Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: tini fray    01/11/2014    6 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alec rimase paralizzato mentre Sebastian lo osservava con sguardo perso.
Non capiva cosa stesse succedendo, perché non l'aveva ancora attaccato? E perché lui era ancora fermo come un pezzo di ghiaccio, non riuscendo a muoversi?
Alec guardò oltre la spalla di Sebastian e vide Jace correre fuori dalla biblioteca senza girarsi indietro.
Sbigottito lo osservò uscire, sbattendo la porta, sperò vivamente che stesse andando a cercare rinforzi.
Sia perché non aveva intenzione di combattere Jonathan Morgenstern da solo, ossia, non voleva morire giovane, sia perché non poteva pensare, o non voleva,  che stesse andando a cercare Clary per proteggerla lasciando suo fratello lì.
Deglutì a fatica mentre si guardava intorno cercando qualcosa che potesse aiutarlo, che stupido che era stato a precedere Jace senza una sola arma.
Portava sempre con sé qualche spada angelica o qualche piccolo coltello,  Alec si rimproverò con degli schiaffi virtuali ripensando a quanto fosse stato imprudente.
Lui, il fratello maggiore e iperprotettivo per eccellenza, aveva dimenticato una delle prime priorità degli Shadowhunters.
Posò lo sguardo su Jonathan e sentì le gambe fremere.
Il figlio di Valentine non aveva ancora mosso neanche un passo, e non sembrava minimamente intenzionato a farlo.
Lo guardava come se stesse riflettendo tanto intensamente da dimenticarsi dove fosse o quale pericolo stesse correndo.
Alec, per la prima volta dopo tanto tempo, non si sentì come se quel ragazzo biondo tanto temuto da tutti potesse ucciderlo, mentre lo guardava negli occhi riusciva a percepire un lato umano dentro di lui, qualcosa che non era mai venuto a galla durante quei mesi di guerra.
Si sentì stranamente al sicuro, come se non avesse a che fare con un pazzo ma con il bambino che giocava con lui da piccolo*, un bambino innocente, che ancora non aveva idea di quanto sarebbe stata orrenda la sua vita.
Costantemente in allerta, iniziò a studiare Jonathan.
Si chiese per quale motivo si fosse fermato, e si chiese anche, dubbioso, se quella fosse solamente una strategia di attacco con la quale sperava di confonderlo.
Alec prese quel briciolo di coraggio e di voce, che pensava di aver perso per sempre, e si fece avanti.
"Che ci fai qui?".
Alec sentì il Jonathan nella sua mente ridere per la sciocchezza che era appena uscita dalle sue labbra, mentre il figlio di Valentine, nella realtà, guardava la biblioteca come se volesse memorizzare ogni suo minimo particolare.
Alec si sentì a disagio, perchè lo stava deliberatamente ignorando? Alec si chiese se sarebbe stato meglio torturarlo fino a quando avrebbe risposto, oppure aspettare fino a quando avrebbe reagito.
Sinceramente, la domanda che Alec gli aveva posto, tanto impulsivamente, sembrava così infantile da non meritare risposta, ma il Lightwood sentiva in un qualche modo che Jonathan non avrebbe voluto rispondere, o forse non poteva.
Jonathan si girò verso l'interno della stanza e si incamminò fra gli scaffali.
Alec rimase attonito, e si chiese quali intenzioni avesse.
Ma, diversamente da come avrebbe agito se fosse stato lucido, lo seguì.
Jonathan girò verso uno scaffale dove si trovavano riuniti tutti i libri di Demonologia, osservò attentamente un reparto e un'espressione che Alec non seppe descrivere prese forma sul suo volto, allo stesso tempo angelico e demoniaco.
Alec lo raggiunse e osservó il punto oggetto di interesse da parte di Jonathan.


 

