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Autore: kikka_67    02/11/2014    1 recensioni
Io e Kate ci conosciamo da una vita, il primo copione che ho recitato l’aveva composto lei, mi ricordo che passava delle ore davanti al palco durante le prove, con un’estatica espressione stampata in viso, talmente intensa che pensavo si fosse innamorata di me….invece, come in seguito mi chiarì, l’emozionava “solo” il suono melodioso che producevano le frasi da lei scritte con tanta passione.
Fu un duro colpo per il mio amor proprio, ma decisi che quella ragazzina con l’apparecchio, la felpa di tre taglie più grandi e le unghie multicolori mi piaceva e da allora siamo amici. So tutto di lei.....Sono stato io a insegnarle come baciare un ragazzo con la lingua, prima che vi facciate venire strane idee in testa, facevamo le prove davanti allo specchio. Giuro!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                       - Jeremy, ti presento il mio  caro amico Will e Will  ti presento Jeremy un amico e collega.-
L'uomo,  che avevo davanti era sulla cinquantina, brizzolato, con gli occhi verdi , corporatura atletica e con uno smagliante sorriso, inizia a complimentarsi della mia  interpretazione in uno  spettacolo teatrale a cui aveva assistito ad inizio anno, parla bene, cordialmente ma senza esagerare in adulazione.
                        - Ti ringrazio, lieto che lo spettacolo, ti sia piaciuto. Vai spesso a teatro?- chiedo  gentilmente
                        - Non quanto vorrei e  adesso  vi lascio alla vostra serata. E' stato un piacere averti conosciuto di persona Will. -  dice stringendomi la mano  e  prima di allontanarsi si china di nuovo sulla  guancia di Kate. 
Aspetto  che l'uomo sia ritornato al suo tavolo  per commentare - E' lui?? Carino, gentile ed educato  - lo odio!!  - Forse è un troppo avanti con gli anni, non ti pare?- osservo pacato.
                         - Per te è SOLO carino e vecchio??? E' uno schianto!! Mi fa sesso solo a guardarlo!!- Kate si gira a fissarmi  incredula.
                          - Ehi calmati! Ti dispiace evitare di tradire il tuo “fidanzato”  fintanto che è  presente??!! Grazie-  borbotto leggermente  infastidito.
Nel frattempo, il complesso che intratteneva gli ospiti inizia a suonare  un lento e  deciso prendo la mano della mia amica e la trascino sulla pista.
                           -Ma che fai??- mi  chiede Kate sgomenta  - Io non  so  ballare, lo sai!!
                           - Lo so che non ti piace ballare, ma questo è un lento devi solo muoverti sul posto! E poi guido io, sono il tuo “fidanzato” e anche un bravissimo  attore professionista, devi lasciarmi improvvisare! Ora diamo il colpo di grazia al tuo amico!-
                            - E come? –  chiede sospettosa.
                            -Vedrai!-  dico sorridendo.
La stringo  a me   mentre  balliamo in silenzio.  Mi rendo conto , di  non aver  messo in conto, il mio scarso autocontrollo, il  suo  profumo mi  stordisce, il vestito che indossa è  talmente leggero e soffice che mi sembra di toccarle la pelle nuda della schiena.  Di nuovo quella  strana attrazione che  m’invade. Il desiderio di baciare la sua pelle  si fa  impellente e le sfioro una tempia con le labbra.
Kate sobbalza  sentendo quel bacino e alza il viso verso di me per capire quali intenzioni avessi,   non le lascio il tempo di stupirsi,  mi chino   sulle sue labbra per  baciarla  delicatamente. Kate s’irrigidisce  sorpresa, ma  quando la stringo  di più a me,  apre  leggermente le labbra  gemendo  piano. Quel lieve sospiro mi  basta per  costringermi ad interrompere subito il contatto, per non perdere del tutto testa.
                           - Andiamo via, Kate. Ho bisogno di uscire di qui. – dico con urgenza.
Pago di fretta il conto e la trascino fuori  dal locale e solo  all’aria aperta riesco a respirare  normalmente. Fingo di non accorgermi dell’eloquente silenzio basito con cui mi fissa, forse anche lei ha capito che quel bacio avrebbe potuto diventare una rivelazione per entrambi.
                           - Grazie a Dio! Che caldo faceva lì dentro vero??!!  - dico nervosamente.
                           -  Will, stai bene? Sei un po’ strano?!-
                           - Tutto bene, tranquilla. Forse è di nuovo l’allergia che mi dà noia! Vieni, voglio farti vedere una cosa.- la trascino verso la macchina senza darle ulteriori indicazioni.

