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Autore: ino the demon    21/10/2008    3 recensioni
Tutti abbiamo una coscienza. Ma non tutti la sentiamo cantare dentro di noi, e sono ancora di meno quelli che la ascoltano. Nell'era della pirateria,in una Venezia maledorante ma pur sempre fascinosa, vivono una ladra, un cuoco e un inventore di favole. Questa è la storia di come come si sarebbe formata la ciurma di Rufy, se il tutto si fosse svolto in un mondo appena un poco più reale, più cattivo,più vero. Ascoltate le voci delle coscienze, i loro proprietari entreranno nella leggenda.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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terzo capitolo la voce della cosc E a breve distanza dal secondo, dopo una veloce revisione, ecco il terzo capitolo!
Nami e Zoro, due coscienze in perenne contrasto. E mentre la vita scorre priva di emozioni nel lussuoso appartamento del nostro nobiluomo, nel sottotetto di Nami di emozioni ce ne sono anche troppe.
Allora non tutte le favole, le storie che si inventa Usop, sono destinate a svanire quando il bugiardo smette di parlare...


Coscienza di Nami



Mezzogiorno spaccato, una tavola con una lunga fenditura in mezzo, il legno un po’ marcio di umidità.
E’ pronto.
Sanji ti guarda speranzoso e poi rivolge un’occhiata meno attenta a Usop: -allora, vi piace il pesce cucinato così?- domanda versandoti un po’ di vino.
Usop alza un ditino, come per segnalare che ne vorrebbe anche lui, ma il cuoco brandisce una brocca d’acqua gelida e gliene versa un po’ sulla testa riccia, con un’alzata di spalle. -Questo è il massimo che posso fare per te- borbotta scuotendo la zazzera bionda.
Siamo alle solite, questo ragazzo è perso di te, si getta ai tuoi piedi, è praticamente uno zerbino! Il fumo del suo tabacco si compone a forma di cuore quando fai una qualsivoglia azione ed i suoi occhi schizzano fuori dalle orbite vagando impazziti per la casa se solo tu gli dici: -Grazie San, è tutto molto buono!-
Che peraltro è la verità, innegabile come il sole che picchia dal lucernario sulla tavola, come le mandibole del tuo commensale che lavorano a ritmo serrato e il sorriso luminoso del tuo cuoco che si accende ad ogni tuo moderato complimento , come il rumore della porta che cigola, interrompendo il pasto.
Un cappello di paglia malridotto fa capolino dallo spiraglio che si è aperto, si agita . Una mano che saluta qualcuno. Poi parla. – Cibo?- domanda.
Un cappello che parla? Cerco nella tua memoria di ladra che ha visto ogni genere di cosa, ma un cappello che parla proprio non lo trovo.
La tua coscienza una volta tanto è in crisi, ragazzina. Il cappello chiede con cortesia il permesso di entrare, seguito dal suo proprietario. Usop spalanca la bocca e ne mostra tutto il contenuto, Sanji pulisce il coltello su un tovagliolo unticcio e tu acchiappi un bastone da passeggio dimenticato in un angolo di quel buco sporco.
Alla parete è appesa la antica taglia di Gold D Roger e quella più recente del suo buffo e apparentemente innocuo nipotino, Monkey D Rufy.
-Ho sentito un profumino…- esordisce il ragazzino che è appena entrato. Faccio due conti e poi ti segnalo rapidamente una strana somiglianza tra quella taglia insudiciata dalle scritte e dall’umidità,e il personaggio che ha appena fatto il suo ingresso.
Lo hai riconosciuto anche tu, d’altra parte l’associazione di idee è piuttosto ovvia.
Quello che sta in piedi sulla vostra soglia, la soglia di una ladra, un gigolò e un cantastorie, è un pirata, il pirata per eccellenza e vi sta chiedendo un po’ di cibo, niente di più.
Ciononostante continui a serrare la presa sul bastone da passeggio, anzi lo sollevi, lo impugni anche coll’ altra mano, le nocche sbiancano. Il mondo trema davanti a quel ragazzino e alla figura
glaciale che sta dietro le sue spalle. Una donna dagli occhi viola e dal corto vestito nero, gambe lunghe e capelli scuri, viso disteso.
- Nico Robin?- Borbotta Usop- ditemi che non sto sognando! Credevo di essermela inventata io questa ragazza….- La bocca del bugiardo si spalanca.
Desolata di doverti deludere- risponde lei- ma io esisto da prima che tu nascessi-.
Avanza a passi decisi: -adesso dateci da mangiare e poi vedremo- scosta una sedia e si accomoda al tavolo, piantando nel legno tarlato il coltello che Sanji ha lasciato cadere a terra, devastato dalla sua bellezza indicibile.- Vedremo cosa?- domandi tu, sempre più perplessa.
Il bastone scricchiola tra le tue mani nervose.
Questa non ci voleva proprio, intrusi che sbafano il vostro magro pranzo…altri soldi buttati via! Ti domandi se arriverai a prostituirti pur di metter insieme il pranzo colla cena, ma poi immagini che ti potrebbe capitare un viscido verme come Roronoa con quella sua cicatrice enorme che sembra la bocca sdentata di un estraneo…
Scuoti la testa. Rufy ha già addentato un pesce per la coda, senza nemmeno ascoltare Sanji che tenta di spiegargli che di solito quella parte non si mangia. Robin fa un cenno noncurante, come per dire che il suo capitano fa sempre così.
Sputando una lisca, il ragazzino più temuto dei sette mari biascica:- Vedremo se ricompensarvi con posto nella nostra ciurma…abbiamo carenza di uomini!-
Gli sbatti il bastone in testa sbraitando :- Ti sembro per caso un pirata io? Per non parlare di un UOMO!-
Nami, non esagerare. Potrebbe essere la volta buona in cui fai soldi davvero, forse unendoti a questo famigerato pirata dal cappello di paglia potrai iniziare una nuova vita,senza più tradimenti, truffe, ladrocini…ti ispira fiducia il lavorio lento ma inesorabile delle mascelle del tuo nuovo amico...
Indichi a Usop la porta rimasta socchiusa e il ragazzo, obbediente, si alza per girare la chiave nella toppa. Un’ombra vi osserva, un sospiro sfugge, la voce di un’altra coscienza canticchia nel buio dell’androne. Il bugiardo urla, spinge la porta con una spalla, Sanji riafferra nuovamente il coltello e tu, la più vicina alla porta, ti lanci avanti, il bastone teso. Con un rumore sordo la tua arma improvvisata si scontra con una Katana in posizione difensiva e un sorriso glaciale. Un paio di occhi marroni danzano davanti al tuo sguardo inferocito: e’ quella bestia di Zoro!



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 Angolo dell'autrice:
E tre!!
Forse ho trovato il modo di sistemare l'impaginazione in modo da rendere la lettura più gradevole per tutti!
Aspetto speranzosa vostre recensioni!
Arrivederci al prossimo capitolo, in cui scopriremo.... cosa fa un borghesotto alla porta di un sottotetto?
  
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