Maledizioni e legami indissolubili




Alec arricciò il naso e si sentì spaventato e confuso.
"Cosa c'è di così interessante in un libro di magia oscura?" Chiese Alec corrugando le sopracciglia.
Jonathan sussultò leggermente come se si fosse dimenticato della sua presenza e, dopo aver lanciato un ultimo sguardo alla porta della biblioteca, prese il libro dallo scaffale impolverato e ci soffiò sopra togliendo ogni minima traccia di polvere.
Alec sentì gli occhi bruciare e starnutì ripetutamente.
Jonathan lo guardò assassino.
"Shh, non fare rumore" intimò Jonathan guardandosi intorno.
Alec si beò del freddo ma dolce suono della voce del ragazzo, che gli apparve così familiare, nonostante l’avesse ascoltata pochissime volte in tutta la sua vita.
Jonathan aprì lentamente il libro e Alec vide il suo volto riprendere l'espressione che aveva assunto prima.
Alec si sentì fuori posto, era curioso di sapere cosa tanto interessava al ragazzo, avrebbe voluto scoprire il suo piano.
Dopotutto il titolo del libro faceva pensare ad uno di quegli enormi tomi che gli stregoni leggono per attuare i loro riti satanici, non prometteva molto bene.
"Cosa c'è? Di che parla? Perché ti interessa tanto?" Chiese Alec impertinente ed esasperato dal mutismo del ragazzo.
Jonathan alzó lo sguardo su di lui e fece un sorrisino beffardo.
"Non ti stai chiedendo solamente questo" disse semplicemente Morgenstern e abbassò lo sguardo sul libro iniziando a girare le sue gialle e antiche pagine esplorandolo.
Alec, stupito, emise un verso indescrivibile.
"In effetti... Mi stavo chiedendo..." Iniziò incerto Alec mettendo le mani nelle tasche dei Jeans e dondolandosi sui talloni.
"Perché non ti ho ancora ucciso, o parchè sono qui in biblioteca a guardare uno stupido libro e non sono da 'qualche altra parte'." Lo interruppe Jonathan girando un'altra pagina senza alzare lo sguardo su di lui.
“I libri non sono stupidi” rispose semplicemente Alec guardandolo con aria superiore.
Jonathan alzò lo sguardo su di lui ed, inarcando un sopracciglio, sorrise sornione.
“Abbiamo un intellettuale qui” disse riprendendo a leggere.
Alec aprì leggermente la bocca come per dire qualcosa ma Jonathan lo interruppe nuovamente.
"Non lo so... Mi sento come se qualcun'altro comandasse i miei movimenti, come se fossi solamente una marionetta nelle mani di qualcun’altro.. non so descrivere questa sensazione..." Sussurrò Jonathan improvvisamente, come se stesse alleviando un peso dal petto.
Alec lo osservò imbarazzato e si guardò intorno, uno strano bisogno si impossessò di lui.
Voleva rimanere solo con Jonathan, voleva capire cosa gli stesse succedendo.
Voleva provare a capirlo, e magari riuscire a scoprire se davvero sotto quella corazza di ferro si nascondesse un ragazzo dolce.
Si sentiva come se fossero due facce della stessa medaglia, come se stessero provando tutt'e due le stesse emozioni.
Ma una verità piuttosto dolorosa si fece strada in lui, come Jonathan aveva ucciso Max e tutte quelle altre povere persone, senza alcun rimorso, poteva uccidere lui.
Eppure questo pensiero non l'aveva minimamente sfiorato in quegli ultimi momenti.
'E non mi sfiorerà più' pensò Alec prendendo coraggio ed avvicinandosi a Jonathan.
Quando il biondo sentì la mano di Alec sulla sua spalla si trattene dal saltare all'aria.
"Fa' un po' vedere" disse Alec guardando da sopra la spalla di Jonathan le pagine del libro, ringraziando infinitamente la sua altezza.
Quando lesse il contenuto di quelle pagine si sentì come se stesse impazzendo.
Vide pagine e pagine di rune, le stesse rune oscure che aveva utilizzato sulla spada durante la battaglia.
Continuò a osservare quegli intrecci di linee rette e curve, leggendo in loro tutta la malvagità possibile: tortura, forza, invincibilità, distruzione.
Una gran parte delle rune erano state riportate sulla carta con un rosso scurissimo, quasi assomigliante al sangue coagulato.
Le ultime rune invece erano di un argento brillante, come il platino.
E poi la vide... Quella runa che sognava da notti, che lo tormentava non riuscendo a farlo dormire.
Oro splendente che risplendeva su tutte le altre.
Lanciò uno sguardo con la coda dell'occhio a Jonathan e vide che, come lui, stava fissando intensamente quella runa.
Jonathan girò lentamente il viso verso di lui e si ritrovarono a pochi centimetri di distanza, Alec vide una strana luce negli occhi di Jonathan mentre lo guardava negli occhi.
Le porte della biblioteca si spalancarono improvvisamente e sulla soglia comparvero: Isabelle, Helen, Aline, Simon (con gli occhiali questa volta), Raphael e Magnus.
Ma nessuna traccia di Jace.
Alec si distacco con così tanto impeto che il libro, che lui stava tenendo da un lato, e lui stesso ricaddero con un tonfo pesante a terra.
Mentre Jonathan spalancava gli occhi sbiancando, Alec fece scivolare il libro sotto uno scaffale.
"Alec! Lascia in pace mio fratello, mostro!" urlò Isabelle correndo verso Jonathan e brandendo furiosamente la frusta.
Alec balzò in piedi e si posizionò d'avanti a Jonathan, Isabelle si fermò appena in tempo dal colpire Alec, e lo guardò sconvolta.
"Alec..." Sussurrò guardandolo con sguardo ferito "cosa stai facendo...".
Alec sentì le gambe tremare.
Cosa fare?
Isabelle, e lui stesso, avevano perso un fratello per causa sua, perché stava proteggendo il suo assassino?
Possibile che stesse agendo in modo così impulsivo?
Alec deglutì, sapendo cosa fare, ma non avendo il coraggio di farlo.
"Isabelle allontanati" disse Alec, con voce ferma, guardando intensamente la sorella.
Isabelle lo guardò sconvolta, ma indietreggiò lentamente, fidandosi di lui.
Alec le lanciò uno sguardo indescrivibile.
Sentì le tempie fremere, una runa si visualizzò d'avanti ai suoi occhi, ma solo lui parve vederla.
Sentì Jonathan dietro di lui fremere.
Alec si girò di colpo e, con un gesto fulmineo degno di un felino, prese lo stilo che aveva in tasca e tracciò a mezz'aria la runa appena memorizzata.
La runa iniziò a moltiplicarsi intorno a Jonathan che osservava Alec con sguardo perso.
"Cosa..." Sussurrò incredula Isabelle.
Una gabbia prese forma intorno al figlio di Valentine, bloccandolo.
Le sbarre, dapprima formate da materia semi-trasparente, consolidarono in ferro nero.
Alec guardò Jonathan e riuscì finalmente a leggere oltre quel muro di sangue demoniaco che si era costruito nel tempo.
Era stupito ma si sentiva tradito.
Tradito da Alec.
Alec scosse impercettibilmente la testa verso Jonathan mentre muoveva passi verso dietro.






