Kate.

 Preferisco  non affrontare, una discussione, su quello che è  successo mentre ballavamo. Will è  stranamente tranquillo e rilassato mentre guida, forse per lui, non è successo  nulla di strano, tutto sommato  stava recitando. Ci fermiamo   davanti a un edificio,  che  sembra,  a prima vista, completamente abbandonato .
                           - Ma dove siamo?? E perché mi hai portato qui?? – chiedo  guardandomi  intorno.
                           - Davvero non lo riconosci?? Eppure quasi tutti i pomeriggi, stavi seduta qui dentro a guardare le prove e poi gli spettacoli!.-
                           - E’ vero! Il vecchio teatro Green!!- esclamo sorpresa.
                           - Vieni, entriamo.-  dice  prendendomi  per mano.
                           - Ti avverto che se la polizia , ci arresta per violazione di proprietà privata, dico che mi hai rapita!!- dichiaro perentoria.
Riusciamo  facilmente a penetrare dentro l’edificio, ormai è buio e nessuno ha  fatto caso a loro.  Una volta dentro, Will accende  una torcia.
                         - Vieni da questa parte..- sussurra.
                        - Perché sussurri??? Ti aspetti. Che faccia la sua comparizione un fantasma??- ghigno perfida.
                        - Spiritosa! Sta zitta e cammina!-
Entriamo  nella sala, spostando i pesanti tendaggi di velluto rosso e camminiamo in mezzo alle poltrone per raggiungere il palco. Si sentono gli echi sinistri  dei nostri passi rimbombare tra le mura abbandonate, sarebbe lo scenario perfetto per un film horror, rimugino,  leggermente impressionata.
                        - Sembra  sempre uguale! Non capisco perché non lo utilizzino più, questo teatro ha una storia meravigliosa!.-
                        - Ti ricordi il custode?? Il Sig. O’braian?? Urlava come un matto, quando lasciavamo gli zaini in mezzo al corridoio!! Ci correva dietro con la scopa!! - sorride  nostalgico.
Ci sediamo  sulle poltrone e iniziamo  a parlare dei tempi della scuola e a  ridere  come matti, ricordando alcuni aneddoti divertenti.  L’improvviso e  furioso scroscio della pioggia interrompe le nostre illazioni.
                         - Will, diluvia. Non è meglio se  torniamo a casa??- siamo in un teatro abbandonato, illuminato solo da una torcia a pila e fuori imperversa un temporale…. un perfetto scenario per un omicidio… Inizio a guardarmi intorno  preoccupata.
                         - Restiamo ancora un po’, aspettiamo che smetta di piovere, poi ti riporto a casa, va bene? Sono comode queste poltrone, vero?-  risponde mettendosi più comodo e chiudendo  gli occhi.
Avvolti dall’atmosfera irreale che alleggiava nel teatro, ascoltando il rumore della pioggia che colpiva i vetri, riesco a rilassarmi e  appoggio la testa sulla spalla del mio amico. Rivedo il teatro illuminato, i ragazzi che correvano sul palco, i costumi e poi il pubblico che entrava vociando nella sala…. E poi quando si alzava il sipario… Silenzio.
                          - Kate, non pensi che  sarebbe meraviglioso, poter tornare indietro nel tempo ? Anche solo per un giorno. Non ti piacerebbe ??- mugugna sottovoce.
                           - Mhmmm…forse si, non sarebbe male.. ma per poco tempo. Non riesco a tenere gli occhi aperti, quando decidi di andare via, svegliami.- rispondo mezza addormentata.
Inutile dire che ci addormentiamo  tutti e due.

Tom.

