Hello
everyone! :D
Chi l'avrebbe mai detto?? Finalmente dopo mesi -MESI-
aggiorno.
Chiedo scusa per l'immenso ritardo, ma ho traslocato e
in più non mi danno la connessione internet quindi non sono
riuscita
a postare...
Ora devo ringraziare la mia best acciosnape
che mi ha
fatto l'HTML e mi ha postato il capitolo! XD
Spero che il capitolo
vi piaccia,
buona
lettura!
Elisabetta~
Cap. 06 –
Maybe...
Passarono diverse ''settimane'' dal primo vero appuntamento di Jungsoo
e Siwon.
Come promesso, al loro successivo incontro, fecero l'amore.
Fu complicato per loro riuscire a rilassarsi... Trovare un posto
nascosto sulla balconata, quel giorno, fu un impresa epocale.
Diversamente dal solito, parteciparono pochi Angeli alla riunione della
Cerchia, perciò nel loro luogo speciale c'era un via-vai
continuo, e il rischio di venire scoperti li teneva sempre vigili.
Dopo aver vissuto la sua prima volta con il suo fidanzato, Jungsoo non
fece altro che pensarci, ogni momento, fino al successivo appuntamento.
Appena poteva, ripercorreva quegli attimi di amore e passione con la
mente e, sebbene non potesse dire di essere stato perfetto, gli piacque
da impazzire.
Gli tornavano alla mente tutte le sensazioni provate: dolcezza, calore,
amore, passione, lussuria, paura, ansia...
Un miscuglio stupendo che, come da programma, gli facevano venire le
''farfalle nello stomaco''.
Non vedeva l'ora di ripetere quell'esperienza e di imparare a
''comportarsi'' in tale situazione.
Voleva essere perfetto per il suo Siwon, voleva amarlo come meritava e
farlo sentire vivo e pieno come aveva fatto con lui.
Voleva restituirgli tutte quelle sensazioni provate, moltiplicate
all'infinito, per dimostrargli quanto immenso fosse l'amore
incondizionato che provava per lui.
Così, sempre con il suo meraviglioso sorriso, svolse il suo
lavoro in maniera impeccabile, poiché costringeva la sua
mente a rimanere un minimo concentrata sui suoi doveri, almeno durante
le ore di lavoro.
La volta in cui raccontò a Yesung di aver fatto quel passo
con Siwon, il suo amico quasi cadde dalla sedia.
Non si aspettava tutta quella intraprendenza da parte di Jungsoo, e non
si aspettava che Siwon avesse acconsentito così facilmente.
Ok che si amavano, ed erano anime gemelle... Ma per lui, la cui ultima
vita terminò il 20 Ottobre del 1856, avere rapporti sessuali
così presto gli sembrava fuori luogo.
Così ricordò la sua prima volta con Ryeowook, che
dovette aspettare un ciclo intero prima di riuscire a convincere Yesung
ad approfondire.
Dall'altra parte, Siwon non era per niente soddisfatto di come erano
andate le cose.
Voleva che fosse tutto perfetto, ma il suo continuo allarmarsi per una
voce lontana, o un battito d'ali, lo distraeva, e temeva di non aver
trasmesso tutto il suo amore e desiderio a Jungsoo,
e non seppe fino al loro terzo appuntamento che, invece, lui ne era
pienamente soddisfatto e che, nonostante nulla fosse stato impeccabile,
quei momenti passati insieme erano per lui preziosi e stupendi.
L'ora in cui Jungsoo doveva incontrare Siwon si avvicinava e, sebbene
quei tre giorni di lontananza fossero passati in un batter d'occhio,
non riusciva a starsene tranquillo e rilassato sulla poltrona di camera
sua.
Non faceva altro che fare avanti e indietro per la stanza, guardando di
tanto in tanto l'orologio. Fu quando si alzò per l'ennesima
volta che qualcosa di strano e spaventoso lo distrasse dalla sua attesa.
