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Autore: scbiebersloveg    31/10/2014    2 recensioni
Lui era tornato dopo avermi lasciato lì da sola, dopo aver rotto il mio cuore in mille pezzi, era andato via senza pensarci due volte.
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Era sempre più bello, i capelli biondo cenere alzati in una cresta impeccabile, indossava dei jeans a cavallo basso e una maglietta bianca che metteva in evidenza i suoi muscoli più evidenti dall’ultima volta, era più alto ed era perfetto, come sempre.
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Sapevano solo che lui era partito e che per tutti questi mesi eravamo rimasti in contatto.
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“Spiegami perché ti sei scopato quella puttana! Spiegami perché sei partito! Spiegami perché sei tornato e spiegami chi è quella stronza che ti porti sempre dietro!”
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"Io ti amo, non ho mai amato nessuno, fino a che ho incontrato te, la mia bambolina, amore mio perdonami”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chaz, Justin Bieber, Ryan Butler, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Justin

Ellen, dove diamine sta Ellen?! La cercavo da più di venti minuti, potevo sembrare ossessivo ma l’avevo cercata dappertutto, avevo domandato alle ragazze e perfino al ragazzo del bar!

“Mike” mi avvicinai ai divanetti “Hai visto Ellen?” era la mia ultima speranza.

“No, perché?”

“Perché l’ho cercata dappertutto ma non so dove sia e non mi risponde al cellulare!” mi passai una mano nei capelli, ero preoccupato, non sapevo dov’era o con chi, conoscendola di sicuro aveva bevuto altri drink ed era ubriaca.

“Ti aiuto a cercarla, tu vedi se Harley la vista” annuii e andai dritto verso la pista per cercarlo.

“Harley!” lo tirai per un braccio.

“Ehi amico! Lasciami divertire, cos’è quella faccia?”

“Non è il momento, non riesco a trovare Ellen” al sentire il nome ‘Ellen’ scattò.

“Come non riesci a trovarla? Hai controllato nei bagni?” la preoccupazione era chiara nella sua voce.

“Si, ho mandato le ragazze e non c’era”

“Vedi al piano di sopra e se l’hai già fatto controlla di nuovo, io provo a cercarla qui” non mi diede il tempo di rispondere che sparì tra la folla.

Mi precipitai alle scale salendo i gradini due alla volta, controllai in ogni stanza e angolo ma niente.

“Ehi Alex! Alex!” fermai la ragazza bionda che usciva da una delle tante camere.

“Ehi…ragazzo” fantastico! Era ubriaca.

“Hai visto Ellen?” aggrottò la fronte cercando di ricordare.

“Oh si, era andata a cercarti, credo in terrazza” terrazza? Questa casa ha una terrazza?! Ringraziai la ragazza e cercai la terrazza.
Trovai la porta-vetro che conduceva alla terrazza in un angolo sperduto della casa che non avevo mai visto.

Aprii la grande vetrata, il terrazzo era enorme, c’erano due divanetti alla mia destra su cui c’erano ragazzi e ragazze che si passavano di tutto: sigarette, marijuana, alcool e anche le ragazze.
Mi guardai intorno, niente, lei non c’era, mi avvicinai al muretto che circondava il terrazzo, percorsi tutto il contorno fino ad arrivare dall’altra parte, circondava tutta la casa, svoltai l’angolo fermandomi di colpo.
Strinsi i pugni guardandoli, erano insieme, mentre io la cercavo come un disperato, preoccupandomi per lei.
Non avevo più il controllo di me stesso, scattai verso le due figure avvinghiate l’una all’altra, afferrai il collo della maglia del ragazzo spingendolo via dalla mia ragazza.
Volevo ucciderlo, pestarlo a sangue, lo scaraventai a terra colpendolo più volte sulla mascella, ero ormai sicuro di avergli fatto un occhio nero e avergli rotto il naso.

“Justin!” Ellen cercò di spingermi via dal corpo di David, sentivo la sua voce ma allo stesso tempo era come se non la sentissi, era solo un sottofondo di tutti i miei pensieri, ero più furioso che mai, aveva toccato la mia ragazza, la mia piccola Ellen, ero disgustato.

“Justin! Ti prego basta! Così lo uccidi!” poggiò le sue mani sulle mie spalle cercando di allontanarmi da David “Harley! Mike! Aiutatemi vi prego!” urlò disperata.

Alla fine Harley e Mike mi spinsero via dal corpo di quel bastardo.

“Cosa cazzo stai facendo!” mi urlò Harley contro.

Lo guardai prima di alzarmi da terra, passai le mani sui jeans per pulirle da alcune gocce di sangue.

“Portate via quell’idiota prima che lo uccida” guardai il ragazzo steso a terra, si teneva lo stomaco dolorante.

“Si può sapere perché l’hai fatto?!” mi domando stavolta Mike.

“Chiedilo a lei, non ero io quello avvinghiato a David” indicai con la testa Ellen, aveva il viso rigato dalle lacrime, il trucco le era colato sul tutto il viso e righe nere le attraversavano le guance, e nonostante tutto, era sempre bellissima.

