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Autore: itsloouis_    02/11/2014    3 recensioni
-Magnus.- disse con voce tremante. –io sono metà umana e metà angelo, giusto?
-Sì.
-Un angelo dannato cos’è?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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14. WE’LL CATCH HIM
 
 
La testa di Clary vorticava. Jasmine. La povera Jasmine. Si ritrovò a ripensare a quando l’accolsero all’Istituto. Aveva solo tredici anni. Ricordò che a colpirla furono i suoi occhi neri. Erano così scuri, così profondi. Bellissimi.
Ora, tutta la vita era stata portata via da quegli occhi. Ora erano solo biglie di vetro. Vetro nero, come il cuore di Sebastian.
Come ha potuto farlo? Si ritrovò a pensare Clary. Ha cresciuto Lucie per anni, e quando avrebbe potuto, non l’ha uccisa. Perché uccidere un’innocente?
Clary si asciugò gli occhi, cercando di non scoppiare a piangere. Perché Jasmine era solo uno degli innumerevoli drammi.
Daniel Blackthorn e Magnus erano stati presi, e Steve aveva…
-Steve!- chiamò. –Steve, vieni qui!
Suo figlio, all’apparenza così forte ma in realtà dall’animo docile, si avvicinò con lo sguardo basso.
-Steve, tesoro. Guardami.
Il ragazzo alzò gli occhi. Verde speranza e rosso sangue. Non c’era più alcuna traccia di bianco in essi, e la voce gli uscì roca, quando disse: -Continuo a vederle. Si ripetono nella mia testa, e sento che potrebbe scoppiare.
-Steve, va tutto bene. Cerca di accantonarle. Tracciati una runa di quiete, su.
Il ragazzo fece scorrere lo stilo sul braccio muscoloso, poi si strofinò le tempie, sospirando di sollievo.

Steve si guardò velocemente intorno. Dov’era? Dov’era finita?
Sentì Jace, gridare a Clary qualcosa. Qualcosa riguardo a Julian Blackthorn. Non se ne curò. Tutto sembrava ovattato, le figure nella stanza sfocate. Era come se la sua mente fosse un obbiettivo. E stava cercando, disperatamente cercando, il soggetto da mettere a fuoco.
Fu in quel momento che ricordò. La stanza di Daniel, le urla di Magnus.
Alex era tra i torturati.

Lucie tremava. Si sentiva un fascio di nervi. Si avvicinò lentamente a Tessa e, senza dire una parola, le prese la mano.
-Lucie, mi dispiace così tanto.- mormorò la donna.
-Tessa, mi sento strana.
-Piccola, è normale. Tutto questo stress in poco più di un mese, posso capire che tu ti senta sconvolta.
-Non sono sconvolta. Non mi sento strana in quel senso. Sono arrabbiata.
Tessa la guardò inclinando la testa. –Sai che prima di venire qui ho sentito delle urla nella stanza di Daniel?- proseguì la giovane. –Già. Non gli bastava dilaniare una ragazzina. Doveva anche torturare Magnus e gli altri.
Tessa spalancò gli occhi. –Gli altri chi?!
-Tutti i Cacciatori che non sono qui. Daniel. E Alex.
Una fitta di dolore squarciò il petto di Lucie nel pronunciare i nomi di due persone che era arrivata ad amare così tanto. Ma non si scompose più di tanto. –Sebastian li ha presi. E beh, Alex è stata la mia prima amica, Daniel il mio primo amore e Magnus il primo ad aver mai visto in tutta la mia vita. Non esiste che io stia qui un altro secondo. Io vado a cercarli.
-Ma Lucie, avrai bisogno di qualcuno che ti aiuti.
-Vieni con me? Non aspetterò che…
Ad interromperla fu un urlo di Jace, che squarciò il silenzio che avvolgeva la sala da fin troppo tempo: -Clary! Chiama il Conclave! Daniel non è qui, dobbiamo avvertire Julian.
Lucie si voltò di nuovo verso Tessa. –Non aspetterò le telefonate formali. Io vado a cercare Daniel.
In quel momento, la ragazza sentì qualcosa impossessarsi di lei. Determinazione. Non riusciva, nonostante tutto quel sangue e tutto quel dolore, che a quel punto era palpabile nell’aria, a scoppiare semplicemente a piangere. Fremeva di entusiasmo. Entusiasmo e sete di vendetta.
Delle dita si intrecciarono alle sue, e quando si girò scorse gli occhi verdi di suo fratello.
Nonostante tutti gli anni che avevano passato separati, senza bisogno di una parola, i due si capirono al volo. Si avviarono all’armeria adiacente, senza guardarsi indietro.

