Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Believe in little things    04/11/2014    5 recensioni
Io, Rose Weasley, avevo paura nel raccontare quello che mi opprimeva. Era difficile da dimenticare, ma dovevo farcela da sola. Sapevo di mentire a me stessa. Sapevo che ormai, volente o nolente, ero cambiata.
Rose Weasley era stata sconfitta.
Genere: Generale, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve! :)
Cosa dire? Avevo in mente questa storia ed ho incominciato a scriverla.. spero possa piacere! ^-^
Sarei felice di sapere se la storia vi piace o no... spero in qualche recensione! :p
Ringrazio chi si e' occupato di rivedere la mia storia!  
Elisaherm grazie davvero!  ^-^  non mi stancherò mai di ripeterlo! xD
ed un grande grazie a mia "sorella" che c'è sempre per me, che mi sprona a continuare, che mi sopporta nei momenti di crisi! 
Ale questa è per te! <3  
Beh, detto questo, vi lascio al capitolo! ^-^ 

Believe in little things.




*************

Quel primo settembre pioveva.

Pioveva, come se il cielo piangesse per me.

Era stata dura andare avanti, non ne avevo parlato con nessuno, nemmeno ad Al quella sera stessa. Tra le notti insonni alla Tana con i miei cugini e il passare tutto quel tempo in famiglia credevo di aver superato il trauma, ma mi sbagliavo. Se qualcuno provava ad abbracciarmi mi irrigidivo, ero scostante, rispondevo a monosillabi. Albus mi aveva chiesto più volte cosa non andasse ma non potevo, o meglio, non riuscivo a dirgli nulla. Così scappavo ogni volta.

Mamma e tutti gli altri l’avevano presa come una fase di negazione dell’adolescenza, quel periodo della pubertà in cui si è scontrosi con tutti. Una fase in cui passano tutti, insomma. Ma non era così. 


«Rose, preparati dobbiamo andare in stazione!» sentii urlare mia madre da dietro la porta.
«Sì, mamma, cinque minuti e scendo!» urlai in risposta. Sospirai. Quello sarebbe stato l’ultimo anno per me ad Hogwarts. Dovevo impegnarmi nello studio e non pensare a nient’altro.

Scossi la testa come a cacciar via i brutti pensieri. 

Stai andando a Hogwarts! Lì non ci sarà nessuno a darti il tormento, a parte tuo cugino e i suoi amichetti. Dovrai pensare solo a come farli finire in punizione! 

Annuii convinta di quel pensiero. 

Radunai le mie ultime cose, le misi dentro al baule, lo chiusi e iniziai a scendere. Giunta di sotto trovai ad attendermi mia madre, che mi regalò un sorriso incoraggiante, mio fratello Hugo, seduto sopra il suo baule, e papà, che era già alla porta.
«Rosie, di solito sei tu quella che urla di andare al binario. Cosa c’è? Ti stai intristendo pensando che questo sarà il tuo ultimo anno a Hogwarts?» Disse mio fratello, prendendomi in giro. Per risposta gli feci la linguaccia e gli sorrisi. 

«O vuoi essere bocciata come Jem e Fred, così lo ripeti un’altra volta?» Aggiunse iniziando a correre verso la macchina. Scossi la testa divertita. Era vero, quest’anno in classe avrei avuto anche i miei cugini. Già era difficile con Al, ci mancavano solo Fred e Jem. Ne avrei viste delle belle. 

Ultimo anno, niente pensieri negativi, pensai e salii in macchina.

***

Una volta arrivati al binario mio fratello scomparve per andare a salutare alcuni amici, io invece restai con i miei genitori in cerca degli zii.

«Eccoli!» Sentii dire mia madre.

«Finalmente! Vi stavo dando per dispersi! Chi ha fatto tardi questa mattina?» Chiese mio zio Harry.

«Hey, non è colpa mia questa volta! E nemmeno di Hugo!» Rispose mio padre sentendosi osservato. Negli anni precedenti i Weasley arrivavano sempre in ritardo per colpa o del padre o del figlio, i quali non ne volevano mai sapere di alzarsi dal letto.

«E’ colpa di Rose se siamo arrivati adesso» aggiunse tutto sorridente. Per la prima volta, infatti, era colpa mia. Mi sentivo un tantino osservata, li guardai e sbuffai. «E’ vero. Scusatemi» dissi accennando un sorriso. Beh, i geni Weasley li avevo ereditati anch’io!  

«Tesoro stai bene?» mi chiese zia Ginny osservandomi. No, non sto per niente bene, avrei voluto risponderle, ma mi limitai ad un «Certo che sto bene!» E sorrisi. 

Io, Rose Weasley, avevo paura nel raccontare quello che mi opprimeva. Era difficile da dimenticare, ma dovevo farcela da sola. Sapevo di mentire a me stessa. Sapevo che ormai, volente o nolente, ero cambiata.
Mancavano ancora cinque minuti prima che il treno partisse così i quattro si misero a parlare fitto ed io mi misi seduta sopra il baule guardandomi intorno. Vedevo dei semplici ragazzi che parlavano, scherzavano, si abbracciavano. Sicuramente in giro c’era Al con Zabini, Malfoy  e tutto il gruppetto delle ragazze facili.

