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Autore: EriChan92    02/11/2014    0 recensioni
"Quando Jungsoo aprì gli occhi ci mise qualche attimo a capire dove fosse e cosa fosse successo.
Ricordò bene la paura quando vide quell'auto sbandare, il dolore lancinante al corpo, e a quella sensazione di vuoto che sembrava tenerlo in sospeso."
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Choi Siwon, Leeteuk, Un po' tutti, Yesung
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Hello everyone! :D
Chi l'avrebbe mai detto?? Finalmente dopo mesi -MESI- aggiorno.
Chiedo scusa per l'immenso ritardo, ma ho traslocato e in più non mi danno la connessione internet quindi non sono riuscita a postare...
Ora devo ringraziare la mia best acciosnape che mi ha fatto l'HTML e mi ha postato il capitolo! XD
Spero che il capitolo vi piaccia,

buona lettura!

Elisabetta~



Cap. 06 – Maybe...


Passarono diverse ''settimane'' dal primo vero appuntamento di Jungsoo e Siwon.
Come promesso, al loro successivo incontro, fecero l'amore.
Fu complicato per loro riuscire a rilassarsi... Trovare un posto nascosto sulla balconata, quel giorno, fu un impresa epocale.
Diversamente dal solito, parteciparono pochi Angeli alla riunione della Cerchia, perciò nel loro luogo speciale c'era un via-vai continuo, e il rischio di venire scoperti li teneva sempre vigili.

Dopo aver vissuto la sua prima volta con il suo fidanzato, Jungsoo non fece altro che pensarci, ogni momento, fino al successivo appuntamento.
Appena poteva, ripercorreva quegli attimi di amore e passione con la mente e, sebbene non potesse dire di essere stato perfetto, gli piacque da impazzire.
Gli tornavano alla mente tutte le sensazioni provate: dolcezza, calore, amore, passione, lussuria, paura, ansia...
Un miscuglio stupendo che, come da programma, gli facevano venire le ''farfalle nello stomaco''.
Non vedeva l'ora di ripetere quell'esperienza e di imparare a ''comportarsi'' in tale situazione.
Voleva essere perfetto per il suo Siwon, voleva amarlo come meritava e farlo sentire vivo e pieno come aveva fatto con lui.
Voleva restituirgli tutte quelle sensazioni provate, moltiplicate all'infinito, per dimostrargli quanto immenso fosse l'amore incondizionato che provava per lui.

Così, sempre con il suo meraviglioso sorriso, svolse il suo lavoro in maniera impeccabile, poiché costringeva la sua mente a rimanere un minimo concentrata sui suoi doveri, almeno durante le ore di lavoro.

La volta in cui raccontò a Yesung di aver fatto quel passo con Siwon, il suo amico quasi cadde dalla sedia.
Non si aspettava tutta quella intraprendenza da parte di Jungsoo, e non si aspettava che Siwon avesse acconsentito così facilmente.
Ok che si amavano, ed erano anime gemelle... Ma per lui, la cui ultima vita terminò il 20 Ottobre del 1856, avere rapporti sessuali così presto gli sembrava fuori luogo.
Così ricordò la sua prima volta con Ryeowook, che dovette aspettare un ciclo intero prima di riuscire a convincere Yesung ad approfondire.


Dall'altra parte, Siwon non era per niente soddisfatto di come erano andate le cose.
Voleva che fosse tutto perfetto, ma il suo continuo allarmarsi per una voce lontana, o un battito d'ali, lo distraeva, e temeva di non aver trasmesso tutto il suo amore e desiderio a Jungsoo,
e non seppe fino al loro terzo appuntamento che, invece, lui ne era pienamente soddisfatto e che, nonostante nulla fosse stato impeccabile, quei momenti passati insieme erano per lui preziosi e stupendi.


