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Autore: _Giuls17_    02/11/2014    1 recensioni
Harry Potter più di una volta aveva commesso la scelta sbagliata, ma quel giorno del suo quinto anno aveva commesso il suo più grande errore. Sulle spalle portava il peso di due morti, di due persone che lo avevano amato, ma non aveva fatto il conto con il Signore Oscuro e l'arrivo di una strana ragazza all'interno dell'Ordine... Riuscirà a uccidere Voldemort? Ma la domanda che tartassa Harry, Draco, Ginny, Ron è... Chi è veramente Hermione Granger?!
C2: -Hermione dove sono i tuoi genitori?- […]
-Ginny sono morti.-
C4: “Lei per te è il vento della novità, ammettilo ti affascinano i suoi modi.”
C5: Poteva provare ad averla, anche solo per passatempo.
C6: “Si chiama attrazione, che nasconde l’amore.”
Io non sono innamorato.
“Non ancora.”
C7: “Forse anche lui ti amerà.”
Ci sono troppi “forse” nella mia vita.
C8: […]Draco, mi sto spezzando.
C12: -Non faccio altro che ferirti.-
-Ti stai impegnando davvero poco per non farlo.-
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Il Secondo Trio (Neville, Ginny, Luna), Il trio protagonista, Kreacher | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Lo so che sto andando molto lentamente, ma come vi avevo 
già detto l'università mi porta via tantissimo tempo, ma ormai ci siamo.
Siamo al penultimo capitolo e spero che la storia che avete letto fino a qui vi sia 
stata di vostro gradimento, io nonostante le piccole pause ho amato scriverla e renderla vostra.
Voglio avvisarsi che scriverò un'altra storia su di loro: The other side, ma aspetterò di concludere
qualche altra storia, prima di procedere, in caso venite pure a cercarmi :D
Ps: grazie ∞ per tutto l'apoggio che mi avete dato e aspetto qualche vostro commento <3



 
Beat of my heart
 
 
-Vieni, da questa parte.-
Hermione avanzò sicura accanto a Draco, ma non riuscì a impedire alle sue mani di tremare, seppur leggermente.
Era stata dimessa solo da poche ore dal San Mungo e già stava facendo il passo più importante della sua vita: ricominciare.
Nell’ultimo periodo di permanenza all’Ospedale per Maghi aveva pensato molto al suo futuro, aveva pensato alla Francia, ai suoi genitori, aveva creduto che sarebbe stato facile ricominciare a vivere, prendere in mano la sua vita e darle un senso, ma solo dopo che era uscita, e che il sole l’aveva colpita in faccia, si era resa conto che niente di quello che aveva previsto si sarebbe mai realizzato.
Nonostante avesse recuperato la memoria e avesse imparato a convivere con i demoni del suo passato, le risultava ancora difficile credere che là fuori il mondo l’avrebbe accolta, aveva sbagliato, si era macchiata di un crimine che sarebbe sempre rimasto impresso nella sua carne, e di fatto la cicatrice di Bellatrix se pur meno rossa si trovava ancora sul su braccio, anche col trascorrere del tempo.
-Hermione?-
Guardò Draco e non poté evitare di sorridere, l’estate stava svolgendo al termine e lui le era rimasto accanto, contro ogni previsione.
Lui era rimasto per lei, e questo Hermione lo sapeva, ma sapeva anche che una parte del ragazzo avrebbe sempre ricordato quel periodo terribile della guerra e che forse, un giorno, i suoi occhi l’avrebbero guardata ancora con pietà, e lei questo non lo desiderava.
 
“Puoi ancora vivere, Hermione, puoi ancora costruirti la tu storia con Draco, non lasciare che il passato pregiudichi il tuo futuro.”
E se lui un giorno dovesse pentirsi delle sue scelte? Se avesse preferito lasciarmi vegetare?
“Non ti avrebbe chiesto di andare a vivere con lui, no?”
 
