Cap.2 Nei Momenti tristi
Qualche giorno dopo, ricordo che mi chiamasti, ero agitata, ma tu ovviamente in men che non si dica mi avevi tranquillizzato. Abbiamo parlato a lungo, e la sera del giorno dopo ci siamo visti a cena, e io mi sentivo tranquilla, non c'era più niente che mi preoccupava, ridevo e scherzavo, perché tu avevi (e hai) sempre avuto questo potere, nei momenti in cui sono triste o giù di corda mi fai tornare il sorriso. Chi sa se anche tu ricordi bene come lo ricordo io quei giorno…
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Era un lunedì, durante una supplenza, ero triste, perché a casa non avevo il coraggio di discutere con mia mamma. Stavo piangendo, come sempre. Ricordo che quello era stato l'anno in cui non m'interessava dove e quando, se ero tristo piangevo e succedeva spesso; insomma ero proprio una stupida! Almeno a mia discolpa dico che quello era un buon motivo.
Il professore ci aveva lasciato fare quello che volevamo, e nel casino della classe scoppiai in un pianto. Mi accorsi di una cosa importantissima: odiavo piangere. Ora riderai, ma dover spiegare i motivi, il sentirsi osservata dai compagni e eccessivamente consolata delle amiche…, era opprimente, per questo provavo sempre a resistere, poi però esplodevo. Ma tu… Tu eri di una categoria differente, ascoltavi nel buio, e non ti intromettevi, non mi giudicavi, ti ho sempre ammirato per questo, ti ho sempre ringraziato in silenzio per questo. Dopo quello sfogo ricordo di essermi girata, e dietro c' eri tu. Stavi giocando con le carte, i nostri sguardi si sono incontrati e tu mi hai semplicemente detto: - Guarda- e mi avevi mostrato uno dei tuoi soliti trucchi con le carte, e non mi avevi chiesto o anche solo detto niente.
Ricordo benissimo le risate che sono seguite, stavi cercando di fare un nuovo trucco e non riuscivi, spargevi le carte ovunque, e io ridevo, con gli occhi gonfi di una che ha smesso di piangere da poco. Io ridevo. Come fai? come riesci a farmi ridere dopo le lacrime? Anche le mie amiche ci guardavano e sicuramente pensavano fossi matta. Ma sai la cosa bella? Non m'importava, per me c'eri solo tu con i tuoi modi silenziosi di farmi tornare il sorriso inconsciamente.
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-Sono proprio una piagnucola vero?- Ti chiedo mentre sorseggi il vino bianco che hai scelto. Tu ridi e mi rispondi semplicemente:- In effetti….-. ci guardiamo e scoppiamo entrambi a ridere.-Non sai neanche perché te l'ho sto dicendo!-commento arrabbiata, -Hai pensato a qualcosa vero? Te ne esci così dopo aver ricordato qualcosa, sempre, anche in passato. Che ne dici di rendermi partecipe?-. Ormai sono senza peli sulla lingua con te, ti racconto tutto, tralascio poco, tanto so che le cose che non dico riesci a leggerle nei miei occhi. Ascolti fino alla fine e riguardi sorridendo enigmaticamente . -Ricordo- mi dici -E si… ricordo anche quanto piangevi.-. Riesco solo a commentare a mezza voce - Però ho anche la qualità di puntare al massimo e cerco sempre di sorridere-. -Ed è proprio questo il bello di te- sussurri anche tu, e i nostri sguardi s'incontrano, e nuovamente come quel lontano lunedì mattina esistiamo solo noi.
Nota dell' autrice
Secondo capitolo completato. Spero vi piaccia, non so che dire mi sento bene perchè riesco a sfogarmi scrivendo questa storia. spero vi sia piaciuto il capitolo. I commenti sia positivi che negativi sono accettati tranquillamente, anzi sarei curiosa di sapere che ne pensate. A presto
Renjo_