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Autore: muppello    21/10/2008    3 recensioni
Un'AU che vede come protagonisti Tsunade, la direttrice di un famoso giornale di NY, e Jiraya, un suo aiutante.
Con un pizzico di malinconia natalizia.
[Questa fanfic si è classificata prima al contest "Festività" indetto da Kurenai88 e Kokky]
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jiraya, Tsunade
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Christmas Day must be a happy day

Christmas Day must be a happy day

 

Dling Dlong.

Quel maledetto campanello. Prima o poi lo avrebbe staccato.

Insomma, qualunque giorno, alle otto di mattina, non si va a cercare la gente, di solito.

Figurarsi poi se si è in vacanza e quel suddetto giorno è proprio Natale. Un suicidio.

S’infilò lentamente la lunga vestaglia verde smeraldo e si diresse verso la porta con passo felpato.

Quando aprì, si trovò davanti un ragazzetto biondo molto noto con un cappellino estivo sulla testa e tutto imbacuccato con sciarpe e giacche.

 - Naruto! Che ci fai qui a quest’ora? – chiese lei severamente.

 - Direttrice! Per fortuna che è in casa! Ieri sera non l’avevo trovata, così sono passato questa mattina! C’è un pacco per lei! – rispose entusiasta il ragazzino tirando fuori dalla sua grande borsa a tracolla un pacchetto grande come un DVD.

Lei lo afferrò lentamente, quasi incerta, scrutandolo.

 - Era arrivato in redazione ieri, se le interessa. Comunque arrivederci signorina Tsunade! – Naruto fece un cenno con la mano e salì sulla vecchia bicicletta da consegne.

Quel ragazzo non cambierà mai, si disse scuotendo la testa, divertita.

Appoggiò per un secondo la confezione sul tavolo per aprire le lettere del giorno prima.

Due bollette, due proposte di affiliazione a cui avrebbe sicuramente rifiutato, un tagliando per ritirare il nuovo catalogo di Luis Vuitton e l’invito alla sfilata del 3 gennaio.

Non era facile il lavoro di direttrice del giornale di moda più famoso di New York, servivano pazienza, determinazione e un po’ di severità. Quelle qualità non le mancavano, certo.

Ma comunque c’era sempre e solo la carriera. Forse alla fine era davvero questo che desiderava.

Sospirò buttando le buste sul vecchio divano e prendendo in mano il pacchetto.

Aprì il bigliettino con scritto “A Tsunade” da una parte.

Riconobbe subito quella calligrafia, la vedeva tutti i giorni.

Sorrise. Un semplice: “Buon Natale, con affetto, Shizune”.

La sua segretaria era sempre molto gentile.

Tolse velocemente la brillante carta rossa e nel nylon vi era la sciarpa di lino della nuova collezione primaverile di R. Cavalli.

Davvero molto gusto.

Poi improvvisamente, lanciando un occhiata veloce al biglietto, si rabbuiò.

Ebbe un flashback che sperava di aver rimosso da tempo.

 

Dling Dlong.

Suonavano alla porta sempre nei momenti sbagliati, era già in quasi ritardo per la sfilata natalizia indetta da Gaultier. E per di più sarebbe stata accompagnata solo dalla sua segretaria.

“Almeno sapremo come  coprire il buco di 6 pagine nel mese di gennaio…” pensò andando ad aprire scocciata.

Si trovò davanti il nuovo ragazzino delle consegne con un cappello di Santa Claus che pendeva dalla testolina bionda.

Lui scese dalla bicicletta, dicendole:- Buon Natale, direttrice! C’è un pacco per lei! - , poi scomparve dalla sua vista andando dietro un enorme scatolone per spingerlo con estrema fatica.

 - Cosa c’è dentro, ragazzino? – chiese lei dubbiosa, controllando l’orologio.

 - Mi chiami Naruto, grazie. Comunque ecco… io non lo so. – rispose lui trascinando l’enorme contenitore semi aperto davanti alla donna.

 - Non sarà pericoloso, Taruto? – affermò lei prendendo in mano la busta che vi era sopra.

 - Naruto! – urlò stizzito il biondino.

Lei lo ignorò aprendo il bigliettino.

Si prese un colpo. Il cartoncino iniziò a cantare molto rumorosamente “We wish you a merry Christmas…” con quella voce potente da S. Nicola che fa tanto ridere i bambini.

“Buon Natale vecchiaccia! Con affetto, Jiraya.” La risata finale di Babbo Natale non attenuò lo sguardo feroce della dirigente.

Poi, all’improvviso,lo scatolone si aprì e spuntò fuori un elegantissimo Jiraya più che divertito.

 - Ora capisco perché facevi tanta fatica a spostarlo, Maruto! – la donna si lasciò scappare la battutina acida… insomma nessuno può chiamarla vecchiaccia!

 - Ogni anno che passa sei sempre più dolce, cara. – sottolineò l’ultima parola e uscì completamente dall’involucro di  cartone.

 - Ah, grazie per questo piccolo favore, Baruto. – l’albino sbagliò appositamente il nome di quel simpatico ragazzino. Sebbene fosse arrivato da poco, adorava già tormentarlo, e questo era un tutto dire.

 - Ringraziami che non racconto alla tua fidanzata che giornali leggi invece di lavorare… Dire che per una settimana legge SOLO il quotidiano è come dire che esiste Babbo Natale ma ha una vocina stridula… credo che ci siamo capiti, vero direttrice? – commentò di risposta lo sveglio ragazzo.

 - Senti biondo… io non sono di certo la fidanzata di questo pervertito, ci siamo chiariti? – replicò in tono autoritario la donna.

