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Autore: Alins    03/11/2014    1 recensioni
La vita di Maya è divisa fra la sua numerosa famiglia, tra due genitori e ben otto fratelli, e la scuola, che la riempie di ansia.
Lorenzo e Alessandro sono gemelli, e mentre il primo è il migliore amico di Maya Alessandro sembra essere il suo peggior nemico.
Camilla, la migliore amica di Maya, è da sempre innamorata di Alex, fratello della migliore amica, che sembra non vederla.
Jaya e alla ricerca del suo futuro, ma troverà qualcosa in più, proprio come Gianluca, che lotta contro le discriminazioni da tutta la vita.
Giada e Viktoriya sono alla ricerca del ragazzo perfetto, ben consapevoli del fatto che neanche loro sono perfette.
Sono tutti alla ricerca della verità, del futuro, dell'amicizia, dell'amore ...
riusciranno a scoprirsi grazie ad Emilia, giovane professoressa che tra le mura di quella scuola ha lasciato il cuore, ma ben presto anche tutte le ferite di Emilia verranno a galla ...
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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                  Tutti i miei sbagli
<< Tu sai difendermi e farmi male
Ammazzarmi e ricominciare
A prendermi vivo
Sei tutti i miei sbagli>>
 
<< Mi hai baciata tu la sera delle sfide di due anni fa? >>
Alessandro sgranò gli occhi sorpreso mormorando un “Che?” confuso.
Ma non ebbero tempo di aggiungere altro, la campanella suono e una folla di studenti si riversò nella scuola, facendoli dividere, spinsero Maya sempre più dietro e Alessandro verso le scale.
Quando la folla scemò di Alessandro non c’era più traccia, Maya sospirò tristemente, quando finalmente aveva deciso di parlargli senza giri di parole tutto le era andato contro, quando avrebbe ritrovato quel coraggio e quella grinta per parlargli?
Sbuffò di nuovo, ma poi salì velocemente per non arrivare tardi in classe.
La professoressa non era ancora arrivata, ma questo non avrebbe comunque impedito le sue amiche di tempestarla di domande non appena si fu seduta, infatti Giada si precipitò accanto a lei, e per poco non cacciò Camilla dal suo posto, mentre Viktoriya l’aveva seguita, ma non c’era nessun segno di curiosità o qualcosa del genere sul suo viso.
<< Allora ? Cosa ti ha detto? >> chiese immediatamente Giada scacciando via Max, che si era avvicinato per salutare la sua ragazza ma anche per venire a conoscenza di qualche pettegolezzo, pettegolo com’era.
<< Niente >> sospirò sconsolata la ragazza concentrando tutta la sua attenzione su una scritta sul muro bianco della classe
<< Come sarebbe a dire niente? >> sbottò Camilla infastidita mentre a Giada quasi non si schiantava la mascella per terra per via dello stupore
<< Niente, glielo chiesto, ma la campanella ha suonato, e beh siamo stati divisi da migliaia di studenti >> spiegò mentre iniziava a prendere i libri dalla borsa e poggiarli sul banco, apparentemente disinteressata.
<< Oh … >> commento Giada spostando i libri di Maya e sedendosi sul banco
<< Già >> commentò quest’ultima sospirando
<< E cosa farai? >> le chiese invece Camilla, che non aveva perso di vista  il punto della situazione
<< Beh niente, non so dove trovare il coraggio per riparlargli di questo argomento senza sembrare ridicola soprattutto, figuratevi se era davvero Lorenzo quella sera … >> rispose prendendosi il viso tra le mani, prendendo per la prima volta in considerazione il fatto che non fosse stato realmente lui ad averla baciata
<< Cosa ti fa pensare che sia stato lui a baciarti? >> Viktoriya prese la parola dopo un intera giornata di silenzio nei confronti di Maya.
Vik c’entrava nella storia tanto quanto Maya poiché quella sera aveva creduto che era stato Alessandro a baciarla, ma forse non era andata così.
