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Autore: AlekHiwatari14    02/11/2014    2 recensioni
Storia ispirata a quella precedente di My Life like a Vampire.
Un tempo, quando erano bambini, i Sakamaki fanno i conti con i loro problemi. Problemi che li ha portati ad essere ciò che sono, ma se qualcuno incrociasse il loro cammino e in quel passato eviterebbe i loro cambiamenti, come diventerebbero i Sakamaki? Chi e/o cosa li farà cambiare? E sopratutto, perchè?
Raccontata con gli occhi e le emozioni dei Sakamaki, ma sopratutto di Subaru, e preparatevi ad entrare nel loro passato per vedere e comprendere passo dopo passo i loro cambiamenti e le mille e più avventure che li aspettano con un nuovo personaggio del tutto imprevedibile.
Buona lettura.
Genere: Commedia, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Subaru Sakamaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My Life like a Vampire'
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Capitolo 13


***
Cordelia
***


Eccomi qui, tra i corridoi della villa Sakamaki. Ancora una volta i miei piani erano saltati, per non parlare della festa. Fu un vero disastro. Comparse quella ragazza dal nulla. Ho domandato in giro e nessuno sa nulla sul conto di quella donniciola, ma tutti dicono che se la trovono devono chiederle di uscire. Per non parlare poi di Richter. Il mio Richter è stato ammaliato da quella perfida vipera ed io mi sono trovata a giocare alla roulette tutta sola. Quando è tornato invece di chiedere chi vinceva e chi perdeva domandò della ragazza se l'avevamo vista. Quella Red Rose. Tsk...neanche fosse miss universo. Nessuno e dico NESSUNO può togliermi l'amante, anzi! Sono sempre io a togliere alle altre, mai nessuno aveva remato contro di me, ma giuro che me la pagherà. Nessuno può andarsene così perchè ha visto un'altra, anzi! Sono sempre io a decidere se lasciare o meno quella persona e non quella stupida ragazza che incanta il mio uomo. Richter da quando l'ha vista pare che io non esista neanche più. Per non parlare poi di Karlheinz. Sta sempre intorno aquella stupida bambina e mi guarda con sospetto, neanche fossi io il problema. Non so come, ma quella ragazza e quella mocciosa sembrano essersi messe d'accordo. Mi stanno davvero dando sui nervi. Devo trovare un modo per riprendermi Richter e togliergli quell'incantesimo di quella donna perfida, ma come? Incominciai a chiedermi. E mentre camminavo vidi Reiji, il secondo figlio di Beatrix, che stava andando in camera sua. Beatrix non era mai con lui, ma sembrava essersi ripresa quando è venuta quella mocciosa in casa. Allora incominciai a chiedermi:"perchè non attaccare direttamente Beatrix mettendole contro i figli?" Quale occasione era migliore di questa per confondere le idee e mettere il piccolo contro di lei? Così mi avvicinai elegantemente e severamente com'era il mio modo di fare.

Cordelia:Ehi, Reiji. Crescendo stai diventando il ritratto di tuo padre, lo sai?
Reiji:Cosa?
Cordelia:Non temere. Non sono per discutere di lui. Mi chiedevo solamente cosa ci fa un bambino solo soletto come te senza Beatrix.
Reiji:Sta cercando Shu.
Cordelia:Oh...maledetta Beatrix. Ha di nuovo messo Shu prima di te? Oh...povero piccolo.
Reiji:No, lei non ha messo Shu prima di me. Vuole solamente aiutarlo a diventare un buon capofamiglia.
Cordelia:Oh..allora non sai niente. Lei non ti vuole affatto bene. Per lei tu non esisti. Esiste solamente Shu.
Reiji:E' inutile che dici fesserie! Mia madre mi vuole bene e ha detto che baderà un pò più a me.
Cordelia:Certo, mettendo sempre al primo posto Shu e facendoti da ripiego quando non c'è.
Reiji:Mamma mi ha parlato chiaro e ha detto che deve badare prima a Shu che deve essere il capofamiglia.
Cordelia:L'ha detto per non dirti che odia passare del tempo con te.
Reiji:Cosa?
Cordelia:Se vorrebbe passare del tempo con te potrebbe farlo benissimamente educando Shu insieme a te, invece di ignorarti. Dopotutto sei molto più colto di tuo fratello. Non ti pare?
Reiji:Eh?
Cordelia:Perdonami. Forse ho parlato troppo. Dimentica ciò che ho appena detto e fa ciò che stavi facendo.