 - Ehi Naruto… non ti pensavo uno spione… comunque ora smamma, è la vigilia di Natale… la sfilata ci aspetta – disse l’uomo in modo sbrigativo.

Il ragazzino fece un cenno imbronciato col capo in segno di saluto e montò sulla bicicletta colorata di rosso e verde per l’occasione della festività.

“Ci aspetta? Viene anche lui?” Tsunade era spaesata.

L’elegantissimo Jiraya le porse il braccio dicendole: - è pronta la signorina Gucci? –

- Ma certo signor Dior… diamoci una mossa. Tsunade ha sempre la prima fila. – rispose la bionda maliziosamente.

Ecco il cavaliere che le mancava! Non era dei migliori certo… ma con lui le risate erano assicurate.

 - A  parte gli scherzi Gucci ti dona… risalta le tette. – sussurrò l’albino.

 - È meglio che stai zitto se non vuoi sfoggiare uno stupendo occhio nero. –

 - Ai suoi ordini, generale! –

Risero come se la gioventù sarebbe rimasta eterna…

 

Tirò fuori l’album delle foto dal polverosissimo scaffale, facendo quasi cadere una delle innumerevoli stelle di Natale appassita. Tra tutte le qualità che aveva mancava il pollice verde… ma non era poi così un dramma.

Aprì lentamente il grosso librone.

Come prima foto c’erano lei e Jiraya che ridevano abbracciati, praticamente ubriachi nella festa del post-sfilata.

Le vennero le lacrime agli occhi ma s’impose di non piangere.

Natale doveva essere un giorno felice.

 

 - È inutile… le scarpe migliori sono quelle di Jimmy Choo… - annunciò sul viottolo di casa sua la donna, un po’ brilla.

 - Sissignora. Ma mi è piaciuta anche la collezione di Chanel… vedrai che riuscirò ad avere le foto in esclusiva di tutto per la nostra rivista… e che Pein si attacchi al tram! – rispose l’uomo con sbalzi di voce.

 - Suvvia… è direttore anche lui… comunque scommettiamo. Per me non ce la fai. –

 - Vedrai… se vinco una settimana in più di ferie. –

 - Se perdi una settimana in meno. –

 - Affare fatto, signora! – manifestò Jiraya accompagnandola sulla porta.

 - Bene… ci vediamo dopo le vacanze, allora. – disse la bionda.

 - Bene. –

 - Bene – ribadì la donna.

Lui fece per andarsene quando lei gli afferrò un braccio.

 - Sicuro che non vuoi entrare? -

 - Non sono sicuro per niente. – disse l’albino, afferrandola.

 

Quella notte non se la dimenticò mai. Fu una della migliori.

Ma non si dimenticò neanche il giovedì dopo. Fu uno dei peggiori.

 

In ufficio erano tutti intenti a rimuovere ghirlande e addobbi.

Quando entrò si ricordò che quel giorno avrebbe saputo della scommessa.

Non ne aveva mai vinta una… ma il presentimento di vincere questa era vicino.

La sua segretaria Shizune arrivò velocemente con il caffè e la lista impegni.

 - Ecco a lei il suo espresso. Oggi ha un appuntamento con Gaara no Sabaku, il giovane direttore della rivista a noi affiliata alle 10. Nel pomeriggio deve scegliere le modelle alle 14, firmare qualche carta e alle 16 c’è l’anteprima di Calvin Klein. – l’assistente disse tutto molto velocemente, come al solito.

 - E il book? –

 - Sakura stava dandoci una controllata… ma sarà qui a momenti. –

 - Ok e… a proposito della scelta delle indossatrici… convocami Ino… quella ragazza ha un gran senso del gusto.

 - Certo.

 - Va bene e… passami solo le chiamate veramente importanti… sono piuttosto stanca. – disse la bionda chiudendosi nel suo ufficio.

Non fece neanche in tempo ad appoggiare la giacca che squillò il telefono.

Maledisse Shizune e alzò la cornetta.

 - Non ti avevo detto solo telefonate importanti? -

 - Questa lo è, signorina. –

 - Passami chi mi devi passare. –

 - In realtà non le devo passare nessuno… è che… -

 - Sbrigati per carità, Shizune! –

 - Jiraya è stato trovato morto nel suo appartamento. Un colpo di pistola. Non ce l’ha fatta. Mi dispiace… - la segretaria scandì il tutto. Dirlo voleva dire che era reale.

Passarono 30 secondi che sembrarono infiniti.

 - Chi è… -

 - Non si sa. Forse Pein o uno de-

Buttò giù il telefono violentemente.

Tutta colpa di quella fottuta scommessa.

Le lacrime bagnarono i suoi occhi per poi rigare le sue guance.

Era vero. Sebbene non ci volesse credere era così. Morto.

Aveva vinto la scommessa.

L’unica che sperava di perdere.

 

Gocce bagnarono il suo viso.

Natale doveva essere un giorno felice per tutti.

Guardò quello smilzo albero di Natale con qualche pallina e pochi fili qua e là.

Guardò quei tre regali sotto l’alberello: Sakura e Ino, Gaara, Stefano Gabbana e Domenico Dolce.

Udì uno di quei carretti che passano con un uomo travestito da Babbo Natale che distribuisce caramelle ai bambini.

Dalla finestra vide due ragazzini costruire un pupazzo di neve, per poi essere chiamati per mangiare da una signora.

Ma nulla di ciò le fece spuntare un sorriso.

Certo, non si vive di nostalgia… ma per lei quel Natale non sarebbe stato felice.

 

 

 

Primo podio *____*

Grazie veramente a tutti! Ringrazio le due bravissime giudici e faccio i complimentoni agli altri partecipanti!

Spero vi sia piaciuta!

E magari lasciate un commentinoxD

Un bacio, Miki

  
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