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Autore: AlekHiwatari14    31/10/2014    2 recensioni
Storia ispirata a quella precedente di My Life like a Vampire.
Un tempo, quando erano bambini, i Sakamaki fanno i conti con i loro problemi. Problemi che li ha portati ad essere ciò che sono, ma se qualcuno incrociasse il loro cammino e in quel passato eviterebbe i loro cambiamenti, come diventerebbero i Sakamaki? Chi e/o cosa li farà cambiare? E sopratutto, perchè?
Raccontata con gli occhi e le emozioni dei Sakamaki, ma sopratutto di Subaru, e preparatevi ad entrare nel loro passato per vedere e comprendere passo dopo passo i loro cambiamenti e le mille e più avventure che li aspettano con un nuovo personaggio del tutto imprevedibile.
Buona lettura.
Genere: Commedia, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Subaru Sakamaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My Life like a Vampire'
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Capitolo 12


***
Subaru
***


Una donna aveva detto di chiamarsi Red Rose dopo avermi guardato.La cosa mi sorprese perchè era il nomignolo che avevo dato a Rita. Alzai la testa vedendo il suo volto. Aveva l'aspetto di mia madre. Il suo modo di fare era identico al suo. Quando disse come si chiamava mi venne un colpo. Pensai:"E' impossibile che sia lei!", ma la realtà è che era proprio chi pensavo che fosse. Al collo aveva il cristallo che le aveva regalato mia madre. Non so come fece, ma sembrò svincolarsi facilmente sia da papà che da Richter ritornando bambina. Se ne stava con Raito, Reiji e Shu quando sentii i rimproveri avuti da loro, mi avvicinai incuriosito.

Reiji:Papà cercava una donna dal vestito di rose e lei gli ha detto che era in giardino.
Raito:E' impossibile che sia lì. Sto tornando ora dal giardino.
Rita:Ehi, io l'ho vista di sfuggita che ne so io dov'è andata.
Subaru:Bugiarda!

Interruppi guardando contrariato Rita. Cos'era successo? L'avevo vista. Era lei Red Rose, la donna che cerca papà. Ero pienamente convinto di ciò che avevo visto.

Rita:Subaru, che hai?

Mi chiese vedendomi contrariato. 

Subaru:Sei una bugiarda e nascondi le cose! Perchè non lo dici?
Rita:Dire cosa?
Subaru:Oh...lascia perdere!! Sei proprio come Cordelia! Una doppiogiochista infame!
Raito:Ehi! Modera le parole, mia madre infame lo è sicuramente, ma non è una doppiogiochista proprio come non lo è neanche Rita.
Rita:Raito, lascialo stare. 

Disse prendendogli la mano e calmando Raito. Si avvicinò a me che ero una bomba pronta ad esplodere da un momento all'altro.

Rita:Subaru...cos'è successo?

Domandò prendendomi la mano. Gliela sfilai di mano e con le lacrime agli occhi corsi in camera mia. Ero deluso. Perchè aveva fatto tutto questo? Perchè aveva ammaliato Richter e papà così?? Mi sentivo il cuore a pezzi. Credevo che lei fosse sincera e invece stava ingannando tutti. Incominciai a piangere, preso da questi pensieri, seduto a terra dietro la porta. La piccola, sentendo il pianto, incominciò a bussare.

Rita:Subaru? Posso entrare?
Subaru:Va via!!

Le urlai appoggiando la testa alle gambe che abbracciavo. 

Rita:Perchè non ne parliamo? 
Subaru:E di che dovremo parlare?
Rita:Di molte cose che non sai....come tsundere.
Subaru:Non mi interessa.

Inaspettatamente me la ritrovai davanti.

Subaru:Come hai fatto ad entrare?
Rita:Sono un vampiro anch'io. Te lo sei dimenticato?

"Ovvio. Ha usato il teletrasporto." pensai guardandola contrariata. La piccola si avvicinò a me accovacciandosi a terra.

Rita:Subaru? Dai, non avercela con me.
Subaru:Tu sei una doppiogiochista infame. Riesci a trasformarti in altre persone e ad ingannare chiunque, dimmi chi sei!!

Le gridai in faccia, ma sul suo volto vidi solo occhi spenti e sguardo basso.

Rita:Quello che hai visto non è una trasformazione, ma una cosa di più grande che non posso dirti.
Subaru:Vedi! Hai segreti con tutti. Sai tutto di tutti, ma nessuno sa niente di ciò che sei e di ciò che fai, me lo spieghi come sia possibile??
Rita:Io...non volevo...
Subaru:Non volevi cosa?
Rita:Ferirti.