 La mattina dopo, la luce che filtra dalle imposte mi sveglia e  sorpreso di trovarmi  sdraiato sul pavimento del teatro, borbotto irritato.  
                               - Perfetto, ci siamo addormentati qui dentro! Kate svegliati!!! – dico  a voce alta, ma la mia amica è  ancora profondamente e beatamente tra le braccia di Morfeo e non da segni di vita.
Stiracchiandomi le membra irrigidite, tento di alzarmi  ma inciampo  sui lacci delle mie scarpe da ginnastica….Un momento.. le non avevo…ieri sera!  Senza parole guardò i jeans che ho  addosso, stropicciati e strappati come li portavo da ragazzo e  incredulo guardo  la mia  t-shirt su cui spicca  una scritta : DO YOU WANT ME?. 
No, non è possibile!   Completamente paralizzato  dal panico. Mi giro  in fretta a guardare la poltrona vicino  a me  e profondamente  addormentata  vedo una diciassettenne con le unghie fluo, braccialetti multicolori ai polsi, jeans strappati  e  dopo averle controllato  la bocca socchiusa…. si… c’era l’apparecchio per i denti, esalo un sospiro di sollievo… era proprio Kate.
                                - Svegliati Kate!! Siamo nei guai …SVEGLIATI!!!. – le grido nell’orecchio, strattonandola.
                                - Adesso basta Will!! Quando dormo, non mi devi disturbare, cavolo!! Ma che diavolo vuoi??!!- urla  furiosa.
Le basta  uno sguardo al mio viso  per zittirsi immediatamente e  con un’espressione  assolutamente  stupefatta  si  avvicina  e con  una mano tocca i riccioli che mi coprono  la fronte,  poi timorosa abbassa lo sguardo sulla mia maglietta, osservo il lento movimento delle sue labbra mentre legge la scritta.  Molto lentamente abbassa lo sguardo sui suoi vestiti, le sue unghie decorate e infine incredula si tocca i denti e sentendo l’apparecchio, stringe  forte gli occhi  gemendo sconvolta.
                                - Will…. cosa è successo???  Non è possibile!! E’ tutto un sogno vero???- chiede  disperata.
La guardo  in silenzio per un attimo – Non so cosa sia successo, ma sembra che siamo tornati…..-
                                - No, non lo dire!!!! Non si può tornare indietro nel tempo!!! – strilla isterica.
                               - Calmati Kate! Non sei da sola, fammi pensare, un momento. Ci sarà pure un modo per tornare …..!! Usciamo di qui e vediamo dove siamo finiti.- la prendo  per mano, sfoggiando una sicurezza che ero ben lungi dal  provare e la trascino  fuori dal teatro.
Le reti, le erbacce e le assi che circondavano l’edificio la sera prima, erano sparite. Tutto era in ordine, oltre la recinzione, rumoreggiava  il  traffico  del mattino. Le macchine e gli abiti delle persone che  camminavano  per strada mostravano chiaramente in che anno “eravamo  tornati”.
                                 - Vieni, andiamo a casa dei miei  è la più vicina.- ho la mente vuota, attonita, dev’essere un brutto sogno.
Ci fermiamo  davanti a casa mia e  deglutendo  con difficoltà, mostrando più coraggio di quanto me ne sentissi  addosso, busso alla porta, che  subito  venne aperta da una bella signora, con  gli occhi azzurri, come i miei…..mia madre.
                                - Tom! Cosa ci fai qui fuori?? E quando sei sceso?? Non ti ho visto !!- esclama  sorpresa.
Continuiamo  a guardarla impietriti, senza parlare.  Quando  si accorge  anche di Kate, mia madre  la saluta con affetto   – Oh ciao cara, sei venuta a prenderlo? Hai fatto colazione? Vieni dentro, mentre Tom va a cambiarsi quei jeans e quella maglietta…. SUBITO!- aggiunge guardandomi  irritata.
Mi cedono  le ginocchia e stramazzo  per terra come un sacco di patate e  mentre mia madre si china per aiutarmi  mi rimprovera allegramente – Stai attento!! Sei proprio maldestro!!-
                       - Ma…Mamma , noi andiamo in camera mia a prendere i libri, torniamo subito!- mormoro incredulo.
Appena entrati in camera mia, Kate si mette le mani nei capelli – AAAAIIIIUUUTTTTOOOOOOO!!! E’ TUTTO VEROOOO!!!!! SIAMO TORNATI AD AVERE DICIASSETTE ANNI!! Avrò di nuovo lo stress da verifica! E…i .. brufoli!...NOOOO! –  grida  sconvolta.
                       - Smettila Kate!! Calmati, troveremo una soluzione!- dico aprendo un cassetto dell’armadio e tirando fuori una T-shirt pulita: DO IT WHIT ME!  prendo  lo zaino con i libri con una mano e esco dalla  stanza con Kate alle calcagna.  Mentre scendo le scale alzo la voce per farmi sentire da mia  madre che è sicuramente  in cucina.
                       – Mamma, noi andiamo siamo in ritardo!! Ciao a dopo…-
                        - THOMAS WILLIAM torna immediatamente qui!- grida soavemente perentoria.
Quel tono me lo ricordo  bene, quindi torno indietro ubbidiente,  le bacio una  guancia, le faccio  vedere la maglietta pulita e prendo  due biscotti, uno per me  e l’altro per Kate.
                        –Ciao Mamy.- mormoro dolcemente.
 Mia  madre sorride soddisfatta. – Ciao tesoro, buona mattina. Ciao Kate.-
                         - Ciao Mamy???- esclama Kate sardonica.
                        – Acqua in bocca bella, altrimenti dico a tutti che hai avvelenato tu Matt!!!- sogghigno perfido.
                        – Bello, è meglio che stai zitto! Non ti ricordi chi è  cintura nera di Karatè, tra noi due??- minaccia colpendomi dolorosamente un fianco.

