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Autore: ___Page    03/11/2014    2 recensioni
Raccolta di OS, nate da un gioco su whattsapp.
Loro mi dicono una parola.
Io scrivo una cag... storia.
AU e non. IC non garantito.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Prompt: Ginnastica
Personaggi: Smoker, un po' tutti

Coppia: Sabo x Koala
Au: Sì


 
GINNASTICA



Koala sbuffò mentre correva intorno al perimetro segnato dalla striscia bianca sul linoleum marrone della malandata e probabilmente inagibile palestra della Raftel.
Odiava l'ora di ginnastica!
La odiava visceralmente!
E non perché non le piacesse fare movimento, anzi!
Il problema era che il professor Smoker aveva la pessima tendenza a credere che maschi e femmine potessero fare esattamente le stesse identiche cose.
Non che lei non fosse per la parità dei sessi o credesse nello stereotipo delle donne sesso debole.
Però non era nemmeno una femminista e non le avrebbe fatto schifo se, almeno durante quelle ore, qualcuno avesse avuto la gentilezza di riconoscerle una discreta differenza nei suoi livelli di testosterone rispetto ai suoi compagni di classe.
Perché aspettarsi che lei, un metro e 65 scarso per poco più di 50 chili, fosse in grado di tirare la palla medica da otto ad almeno cinque metri di distanza era davvero chiedere troppo.
Come era troppo pretendere che fosse capace di tirare il vortex alla stessa distanza di Ace, fare lo stesso numero di flessioni di Kidd, avere la stessa resistenza di Zoro e riuscire a fare gli stessi scatti in velocità che faceva Usop.
Troppo troppo e ancora troppo!
Lei era agile, come tante sue compagne, e insieme a loro si lamentava del fatto che Smoker ignorasse deliberatamente l'esistenza di certe attività nelle quali di certo avrebbe fatto bella figura, come il quadro svedese, le parallele e il tappeto elastico.
Lo avevano fatto notare più volte al professore che, peggio di un caporale, era sordo a qualsiasi richiesta, compresa quelle che di tanto in tanto avanzavano di poter giocare una semplice partita di pallavolo come stavano facendo gli allievi della professoressa Tashiji, ai quali non poté non lanciare una malinconica occhiata.
-Taiyo, Cocoyashi, piantatela di distrarvi! Tanto voi non ci giocate a pallavolo! Loro sono all'ultimo anno e voi in quarta e ne dovete ancora fare di strada per poter passare un' ora sotto la mia super visione a fare niente!!!- le richiamò furente il professore, mordendo il sigaro tra i denti, come sempre incurante del divieto di fumare.
Le due ragazze si guardarono sconsolante e sospirando, mentre si apprestavano a fare l'ultimo giro di riscaldamento per poi fermarsi davanti alla cattedra sulla quale il prof era seduto con una gamba piegata sulla superficie verdina e le braccia incrociate al petto.
-Molto bene, branco di femminucce! Oggi ho deciso di farvi provare una cosa nuova!- annunciò, paterno come sempre, il professore.
Nami, Koala e Bonney si guardarono, consapevoli che Smoker si apprestava a sottoporle ad un'attività che di piacevole soprattutto per loro non aveva niente.
Sarebbero uscite dalla palestra più sudate e sfatte del solito, già lo sapevano.
-Oggi facciamo la pertica!- annunciò tra lo stupore generale.
La pertica?!?!
Aveva sentito bene?!
Non era un'attività tipica di Smoker.
Era una cosa che richiedeva una forza relativa e molta agilità.
Una cosa da femmine insomma!
Fu con stupore sempre più crescente che seguì insieme ai compagni il bianco insegnante verso il lato della palestra dove erano assicurate le alte aste di legno che raggiungevano il soffitto.
Eh sì, aveva sentito proprio bene!
E un sorriso di soddisfazione non poté non disegnarsi sul suo volto.
Finalmente qualcosa in cui avrebbe potuto dimostrare di essere atletica anche lei e senza doversi sforzare troppo.
