mano “Sei sempre stato un figlio perfetto, non mi hai mai dato preoccupazioni, sei sempre stato ubbidiente e affidabile…sono molto orgoglioso di te” disse, procurandomi una forte scarica di emozioni. Sapere che mio padre era fiero di me mi riempiva il cuore di gioia, alcune lacrime tracimarono dai miei occhi e mi rigarono il viso. “Tu sei il figlio che ho sempre desiderato…e pensare che quando tua madre scoprì di essere incinta di te eravamo così preoccupati!” disse facendo spuntare un sorriso sulla mia bocca. Sapevo che i miei genitori non desideravano un altro figlio dopo la nascita di Rebecca e Rachel. Ero stato un incidente di percorso, ma ovviamente mamma e papà mi avevano sempre amato. “Dimmi che mi farai contento Jake. Accetterai di diventare membro del Consiglio?” alzai lo sguardo, con le lacrime che continuavano a scorrere sulle mie guance e con voce commossa risposi “Certo che accetto papà, come potrei dire di no!” “Grazie, ora che tutto è sistemato mi sento meglio” disse e poi mi chiese di prendere una cosa dal cassetto del mobile accanto a lui. Aprii il cassetto, presi in mano una bustina di cuoio e gliela porsi. “Questa è per te” disse papà tirando fuori dalla bustina di cuoio una collana di tipico stile Quileute, che riconobbi immediatamente. Era la collana dei membri del Consiglio. Papà infilò la collana al mio collo e sorrise “Direi che il rito di passaggio è stato fatto” disse Billy, sorrisi e mi alzai in piedi per avvicinarmi a lui ed abbracciarlo.

“Ti voglio bene papà e te ne vorrò sempre” dissi staccandomi da lui e continuando a piangere, di rimando i suoi occhi tradirono l’emozione per le mie parole riempiendosi ancora una volta di lacrime “Ti voglio molto bene anch’io” rispose. Mi rimisi a sedere sulla sedia e mi sporsi verso di lui andando ad appoggiare la testa sulle sue gambe. Rimasi lì in quello stato di beatitudine, triste perché il destino mi stava privando di una delle persone più importanti della mia vita e felice allo stesso tempo per aver trovato l’occasione per dire a mio padre che gli volevo bene, non lo facevo da molto tempo…dopo un po’ mi alzai e volsi il mio sguardo su papà. Era immobile, ad occhi chiusi, aveva ancora il sorriso sulle labbra e la mano stretta nella mia, lo chiamai più e più volte, ma lui non rispose. “Papà?” “Papà, rispondimi” continuavo a dire piangendo e scuotendolo “Papà ti prego, dimmi qualcosa…” “Non puoi lasciarmi…perché?!?!?” Era ovvio che fosse successo, dovevo solo accettarlo. Accarezzai e baciai la sua mano, “Resterai sempre nel mio cuore e nei miei pensieri” sussurrai piangendo a dirotto. Mi alzai in piedi, lasciai la sua mano e restai a guardarlo, mio padre non c’era più, quello lì davanti a me era il suo corpo, ma ero sicuro che la sua anima stesse già volando verso il paradiso, dove mia madre lo stava aspettando da tempo. Si sarebbero di nuovo abbracciati e amati dopo tutti quegli anni di lontananza, ma ero egoista, avevo tenuto mio padre con me per molto tempo e avrei voluto che restassimo insieme per l’eternità. Uscii a fatica dalla stanza, asciugai le mie lacrime e chiamai l’infermiera. Poi chiamai le mie sorelle e mia moglie, dovevo comunicargli la brutta notizia, avrei dovuto stare accanto a loro e ai miei figli, aiutandoli a superare il dolore di quella perdita, ma non sapevo se ne sarei stato capace. Era dura accettare quello che era appena accaduto, io stesso mi sentivo distrutto e non sapevo se sarei stato in grado di andare avanti…da solo senza papà, che nel bene e nel male c’era sempre stato, in ogni occasione.


NOTE:

Buon Halloween! Non è un capitolo adatto ai festeggiamenti, lo so... Purtroppo è arrivato il triste momento della morte di Billy. Sappiate che mi è costato molto scriverlo, Billy è un personaggio che mi piace molto, ma è irreale che dopo tutti questi anni gli umani siano sempre in buona salute. A questo punto della storia infatti Jacob avrebbe circa 52 anni, di conseguenza suo padre ne avrebbe almeno 85. Spero di essere riuscita a rendere al meglio lo stato d'animo di Jake in quella dolorosa circostanza, personalmente ogni volta che rileggo questo capitolo non riesco a evitare di piangere, forse perchè in un certo senso rivivo qualche simile esperienza della mia vita.

Prima di morire Billy gli passa il testimone di membro del consiglio degli anziani, che diritto va a lui e poi si trasmetterà di generazione in generazione. Spero che mi lascerete molte recensioni e che, anche se magari vi ho rese tristi, sia comunque riuscita a trasmettervi delle emozioni!

A martedì!

Vanessie



   
 
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