-Tutto bene, Herm?-
-Penso di si.-
-So che questa casa ha già avuto un impatto sulla tua vita, ma adesso sarà diversa, è diverso.- aprì la porta alle sue spalle e la fece accomodare nell’ingresso dell’immenso Manor.
-Questa casa è mia adesso, il passato è passato.-
Hermione trattenne il fiato e non solo perché la casa era veramente cambiata, più arieggiata, più illuminata e splendente, ma per le parole che aveva detto il Draco.
Anche per lui il passato doveva rimanere tale, anche lui credeva nel presente, nel futuro e glielo stava dimostrando in tutti i modi possibili e inimmaginabili.
Draco credeva in lei, in loro, non voleva rinunciarci.
Asciugò una lacrima dall’occhio sinistro e sorrise, anche lei avrebbe creduto nel futuro, lo avrebbe fatto per dimenticare quella ragazza torturata proprio nelle segrete di quell’abitazione, lo avrebbe fatto per rinchiudere nella memoria quella ragazza che vagava perduta per Hogwarts, avrebbe ricominciato per quella ragazza che aveva brandito una spada in mano per salvare l’amore della sua vita.
Avrebbe combattuto per lei, perché era stata lei a dirle, che nonostante il dolore, la paura e la tristezza, l’amore poteva trionfare, che per lei c’era ancora speranza.
-Grazie.- sussurrò, avvicinandosi a lui per stringerlo forte.
Draco non la lasciò andare e la strinse ancora più forte, adesso il suo quadro era completo, la donna che amava era al suo fianco e ci sarebbe rimasta.
 
-Non mi devi ringraziare.-
-Ssh.-
Hermione si avvicinò piano, socchiuse gli occhi, e fece combaciare la sua bocca con quella di lui, e per la seconda volta sentì quel brivido lungo la schiena, quel tepore che le aveva invaso il cuore senza che potesse evitarlo.
Si strinse di più a lui per far combaciare i loro corpi, voleva sentirlo, voleva sentirlo dentro di se per ricordarsi che era ancora viva e che lui sarebbe stato con lei.
Gli accarezzò la guancia e passò le mani intorno al suo collo, lui le strinse piano i fianchi ma dopo pochi attimi la presa divenne più intensa, più serrata e si sentì sollevare.
Le sue gambe si incrociarono alla vita di lui e tutta la stanza iniziò a girare, Hermione sentì il sangue affluire al cervello, non aveva mai provato niente di così bello, di così intenso nella sua vita, neanche la sua prima magia era stata così potente come l’amore che provava per Draco.
Senza che se ne accorgesse sentì il divano sotto le sue spalle e Draco sopra di lei, che si appoggiava sui gomiti per non pesarle, lo guardò un attimo negli occhi: ed ancora una volta quegli occhi grigi la fecero sentire in paradiso, come quella volta sulla spiaggia di Villa Conchiglia.
Sapevano arrivare al suo cuore.
Sorrise e riprese a baciarlo, aveva aspettato quel momento da così tanto tempo che adesso era diventato una necessità impellente levargli i vestiti, ma fu lui  a fare la prima mossa.
 
La fece sedere e le tolse la canotta bianca che le avevano dato al San Mungo per uscire, privandola anche del reggiseno, con molta delicatezza poi la cinse a se, sfiorandola nei punti giusti e baciandole il collo.
Draco sentì Hermione gemere per quei piccoli tocchi e sorrise, l’amava così tanto che l’aveva desiderata fin dal primo momento ed adesso che il suo sogno si stava realizzando sentiva il cuore implodergli nel petto per la felicità.
Sentì le mani di lei sul petto e non poté evitare di tremare, lentamente sbottonò ogni singola asola della camicia, per poi baciargli il petto, piano con delicatezza ed amore.
Le prese il volto tra le mani e riprese a baciarla piano, voleva assaporare ogni momento con lei.
-Hermione.- pronunciò il suo nome cautamente, ed per un momento pensò di esserselo immagino, ma lei si allontanò da lui quel poco che le serviva per sbottonare i suoi pantaloni, per poi farli cadere a terra.
-Ti amo.- sussurrò lei, avvicinandosi nuovamente alla sua bocca.
-Ed io amo te.- rispose lui facendola sedere addosso per sollevarla la gonna, facendogliela passare da sopra la testa e per la prima volta riuscì ad ammirare il corpo perfetto di Hermione.
Il respirò iniziò a farsi più pesante anche lui la voleva, voleva sentirsi completo, voleva sentirsi amato anche in quel modo, per la prima volta nella sua vita, aveva bisogno che qualcuna l’amasse veramente, senza inganni, e raggiri.
Aveva bisogno di Hermione.
 