Kate.


 Mi fermo, davanti alla porta dei miei, dopo qualche minuto mi decido  a bussare. Quando mia madre apre  la porta,  sono io  a cascare in ginocchio sugli  scalini davanti a lei e Will mi  tira  su ridendo – Buongiorno Signora, sono venuto a prendere Kate.-  sorride tranquillissimo.
                            - Ciao caro, come stai? Hai fatto colazione? Vieni ti do un bel pezzo di torta. Kate non ti avevo visto scendere! Vai a cambiarti, non vorrai uscire così, vero cara??- mi dice  con una luce severa negli occhi.
                          – No, certo che no. Vado a prendere lo zaino, ma non ti preoccupare mamma,   lui ha già fatto colazione!- le rispondo velocemente strascinandomi dietro Will.
                           - Ma che fai?? Ho fame!! – borbotta infastidito.
                           - Tu non ti allontani da me! E se sparisci…io che faccio??- dico scontrosa.
                            - Mi farai andare da solo, almeno  in bagno? Ma dove vuoi che vada, senza di te??- ride divertito.
                            - E cosa facciamo adesso?- chiedo  sospirando.

                           - Andiamo a scuola!! Non vedo l’ora di vedere i ragazzi e poi ho un conto in sospeso con la professoressa   di recitazione……-   mormora determinato.                        
Ad un tratto l’idea di tornare a scuola non mi dispiace affatto  e quando entriamo  in classe, un’ondata di nostalgia ci invade, ci ritroviamo ad  abbracciare  affettuosamente tutti i nostri  compagni lasciandoli basiti. Addirittura apprezzammo la noiosissima lezione di Inglese  e io mi  divertì come una matta a fare una verifica di composizione, sicura di prendere il massimo dei voti.
 Quando finalmente Will si ritrova  davanti  la professoressa Hill,   con  sua grande soddisfazione la vede restare senza parole, dopo averlo visto  recitare, su sua richiesta,  una scena tratta dall’Otello.
Dopo l’intervallo, volammo  ad abbracciare un nostro  compagno, Fred, nella classe di dizione, che rimane  sbalordito da tutte quelle attenzioni. Solo noi, sappiamo che Fred, era destinato a morire da eroe, salvando la vita di  un uomo che stava annegando in mare. Finita la lezione, usciamo dalla classe e noto che Will guarda pensieroso Fred allontanarsi  da solo. Quando  si muove  per seguirlo, sono costretta a  fermarlo.                                                               
                            - Non puoi dirglielo! Non possiamo cambiare il destino degli altri!- gli dico  sottovoce dispiaciuta.
                            - Non è giusto, maledizione!!! – urla furioso, ma viene interrotto da una valanga di capelli biondi che gli getta le braccia al collo e lo bacia con trasporto.
                            - Ciao tesoro! Ci vediamo questa  sera?- mormora seducente  e dopo averlo baciato di nuovo si allontana  ancheggiando.
                            - Ecco ..era Ilary…te la ricordi Kate?- domanda evitando di guardarmi, sa  che  non la sopportavo.