L'ora in cui Jungsoo doveva incontrare Siwon si avvicinava e, sebbene quei tre giorni di lontananza fossero passati in un batter d'occhio, non riusciva a starsene tranquillo e rilassato sulla poltrona di camera sua.
Non faceva altro che fare avanti e indietro per la stanza, guardando di tanto in tanto l'orologio. Fu quando si alzò per l'ennesima volta che qualcosa di strano e spaventoso lo distrasse dalla sua attesa.
D'un tratto, la terra tremò violentemente.
Tremò così forte da farlo cadere sul pavimento; i quadri appesi alle pareti caddero, i soprammobili si disintegrarono sul pavimento, con un tonfo sordo, i vetri delle finestre si creparono e la terra sembrò quasi rivoltarsi su sé stessa.
Furono attimi interminabili.

Jungsoo rimase sul pavimento rannicchiato, con le ginocchia al petto e la testa appoggiata su esse. Aveva paura poiché, da quel che ricordava, non aveva mai avvertito un terremoto prima di quel momento.
Con un filo di voce chiamava ''Siwon'', come se il solo pronunciare il suo nome alleviasse in lui ogni paura e sconforto, e, come era iniziato, il terremoto cessò, lasciando dietro di sé i segni del proprio passaggio.

L'Angelo si sentì enormemente sollevato quando tutto tornò alla normalità; una volta ripresosi, andò a controllare fuori dalla finestra che nessuno si fosse fatto del male e,
constatato che non c'era bisogno di lui fuori, ispezionò la sua camera cercando di capire da che parte iniziare a riordinare.
Era ancora spaventato per l'accaduto quando, una cosa che lo spaventava ancora di più, gli si affacciò sulla mente.
Siwon poteva essersi ferito.

Come un fulmine, fece ricadere sul pavimento il quadro che aveva raccolto, e si precipitò fuori dalla sua camera.
Si guardò attorno e notò lo stupore generale, ma non gli diede peso sul momento.
Cominciò a correre tra la folla, poiché qualcuno disse che la Cerchia avesse appena dato l'ordine di non volare, e si fece strada finché non arrivò davanti alla camera di Siwon.
E lui era li, spaventato e bianco in volto. Se ne stava immobile sulla soglia e guardava il vuoto di fronte a sé.
Jungsoo fece un passo in avanti, finché non lo notò.
Ma l'espressione che vide dipingersi sul suo volto non era quella che l'Angelo si aspettava.
Un miscuglio di paura e terrore.

Si avvicinò ancora, cercando di mantenere la calma in modo da non destare sospetti, e, con un tono più possibile fermo e tranquillo, salutò Siwon, che rispose con un cenno della testa.

-Stai bene?
-Si... Si sto bene Jungsoo... Tu, e Yesung?
-Bene credo... Cioè, io sto bene, Jongwoon non l'ho ancora visto...

Rimasero in silenzio qualche attimo, si guardavano negli occhi e cercavano di leggersi dentro.
Jungsoo non capiva perché Siwon fosse così spaventato; il terremoto era cessato, ormai doveva essere più calmo!

-Siwon che succede?


---DIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN---

Un rumore sordo simile ad un campanello li interruppe.
Il suono era stato così forte che i due Angeli furono costretti a tapparsi le orecchie.
Quando terminò, Jungsoo si rilassò e guardò nuovamente Siwon, che sembrava ancora più spaventato di prima.

-Siwon, ma che hai?
-La campana. La Cerchia ci chiama.
-Beh, non andiamo... No?
-No, non hai capito. La Cerchia ci chiama... Ci sta chiamando tutti.



L'ultima affermazione di Siwon inquietò Jungsoo profondamente, il quale si accorse finalmente dell'agitazione esagerata della folla alle sue spalle.
Gli Angeli correvano avanti e indietro come impazziti, chi urlava, chi spingeva e strattonava, chi piangeva e si dimenava.

-Ma che cavolo sta succedendo??

Siwon non gli rispose, si limitò a seguirlo in silenzio nella sala della Cerchia, dove si erano già radunati parecchi Angeli, e chi ancora mancava arrivò velocemente dopo che la campana suonò nuovamente.

