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Autore: SusannaBeccaccini    01/11/2014    1 recensioni
Una ragazza stanca della sua vita monotona scappa e incontra 'causalmente' Alessio, Alessandro, Lorenzo, Francesco e Riccardo, i Dear Jack. Cosa succederà a questa ragazza? Riuscirà a cambiare vita?
Genere: Avventura, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Aspetto per un'ora e mezza seduta sul pullman freddo, mordicchiandomi le unghie e perlustrandolo con gli occhi. 
Quando i Dear Jack si decidono a raggiungermi, io sono praticamente congelata: "Ma scema stai tremando! Prendere una felpa no eh?" Mi urla Alessio ridendo. Ne prende una a caso dal suo armadio e me la lancia. Io me la metto sorridendo e mi sento subito più al caldo: "Allora come è andato il firma copie?" chiedo: "Le fan sono sempre più scatenate, è pazzesco. Ti vedono e cominciano a piangere e a chiederti un bacio o un abbraccio. Sai che per te darebbero l'anima, come noi la daremmo per loro" mi risponde Lorenzo. Abbasso gli occhi e di colpo mi intristisco: "Qualcosa non va? Ho detto qualcosa di sbagliato?" Mi chiede, sedendosi accanto a me a gambe incrociate. Alessio si siede dall'altra parte, Alessandro e Riccardo per terra di fronte a me, e Francesco in piedi addosso al muro: "No, sto bene. È che dopo quello che ha detto", spiego, indicando il ragazzo tutto tatuato con un cenno della testa: "Mi è venuta in mente mia madre. Anche lei darebbe l'anima per me, e mentre suonavate mi ha chiamata tipo quindici volte". Cerco di accennare una risatina, però mi esce una specie di verso soffocato. Riccardo mi guarda e, con la calma e l'affetto di un fratello mi dice: "Arya, ascolta a me. Noi siamo in tour da meno di un mese, ma prima di ciò eravamo spesso in giro per l'Italia. Ale è rimasto chiuso in una casetta per tantissimo tempo senza riuscire a sentire i suoi genitori. E stava male. Era tristissimo. Tu invece, puoi chiamarli. Magari diglielo che non hai intenzione di stare a casa ma almeno fagli sapere loro che stai bene". Io annuisco asciugandomi gli occhi umidi, mi alzo, esco dal pullman e compongo il numero di mia madre. Squilla: "Pronto Arya, dove sei? Come stai? Oh amore mio". Una voce rotta dalle lacrime mi sputa addosso tutte queste frasi veloci: "Mamma, stai calma, sto bene. Sono ancora a Milano, ma lo sarò per poco. Sai la band, i Dear Jack? Ecco.." E le spiego tutta la storia, compreso il mio desiderio di andare a Bari e fermarmi lì. Lei piange sempre di più e mi innervosisce. Mi prega più volte di tornare a casa, di non partire, mi dice che le cose cambieranno, ma io ho preso la mia scelta: "Scusa mamma, ti voglio bene". Chiudo la chiamata e spengo il telefono. 
Torno frettolosamente nel pullman, con le braccia incrociate e il cappuccio tirato su: "Ma fa così freddo là fuori?" Mi chiede Alessio venendo verso di me abbracciandomi per spezzare la tensione: "Abbastanza" dico io. Mi stacco dall'abbraccio: "Ho parlato con mia mamma e lei è preoccupata per me: vorrebbe che io tornassi a casa ma... Non me la sento. Voglio vivere la mia vita, capite? Voglio viaggiare, questo è il mio sogno!" Loro annuiscono. Già, chi potrebbe capirmi meglio? Il loro sogno era vivere facendo musica e ce la stanno facendo. Per di più non sono nemmeno quelle celebrità che si montano la testa, anzi, sono molto simpatici e affettuosi. E mentre penso a tutto ciò mi viene spontaneo guardare il front-man. Quel ragazzo col ciuffo ribelle, il piercing che si muove ad ogni parola, quegli occhi profondi e quella voce che riconosceresti fra mille. E mi accorgo che anche lui mi sta guardando e che anche lui sta pensando la stessa cosa a cui sto pensando io: una volta a Bari, ci separeremo davvero? Decido di non pensarci e chiedo che si farà per tutto il viaggio: "Che domande, ci si diverte!" Mi risponde prontamente Alessandro. E così mi ritrovo a ballare Prayer in C (http://youtu.be/fiore9Z5iUg) su un pullman con cinque ragazzi 'sconosciuti', per festeggiare un concerto sold-out trasmesso in diretta su Rtl. Ci sediamo tutti ammassati sul divanetto per riguardarcelo in televisione, ridendo per le smorfie di Alessio e facendo il tifo per gli assoli di Francesco e Lorenzo. Mi raccontano degli incontri con le fan, delle emozioni che provano, di quello che si dicono, mangiamo la pizza fredda e facciamo battaglie con i cuscini. E ad un certo punto ci ritroviamo tutti a dormire, un po' sul divano un po' per terra, ma tutti vicini, come se fossimo amici da una vita. E senza accorgermene mi sono addormentata con un sorriso sulle labbra e realizzo che prima d'ora non mi era mai successo. Sarà questa la felicità?
 
Ciao ragazzi/e. Allora vi piace la storia? Fatemi sapere, recensite se avete tempo o datemi consigli. Criticate se volete, non mi offendo, siete liberi di esprimere il vostro parere. Ci vediamo alla prossima,
Baci,
Susi
   
 
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