<< Non lo so, ma ne sono sicura. Non so, mi è sempre sembrato strano che Lorenzo non abbia mai parlato di quel bacio, dopotutto sono passati due anni … >> spiegò, detto ad alta voce però sembrava una stupida motivazione
<< Erano le regole, Maya. Nessuno avrebbe dovuto parlarne dopo … >> le ricordò Giada gentilmente
<< Me lo ricordo – sbottò – ma Lorenzo evitava sempre l’argomento, cambiava discorso all’improvviso. Ecco tutto. Vorrei solo capirne qualcosa in più >> ma le tre non ebbero tempo di rispondere poiché la professoressa entrò e Giada e Vik tornarono al loro posto, un po’ contrariate e confuse da quel discorso.
Maya sbuffò fiondando la testa nel libro di matematica, leggendo il nuovo argomento come le aveva detto di fare la professoressa, Camilla  nel frattempo scribacchiava qualcosa su un foglietto, avendo già letto le pagine a casa, e lo passò immediatamente alla sua compagna di banco.
“ Chiarite. Altrimenti non ti toglierai mai il dubbio. E forse toglierai il dubbio anche a Tori riuscirete a capire come stanno le cose. “
Maya lo lesse un paio di volte e poi rispose, tornando poi a leggere il capitolo nell’attesa di una risposta.
“ Sì come no, e rendermi ridicola di nuovo? No,grazie. Questa volta passo”
Camilla le ripasso immediatamente il biglietto,e la sua amica si rassegnò  a fermare la sua lettura.
“ TU lo farai, invece”
Maya alzò gli occhi al cielo.
“ Va beeene.
Situazione Alex/Max ? “
La ragazza alla fine aveva deciso di assecondarla e cambiare discorso, prima che lei potesse insistere troppo.
Camilla la guardò male leggendo il biglietto ma rispose comunque.
“ Che fai cambi discorso?”
“Io? Mai. Rispondimi, non possiamo sempre parlare di me ;) “
“ Va, più o meno. Non capisco niente. Max è fantastico, forse un po’ attaccato ai soldi, e beh Alex è Alex, lo sai cosa penso di lui”
“ Ti prego risparmiami l’elogio a mio fratello, mi fa abbastanza schifo penare a lui in quel senso.”
Camilla ridacchiò leggendo il biglietto, ma decise di non rispondere, cercando di far cadere l’argomento alquanto spinoso per lei, come se non fosse mai successo niente.
Ma Maya invece non accontentava di semplici elogi.
“Devi decidere. Non hai dimenticato Alex, lo abbiamo capito tutti. Non illudere Max. Sii te stessa. Andrà tutto per il meglio così”
Le passò subito il biglietto che Camilla lesse velocemente e rispose con poche parole.
“ La fai facile, tu! “
Maya non ebbe il tempo di rispondere poiché furono interrotte.
<< Poteri avere l’onore di entrare nel vostro discorso? >> chiese la professoressa guardandole male.
Maya sorrise innocentemente nascondendo subito il bigliettino per evitare che lo leggesse d’avanti a tutta la classe.
<< Ci scusi >> mormorò Camilla puntando lo sguardo verso il libro che aveva d’avanti.
<< Perché una di voi due non viene a spiegare alla classe l’argomento?  No, meglio. Entrambe. >>
Le due ragazze si guardarono terrorizzate ma poi si alzarono e sperarono di ricordarsi qualcosa per spiegare almeno decentemente.
 
                                              ***
<< Devi risolvere con lui >> le disse chiaro e tondo Camilla, quando, suonata la campanella dell’ultima ora, si erano ritrovate a scendere le scale tra una calca di studenti che le spintonava in continuazione.
<> la rimbeccò Maya guardando gli scalini per non cadere dalle scale e fare un emerita figura di merda, imbranata come era.
<< Facciamo un patto,allora >> propose Camilla fermandosi nel cortile ed accertandosi che nessuno le stava ascoltando
<< Dimmi tutto, sono disposta ad accettare qualsiasi sciocchezza, sono disperata >> disse con aria melodrammatica Maya
<< Tu parli con Alessandro, io con Alex, ok? >> propose Camilla indicandoli, infatti i due ragazzi erano proprio d’avanti alle due ragazze e stavano parlottando fra loro.
<< Accetto, e che possa la fortuna essere sempre a nostro favore >> mormorò Maya citando le parole di Effie Trinket in Hunger Games, libro che sia lei che la sua migliore amica adoravano, si strinsero la mano poi si avvicinarono ai due.