D'un tratto, la terra tremò violentemente.
Tremò così forte da farlo cadere sul pavimento; i
quadri appesi alle pareti caddero, i soprammobili si disintegrarono sul
pavimento, con un tonfo sordo, i vetri delle finestre si creparono e la
terra sembrò quasi rivoltarsi su sé stessa.
Furono attimi interminabili.
Jungsoo rimase sul pavimento rannicchiato, con le ginocchia al petto e
la testa appoggiata su esse. Aveva paura poiché, da quel che
ricordava, non aveva mai avvertito un terremoto prima di quel momento.
Con un filo di voce chiamava ''Siwon'', come se il solo pronunciare il
suo nome alleviasse in lui ogni paura e sconforto, e, come era
iniziato, il terremoto cessò, lasciando dietro di
sé i segni del proprio passaggio.
L'Angelo si sentì enormemente sollevato quando tutto
tornò alla normalità; una volta ripresosi,
andò a controllare fuori dalla finestra che nessuno si fosse
fatto del male e,
constatato che non c'era bisogno di lui fuori, ispezionò la
sua camera cercando di capire da che parte iniziare a riordinare.
Era ancora spaventato per l'accaduto quando, una cosa che lo spaventava
ancora di più, gli si affacciò sulla mente.
Siwon poteva essersi ferito.
Come un fulmine, fece ricadere sul pavimento il quadro che aveva
raccolto, e si precipitò fuori dalla sua camera.
Si guardò attorno e notò lo stupore generale, ma
non gli diede peso sul momento.
Cominciò a correre tra la folla, poiché qualcuno
disse che la Cerchia avesse appena dato l'ordine di non volare, e si
fece strada finché non arrivò davanti alla camera
di Siwon.
E lui era li, spaventato e bianco in volto. Se ne stava immobile sulla
soglia e guardava il vuoto di fronte a sé.
Jungsoo fece un passo in avanti, finché non lo
notò.
Ma l'espressione che vide dipingersi sul suo volto non era quella che
l'Angelo si aspettava.
Un miscuglio di paura e terrore.
Si avvicinò ancora, cercando di mantenere la calma in modo
da non destare sospetti, e, con un tono più possibile fermo
e tranquillo, salutò Siwon, che rispose con un cenno della
testa.
-Stai bene?
-Si... Si sto bene Jungsoo... Tu, e Yesung?
-Bene credo... Cioè, io sto bene, Jongwoon non l'ho ancora
visto...
Rimasero in silenzio qualche attimo, si guardavano negli occhi e
cercavano di leggersi dentro.
Jungsoo non capiva perché Siwon fosse così
spaventato; il terremoto era cessato, ormai doveva essere
più calmo!
-Siwon che succede?
---DIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN---
Un rumore sordo simile ad un campanello li interruppe.
Il suono era stato così forte che i due Angeli furono
costretti a tapparsi le orecchie.
Quando terminò, Jungsoo si rilassò e
guardò nuovamente Siwon, che sembrava ancora più
spaventato di prima.
-Siwon, ma che hai?
-La campana. La Cerchia ci chiama.
-Beh, non andiamo... No?
-No, non hai capito. La Cerchia ci chiama... Ci sta chiamando tutti.
L'ultima affermazione di Siwon inquietò Jungsoo
profondamente, il quale si accorse finalmente dell'agitazione esagerata
della folla alle sue spalle.
Gli Angeli correvano avanti e indietro come impazziti, chi urlava, chi
spingeva e strattonava, chi piangeva e si dimenava.
-Ma che cavolo sta succedendo??
Siwon non gli rispose, si limitò a seguirlo in silenzio
nella sala della Cerchia, dove si erano già radunati
parecchi Angeli, e chi ancora mancava arrivò velocemente
dopo che la campana suonò nuovamente.
Jungsoo si agitò molto quando vide Yesung sedersi al suo
fianco, con il volto pallido e tirato. Respirava pesantemente e teneva
lo sguardo basso, cercando in tutti i modi di evitare una qualunque
conversazione.
