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Autore: libera88    04/11/2014    4 recensioni
"Felicity uscì dal covo, era uno zombie, la luce del giorno le dava fastidio perché dentro aveva il buio, era distrutta, stava perdendo per colpa sua l’amore della sua vita, l’unico uomo che abbia mai amato veramente e per il quale avrebbe dato tutta se stessa." ...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Felicity era li sdraiata, accanto a lui, dopo un po’ Oliver aprii gli occhi, con i suoi sensi sviluppati aveva sentito qualcosa che lo premeva al petto: quando vide ciò che era rimase di stucco, non riusciva a credere che aveva Felicity mezza nuda appiccicata a lui.
Le mise la mano attorno alle spalle e la chiamò
-Felicity –
Lei sentendolo alzò lo sguardo, lo guardò in viso, stava ancora sudando parecchio, la febbre era ancora alta.
Oliver la guardò fisso negli occhi, la amava, Dio se l’amava, era stupenda, voleva tutto di lei, voleva lei come non aveva voluto nessun altra al mondo, si maledì ancora per come aveva deciso che sarebbero andate le cose dopo il loro appuntamento, si pentì di quella decisione… Con l’altra mano che non era impegnata ad abbracciarla, le prese il mento e lo avvicinò a lui finchè le loro labbra si intrecciarono in una danza di desideri inespressi. Per un momento si lasciarono andare a quel bacio come fosse la loro ultima opportunità per appartenere l’uno all’altro, come se non ci fosse un seguito.
Quando si staccarono  Felicity pensò che molto probabilmente era l’effetto della febbre, che non era Oliver in sé a volerlo realmente, in fondo ricordava sempre che lui non voleva stare con lei per la vita che faceva.
-Oliver devi riposare, hai la febbre molto alta-
Oliver, sembrava sfinito da quella febbre, chiuse gli occhi e si riaddormentò.
Passarono altre ore  e nel frattempo anche Felicity si addormentò li accanto a lui .
 
Verso  mattina Felicity si svegliò, vide Oliver dormire come un angelo, la febbre gli era scesa, grazie al cielo ora stava meglio; si alzò e andò verso il salotto e si mise a guardare dalla finestra l’alba che stava per sorgere sulla città. Pensava a quello che era successo negli ultimi tempi, al suo appuntamento con Oliver, al suo bacio con lui e il suo allontanarla da lui: lei si era sentita ferita, aveva desiderato da così tanto tempo poter stare con lui e poi in una notte lo aveva avuto e anche perduto.
Si era allontanata da lui, anche se non fisicamente ma con il cuore, i loro rapporti furono sempre più freddi e poi quella maledetta sera in cui aveva rischiato di perderlo per sempre: si era ripromessa che non lo avrebbe più abbandonato, sarebbe stata sempre la sua partner se era solo questo che lui voleva, si sarebbe accontentata di questo, avrebbe sofferto per sempre in silenzio pur di vederlo sano e salvo.
Pensava che molto probabilmente non si sarebbe mai ricordato del bacio di poche ore prima, aveva la febbre, stava delirando e lei di certo non glielo avrebbe ricordato. Si sarebbe sacrificata pur di essere sempre al suo fianco, mai lo avrebbe abbandonato.
 
Quando poco dopo Oliver si svegliò, vide che non vi era nessuno in camera, si alzò e si diresse verso la zona giorno dell’appartamento e la vide in piedi davanti ad una finestra: era bellissima, aveva uno chignon spettinato e indossava una sua camicia e nient’altro.
-Come fai ad avere una mia camicia?- Le chiese lui sorridendo
Lei non lo aveva sentito arrivare e soprattutto non si era accorta che la stava fissando, o meglio dire venerando… Felicity si girò e lo vide
-Ehi, ti sei svegliato, come ti senti? –
-Bene, mi sento molto meglio, ma tu che ci fai con la mia camicia?-
Felicity si guardò, pensava di fare a tempo ad andare a cambiarsi prima che lui si svegliasse
-Beh, me l’avevi prestata quando il re degli orologi mi aveva colpito, volevo lavartela e riportartela ma poi ho deciso di tenermela, tanto tu ne avevi molte a tua disposizione all’epoca, la uso per girare per casa –
In realtà se l’era tenuta perché era di Oliver, l’aveva indossata lui, era come averlo addosso ogni volta che la indossava e questo la faceva star bene… Poi Felicity continuò:
-Comunque se ti serve te la restituisco-
Oliver la guardava, era meravigliosa
-No no, direi che sta meglio a te che a me!- Le rispose con un sorriso malizioso e lei rispose sorridendo.
Poi però lo sguardo di lei cadde sulla ferita che Oliver aveva nel fianco dell’addome, la garza era tutta sporca di sangue e il suo sguardo si fece serio
-Oliver, hai la benda tutta sporca, dovremmo disinfettare la ferita e cambiare la fasciatura, vieni, stenditi qui sul divano che prendo la cassettina con il necessario-
Oliver si guardò la ferita, non si era reso conto che aveva perso altro sangue, si sentiva bene e vedeva Felicity troppo preoccupata: comunque si diresse verso il divano e fece come gli aveva detto.
Felicity tornò con il necessario e si sedette in riva al divano, vicino a lui; Oliver continuava a guardarla e le fece:
- Felicity, rilassati, sto bene.. – ma lei non accennò a risposta o cambiamento di sguardo che gli fece capire che lo stava sentendo e così con la mano andò a prendere il viso di lei: a quel tocco Felicity sembrò risvegliarsi e lo guardò  e lui le disse nuovamente
- Felicity sto bene –
-Scusami Oliver, a volte mi ritornano in mente le immagini della notte scorsa e … - ma lei non fece in tempo a finire la frase che lui la interruppe
-Felicity, mi dispiace per quello che è successo, non volevo farti stare come sei stata o come stai..  adesso sto bene, ti prego, fa ritornare il sorriso sul tuo volto – le disse le ultime parole come una supplica, con una dolcezza e delicatezza quasi impossibile da trovare in un uomo, i suoi occhi luccicavano…
Felicity dal canto suo si rese conto che lui aveva ragione, stava bene ora, e non doveva più preoccuparsi anche perché ora non lo avrebbe mai lasciato solo; lei mise una mano sopra a quella di Oliver che era sulla sua guancia e gliela staccò e gli sorrise, ma dentro soffriva a quei contatti, in fondo lo amava e non poteva averlo:
– Ok, ora lasciami finire di disinfettare la ferita però  –
Oliver la lasciò continuare, ma ogni volta che sentiva le dita di lei sfiorargli la pelle, un brivido percorreva tutto il corpo, averla lì seduta vicino con le gambe scoperte, sotto la camicia enorme che indossava e sbottonata davanti fino al seno lo faceva pulsare dappertutto, era tremendamente sexy, con i capelli spettinati… doveva trattenersi altrimenti si sarebbe impossessato del suo corpo come un animale con la sua preda… era bellissima, una creatura stupenda…
Oliver aveva paura di ferirla, sapeva che era ferita , aveva visto i video della notte scorsa al covo, l’avrebbe più lasciata ma voleva prima di tutto farla star bene.
 