<< Possiamo parlare? >> chiese educatamente Camilla ad Alex
<< Dobbiamo parlare >> annunciò invece Maya ad Alessandro, sembrava più un ordine il suo.
Entrambi i ragazzi annuirono
<< Allora? >> chiese Alessandro guardandola con aria di sufficiente, quello sguardo diede tremendamente fastidio a Maya, ma la ragazza cercò di non dargli troppo peso.
<< Non qui >> disse guardandosi a disagio, alcune ragazze della classe di Alessandro infatti avevano cominciato a fissarla incessantemente, con sguardi non proprio amichevoli.
<< Va bene,allora. Ti va di fare un giro in moto? >> le chiese sorridendole ammiccando, sapeva bene che Maya non avrebbe mai rinunciato alla moto, lei annuì.
<< Avverto Camilla e Jaya. >> disse solamente
<< Ti aspetto al parcheggio >>
Maya si avvicinò a Camilla proprio mentre la ragazza si girava per parlarle.
<< Per qualsiasi cosa, io sono con te >> dissero insieme, si guardarono e poi scoppiarono a ridere.
<< Prima tu >> le disse Maya
<< Devo assolutamente chiarire con Alex, mia madre non sa niente e neanche Max, quindi sono con te per chiunque te lo chiedesse,ok? >> spiegò velocemente Camilla lanciando un’occhiata ad Alex che, accanto alla sua auto, parlava con Alessandro, già in sella alla moto.
<< Lo stesso, Jaya non sa nulla e neanche Lore, e non devono saperlo. Io sono tornata a casa con te,  a piedi, dopo aver fatto un giro. >>
Le due ragazze annuirono e si avviarono insieme verso i due ragazzi, non appena Maya salì sulla moto dopo aver mandato un messaggio a Jaya, Alex lanciò uno sguardo ammonitore ad Alessandro che ridacchiò, ma poi Camilla salì in auto e anche Alex fece lo stesso.
Le due ragazze erano sicure che nessuno avrebbe saputo di quella piccola scappatella,ma non si erano rese conto che fin dal suono della campanella sia Ariel che Viktoriya avevano assistito a tutta la scena, e non aveva no nessuna intenzione di stare zitte.
 
                                        ***
La moto sfrecciava veloce sulla strada.
Maya amava la sensazione che le dava la velocità, ma se non voleva morire spiaccicata sull’asfalto le toccava stringersi ad Alessandro, e questa volta non era per niente ripugnata da questa cosa, ansi era quasi felice, e non doveva, no, non doveva proprio.
Per quanto sbagliato e tremendamente immorale per quanto riguardava il suo rapporto con il fratello ad Alessandro aveva fatto tremendamente piacere il fatto che Maya si stringesse a lui, e forse era per questo che aveva deciso di andare più veloce quel giorno, solo per sentirla più vicina di quanto fosse mai stata.
Ma era tutto sbagliato, completamente sbagliato.
Alessandro parcheggiò la moto sul ciglio della strada, proprio accanto al parco di fronte alla scuola materna dove giocavano da piccoli dopo scuola.
Ormai il parco sembrava essere abbandonato a sé stesso, l’erba era alta, e tutti i giochi pieni di scritte, sembrava che nessuno ci andasse da un pezzo, per un secondo Maya si chiese perché l’aveva portata proprio lì, ma lasciò perdere.
Si sedette su una delle due altalene rosse e Alessandro fece lo stesso, mentre si accendeva una sigaretta, Maya gli lanciò un occhiataccia.
<< Non puoi fare a meno di fumare? >> gli chiese stizzita dondolandosi leggermente
<< Quando sono nervoso fumo >> spiegò il ragazzo
<< Quindi io ti rendo nervoso? >> gli chiese con un sorrisetto, e un tono che le uscì terribilmente malizioso, anche se lei non voleva.
Improvvisamente sembrò che Alessandro aveva ingoiato un qualcosa di strano dato che comincio a tossicchiare.
<< Ma cosa dici? Allora? Di cosa volevi parlarmi? >> le chiese poi.