-Yesung... Ti sei fatto male?
-N...No... No Jungsoo, sto bene.
-Sei così pallido...
Non poté terminare il discorso, poiché la i
membri della Cerchia entrarono nella sala e chiesero di fare silenzio.
In un attimo, nessuno spiccicò più una parola, e
calò un silenzio pesante e freddo, che fece agitare ancora
di più l'Angelo.
La Cerchia osservò gli Angeli in silenzio, poi ad uno ad uno
si sedettero sulle loro alte sedie e presero parola.
-Quello che è accaduto oggi, è un chiaro segno
che il nostro mondo sta soffrendo.
Quello che è accaduto oggi, come ben sapete, e come uno di
voi in particolare sa, non accadeva da tanti cicli.
Ci eravamo ripromessi, che con le misure di sicurezza apportate, e con
le punizioni inflitte, che la causa delle sofferenze di Key Heart non
si sarebbero mai dovute verificare nuovamente.
Sono stata imposte regole, alle quali non si può
disubbidire. Ma è ovvio, visto il terremoto che si
è presentato questa mattina, che qualcuno abbia violato
queste regole.
Heechul, il membro più anziano della Cerchia, terminato di
parlare, scese dalla sedia e si avvicinò alla prima fila.
Guardò ad uno ad uno gli Angeli li seduti, finché
non ne scelse uno e lo portò in mezzo alla sala.
-Dimmi Angelo Nero, cosa pensi sia accaduto oggi?
L'Angelo era chiaramente agitato, tremava e balbettava.
-Qu... Qualcuno ha violato la Regola.
-E quale Regola credi sia stata violata?
-Beh... L'ultimo terremoto si è verificato quando ci fu
l'ultima coppia mista.
A quel punto Jungsoo capì il perché Siwon e
Yesung fossero tanto spaventati per l'accaduto.
L'ultimo terremoto si verificò quando Yesung e Ryeowook
stettero insieme, e le conseguenze sapeva bene quali furono... E anche
Siwon le sapeva.
Il terremoto era stato causato dall'Amore che provavano lui e Jungsoo
l'uno per l'altro?
L'agitazione si trasformò in ansia e panico.
Non era possibile che era stata colpa loro. Era passato troppo poco
tempo! I calcoli che Jungosoo aveva fatto, prevedeva i primi segni di
cedimento nei prossimi 35000 giorni...
Quindi, non era possibilie che fossero stai loro... No?
Heechul rimase qualche attimo in silenzio, poi riprese a gironzolare
attorno all'Angelo a cui poneva le domande.
-Quindi cosa pensi dovremmo fare?
-N...Non lo so Signore...
-Dovremmo chiedere ad un membro di quella coppia?
-Io... Credo di si Signore...
Jungsoo di voltò spaventato verso Yesung, che aveva ormai
portato le mani alla testa e sudava freddo.
-Beh, Yesung, il nostro amico qui ha detto che dovremmo chiedere a te.
Perché non scendi?
Yesung, tremante e in silenzio, si alzò con una lentezza
snervante e, trascinando un passo dopo l'altro, giunse di fronte ad
Heechul.
-Yesung, quanto tempo che non parliamo noi due. Perché
quella faccia?
-...
-Dai, di qualcosa.
-Che dovrei dire, Signore?
-Sai qualcosa di quello che accaduto poco fa?
-Come potrei?
-Beh, sappiamo tutti molto bene in cosa sei stato coinvolto.
-Si, ma sapete altrettanto tutti bene che Ryeowook, la mia Anima
Gemella, Angelo nero, il mio AMORE, si è tramutato in
pietra, Signore.
Heechul era chiaramente offeso per la replica ricevuta, il suo volto si
contrasse in una smorfia rabbiosa e cupa.
-Ah, quindi dici di non saperne niente?
-Proprio nulla, Signore.
-Allora spiegami, perché saresti così spaventato?