Dissi allontanandomi con il sorrisetto sulle labbra vedendolo confuso. Era talmente confuso che gli cadde il libro di mano. Mentre me ne andavo sentii pure un sussurrare mamma con un filo di voce. Almeno Beatrix adesso era sistemata per un pò.



***
Richter
***



Mi ritrovavo nel giardino della famiglia Sakamaki. Volevo riprendere la relazione con Cordelia, ma mi sentivo stranamente pensieroso e attratto da quella Red Rose che conobbi alla festa. Volevo tanto sapere chi era, dove abitasse, che tipo fosse, ma non sapevo niente di lei. Astento il suo nome. Era così misteriosa e leggiadra. Vedevo i miei nipoti giocare tra di loro a palla. Sembravano così felici. Stranamente volevo essere spensierato come loro, ma ero troppo pretenzioso. Volevo e pretendevo il sangue di Cordelia. Così, con quella rosa rossa tra le mani, decisi di farmi avanti e chiederle perdono per ciò era successo. Non appena la vidi uscire mi avvicinai.  Lei incrociò le braccia e mi diede le spalle.

Richter:Cordelia? Mia amata?
Cordelia:Amata un corno!
Richter:Perdonami. Tu lo sai che sono un uomo e gli uomini ragionano diversamente dalle donne e....solamente dopo se ne accorgono dell'errore che hanno fatto. 
Cordelia:Che vorresti dire?
Richter:Che di te sono pazzo e non posso farne almeno. Perdonami, ti prego. Senza di te, senza vedere la tua carne nuda, senza i tuoi sguardi io potrei morirne.
Cordelia:Ieri sembrava tanto che non fosse così.
Richter:Devi credermi.

Dissi mettendole davanti la rosa.

Cordelia:Chi te l'ha data? Red Rose?
Richter:No. Ho raccolto la rosa più bella per dalla alla più bella donna che conosco.
Cordelia:Tu sai sempre come ammaliarmi.
Richter:Mi perdoni?
Cordelia:Certamente, mio caro.

Rispose dandomi la mano ed io gliela baciai. Aveva abboccato di nuovo all'inganno, ma mentre stavo baciando la sua mano ebbi una pallonata diritta in faccia.

Cordelia:Caro? Stai bene?
Kanato:Ehi! Guarda che hai fatto!
?:Perdono. Mi passate la palla?

Chiese una bambina venendoci incontro facendo alterare Cordelia.

Cordelia:Stupida mocciosa screanzata che non sei altro! Vieni qui!!
Kanato:Mamma, Rita non ha fatto niente!
Cordelia:Tu stai zitto!!

Esclamò mentre la piccola veniva avanti. Cordelia la prese di prepotenza il braccio.

Cordelia:Credi di prendermi in giro per caso? Ho visto che l'hai fatto apposta.
Rita:Mamma Cordelia!! Mi fai male.
Richter:Mamma Cordelia?
Cordelia:Questa screanzata chiama tutte le mogli di Karlheinz mamma. Non farci caso.
Richter:Come tutte le mogli?
Cordelia:E' orfana e Karlheinz ha pensato bene di portarcela qui quand'era bambina.
Richter:Oh...allora è lei la prediletta.
Rita:Non sono affatto la prediletta!! Lasciatemi!!

Urlò dimenandosi. Mi avvicinai alla palla e gliela passai. Aveva un aria strana. I suoi occhi azzurri sembravano quelli di Red Rose, ma non poteva essere lei. Dopotutto era solo una bambina mentre Red Rose era una donna già formata.

Richter:Tieni!

Dissi accovacciandomi a terra e dandole la palla facendola lasciare da Cordelia. La piccola sorrise e mi abbracciò.

Rita:Grazie, zio Richter. Sei lo zio migliore del mondo.

Quella piccola aveva un modo di fare unico. Era dolce e ingenua come ogni bambina, ma riusciva stranamente ad alterare Cordelia. Mentre si allontanava la guardava con disprezzo.

Richter:Cos'avete mia amata? Sembrate contrariata.
Cordelia:Odio quella piccola. Vorrei tanto che sparisse.
Richter:Posso pensarci io madame se proprio vuole.

Risposi abbracciandola e baciandole il collo, mentre la piccola se ne andava con Kanato. Cosa successe? Fatevelo raccontare da lui.
A presto, Richter.
   
 
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