La strinse a se un ultima volta e la fece sdraiare nuovamente sul divano, le baciò la bocca, la mandibola, il collo, per poi scendere lungo i seni e fino alla pancia, le sfiorò la sua intimità per poi risalire alla sua bocca che ansimava piano, cercando di trattenersi.
Ancora una volta sentì il suo cuore battere troppo velocemente, non aveva mai previsto di innamorarsi, di provare quel sentimento, ma adesso che lei era entrata a far parte del suo mondo si chiese come avesse potuto fare, o meglio sopravvivere senza di lei, per tutto quel tempo.
Entrò piano dentro in lei, capendo dalla sua piccola resistenza, che non fosse stata ancora toccata e capì che, tutto il dolore e la sofferenza che aveva passato durante la guerra, gli erano serviti per arrivare a questo.
Per trovare lei.
 
Hermione si strinse di più a lui, sentì i suoi muscoli contrarsi ma dopo un breve momento il dolore sparì e si sentì felice per la prima volta nella sua vita.
Stava facendo l’amore con l’uomo che amava e niente e nessuno li avrebbe più allontanati.
 
***
 
Hogwarts, qualche settimana dopo.
 
-Vorrei poter fare un discorso di inizio anno che sia quasi paragonabile a quello di Albus Silente, ma lui aveva un dono tutto suo per augurarvi un felice anno scolastico, un dono che nessuno di noi insegnanti potrà mai avere.- Minerva si fermò un attimo ad osservare i suoi ragazzi, distinti come sempre nella quattro Case della scuola e sorrise.
Lei non era mai stata brava a fare certi discorsi, o almeno, aveva sempre apprezzato quelli di Silente più dei suoi, ma adesso dopo la sua morte, dopo la guerra e la ricostruzione di Hogwarts toccava a lei farsi onore.
Mantenere alto il nome del defunto Preside e dare la forza a quei ragazzi di andare avanti, non tutti avevano vissuto in prima persona quel dolore, non tutti avevano combattuto in prima linea come Harry Potter, Hermione Granger, Draco Malfoy e Ron Weasley, non tutti occupavano un posto così speciale nel suo cuore.
Così esaminò il volto di quei ragazzi che senza chiedere niente in cambio avevano lottato mettendo in gioco la loro stessa vista, chi più di una volta: Harry e Hermione.
Loro si erano messi in gioco più di tutti, loro avevano sofferto più degli altri, ma guardando il loro viso sereno, Minerva capì che il dolore era stato sepolto per far posto al futuro, che anche loro erano andati avanti.
-Ma prima di lasciarvi andare, devo chiedere a una ragazza di venire qua, nonostante non sia al suo primo anno, deve essere smistata: Hermione Granger.-
 
Hermione sorrise e lasciò la mano di Draco, per alzarsi e attraversa a testa alta il breve tragitto che l’avrebbe condotta al Cappello Parlante.
Fece un cenno di saluto e rispetto alla nuova Preside e si sedette sullo sgabello aspettando che il Cappello le parlasse.
-Vedo coraggio in te, molto, hai messo la tua vita un gioco quando di te non era rimasto più niente.-
Quelle parole la fecero piangere senza volerlo, sapeva cosa aveva fatto durante la guerra, quando di lei non era rimasto più niente se non un essere che vegetava.
-Ma c’è anche qualcosa di oscuro nel tuo cuore, emozioni sopite. Potresti essere una Serpeverde o una Grifondoro.-
-Draco.- sussurrò piano.
-Sì, là avresti l’amore della tua vita, ma…-
-Voglio che tu scelga quello che vedi nel mio cuore.- disse piano, alzando lo sguardo al soffitto per impedire alle lacrime di uscire.
Non avrebbe scelto lei, perché se avesse potuto avrebbe scelto di stare con Draco in una Casa che magari non sentiva sua, ma doveva ricominciare, lo aveva promesso a se stessa e alla tomba dei suoi genitori.
Non avrebbe infranto quella promessa.
-GRIFONDORO!- urlò il Capello e tutta la sua nuova famiglia si alzò per acclamare il suo arrivo.
Si alzò di scatto ma prima di sedersi osservò il suo ragazzo, ma non trovò tristezza nel suo volto, né rabbia, solo un sorriso sghembo, nonostante tutto anche lui lo aveva capito.
Forse lo aveva capito anche prima di lei.
Hermione si sedette accanto a Ron e a Harry e sorrise, la sua vita era diversa, la sua vita stava cambiando e per la prima volta lei poteva esserne l’artefice e non una mera marionetta.
 