-Sean.- sussurrò Vivianne. Il ragazzo era ancora in piedi, con gli occhi fissi sul corpo di Jasmine, muto.
Lei scorse un movimento, ed intravide la chioma bionda di Lucie prima che sparisse nell’armeria.
-Sean, Lucie e Steve sono entrati in armeria, forse è meglio che andiamo anche noi.- disse, prendendogli il viso tra le mani.
Le iridi azzurre di lui si fecero di ghiaccio. –Daniel.- mormorò, e si avviò in armeria.

-Quante lame angeliche?- chiese Lucie.
-Prendine due, ma dubito che serviranno. Si sono polverizzate l’ultima volta che abbiamo attaccato gli automi.
-Non abbiamo armi senza rune?
-Sì. Qualche vecchio pugnale, per quanto ti riguarda, e la spada di Simon. Io prendo la scure, tu prendi pure il resto.
-La balestra di Maia. La uso io.- Lucie si voltò di scatto, e sospirò di sollievo quando vide Sean in piedi sulla soglia, con Vivianne alle calcagna.
-Avete qualcosa per me?- chiese la francese.
-Questa lancia, non ha rune, giusto?- fece Lucie, estraendo una lancia dalla custodia appesa al muro.
-No.- concordò Sean. –Andiamo a mettere le tenute. Ci vediamo qui tra cinque minuti.
-Credi sia saggio dividerci?- chiese Vivianne, in ansia.
-Perderemmo tempo se non lo facessimo, andando tutti insieme in ognuna delle nostre stanze.- ribatté Lucie. –Ci vediamo tra cinque minuti.

La ragazza percorse il corridoio che ormai conosceva a memoria ed entrò nella stanza. Si spogliò, e in un attimo s’infilò la tenuta.
Cercò di non pensare a come quella stanza odorasse ancora di Daniel. Legò i capelli in una treccia e uscì, pronta a riportarlo a casa.

Sean non ci mise molto a mettere la tenuta. Ripose lo stilo in tasca, dopo essersi applicato due rune del silenzio sui piedi. Nessuno si sarebbe accorto della loro assenza, nel caos generale, ma meglio prevenire che curare.
Con la runa tracciata poco prima, Steve era riuscito a rimuovere il caos di rune nella sua testa, eppure cen’era una che continuava a vedere. Se ne stava lì, come a voler dire avanti! Sono importante per la loro sopravvivenza, usami!
Quella runa parlava di distruzione. Come poteva la distruzione salvare le persone che amava? Quell’intrico nero dalla forma squadrata e dura voleva sicuramente dire qualcosa. Ma non sapeva come avrebbe fatto per salvare Alex.

Vivianne sistemò i capelli in una coda alta. Calzò la sua piccola tenuta ed uscì, con il cuore in gola. Odiava ammetterlo, ma aveva paura.
Che cosa avrebbe fatto Sebastian? Da quando era nata continuava a sentir parlare di questo pazzo, questo pazzo che era come sparito nel nulla, confondendosi con i mondani. Dicevano che la madre aveva fatto lo stesso, ma lei stava fuggendo da Valentine Morgenstern. Sebastian era sparito per non lasciare traccia, ed attaccare quando nessuno se lo aspettava più.
Quando aveva più o meno un anno, stando a ciò che le raccontava sua madre, Sebastian tornò, rapendo la figlia dell’ultimo Herondale, la piccola Lucie.
Il padre di Jonas e Natalie, Tiberius, aveva visto Sebastian uccidere in modi terribili, e trasformare i Nephilim in mostri. Eppure mai Vivianne ne era stata mai stata toccata minimamente.
Adesso toccava a lei. Lei ed altri tre ragazzini di New York, contro il più grande assassino della storia dei Nephilim. Era a dir poco terrorizzata.