Rispose incominciando a piangere. Abbassai il volto. Non volevo vederla così. Ero arrabbiato a morte con lei, ma mi feriva vederla così giù.

Rita:L'ho fatto perchè non voglio che tu diventi quell'essere e non voglio che la famiglia si sgretoli.

Continuò asciugandosi le lacrime e cercando di essere forte.

Subaru:Perchè?
Rita:Cordelia è il centro di tutto e Cordelia devo colpire. Per causa sua non sono neanche un vero e proprio vampiro. 
Subaru:Che vuoi dire?
Rita:Non posso bere sangue per causa del canino spezzato che ho. Non mi permette di bere e non mi sento per niente vampiro così. Che razza di vampiro sono se non posso neanche nutrirmi normalmente?
Subaru:E' stata lei a fartelo?
Rita:Si, proprio come tenterà di uccidere tua madre. 
Subaru:Ma tu chi sei?

Le chiesi sorpreso.

Rita:Sono Rita. Semplicemente io.
Subaru:Come sai tutte queste cose?
Rita:E' la domanda che mi sento più spesso dire. Come lo sai? Come hai fatto? Come lo sapevi? Chi sei? E così via. Ma a queste domande non ho risposta neanche io. Per questo rispondo sempre lo sapevo e basta. Quando sai qualcosa lo sai anche senza sapere come.

Alzai la testa e la guardai. Aveva un volto confuso e dispiaciuto. Sapevo che la sua missione era colpire Cordelia, ma non sapevo che ci sarebbero stati anche altri modi come questo per colpirla. Vedendola rammaricata cercai di cambiare discorso. 

Subaru:Tsundere.
Rita:Che?
Subaru:Che vuol dire tsundere?
Rita:Come ti stai comportando adesso.

Rispose spezzandomi il cuore. Non volevo essere una persona così cattiva, che scatta per nulla e che ferisce le persone che ama stando male principalmente io visto che sono buono dentro.

Subaru:Non voglio essere un tsundere. E' brutto.
Rita:Allora smetti di arrabbiarti! Smetti di fare tutte queste scenate. Sii te stesso come lo sei stato fin ora. Perchè anche se tu fai il cattivo,l'arrogante, lo scorbutico acido, tu sei buono, dolce e gentile dentro. Sono cose opposte l'une dalle altre. Ecco perchè ti stai comportando da tsundere. Fai il cattivo, ma qui dentro sei buono.

Disse appoggiando la sua mano sul mio cuore. Con le lacrime agli occhi mi avvicinai a lei abbracciandola.

Subaru:Rita.....non voglio essere un tsundere. E' brutto.
Rita:Lo so. Per questo devi essere te stesso e per esserlo dobbiamo eliminare Cordelia.
Subaru:Lo so, ma vederti vicino a zio Richter e vedendo il modo in cui lo ammaliavi, pensavo...

Alterata staccò l'abbraccio dicendomi:

Rita:Ehi! Potevi scegliermi un partito migliore. Ma l'hai visto? E' vecchio e pieno di rughe per non parlare della faccia d'infame che ha. Solo lui poteva mettersi con Cordelia, che poi daltronde ci sta solo per prendere il suo potere, peccato che farà la stessa fine di Cordelia.
Subaru:Cioè...?

La piccola sorrise.

Rita:Va beh...ho parlato troppo oggi. Che ne pensi di scendere a festeggiare con Shu?

Annuii alzandomi e prendendo la sua mano, mentre nei corridoi stava succedendo un putiferio.

***
Shu
***


Shu:Ehi! Finalmente sei venuto! Pensavo non venissi!

Esclamai felice vedendo il mio miglior amico Edgar. Gli avevo prestato dei vestiti nobili siccome era una cerimonia in grande con canzoni di musica leggera. Diciamo che era la classica festa aristocratica. Perchè glieli avevo prestati? Purtroppo viveva in un povero villaggio, ma si sa. L'amicizia non ha prezzo. Per questo gli avevo dato i vestiti più belli che avessi.

Edgar:Sicuro che non disturbo?
Shu:Certo che no. Vieni! Voglio farti vedere la casa.

Dissi portandolo con me in giro. Mentre gironzolavamo per casa vedemmo Rita e Subaru uscire dalla stanza di Subaru.

Edgar:Chi è quello?
Shu:E' il mio fratellastro Subaru. Non è molto socievole, ma quella affianco si. Si chiama Rita ed è la mia sorellina.
Edgar:Davvero? Non sapevo avessi sorelle.
Shu:Infatti è venuta da poco. Vieni che te la presento.

