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Autore: Lady_Whytwornian    03/11/2014    1 recensioni
Ambientazione e personaggi sono stati mantenuti con l'introduzione di altri di mia invenzione.
La trama è fondamentalmente basata sul quella dell'intera saga con modifiche apportate per adattarla alle mie esigenze. E' la mia versione della storia centrata sui Malfoy e il loro futuro. Su quello che potrebbe essere successo loro dal ritorno di Lord Voldemort alla sua caduta. E se poi fosse ritornato?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Elbereth prese la parola: - Dovremo fare molta attenzione. Ci sono maghi e streghe che non dovranno essere per nessuna ragione uccisi o catturati. Devono portare avanti quanto è iniziato molti, molti anni fa, quindi il nostro compito sarà solamente quello di essere presenti in modo…discreto…e di intervenire solo per protezione, con delicatezza…
Lasceremo fare ai membri del Ministero. Voi invece sapete tutti chi non deve essere toccato.
Tutti i presenti asserirono con il capo.
Solo Minerva intervenne:– Preside, alcuni però si faranno delle domande…
- E il nostro compito sarà di dare risposte esaurienti che le fermino sul nascere. Quello che maggiormente mi preoccupa adesso è il tempo. Lord Voldemort non resterà ad aspettarci e temo la sua reazione, temo la sua prossima mossa.
Non dovette attendere molto.
Nel cielo si addensarono minacciose nuvole nere e dense; lampi e fulmini squarciavano l’oscurità che era improvvisamente scesa. Un vento impetuoso si era alzato spazzando il suolo e sollevando polvere e foglie secche e grosse gocce di acqua iniziarono a cadere.
- Inizierà con Azkaban, poi verrà qui… - commentò Elbereth mentre osservava, abbagliata dai lampi, l’orizzonte dalla torre dell’orologio del castello di Hogwarts.
Il muro della prigione di Azkaban esplose con un fragore che si sentì a chilometri di distanza.
Le guardie si arresero quasi senza combattere. Gli stessi Dissennatori stavano aiutando i detenuti ad uscire. Tutti si ritrovarono nella piazza centrale della fortezza o di quanto ne restava. Lucius e suo figlio si unirono a tutti gli altri ma nella sua mente stava valutando quale fosse la decisione migliore da prendere: tornare da Lord Voldemort o restare? Per lui significava la morte in ogni caso…
Lord Voldemort in persona si presentò davanti ai suoi fedeli: - Siamo di nuovo insieme miei fidati amici.
Si fermò davanti a Lucius e sospirò degnandolo appena di uno sguardo carico di tutto il disprezzo di cui era capace. Il pallore di Voldemort era ancora più vivo, le sue sopracciglia erano aggrottate, gli occhi erano accesi dal livore e le sue labbra strette e contratte dichiaravano chiaramente l’ira che stava provando in quel momento.
Lucius chinò tremante la testa più per paura che per rispetto.
Il Signore Oscuro si guardò attorno più volte, sulle sue labbra si disegnò un ghigno diabolico: non poteva frenare l’impeto di soddisfazione che stava crescendo in lui.
- Siamo di nuovo insieme! E adesso nessuno potrà più resisterci. I nostri nemici sono deboli adesso. Stanno ancora piangendo Silente. E noi li colpiremo là dove più si sentono forti e sicuri. Non daremo loro tempo per pensare, per organizzarsi. Li prenderemo di sorpresa. La prima fase è già iniziata, lentamente, e non se ne sono ancora resi conto.
Rimase per un momento in silenzio a guardare i volti dei maghi e delle streghe che ascoltavano le sue parole annuendo. Voleva vedere gli effetti nei loro occhi di quanto stava dicendo.
- Ebbene – poi continuò – quello che però adesso più mi preoccupa è il nemico nascosto. Il nemico…tra gli amici. Mm? Mi capite vero?
Lord Voldemort ora camminava lentamente in mezzo a loro; i Mangiamorte liberati si spostavano al suo passaggio inchinandosi: - Mio Signore – si sentiva sussurrare da più parti.
Arrivato al centro del piazzale alzò la bacchetta verso il cielo: - Morsmordre!
Evocò il marchio nero tra l’eccitazione dei presenti.
Poi tornò di fronte a Lucius che se ne stava difilato sperando di essere ignorato il più a lungo possibile: - Lucius…adesso ho bisogno di una nuova casa. La tua…sarà perfetta.
Lucius si limitò ad annuire tenendo gli occhi bassi. Aveva la bocca completamente asciutta e il cuore che gli stava scoppiando nel petto. Aveva paura. Aveva paura anche solo di respirare.
- Bene. Ora miei fidati devo andare. Siete liberi! Ci troveremo tutti nella villa dei Malfoy che, con così tanta generosità, il suo precedente proprietario ci ha donato.
Rise. Risero tutti.
 
  
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