Tremi come un pulcino bagnato e sei madido di sudore.
-Le ho detto che non so nulla.
-Chi stai coprendo?
-Nessuno.
-Chi stai coprendo?
-Nessuno, Signore.
-Sei sicuro?
-Si.
-Ne sei assolutamente sicuro?
-Si, ne sono sicuro.
-... Non mi hai convinto.
Yesung lo guardò sfinito.
Cosa poteva ancora volere la Cerchia da lui? Lui che aveva
già sofferto come un cane e che ancora soffriva, e che
avrebbe sofferto per sempre?
Jungsoo, dal suo posto a sedere, temeva per l'amico che stava
sopportando tutto questo per lui e Siwon. Avrebbe voluto urlare di
lasciarlo in pace, che lui davvero non sapeva nulla;
ma sapeva invece fin troppo bene. In cuor suo era consapevole che
avrebbe dovuto dire la verità, ma dire la verità
comportava una conseguenza ovvia e che Jungsoo non avrebbe mai e poi
mai potuto accettare.
-Quindi, lor signori.
Heechul si rivolse ai presenti.
-Chi sa qualcosa, o chi conosce gli Angeli incriminati, si faccia
avanti.
Nessuno rispose.
Jungsoo guardò con la coda dell'occhio Siwon, che rimase in
silenzio e con lo sguardo rivolto verso il pavimento.
Cosa doveva fare? Doveva farsi avanti? Se non l'avesse fatto, quali
sarebbero state le conseguenze?
-Bene, nessuno sembra sapere nulla, e la coppia sembra non interessarsi
delle conseguenze del loro silenzio.
Heechul guardò Yesung, che si reggeva in piedi a fatica, poi
gli mise un braccio attorno alle spalle e lo guardò fisso
negli occhi.
-Nessuno si è fatto avanti, ed è ovvio che tu sai
qualcosa. Mi dispiace.
Il più anziano della Cerchia si voltò poi verso
gli Angeli di guardia, e gli fece cenno di avvicinarsi.
Yesung passò lo sguardo spaesato da loro a Heechul,
indietreggiava fintanto che loro si facevano avanti, finché
non urtò la schiena contro una colonna laterale.
-Guardie, fatelo parlare.
Fu un attimo.
Le due guardie si avventarono su di lui e lo presero a calci a a pugni.
Resisteva quel che poteva, ma ad ogni colpo subito, ci metteva sempre
di più a rialzarsi.
Jungsoo fece uno scatto come per alzarsi, per fermare quella barbaria,
ma Siwon lo trattenne, stringendo la sua mano sotto il cappotto.
Il calore della sua mano gli trasmise calore e sicurezza, e per un
momento si tranquillizzò, pensando che Yesung avrebbe
sopportato per loro.
Ma quando sentì nuovamente le sue urla provenire dal mezzo
della sala, si ridestò da quel momento di totale
stupidità.
Provò un immenso dolore all'altezza del petto e
cominciò a piangere per quello a cui stava assistendo.
All'ennesimo urlo, scattò in piedi e urlo di smetterla.
Quando si rese conto di quello che aveva fatto, capì che il
suo gesto era proprio quello che Heechul si aspettava, e in un attimo
si trovò una guardia al suo fianco.
Si voltò a guardarlo con gli occhi ancor più
carichi di lacrime, non più dovute a quello che aveva dovuto
subire Yesung per loro,
ma perché il suo gesto aveva messo in chiaro che lui era
parte della ''coppia incriminata''.
La guardia lo strattonò con forza, facendogli male al
braccio e, sentendo il gemito di dolore provenire da Jungsoo, Siwon si
alzò e lo colpì forte, rivelando infine chi era
l'altro membro della coppia.
Quando arrivarono le altre guardie, Jungsoo riprese a lacrimare
più intensamente di prima e, mentre venivano spinti al
cospetto della cerchia, guardò Siwon intensamente negli
occhi e gli sussurrò 'Mi dispiace'.