Jungsoo si agitò molto quando vide Yesung sedersi al suo fianco, con il volto pallido e tirato. Respirava pesantemente e teneva lo sguardo basso, cercando in tutti i modi di evitare una qualunque conversazione.

-Yesung... Ti sei fatto male?
-N...No... No Jungsoo, sto bene.
-Sei così pallido...

Non poté terminare il discorso, poiché la i membri della Cerchia entrarono nella sala e chiesero di fare silenzio.
In un attimo, nessuno spiccicò più una parola, e calò un silenzio pesante e freddo, che fece agitare ancora di più l'Angelo.


La Cerchia osservò gli Angeli in silenzio, poi ad uno ad uno si sedettero sulle loro alte sedie e presero parola.

-Quello che è accaduto oggi, è un chiaro segno che il nostro mondo sta soffrendo.
Quello che è accaduto oggi, come ben sapete, e come uno di voi in particolare sa, non accadeva da tanti cicli.
Ci eravamo ripromessi, che con le misure di sicurezza apportate, e con le punizioni inflitte, che la causa delle sofferenze di Key Heart non si sarebbero mai dovute verificare nuovamente.
Sono stata imposte regole, alle quali non si può disubbidire. Ma è ovvio, visto il terremoto che si è presentato questa mattina, che qualcuno abbia violato queste regole.

Heechul, il membro più anziano della Cerchia, terminato di parlare, scese dalla sedia e si avvicinò alla prima fila.
Guardò ad uno ad uno gli Angeli li seduti, finché non ne scelse uno e lo portò in mezzo alla sala.

-Dimmi Angelo Nero, cosa pensi sia accaduto oggi?

L'Angelo era chiaramente agitato, tremava e balbettava.

-Qu... Qualcuno ha violato la Regola.
-E quale Regola credi sia stata violata?
-Beh... L'ultimo terremoto si è verificato quando ci fu l'ultima coppia mista.

A quel punto Jungsoo capì il perché Siwon e Yesung fossero tanto spaventati per l'accaduto.
L'ultimo terremoto si verificò quando Yesung e Ryeowook stettero insieme, e le conseguenze sapeva bene quali furono... E anche Siwon  le sapeva.
Il terremoto era stato causato dall'Amore che provavano lui e Jungsoo l'uno per l'altro?
L'agitazione si trasformò in ansia e panico.
Non era possibile che era stata colpa loro. Era passato troppo poco tempo! I calcoli che Jungosoo aveva fatto, prevedeva i primi segni di cedimento nei prossimi 35000 giorni...
Quindi, non era possibilie che fossero stai loro... No?

Heechul rimase qualche attimo in silenzio, poi riprese a gironzolare attorno all'Angelo a cui poneva le domande.

-Quindi cosa pensi dovremmo fare?
-N...Non lo so Signore...
-Dovremmo chiedere ad un membro di quella coppia?
-Io... Credo di si Signore...

Jungsoo di voltò spaventato verso Yesung, che aveva ormai portato le mani alla testa e sudava freddo.

-Beh, Yesung, il nostro amico qui ha detto che dovremmo chiedere a te. Perché non scendi?

Yesung, tremante e in silenzio, si alzò con una lentezza snervante e, trascinando un passo dopo l'altro, giunse di fronte ad Heechul.

-Yesung, quanto tempo che non parliamo noi due. Perché quella faccia?
-...
-Dai, di qualcosa.
-Che dovrei dire, Signore?
-Sai qualcosa di quello che accaduto poco fa?
-Come potrei?
-Beh, sappiamo tutti molto bene in cosa sei stato coinvolto.
-Si, ma sapete altrettanto tutti bene che Ryeowook, la mia Anima Gemella, Angelo nero, il mio AMORE, si è tramutato in pietra, Signore.

Heechul era chiaramente offeso per la replica ricevuta, il suo volto si contrasse in una smorfia rabbiosa e cupa.