Maya nascose un sorrisetto compiaciuto, aveva colto nel segno se aveva subito cambiato discorso, ma poi arrossì ricordando il motivo per cui erano lì.
<< Per ciò che ti ho detto questa mattina, gradirei una risposta >> mormorò a bassa voce.
<< Quale domanda? Non ricordo nessuna domanda >> il tono con cui aveva parlato era terribilmente saccente, e questo non faceva altro che dimostrare che si ricordava tutto ciò che Maya gli aveva detto.
Lo stronzo vuole sentirselo dire rifletté Maya, nonostante l’orgoglio le gridasse di mandarlo a quel paese ed andare via, sapeva di aver bisogno di una risposta, anche se ciò comportava assecondare quel cretino.
<< Sei tu che mi hai baciato quella sera? >> si sforzò di dire, era inutile specificare quale sera, ormai aveva soddisfatto il suo stupido divertimento.
<< Cosa te lo fa pensare? >> le chiese a sua volta, Maya cominciava a spazientirsi, perché doveva essere così difficile parlare con lui?
<< Ero convinta si trattasse di Lorenzo, ma qualcosa mi dice che non era lui, quindi potresti essere stato solo tu. >> spiegò, cercando di non menzionare il fatto di aver baciato Lorenzo  qualche giorno prima
<< Mio fratello bacia così male? >> le chiese, in quel momento Maya si rese conto che Ale sapeva, sapeva che lei aveva baciato suo fratello, ed arrossì sentendosi tremendamente in imbarazzo
<< Quindi non neghi di avermi baciata … >>
Nessuno dei due dava risposta certa, si stavano solamente lanciando allusioni, riempiendosi la testa ancor di più di dubbi.
<< Va bene, lo ammetto, ti ho baciato io quella sera >>
Qualcosa in Maya aveva sussultato, ma non sapeva il perché.
<< Perché? >> chiese solamente, a voce così bassa che dubitò che Alessandro l’avesse sentita, ma invece lui la sentì e basta.
<< Perché mi andava >> rispose semplicemente
<< Io non bacio le persone perché mi va >> sbottò lei infastidita da quella risposta.
<< E allora perché hai baciato mio fratello quando è evidente che la tua cotta per lui è passata? >> le chiese di nuovo, aveva di nuovo colto perfettamente il punto della situazione.
<< Perché mi andava >> rispose lei ostinata, incapace di dire che non sapeva il perché lo aveva fatto.
<< Non dovresti illudere mio fratello >> nella sua voce però non c’era nessuna nota di rimprovero
<< Tu lo fai con tutte le ragazze >> rimbeccò lei, nella sua voce però c’era una nota delusa, che ad Alessandro non sfuggì
<< Vuoi davvero sapere perché ti ho baciata quella sera? >> le chiese dopo un paio di minuti di silenzio, Maya, sorpresa per quella richiesta, annuì.
<< Perché mi piacevi molto, ma davvero tanto >> rispose, sembrava così strano ammetterlo ad alta voce.
<< Perché non me l’hai mai detto? >> fu l’unica cosa che gli chiese.
<< A te piaceva Lorenzo, e poi eri così contenta del bacio che ti aveva dato “Lorenzo”, io ti odiavo, non potevo mica rendermi così ridicolo? >>
Maya annuì, lei aveva le sue stesse ragioni non poteva dire nulla.
<< Ma ora puoi stare tranquilla, mi è passato tutto, sii felice con mio fratello. >> gli era costato tanto dire quelle poche semplici parole, ma doveva farlo per suo fratello, era la cosa giusta da fare.
<< Come potrei provare qualcosa per te? Sei una ragazzina petulante, fastidiosa e che attira a sé maniaci come la luce attira insetti >> le parole di Alessandro sembravano cariche di disprezzo, fu questo che ferì Maya più di tutto.
Come poteva quel ragazzo sempre farle del male?
Come poteva permette questo?
<< Vado via >> disse alzandosi e tenendo i pugni stretti nel giubbotto si avviò verso l’uscita.
Alessandro la seguì, voleva comunque darle un passaggio a casa, Maya non avrebbe mai accettato in circostanze normali, ma in quella strada deserta le compagnia di Alessandro la faceva sentire … protetta.