Corse, corse come non aveva mai corso in vita sua.
Corse così tanto che dovette pregare i polmoni per resistere. Per qualche metro.
Sapeva esattamente dove andare, stava seguendo il suo cuore, e questo era quello che contava.
E, quando arrivò d'avanti alla porta di quella stanza, non esitò ad entrare senza bussare.
Spalancò la porta sentendo il cuore battere ad un ritmo indescrivibile.
David alzò lo sguardo su di lui, distogliendolo dal libro che stava leggendo.
"Alec, cosa succede?".
Il Lightwood si appoggiò allo stipite della porta per riprendere fiato.
David balzò in piedi come se avesse capito la gravità della situazione dallo sguardo di Alec.
Si avvicinò a lui accarezzandogli la guancia.
"Tranquillo.. Ci sono io" disse dolcemente David, Alec lo guardò negli occhi e quella sfumatura di ghiaccio stranamente lo calmó.
Riprese piano a respirare normalmente.
"Jonathan... Jonathan Morgenstern è qui.." Sussurrò flebilmente Alec, un lampo di luce improvvisa dardeggiò negli occhi di David.
Alec lo osservò attentamente mentre lo stregone abbassava lo sguardo e sussurrava qualcosa.
"Cosa..?" Sussurrò Alec guardandolo assottigliando gli occhi.
David alzò la testa e lo guardò negli occhi avvicinandosi di più.
"David i ragazzi sono soli... Dobbiamo..." Disse Alec balbettando e guardando il pavimento.
David gli alzò il mento con due dita per portare il viso di Alec al livello del suo.
"Chiamerò io Jia, l'avvertirò e..."
"NO" disse quasi urlando ma con voce ferma Alec stringendo le mani a pugni "Non voglio che lo catturino".
David lo guardò in modo strano, come se stesse cercando di non inveirgli contro.
Alec si aspettò che David urlasse e gli dicesse che era un traditore, che era dalla parte del figlio di Valentine.
Invece David si avvicinò maggiormente a lui, adesso erano pochi centimetri che li speravano.
"Farò tutto il possibile per aiutarlo" sussurrò invece David, guardandolo negli occhi, blu come il mare in tempesta.
Alec strabuzzò gli occhi e gli saltò al collo abbracciandolo.
David all'inizio rimase sorpreso ed era come paralizzato, poi lo strinse.
"Oh Raziel, allora c'è qualcuno che non mi crede pazzo" disse Alec con liberazione e David rise.
"Bene bene, avrei dovuto immaginare di trovarti qui" una voce agghiacciante si propagò per la stanza.
Alec sentì la schiena fremere, quella voce...
Alec si staccò da David e poso lo sguardo all'entrata della stanza: due occhi di gatto lo osservavano furenti











Angolo delle crazy:
Wow, abbiamo finito questo capitolo in mezz'ora😳 un record😂
Bene, iniziamo col dire che siamo un po' dispiaciute delle così poche recensioni del capitolo scorso... Solamente due...
Beh, speriamo vivamente che ci aiuterete a capire dove pecchiamo😅 così potremmo migliorare.
Passando al capitolo:
(*) Ragionando, con la mia parabatai, abbiamo ipotizzato che Jocelyn portasse Jonathan a giocare con Alec da piccoli, “il figlio di Maryse”, perciò abbiamo pensato di inserirlo.
Ed ecco a voi un capitolo sconvolgente, pieno di colpi di scena ed un finale per la quale molte Malec shippers mi vorranno trucidare.
Non voglio dire nulla, altrimenti potrei fare spoiler XD.
 
Piccola anticipazione del prossimo capitolo:
“Per un attimo ho dubitato di te, sai?”
“Non ti avrei mai tradito”
 
Alla prossima❤️
~Tini e Kiakkiera
 
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: tini fray