Batté insieme le mani soddisfatta mentre si disponevano in tre file e il prof dava il via all'esercizio, facendo partire Rufy, che risalì il palo con l'agilità di una scimmia giungendo in cima per primo, Barto, che cadde a terra per aver staccato le braccia in segno di esultanza di fronte alla vittoria del suo senpai, e Polluce che fece solo finta di arrampicarsi.
Nel gruppo dopo, formato da Usop, Ace e Brook, furono il nasone e il lentigginoso a distinguersi, anche se poi Usop rimase bloccato in cima alla pertica rendendosi conto dell'altezza a cui si trovava e avvinghiandosi tremante all'asta di legno.
Ace fu obbligato a spostarsi lateralmente sulla sua asta, per aiutarlo a scendere ottenendo applausi e grida di esultanza dal resto dei compagni per il suo eroico intervento.
Intrecciò le dita facendole schioccare quando fu il suo turno, insieme a Law e Monet.
Non era una gara facile con quei due, d’altronde erano i tre più agili della classe.
Scattò come un furetto quando il professore diede il via e si aggrappò il più in alto possibile per guadagnare subito qualche metro.  
Superò con facilità la metà della pertica, sorridendo trionfante.
Ma il sorriso le si congelò sulla faccia quando si sentì scivolare in giù.
 Merda!!! Merda, merda, santissima merda!!!
Ma proprio a lei la pertica di Usop?!
I liquidi corporei del ragazzo avevano reso il legno scivoloso e non solo i suoi perché anche Ace era stato aggrappato lì e sembrava avere sudato fuori anche l'anima.
Vide Law e Monet superarla agili come felini e sentì la determinazione mista alla rabbia crescere in lei.
Eh no!
Per una volta che ai faceva una delle sue attività preferite voleva distinguersi!
Nessun problema a farsi battere da Monet ma da Law proprio no!
Con uno sbuffo frustrato riprese la sua scalata ma faticava a riguadagnare il terreno perduto.
Senza contare che le braccia le dolevano solo per lo sforzo di reggersi e non scivolare giù, figuriamoci arrampicarsi!
Stava sudando come mai in quattro anni e sentiva le ciocche appiccicarglisi al viso mentre il trucco si disfaceva inesorabile.
Che figura!
Ma se pensava che non sarebbe potuta andare peggio di così si sbagliava.
Intravide lo strano improvviso scatto dei compagni a terra mentre una voce gridava "ATTENZIONE!!!" ma quello che non notò fu la palla in avvicinamento dal campo da volley che si andò a stampare sul muro accanto a lei con un boato micidiale che le fece prendere un colpo.
Fu più forte l'istinto e sentì la presa venire meno sull'asta di legno.
Chiuse gli occhi preparandosi all'impatto e al conseguente dolore, improvvisamente grata di non essere salita poi così in alto, ma, quando toccò terra, si ritrovò ad aprire gli occhi stranita dall'atterraggio relativamente morbido che aveva avuto.
Strano! Molto strano!
Il pavimento della palestra era cemento ricoperto di linoleum e Smoker non aveva permesso di mettere i tappetini per spronarli a mantenere la presa il più salda possibile sulla pertica.
Si era aspettata di tutto fuorché un morbido atterraggio.
-Che... Botta...-
Koala sgranò gli occhi all'inverosimile perché se era strano che il pavimento fosse morbido era ancora più strano che parlasse ma, soprattutto, che avesse QUELLA voce.
Senza pensare si girò agitata, perdendo di nuovo l'equilibrio a causa della posizione poco agevole e crollando di nuovo, stavolta a pancia in giù, tra le sue braccia, spalmandosi sul suo torace.
Maledisse la sorte quando riuscì a metterlo a fuoco.
Aveva desiderato molte volte di trovarsi in quella situazione ma, di tutte le occasioni al mondo, proprio quella in cui lei assomigliava a un orsetto lavatore che avesse appena fatto il bagno doveva capitare?!?!
Era anche sicura di puzzare, dannazione!
-Stai bene?!- domandò premuroso.