Ma questa volta non si stinse a lui, non gli avrebbe permesso di prendersi gioco di lei di nuovo, a costo di sfracellarsi sull’asfalto si sarebbe tenuta alle maniglie sotto il sedile.
Arrivati a destinazione Maya scese immediatamente e gli porse il casco con un gesto poco gentile.
<< Grazie per il passaggio >> non lo guardò nemmeno negli occhi mentre lo disse e andò immediatamente via. Alessandro rimase ad osservarla mente si allontanava, senza girarsi verso di lui nemmeno una volta, era tentato di chiamarla e di chiederle scusa, ma non poteva.
Perché con lei doveva essere tutto sbagliato?
Maya entrò in casa velocemente, ma salì subito in camera sua, non salutando nessuno.
Perché la trattava in quel modo?
Perché prima la  portava via da situazioni imbarazzanti e brutte e poi la trattava in quel modo?
Perché lui era il fulcro principale di tutti i suoi sbagli?
O meglio lui era tutti i suoi sbagli.
 
                                                    ***
<< Che vuoi da me? >> gridò esasperata Camilla
Erano nell’auto di Alex, ferma in un posto isolato, e lei si sentiva tremendamente in colpa per essere andata via con lui e aver trattato a pesci in faccia il povero Max.
<< Ma se sei stata tu a dirmi che volevi parlarmi! >> si giustificò Alex.
<< Sì, è vero. Ma questa è la domanda che mi assale, perché non mi lasci in pace una volta per tutte? >> Camilla gli lanciò uno sguardo disperato
<< Io provo qualcosa per te, questo mi sembra ovvio >>
Quante volte Camilla aveva sognato di sentire quelle parole uscire dalla sua bocca? Troppe.
E ora che finalmente erano uscite fuori, lei aveva smesso di crederci, aveva smesso di vivere secondo ciò che lui desiderava, il suo mondo aveva finalmente smesso di girare intorno a lui, e ora che aveva trovato un equilibro stabile, lui rovinava tutto con quelle parole. Non era giusto!
<< Perché ora? >> gli chiese ostinata più che mai a capirci  qualcosa di tutto quel groviglio di sentimenti che c’erano dentro di lei
<< Non ti accorgi di ciò che hai se non quando la perdi >>
spiegò guardandola negli occhi
<< Tu non puoi dirmi questo, non ora. >> Camilla scuoteva la testa convinta delle sue idee.
<< E allora perché non provarci? Una sola volta, ti prego >> le aveva preso le mani fra le sue e le mani di Alex erano così calde che Camilla non se la sentì proprio di lasciarle.
<< Io sto con Max >> disse Camilla
<< Me ne frego di quel carciofo. Poteva farsi gli affari suoi e lasciarti stare. Camilla, per favore, come puoi stare con lui con il pensiero fisso di come sarebbe potuto essere con me? >> 
Quel ragazzo sapeva essere tremendamente magnetico quando voleva, quegli occhi così verdi la invitavano a dire di sì, ma non doveva cedere, non doveva permettergli di diventare nuovamente il centro della sua esistenza.
<< Io non posso. È sbagliato, Alex, completamente sbagliato. >>
<< Anche la perfetta Camilla può sbagliare a volte sai? >>  le disse con un sorrisino arrogante.
<< Con te sbaglio da quando avevo cinque anni >> si lasciò sfuggire la ragazza sbuffando
<< Che intendi? >> le chiese confuso
<< Tu non ti ricordi, come potresti, ma io sì, e anche bene.
Eravamo in quel parco d’avanti a scuola, e io mi stavo dondolando sull’altalena quando mi hanno spinta a terra, tu sei corso da me e mi hai aiutato ad alzarmi, e hai cacciato vi a quel bambino che mi aveva fatto cadere, da quel giorno hai cominciato ad uccidermi … >> mormorò a bassa voce la ragazza, rivelando il segreto che di cui neanche Maya era a conoscenza.