Tessa si ritrovò nel tardo Ottocento. Lei e Jem che senza far sapere niente a nessuno [fantasia ntd.] si avviavano per le strade di Whitechapel, a cercare Will in una fumeria d’oppio.
Ricordò la sua determinazione, il suo pensiero per Will, e pensò che no avrebbe potuto dire niente, assolutamente niente, per convincere Lucie a non andare a rischiare la vita.
Di nasconderlo a Clary non se ne parlava, entrambi i suoi figli erano fuggiti per cercare Magnus ed i loro compagni, ma non poteva nemmeno tradire Lucie.
Pensandoci meglio, la ragazza non aveva espressamente detto che non voleva essere seguita. Lei si era limitata ad informare Tessa di quanto di sentisse arrabbiata.
Decise per il compromesso.
-Clary, Jace! Chiamate il Conclave e pensate a questa storia, io, Jem e i Lightwood seguiremo Lucie e Steve.
La donna si girò muovendo la massa di ricci rossi. –Di che parli?
-Sono andati a cercarlo.

-Scusa, Sean, ma non credi che iniziare dalla stanza di Daniel sia la cosa più ragionevole?- sputò Steve, esasperato.
L’altro sbuffò teatralmente. –Non credi che sentiremmo ancora le urla se fossero lì?
A Steve fece male il cuore per un attimo, ma si riprese. Era pronto a ribattere quando la sorella scattò.
-Bene! Continuate a litigare come due bambini. Io e Vivianne andiamo a cercarli.
Gli occhi grigi fiammeggianti, Steve scorse nella sorella l’indole della guerriera che, pian piano che si ambientava nel loro mondo, si riscopriva.
Sua madre Clary, dopo essere entrata tra i Cacciatori, scoprì di avere un blocco mentale, fine a nasconderle il mondo delle ombre e le sue capacità di creatrice. Si ritrovò a pensare che anche Lucie avrebbe potuto, di lì a poco, manifestare una qualche abilità particolare.
Cosa che, d’altronde, era appena successa a lui. Ma si concesse di non pensarci. L’ultima cosa che voleva era riavere il caos nella mente.

Vivianne e Lucie raggiunsero la porta della stanza di Daniel, e la francese giurò di sentire i passi silenziosi di Steve e Sean che, messi a tacere come due bambini rimproverati, le avevano seguite.
-Hai paura?- sussurrò alla ragazza.
Lucie la guardò, senza l’ombra di un dubbio negli occhi grigi. Scosse lievemente la testa, si portò un dito alle labbra, come a volerla zittire e poggiò la mano sulla maniglia.
Vivianne gliela afferrò, poi disse: -Lo prenderemo, Lucie. Lo prenderemo e salveremo tutti e tre.
Qualcosa, nella tempesta grigia degli occhi della bionda si addolcì, e sfoggiò un piccolo sorriso di riconoscimento.

Come se fosse stata animata dalle parole dell’altra, Lucie spalancò la porta, e preferì vivamente non averlo fatto.




Buonasera, Nephilim!
Scusate il mio IMPERDONABILE ritardo, vi prego.
Giuro che vi ho pensati sempre, aw. 
Ho avuto fisioterapia tutti i santi giorni, e non ho avuto un minimo di tempo per scrivere. Vi chiedo scusa.
Vi premetto che i capitoli arriveranno una volta ogni due settimane per via di questa croce della fisioterapia. Perdonatemi, davvero.
Mi metto subito al lavoro per il capitolo 15. Intanto fatemi sapere che ne pensate di questo.
Baci xx
itsloouis_
   
 
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