Quell’idiota bionda contraffatta che non era in grado di comporre una frase di senso compiuto, che aveva solo minigonne e maglie scollatissime nell’armadio e forse una collezione di ragazzi di numero superiore alla somma delle squadre di calcio che partecipavano alla Champions  League, non perdeva occasione di  fare delle  battutine ironiche sul mio look e si divertiva parecchio a commentare a voce alta la sua sorpresa che una sua coetanea, cioè io, non avesse ancora fatto sesso e di questo era sicura perché io… in effetti il ragazzo all’epoca non ce l’avevo. La odiavo! Ogni volta che ero insieme a Tom, lei arrivava di corsa e lo baciava davanti a me, mi osservava soddisfatta, probabilmente convinta di ferirmi…… e ci riusciva sempre! Lasciava che Tom, schiavo dei suoi ormoni,  la stringesse a sé, lo accarezzava e si avvinghiava a lui,  sapendo che io non sarei riuscita a staccare gli occhi da quella scena che mi costringeva a vedere  e che ne soffrivo.
                           - Vuoi che ti dica esattamente, che carriera ha intrapreso la tua amica da “grande”??- gracchio  inviperita.
                           - No, no, non m’interessa, giuro!!!- ride imbarazzato.
 
Il tempo passa veloce e finite le lezioni, torniamo a casa di Will, dopo  aver avvertito mia madre che mi sarei fermata  a dormire  a casa sua perché dovevamo provare le scene  per uno spettacolo importante. In passato succedeva spesso di passare delle serate insieme a provare le battute  del personaggio  che Will  doveva interpretare. 
                          - Lo sai vero, che non potremo dormire tutte le notti, insieme?? Non lo troverebbero normale, le nostre madri!.- mi dice  ridendo.
                          - Lo so, ma per questa  sera non ti mollo! E se domani mattina non ti trovo più, che faccio? -
                          - Beh, mi vieni a cercare, no?? Sai dove abito!- mormora convinto.
                           - Non scherzare!  Secondo me, dobbiamo tornare al teatro….e pregare!- concludo  avvilita, entrando in bagno  per indossare  il pigiama.

Tom.

Mentre Kate parla  e gesticola  nervosa,  la guardo  incantato, è meravigliosa.  Era già bella a diciassette anni  e io non me  ne sono  mai reso conto, che  idiota!  Ma quando Kate  esce  dal bagno con un pigiama decorato con pecorelle,  però, non riesco  a trattenermi  e scoppio  a ridere.
                            – Complimenti! Sei mollltoooooo sexy!!-. commento con un fischio di apprezzamento.
 Senza proferire una parola, la mia cara amica prende il suo zaino e me lo lancia addosso, centrandomi in pieno e mentre gemo  quasi agonizzante  ai suoi piedi, mi ripropongo  di evitare, in futuro,  di esprimere la mia opinione sul suo abbigliamento…. a  voce alta . Dopo aver salutato i miei,  le mie sorelle ed infine Kate, spengo  le luci e m’infilo  nel mio letto con un sospiro, ma poco dopo sobbalzo stupefatto quando  la sento infilarsi sotto le mie  coperte e stendersi  vicino a me.
                           –Ma che fai??? Se ci beccano, mia madre mi ammazza! Non crederà mai che sei stata tu a venire nel mio letto!!-  bisbiglio agitato.
                             - Stai zitto!! Per questa notte, dovrai sopportarmi, non ti lascio!! E se domani…-
                             - Tranquilla non andrò via senza di te.- dico  piano .
                             - Quindi non mi lasceresti, come hai fatto, quando sei partito per l’America, senza salutare e avvertire nessuno?- mormora con un tono fintamente casuale.
 Preso da una strana tenerezza la stringo  a me e le bacio la fronte. - Hai ragione, ho sbagliato, ma se fossi venuto a salutarti, non sarei più  riuscito a partire. Dovevo dimostrare a me stesso che ce la potevo fare. Dovevo andare, mi capisci ? Anche tu, avevi i tuoi progetti, eri ad un passo dal diploma, non avrei potuto portarti con me, non sapevo  cosa avrei dovuto affrontare, non mi sembrava giusto trascinarti con me…-