<< … Sembravi non accorgesti di me, mai. Ogni volta che uscivi con una ragazza nuova, un nuovo colpo al cuore, un’altra ferita. >> continuò prendendo un respiro
<< Mi ricordo di te, eri una bambina adorabile – le sorrise – e poi lo sai che quelle ragazze non sono mai contante nulla per me >> le puntò di nuovo quello sguardo magnetico negli occhi e Camilla non riusciva più staccare gli occhi dai suoi
<< Appunto, cosa mi impedirebbe di pensare che io sarò diversa dalle altre? >> gli chiese al colmo dell’esasperazione
<< Tu sei diversa dalle altre. Lo sei sempre stata. >>
Non poteva cedere, non poteva cedere. Si trattava solo di una frase fatta, solo di paroline dolci senza né arte né parte.
Allora perché le sembravano così reali?
<< Lascia quel carciofo, proviamoci, insieme >> si stava avvicinando sempre di più a lei, erano vicinissimi, forse un po’ troppo.
Camilla si tirò a sedere e voltò il viso verso il finestrino, evitando quello che sarebbe stato un bacio.
<< Portami a casa. >> ordinò non guardandolo, ma la macchina continuò a restare ferma
<< Ora! >> ordinò di nuovo, alzando la voce.
Alex la guardò contrariato ma poi mise in moto e si diresse verso casa della ragazza, proprio come gli aveva chiesto espressamente.
Quando arrivarono fuori casa della ragazza Camilla scese immediatamente
<< Camilla! >> la fermò, dopo cinque minuti di silenzio.
Camilla tornò su i suoi passi e si fermò a guardarlo.
<< Hai preso una decisione. Mi lascerai tentare di conquistarti? >> le chiese.
Camilla fu tentata di rispondergli che l’aveva già conquistata, e da fin troppo tempo, fu tentata anche di mandarlo a quel paese, di dirgli di andare via e sparire dalla sua vita, ma non disse nessuna delle due cose.
<< Ci penserò >> rispose sbattendo la portiera, mentre sul viso di Alex si faceva largo un sorrisetto.
Perché diavolo ogni volta che c’era di mezzo Alex Amedei il suo cervello si appannava?
 
                              ***
Maya aveva fatto l’impossibile per arrivare a casa della sua migliore amica in orario.
Di certo il fatto che per ordine di Camilla l’auto e la “brutta” faccia di Alex non potessero avvicinarsi minimamente a casa sua, la stupida convinzione che Jaya volesse incastrarla e parlarle di qualcosa sui gemelli che l’avevano portata a declinare l’offerta di accompagnare lei a casa dell’amica, e la  paura di camminare da sola per strada alle tre del pomeriggio, non avevano di certo contribuito alla sua nobile causa.
Bussò trafelata alla porta, sperando che qualcuno venisse ad aprire immediatamente, dato che aveva la stupida sensazione che qualcuno la seguisse.
Fortunatamente le sue preghiere furono accolte e Camilla le venne ad aprire dopo appena un secondo, forse si era appostata accanto alla porta.
<< Entra! >> le disse con tono d’urgenza.
In casa non c’era nessuno e le due corsero subito nella stanza di Camilla.
La proprietaria di casa si sdraiò a terra e indico immediatamente il posto accanto a sé, Maya ebbe solo il tempo di togliere il giubbotto e sdraiarsi accanto a lei prima che Camilla si alzasse e la costringesse a forza a sedersi.
<< Non aspettiamo Vik e Giada? >> chiese Maya
<< Non posso aspettare ancora per molto e il ritardo di Giada mi farebbe scoppiare, ho dovuto aspettare tutto il pranzo e quasi – quasi non spifferavo tutto alle due arpie. >>
Le due arpie erano le cugine di Camilla, due pettegole di prima categoria, una follemente innamorata di Alex Amedei e l’altra di Alessandro Leoni, solo questo pensiero fece scattare in Maya un istinto omicida invetriabile ai più temibili serial – killer.
<< Questo dubbio mi sta logorando >> supplicò l’amica
<< Allora, parla, dopo chiederemo anche a Giada e Vik >> propose Maya
<< Tuo fratello mi ha  chiesto una possibilità >>  annunciò liberandosi finalmente di quel peso
<< Finalmente >> sospirò Maya per niente sorpresa, non a caso era stata proprio lei a proporlo al fratello, ma di certo Camilla questo non lo poteva sapere.