***
 
-L’ho sempre saputo.-
Hermione si voltò di colpo, sentendo il cuore battere a mille, per essere stata avvicinata in quel modo, ma quando vide Draco il suo animo si placò.
-Cosa?- chiese, non facendo riferimento allo smistamento.
-Che saresti finita a Grifondoro, l’ho sempre saputo, anche se ti saresti trovata bene anche a Serpeverde.-
-Oh non lo metto in dubbio, ma là ci sarebbe stato un elemento di distrazione, perenne, e io devo studiare.- sorrise, sfiorandolo con la spalla.
-Non puoi essere la Secchiona-So-Tutto-Io fin dal primo giorno, e poi oggi le lezioni iniziano di pomeriggio.-
-Eh allora?- lo osservò e vide la scintilla nei suoi occhi grigi e un fremito si diffuse dal suo basso ventre, sapeva cosa voleva fare Draco, le settimane passate assieme prima dell’inizio della scuola le avevano fatto conoscere un lato di lui che ancora era sopito.
 
“Il tuo ragazzo è un pervertito.”
No, è solo molto bravo a letto.
 
-La mia stanza è qua vicino.-
Le prese un fianco e l’avvicinò a se, facendo scivolare la mano lungo le sue natiche, stringendo piano.
-Possono vederci.- disse cercando di farlo smettere.
-Allora ti conviene venire con me, nella mia tana!- la sollevò in un sol colpo, per poi trovarsi il suo viso a poca distanza dal suo.
La baciò forzandole la bocca per far passare la lingua e incontrare la sua.
-Draco.- sussurrò quando il bacio fu finito.
Ma quando lui la rimise giù si trovarono dentro la Sala Comune dei Serpeverde, vuota, e lui la stava già trascinando verso la sua camera.
-Sono un Prefetto, abbiamo la camera singola.- disse al suo orecchio ed Hermione ebbe un brivido lungo la schiena.
 
Non ne avrà mai abbastanza.
“Di te? Mai.”
 
Fu lei a chiudere in fretta la porta alle sue spalle e a fiondarsi sulle sue labbra questa volta, lui la sollevò piano per appoggiarla sul letto ma lei non smise un attimo di baciarlo, sul collo, sulla bocca, in guancia.
La fece sdraiare e in poco tempo si ritrovarono nudi, sotto le coperte, già stretti l’uno all’altra.
-Non sarò mai stanco di te. Tu sei mia.-
-Sono tua, Draco.- lo sentì entrare dentro di lei e trattenne il respiro, non sempre poteva definirsi “fare l’amore”, qualche volta avevano solo necessità di ricordarsi che erano ancora vivi, che si amavano, che la guerra era finita, e quella era una di quelle volte.
-Lo sarò per sempre.- sussurrò Hermione, stringendosi al suo petto.
Draco la baciò piano, diminuendo il ritmo per godere di quel momento, -Ti amo.-, le carezzò una guancia e le spostò i capelli dalla fronte.
Nonostante fossero finiti in Case diverse niente e nessuno li avrebbe mai potuti tenere divisi.
-Ti amo.-
Hermione gli morse piano il collo e sorrise, sarebbe stato un anno grandioso, ne era certa.
 
 
 
 
 
 
   
 
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