Se stava bene?!?
Beh sì! Benissimo! Da dio!
Ma dalla sua faccia era difficile dirlo.
Il problema era che la sua gamma di espressioni si riduceva al minimo quando c'era di mezzo Sabo.
Rappresentato d'istituto, alto, bello, atletico e all'ultimo anno, poco importava che fosse il fratello di Ace e Rufy e vivesse nella loro classe da quando loro erano primini.
Quando c'era in giro lui perdeva l'uso della parola.
Ma stavolta era diverso.
Stavolta, Sabo era accorso per recuperare la palla e salvare il punto per la propria squadra e poi aveva lasciato perdere la pallavolo per salvare lei.
Si riprese quando realizzò di essergli caduta addosso da un'altezza comunque importante e a peso morto.
-Oh Kami!!! Stai bene?!?!!- domandò poggiando i palmi a terra per tirarsi su ma trovandosi le gambe intrecciate con le sue.
-Ma certo! Nel tempo libero faccio sempre il tappetino!- scherzò per sdrammatizzare.
-Cavolo mi dispiace... Io... Scusa ecco...- balbettò mentre cercava di districare gli arti per rimettersi in piedi.
-Fa con comodo per me possiamo restare così anche tutto il pomeriggio!- affermò sdraiandosi del tutto in una posa rilassata con le mani intrecciare dietro la nuca.
-C-come?!- fece Koala presa alla sprovvista e sollevando gli occhi.
Divenne paonazza quando si accorse dello sguardo intenso che il biondo le stava rivolgendo.
Le regalò un mezzo sorriso prima di parlare, tornando serio.
-Mi spiace! Quel cretino di Cavendish non riesce a tirare una palla dritta nemmeno per sbaglio-
-Oh non... Non c'è problema...- cominciò portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio, al colmo dell'imbarazzo -tanto c'era tu a prendermi... No! Voglio dire... Fortuna che c'eri tu a prendermi... Di solito non ho problemi con le pertiche!-
-Ma davvero?!- sorrise malizioso il biondo.
Koala sgranò gli occhi di fronte al quel doppio senso non voluto
-Voglio dire... Insomma ad arrampicarmi! Sono brava io. . ecco avevo la situazione in man... Sotto controllo! Solo che non mi aspettavo quel colpo e così sono venu... Caduta!!! Sono caduta giù!- balbettò, in preda allo sconforto, riuscendo finalmente ad alzarsi.
Sabo la seguì a ruota e si spostarono rapidi, ignorando gli sguardi divertiti e i sorrisetti dei compagni di classe, mentre un nuovo trio affrontava la scalata.
-Ehi tutto bene?!- le domandò ancora, sinceramente preoccupato.
Koala si limitò ad annuire mentre Robin, dal campo di pallavolo richiamava il compagno di squadra.
-Arrivo!- la avvisò Sabo per poi girarsi di nuovo verso la castana -Senti però io il tappetino mica lo faccio gratis!- le disse cogliendola alla sprovvista.
-C-che vuoi dire?!-
-Ci vuole un pagamento... Che so... Un gelato?!-
Koala lo guardò senza capire.
-Oppure un caffè, un cinema... Cosa preferisci?!-
Fu allora che la ragazza sgranò gli occhi incredula boccheggiando leggermente.
La stava invitando a... A uscire?!?!?!
-Io... Io...- balbettò mentre il biondo sorrideva di fronte a quella reazione eloquente.
Koala gli piaceva da una vita, non si sarebbe lasciato sfuggire una simile occasione
-Senti possiamo decidere dopo okay?! Ti aspetto all'uscita della scuola!-
Ancora una volta Koala si limitò ad annuire ma stavolta con un radioso sorriso.
Sabo la salutò tornando veloce dai compagni mentre lei si rigirava e trovava Nami e Bonney a mostrarle il pollice alzato in segno di vittoria.
Quasi saltellando tornò verso di loro, al colmo dell'emozione.
Sì, lo diceva sempre
lei che la pertica era un bell'esercizio.
  
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