-Ah, quindi dici di non saperne niente?
-Proprio nulla, Signore.
-Allora spiegami, perché saresti così spaventato? Tremi come un pulcino bagnato e sei madido di sudore.
-Le ho detto che non so nulla.
-Chi stai coprendo?
-Nessuno.
-Chi stai coprendo?
-Nessuno, Signore.
-Sei sicuro?
-Si.
-Ne sei assolutamente sicuro?
-Si, ne sono sicuro.
-... Non mi hai convinto.

Yesung lo guardò sfinito.
Cosa poteva ancora volere la Cerchia da lui? Lui che aveva già sofferto come un cane e che ancora soffriva, e che avrebbe sofferto per sempre?

Jungsoo, dal suo posto a sedere, temeva per l'amico che stava sopportando tutto questo per lui e Siwon. Avrebbe voluto urlare di lasciarlo in pace, che lui davvero non sapeva nulla;
ma sapeva invece fin troppo bene. In cuor suo era consapevole che avrebbe dovuto dire la verità, ma dire la verità comportava una conseguenza ovvia e che Jungsoo non avrebbe mai e poi mai potuto accettare.

-Quindi, lor signori.

Heechul si rivolse ai presenti.

-Chi sa qualcosa, o chi conosce gli Angeli incriminati, si faccia avanti.

Nessuno rispose.
Jungsoo guardò con la coda dell'occhio Siwon, che rimase in silenzio e con lo sguardo rivolto verso il pavimento.

Cosa doveva fare? Doveva farsi avanti? Se non l'avesse fatto, quali sarebbero state le conseguenze?

-Bene, nessuno sembra sapere nulla, e la coppia sembra non interessarsi delle conseguenze del loro silenzio.

Heechul guardò Yesung, che si reggeva in piedi a fatica, poi gli mise un braccio attorno alle spalle e lo guardò fisso negli occhi.

-Nessuno si è fatto avanti, ed è ovvio che tu sai qualcosa. Mi dispiace.

Il più anziano della Cerchia si voltò poi verso gli Angeli di guardia, e gli fece cenno di avvicinarsi.

Yesung passò lo sguardo spaesato da loro a Heechul, indietreggiava fintanto che loro si facevano avanti, finché non urtò la schiena contro una colonna laterale.

-Guardie, fatelo parlare.

Fu un attimo.
Le due guardie si avventarono su di lui e lo presero a calci a a pugni.
Resisteva quel che poteva, ma ad ogni colpo subito, ci metteva sempre di più a rialzarsi.


Jungsoo fece uno scatto come per alzarsi, per fermare quella barbaria, ma Siwon lo trattenne, stringendo la sua mano sotto il cappotto.
Il calore della sua mano gli trasmise calore e sicurezza, e per un momento si tranquillizzò, pensando che Yesung avrebbe sopportato per loro.

Ma quando sentì nuovamente le sue urla provenire dal mezzo della sala, si ridestò da quel momento di totale stupidità.
Provò un immenso dolore all'altezza del petto e cominciò a piangere per quello a cui stava assistendo.
All'ennesimo urlo, scattò in piedi e urlo di smetterla.

Quando si rese conto di quello che aveva fatto, capì che il suo gesto era proprio quello che Heechul si aspettava, e in un attimo si trovò una guardia al suo fianco.
Si voltò a guardarlo con gli occhi ancor più carichi di lacrime, non più dovute a quello che aveva dovuto subire Yesung per loro,
ma perché il suo gesto aveva messo in chiaro che lui era parte della ''coppia incriminata''.

La guardia lo strattonò con forza, facendogli male al braccio e, sentendo il gemito di dolore provenire da Jungsoo, Siwon si alzò e lo colpì forte, rivelando infine chi era l'altro membro della coppia.

Quando arrivarono le altre guardie, Jungsoo riprese a lacrimare più intensamente di prima e, mentre venivano spinti al cospetto della cerchia, guardò Siwon intensamente negli occhi e gli sussurrò 'Mi dispiace'.


  
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