Kate.
Lacrime silenziose mi  bagnano  le guance, se mi avesse detto quelle  parole, allora, avrei capito e avrei  sopportato, tutto quel periodo con la certezza  nel cuore, che  prima o poi, sarebbe tornato da me. Invece avevo  passato quei  due lunghi  anni  a rimpiangere ciò che non avevo  avuto il coraggio di dirgli.

                            - Non piangere Kate,  vedrai che….- tenta di consolarmi ma smette subito di parlare quando sente le mie dita tra i suoi capelli.
                            - Mi sono sempre chiesta se erano morbidi come sembravano…. – mormoro dolcemente, attirandolo verso di me. 

  Per una volta seguo l’istinto, non gli ho mai dimostrato i miei sentimenti e inizio a credere di aver sbagliato a non dirgli che lo amavo. L’affetto per un amico non ti toglie il respiro quando lo vedi, non ti fa tremare dal desiderio di toccarlo e soprattutto non ti rende felice quando ricambia le tue carezze.
 Will china  la testa lentamente,  cauto, ma  l’incertezza con cui si muove, svanisce  del tutto quando  con un sospiro apro  le labbra per baciarlo come non avevo mai fatto. Siamo avvinghiati l’uno all’altro e anche se sul lettino non c’è  molto spazio  e la posizione che abbiamo assunto non è  delle più comode,  continuiamo a baciarci  intensamente.  In un attimo si sfila la t-shirt e mi aiuta a togliere  la maglia del  pigiama, sentire la sua pelle sulla mia è meraviglioso, così come lo sono le sue lente carezze.
                             -  Kate, se non la smettiamo subito, non riuscirò più  a fermarmi….- ansima  continuando a sfiorarmi le labbra con la lingua.
                             - Va bene….. hai ragione…basta…- mormoro  persa in  un limbo di beatitudine,  ma prima di allontanarmi lo bacio ancora, lentamente stringendomi a lui. Sento  il suo corpo premere contro il mio e l’evidente effetto della sua eccitazione mi sorprende e mi sconvolge, nella mia fantasia stiamo facendo l’amore appassionatamente.
                             - Forse, è meglio se andiamo a fare una doccia fredda..ehm…separatamente.. ovvio! Non ci credo, stiamo pomiciando come due pivelli! Noi non abbiamo mai pomiciato…. Insieme… intendo!- ridacchia sottovoce cercando di trovare la forza di staccarsi da me.
                               - Beh, in teoria, noi siamo due pivelli!!- replico  tornando a malincuore nel mio letto.
                               - Sono veramente colpito Kate, all’epoca non mi avresti mai fatto delle avances!- mormora piacevolmente sorpreso.
                               - No, non l’avrei mai fatto! Non ero sicura di me stessa.- confermo pensierosa.
                               - Adesso lo sei??- chiede.
                               - Sono sicura, di ciò sento,  come allora, ma questa sera, ho deciso di dimostrartelo chiaramente.-  gli spiego  sincera.
                                - Kate, che vuoi dire?? – nel buio  non riuscivo  a vederlo, ma ero sicura che fosse teso nell’attesa che rispondessi qualcosa di sensato a quel  delirio che ci aveva invaso.
                                - Che anche tanto tempo fa, avrei voluto pomiciare con te, ma  non te l’avevo mai detto!!! Anche noi donne abbiamo dei desideri!!- rivelo con voce roca.
                                - Lo so,  bastava dirlo! Che gentleman sarei? Se non aiutassi le signore in difficoltà? Buonanotte Kate.-  mormora ilare   prendendomi la mano.
                                 - Buonanotte, WIll. - rispondo stringendo la sua.
 
  
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