Risposi correndo verso Rita. 

Shu:Rita! Fermati!

La piccola si fermò voltandosi insieme a Subaru.

Rita:Shu. Che ci fai qui?
Shu:Devo presentarti una persona.
Rita:Una persona?

Chiese avanzando verso di noi mentre Subaru era lì fermo a guardarci.

Shu:Rita, ti presento Edgar. E' il mio migliore amico e giochiamo spesso insieme.
Edgar:Ciao.
Rita:Piacere, io sono Rita.

Disse facendo intimidire Edgar. Si, lo so. Siamo come la notte e il giorno, diversi e uguali allo stesso tempo. Lui è timido ed introverso, mentre io invece sono allegro e solare, ma si sa che l'amicizia è questo. Essere diversi e capirsi con un solo sguardo. Io ed Edgar siamo amici per la pelle e non vorrei mai separarmi da lui. Neanche morto.

Shu:Sai è piuttosto timido, ma quando prende confidenza è un gran giocherellone.
Rita:Si vede. 

Rispose scompigliando i capelli ad Edgar.

Edgar:Dai, non sono mica un bambino. Guarda che sono più grande di te.
Rita:Davvero? Quand'è il tuo compleanno?
Edgar:A Luglio. Il 23 luglio, perchè?
Rita:Ah.. beh... allora posso darti ragione. Sei più grande di me di....


Incominciò a contare sulle dite.

Rita:di 4 mesi e neanche.... 3 mesi e qualcosa.
Edgar:Perchè? Quand'è il tuo compleanno?
Rita:A novembre.
Subaru:Quando di novembre?

Domandò mettendosi in mezzo.

Rita:Il 19. Comunque è stato un piacere conoscerti. Possiamo giocare insieme qualche volta, che ne dici?
Edgar:Certo. Qualche volta che Shu viene da me, puoi venire anche tu.

Disse sorridendo. Ero felice. Il mio migliore amico e la mia sorellina sembravano andare d'accordo, nessuno l'aveva umiliato, ne tanto meno avevano capito che fosse un umano. Meglio di così non poteva andare, finchè non andammo in salone dove vedemmo Reiji.

Reiji:Che ci fa lui qui?
Shu:L'ho invitato, perchè?
Edgar:Mica sto disturbando?
Shu:No, non disturbi. Non farti tanti problemi.
Reiji:Invece disturbi e come.
Shu:Ehi! Abbi un pò di rispetto per il mio amico.
Reiji:Rispetto? Solo uno stupido come lui può essere tuo amico.
Shu:Rimangiati quello che hai detto!!
Reiji:E perchè mai? Un umano nella tana dei vampiri non può essere che un idiota, non credi?
Edgar:Vampiro?

Chiese incominciando a tremare mentre tutti ci guardavano. Edgar scappò via ed io me la presi con Reiji.

Shu:Guarda che hai fatto!!
Reiji:Ho detto la pura realtà. Vedi che è un imbecille?
Shu:Piantala!!

Esclamai con le lacrime agli occhi. 

Rita:Finitela voi due!

Disse mettendosi di mezzo. Aveva rovinato il mio compleanno e non potevo perdonarglielo. Incominciai a correre via nella direzione dov'era andato Edgar. Lo trovai poco distante dal parco che conduceva nel suo villaggio.

Shu:Edgar? Io....
Edgar:Tranquillo. Non ero fuggito per tuo fratello.
Shu:Cosa? Allora perchè sei fuggito?
Edgar:Era tutto così altolocato. Odio l'aristocrazia e gli abiti di lusso. Odio le regole e tutti quei comportamenti strani.
Shu:Mi spiace che tu l'abbia saputo così.
Edgar:Cosa? Che sei un vampiro? Guarda che già lo sapevo.
Shu:Davvero?
Edgar:Non mangi mai quando vieni a casa mia e bevi sempre quel liquido che ti porti dietro nella borraccia. Era ovvio che lo fossi.

Edgar già sapeva tutto e il fatto che mi avesse accettato aveva un valore grande per me. Lo abbracciai. Era un grande amico. Non aveva rivelato a nessuno la mia identità e questo mi rendeva fiero di lui. Il giorno seguente però, successe qualcosa di strano. Cordelia era molto amareggiata dal comportamento di Richter e Richter non guardava neanche più Cordelia. Cos'era successo? Fatevelo raccontare da Cordelia.
Un bacio, Shu.

   
 
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