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Autore: Travers99    03/11/2014    0 recensioni
La storia racconta dei nostri semidei preferiti con l' aggiunta di un personaggio immaginario, Marcus Travers, figlio di Poseidone, che ha partecipato alle Imprese di Percy. Dopo una storia con Annabeth, i quali si lasciarono alla fine de "La battaglia del Labirinto", Marcus si fa cogliere alla sprovvista e si fa sopraffare dal potere del ghiaccio, potere, donatogli dal padre, che gli ha sempre complicato la vita. Per questo Marcus considera il dono del padre, che lo ha abbandonato e non si è preso cura di lui dopo la morre della madre, avvenuta durante il parto, come una maledizione. Marcus, vivendo come i nonni, ha sempre sentito la mancanza dei genitori, ma ha trovato una famiglia con Percy e Annabeth. Scoprì, prima della battaglia contro Gea, che il dono del padre serviva solamente a renderlo un degno sacrificio contro Gea, lui sarebbe morto insieme alla dea della Terra, e il mondo si sarebbe salvato. Ma Marcus era sopravvissuto, grazie al padre, che,pentendosi di quello che aveva fatto, aveva salvato il figlio. Ma Marcus non lo avrebbe mai perdonato, e adesso che stava per andarsene dal Campo per dimenticare ciò che provava per Annabeth, quelcosa glielo impedirà, una nuova Profezia.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II MARCO Ebbi il miglior risveglio che si potesse ricordare. Esattamente come sei anni fa, mi risveglia i nella Casa Grande, nella zona adibita all' infermeria, con Annabeth che mi chiamava dolcemente, con in mano una ciotola di ambrosia e un cucchiaio. Quanto avrei dato per baciarla, solo gli dei lo sanno. "A quanto pare non posso proprio lasciare questo mondo, sarà che il Campo Mezzosangue mi vuole troppo bene" Tutti si destarono al mio commento e, sorridenti, cominciarono a parlare tutti insieme. "Amico mi hai fatto prendere un colpo" "Santo cielo Marco! Non farlo mai più!" "Vuoi fare morire il tuo unico fratello di paura? Fai prima a congelarmi!" Hazel e Piper avevano cominciato ad abbracciarmi e a saltellare di gioia. Avrei dovuto sentirmi da Dio, circondato dagli amici, riposato, ma volevo solo andarmene, raggiungere l' unica persona che avrebbe potuto capire le parole che mi avevano fatto svenire, che, ero certo, si trattava di una Profezia. Non volevo fare preoccupare i miei amici, non ora che la faccenda di Gea era appena finita. Io stesso ero terrorizzato, perchè avevo compreso il significato di una buona parte delle parole, e se il nemico era chi intuivo, stavolta sarebbe stato mille volte peggio. Mi alzai così velocemente da farmi male al bacino, adesso ero seduto sul letto,con le gambe sempre sotto le coperte. "Devo vedere Rachel" dissi, senza troppi giri di parole. Grover mi si avvicinò. Da quanto tempo non lo vedevo! Ok, da neanche un'ora, ma da prima di qualche giorno erano mesi che non sentivo la sua voce caprina. "Rachel è nella sua grotta, ci andrai più tardi amico, ora riposa". "Cosa? No! Devo andare subito! Ho bisogno di parlare con lei subito! È importan.." "Basta adesso!". Chirone, che adesso era diventato il direttore del Campo, nella sua gloriosa forma da Centauro, si era fatto avanti. "Prima che tu vada da Rachel, vorrei essere io a parlare con te, se non ti dispiace". Effettivamente, dopo Rachel, Chirone era quello che avrebbe capito di più, parlagli di quelle frasi era la cosa migliore. "Vorrei che tutti voi ve ne andiate, adesso" disse fermo. Inutile dire che le proteste furono immense, ma il Centauro riuscì a sedarle. "Sentite, quello che è successo potrebbe essere una fesseria come qualcosa di serissimo, ho bisogno di parlare da solo con Marcus, uscite, se non volete ripulire da soli le vostre cabine, e signor Zhang, la prego di ridiventare un umano, potrei schiacciarla senza volerlo con la mia coda adesso che è una mosca. Mi resi conto che in effetti Frank era assente, ma pochi secondi dopo l' enorme ragazzo spuntò fra Annabeth e Leo, come se fosse sempre stato lì. "Come ha.." "Diciamo che ho tirato a indovinare, ora vada, andate, tutti". Rimanemmo da soli, io e Chirone. "Allora, vuoi dirmi cosa è successo?" "Come fa a sapere che è successo qualcosa?" "Diciamo che svenire non è una tua abitudine". "...cavoli, e va bene, parlerò. Sono svenuto.. ascoltando delle parole". "Delle parole? Vuoi dire, dei versi?" "..si". L'uomo quadrupede cominciò a camminare nervoso, calciando persino una sedia, che si ruppe schiantandosi su un muro,poi si fermò. "Bene, ti prego di dirmi per filo e per segno cosa hai sentito, e se credi di aver capito qualcosa, perchè se l' hai sentita tu vuol dire che ne sei coinvolto" "E Rachel?" "Ci andremo, anche se sono convinto che le non sappia nulla, ma prima parliamone" Non capivo perchè Rachel, che conteneva in sè lo spirito dell'Oracolo di Delfi, non avesse percepito un' imminente profezia, ma ero stanco di continuare a pensarci, avevo solo bisogno di dire a qualcuno cosa fosse successo, e Chirone era la persona, più o meno persona, adatta. "Ok, cominciamo".
   
 
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