-Ecco ho finito, ora puoi indossare la maglietta –
In fondo anche a Felicity faceva sempre un chè vedere Oliver a petto nudo..
-Cioè, puoi restare anche così se vuoi, ti ho già visto così molte molte volte e non stai messo male.. –
Felicity non sapeva come finire la frase, chiuse gli occhi, scosse la testa, Oliver rideva, la sua Felicity era tornata…
-ok, vado a preparare la colazione – fece lei per cambiare aria e Oliver si mise la maglietta, come da perfetto gentiluomo
Felicity preparò brioche e caffè, fecero colazione come due fidanzati comuni ..
-Oliver io vado a cambiarmi, devo andare al lavoro – e iniziò a incamminarsi
Ad Oliver prese una fitta allo stomaco, Felicity sarebbe andata in azienda con Ray
-Ok, io chiamo Diggle che mi venga a prendere – Felicity a quelle parole si fermò e si voltò e con sguardo sorpreso gli chiese
-Perchè? E’ successo qualcosa?-
Oliver non capiva la domanda, se lei andava in ufficio lui sarebbe ritornato al covo
-Come perchè?! Tu vai al lavoro, io ritorno al covo-
-No no Oliver, non intendevo sbatterti fuori di casa, io vado al lavoro ma tu rimani qui…- Felicity disse quell’ultima affermazione come un fosse un obbligo, non voleva che lui se ne andasse, le piaceva averlo lì.
Oliver non sapeva che dire, la guardava, non si sarebbe aspettato una frase del genere
-Felicity non voglio disturbare oltre, ritorno al covo –
Ma Felicity si rigirò e iniziò a dirigersi verso la camera
-Il covo è freddo Oliver e tu hai bisogno di un luogo caldo in cui stare, hai avuto la febbre… -
Oliver non potè risponderle perché era già andata in camera , sorrise, anche a lui piaceva stare lì, sarebbe rimasto lì.
 
Dopo essersi cambiata, Felicity tornò in salotto, Oliver la squadrò … aveva un abito attillato, rosso corallo, corto sopra le ginocchia e con uno scollo a V che arrivava quasi al seno… Oliver strinse il pugno, odiava che andasse con altri vestita in quel modo, doveva essere solo sua.
Si girò per non farle vedere che si stava innervosendo, la gelosia stava di nuovo prendendo possesso di lui…
Felicity se ne accorse e sembrava che gli leggesse dentro, aveva capito tutto… Andò verso di lui, fece il giro di lui e si mise davanti a lui che aveva lo sguardo fisso in avanti,  gli prese un braccio, si alzò in punta di piedi e gli diede un bacio sulla guancia, gli sfiorava le labbra,  rimase li per qualche secondo prima di staccarsi
-Non preoccuparti, stasera torno da te.. – gli sussurrò all’orecchio
Oliver la guardò fisso negli  occhi, come faceva a capire sempre tutto, come faceva a capirlo senza che lui parlasse… Gli aveva dato un bacio così dolce e intenso pur essendo sulla guancia…
Oliver si rilassò e annuì dolcemente con la testa
-Ti aspetto, torna presto….-
Detto questo Felicity sorrise di rimando, prese la borsa e uscì di casa, prima di chiudersi la porta alle spalle
-Fa come fossi a casa tua…- gli disse e chiuse la porta e se ne andò al lavoro.
 
 
 
Eccoci qua con un altro capitolo, il prossimo sarà l’ultimo…  Fatemi sapere cosa ne pensate…
Grazie a tutti coloro che leggono, che recensiscono, che hanno messo la storia tra le preferite, ricordate e da seguire… : )   
Un bacio a tutti, alla prossima…
  
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