“Cosa è successo?” Harley si rivolse alla sorella.

“Io me ne vado” superai Ellen e accesi una sigaretta mentre scendevo le scale che portavano al piano inferiore, volevo solo andarmene via da lì.

Ellen

Non riuscivo a pensare, a muovermi, ero bloccata, non riuscivo nemmeno a parlare, mi sarei aspettata di tutto da David ma non questo, non osavo immaginare cosa sarebbe successo se Justin non sarebbe arrivato. Mi faceva schifo.
Justin mi guardava furioso, privo di emozioni, mi risvegliai dal mio stato di trance solo quando svoltò l’angolo per andare via.

“Justin” sussurrai, ma era troppo lontano per sentirmi, guardai David, era ancora steso a terra, privo di forze, Mike e Harley mi guardavano chiedendomi spiegazioni, ma io volevo solo parlare con Justin.

Mi asciugai le lacrime sporcandomi le mani di nero, ero orribile, lo sapevo, ma in quel momento non mi importava del mio aspetto.
Tirai giù il vestito e portai i capelli davanti al viso prima di correre e raggiungere Justin.
Cercai di scendere le scale il più veloce possibile, o almeno, per quello che i tacchi permettevano, non cercai nella villa, mi precipitai direttamente fuori, e infatti era lì, nella sua Ferrari bianca, lo chiamai più volte ma inutilmente, sfrecciò via lungo la strada deserta, lasciandomi lì, in lacrime.
Mi accasciai a terra, singhiozzando, due braccia mi avvolsero da dietro, mi girai trovando Elysabeth che mi stringeva forte a se, avvolsi le mie braccia attorno al suo busto sprofondando la faccia nel suo collo.

“Ssssh, El tesoro non piangere” mi accarezzò i capelli cercando di cessare il mio pianto “Cosa è successo?” strofinò le dite sotto i miei occhi cercando di togliere le lacrime ma era impossibile, ne uscivano sempre di più.

“El, ti prego non piangere” mi strinse di nuovo a se sussurrandomi che sarebbe andato tutto bene.
 
****

“Lasciami in pace, non ho voglia di parlarne” la mia voce uscì ovattata a causa del cuscino che avevo sulla mia testa.

“Non me ne frega un cazzo Ellen, ieri sera hai pianto per quasi mezz’ora tra le mie braccia quindi o mi dici cosa è successo o lo vado a chiedere a Justin!” alzai la testa di scatto guardandola minacciosamente.

“Ti odio” alzò gli occhi al cielo.

“No, non è vero, tu mi adori” disegnò un cuoricino immaginario con le dite e mi lanciò un bacio “Adesso parla Jhonson, muoviti” ritornò subito seria e incrociò braccia e gambe sedendosi sul mio letto.

Sbuffai e iniziai a raccontarle tutto, anche se con tutto l’alcol che avevo bevuto era tutto troppo confuso.

****

“Ma io lo uccido! Aspetta solo che me lo trovi davanti e lo castro!” non finii nemmeno di raccontare che iniziò ad urlare e imprecare contro David.

“El?” la chiamai cercando di calmarla “Ely?” ci riprovai di nuovo “Elysabeth?” stavolta usai il suo nome intero “Beth?!” urlai più forte arrivata ormai all’esasperazione.

Si fermò di scatto fulminandomi con lo sguardo “Come mi hai chiamato?”

“Ti sto chiamando da dieci minuti cogliona!” alzai gli occhi al cielo “Calmati Ely”

“Hai parlato con Justin?” abbassai lo sguardo sentendo già le lacrime ritornare.

“No” scossi la testa cercando di scacciare le lacrime “Ho provato a chiamarlo ma non mi risponde, ovviamente, crede che l’abbia tradito” il suo comportamento mi aveva delusa, lui non si fidava di me, credeva davvero che avrei potuto tradirlo, con David poi!

“Oh tesoro, non preoccuparti, devi solo parlargli e si aggiusterà tutto, quindi, invece di startene qui, muoviti e vai da lui” mi spinse giù dal letto.

“Elysabeth! Sei un elefante” sbuffai e iniziai a vestirmi.

“El?” la chiamai prima di chiudermi in bagno, si girò aspettando che parlassi “Grazie” sorrise facendomi l’occhiolino.





Buh...

Non chiedetemi il perchè di questo "buh" perchè non lo so nemmeno io gne.
Da oggi, cercherò di aggiornare ogni sabato...anche se oggi è venerdì ma dettagli .-.
Domani parto, vado a Roma ouo quindi ho postato il capitolo oggi, mi scuso per gli errori, ma avevo tutto in testa e dovevo solo scriverlo, poi andavo di fretta c:

Avevo ancora tante cose da scrivere ma ho deciso di scriverle nel prossimo capitolo lasciandovi in ansia ouo che bulla eheh, nu vabbè io vi vi bi forevah pelle, okay la smetto.
Vorrei tanto sapere se la storia vi interessa o no, quindi vi chiedo solo di lasciare una piccola ma piccolissima recensione :)

 
  
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