<< Cosa? >> chiese confusa Camilla
<< Niente, esponimi questo tuo dubbio >> chiuse in fretta l’argomento, per non insospettire l’amica, e per fortuna la situazione di dubbio di Camilla ebbe la meglio
<< Provo ancora qualcosa per Alex, però non voglio far soffrire  Max >> spiegò sincera
<< Mi trovo in una situazione simile >> mormorò Maya e le spiegò ciò che era successo con Alessandro quel giorno
<< Ha centrato in pieno il punto. Tra me e Lorenzo non potrà mai esserci niente, io gli voglio bene, ma nient’altro >> spiegò Maya
Restarono in silenzio per un po’, non c’era ancora nessuna traccia né di Giada di Viktoriya.
<< Facciamo un patto >> propose improvvisamente  Maya
<< Cioè? >> chiese Camilla
<< Io chiarisco tutto il malinteso con Lorenzo, e cerco di dimenticare tutto ciò che mi ha detto Alessandro, tu chiudi con Max, perché lo sappiamo tutti che non è lui quello che vuoi, e magari dai una possibilità ad Alex, ovviamente con discrezione altrimenti passerai per una un po’, come dire, … puttana? >>
<< Ci sto! >> rispose Camilla stingendole la mano.
Un secondo dopo il campanello suonò e dopo che ebbero raccontato tutto alle due nuove arrivate, interruzioni di a permettendo, questa continuò a boccheggiare.
<< Ma non è giusto, così! Voi ne avete addirittura due >>  gridò Giada
<< Tesoro, tu ne hai uno da farti ogni sera >> le fece notare gentilmente Maya
<< Non intendo questo, intendo uno che con me voglia fare sul serio >> disse Giada con aria sognante, le ragazze scoppiarono a ridere, Giada si finse offesa ma poi scoppiò a ridere.
<< E così è stato Alessandro a baciarti? >> chiese Tori
<< Esatto, sai dovresti parlare con Lorenzo e chiedergli perché non ti ha detto nulla. Magari a te andrà meglio >> ripose Maya
<< Lo farò, credo >> mormorò distrattamente Viktoriya mentre ben altri pensieri le passavano per la testa.
<< Voglio ballare! >> esclamò ad un tratto Giada correndo ad accendere lo stero di Camilla. La canzone “ Tutti i miei sbagli” dei Subsonica partì ma Giada cambiò subito stazione.
<< Ho detto che voglio ballare! >> gridò allo stereo cambiando l’ennesima stazione che mandava in onda uno spot pubblicitario.
Le prime note di Grey Goose  di Cesare Cremonini inondarono la stanza.
<< Questa mi piace! >> mormorò prendendo per le mani Maya e cominciando a ballare con lei, ben presto a loro si unì anche Camilla ed infine Vik.
Ballarono senza preoccupazioni.
Ridendo  e scherzando, incurante di tutti quei ragazzi che fino a poco fa erano al centro dei loro pensieri e preoccupazione.
Saltarono sul letto di Camilla, e la stessa Camilla lanciò in aria cuscini.
Cantarono a squarciagola la canzone, sbagliando quasi tutte le parole, dato che non la ricordavano,e  per ben 3:20 minuti tutte le loro incomprensioni sparirono nel nulla, come se non fossero mai esistite.
Si abbracciarono ridendo mentre la canzone finiva, ancora del tutto all’oscuro della faida che si sarebbe aperta tra due  membri del loro formidabile quartetto.
 
                    - Fine Capitolo - 


Note dell'autrice:
Scusatemi per il ritardo di due gironi, ma non ho avuto un po' di tempo per scrivere.
Questo capitolo è incentuato principalmente su Maya e Camilla e i loro dubbi, ma è stato neccessario per spiegare cosa provano.
Camilla ha finalmente deciso di provarci con Alex e lasciare Max (tenetelo bene d'occhio) e Maya ha capito di non provare nulla oltre che amicizia per Lorenzo.
Il titolo è una canzone dei Subsonica.
Vorrei ringraziare Magicwolf02 per aver recensito lo scorso capitolo.
Spero che il capitolo vi piaccia e che magari qualcuno decida di recensire.
A presto.
Baci.


 
  
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