Tornerò anch’io così? Ad abbracciare qualcuno con noncuranza, ad essere tranquilla, senza avere la paura che… Scossi la testa. Non dovevo pensare negativo.  

Mi sentii osservata. Non succedeva da quella volta. Ma non poteva essere, giusto? Lui non frequentava Hogwarts! Mi girai in cerca di qualcuno ma c’era troppa confusione per capire chi mi stava osservando e da dove. Ma quella sensazione non andò via. Mi venne un colpo quando davanti a me comparvero due occhi verdi che mi stavano fissando. 

«Lily, mi hai fatto prendere un colpo!»  le dissi sospirando di sollievo.

«Rosie, a cosa pensi?» mi chiese squadrandomi. Quella ragazza alcune volte m'innervosiva. Troppo simile a zia Ginny per i miei gusti.

«Penso a quelle povere ragazze! Se utilizzassero il cervello una buona volta, ammesso che ne abbiano uno, troverebbero un ragazzo che le ami» dissi notando Al e tutti gli altri. 

«Comunque, cosa ne dici di salire a bordo? Ormai manca poco alla partenza» chiesi. In verità volevo scappare dalla confusione e da quella strana sensazione di essere osservata.

«Ok, andiamo. Io penso, invece, che a quelle povere ragazze non interessi trovare un ragazzo che le ami, si illudono che prima o poi Al, o Marc o Scorpius cedano e stiano con una di loro, ricambiando il loro “amore”» mi rispose facendo le virgolette con le dita. Scossi la testa divertita, Lily non sarebbe cambiata mai.
Salutammo i nostri genitori e ci andammo a sedere in uno scompartimento libero.
«Rosie ho dimenticato di dire una cosa a mamma. Torno subito!» Lily uscì di corsa senza neanche lasciarmi il tempo di replicare. Mi guardai in giro, la cabina era vuota, a parte il mio baule e quello di Lily. La porta scorrevole era chiusa, ma vedevo un grande via vai di ragazzi.

 Rose, va tutto bene. Stai tranquilla. Ecco, così, respira. Calmati. Non c’è niente che non va. 

Mi ripetei quelle parole all’infinito fino a quando Lily non tornò con al seguito Lorcan e Lynsdair Paciock, Dominique, Louis, Hugo, Roxanne e ciliegina sulla torna Jem e Fred.

Il treno partì alle undici in punto. Il viaggio, dopotutto, stava andando benissimo. Jem e Fred non facevano che battute su questo o quello e illustravano i nuovi gadget dei Tiri Vispi Weasley, grazie allo zio George non ne eravamo mai a secco. Dominique stava leggendo un libro sulla moda, mentre Louis parlava con Roxanne, Lily, Lorcan e Lynsdair di Quidditch, successivamente si aggiunsero anche Jem, Fred e Hugo alla conversazione. Io me ne stavo seduta di fianco al finestrino con un libro aperto ad una pagina che neanche stavo leggendo, soprattutto per il troppo chiasso che stavano facendo gli altri.

Chissà che sta facendo Al? mi ritrovai a pensare.
Non erano passati neanche dieci minuti dalla partenza del treno che la porta dello scompartimento si aprì e tutti smisero di parlare intenti a squadrare chi aveva osato aprire. Era un ragazzino del primo anno, sicuramente, vista la faccia d’angelo che aveva. Squadrò tutti con lo sguardo e si rivolse a me. 

«Sei tu Rose Weasley, giusto?» mi chiese. Io annuii distratta. Mi porse un bigliettino ed io esitai a prenderlo. Ero sbalordita. Chi era che poteva inviarmi un messaggio? Poteva essere uno scherzo di Malfoy o Zabini? O di Al? O forse semplicemente era un messaggio di un qualche caposcuola.

Dai Rose non può essere di certo un messaggio negativo! Mi dissi. Presi il biglietto che il ragazzino mi porgeva, senza badare agli altri che mi stavano guardando con curiosità. 
Aprii il bigliettino ed il mondo mi crollò addosso. 

Quest’anno sarò il tuo incubo.

Non poteva essere. Era sicuramente uno scherzo di pessimo gusto! Ma qualcosa mi diceva che non era così. Guardai quel ragazzino che stava andando via. «Chi ti ha dato questo bigliettino?» chiesi, sperando che nessuno si accorgesse della mia voce un tantino tremante. «Un ragazzo di settimo anno» E se ne andò. Appallottolai il foglietto e lo bruciai. Gli altri mi guardavano sbalorditi. Certo il campo si restringeva, ma non sapevo che quel gran figlio di una buona donna andasse ad Hogwarts.

«Allora… chi era?» mi chiese mia cugina Lily.

Se lo sapessi non sarei tanto turbata, pensai sarcasticamente.  

«Nessuno, tranquilla. Qualcuno che ha voglia di scherzare» Ed accennai un sorriso. Tutti  tornarono a fare quello che facevano prima e mi lasciarono perdere. 
Bell’inizio anno Rose.
E con questo pensiero iniziò il mio ultimo anno a Hogwarts.


***

Dopo essere arrivati alla stazione di Hogsmeade ed aver salutato Hagrid, ci dividemmo tutti. Io rimasi completamente sola. Tutti preferivano stare con i propri amici piuttosto che con i propri cugini. Mi sentivo disorientata. Ormai quasi tutte le carrozze erano stata prese e quella sensazione che mi opprimeva da quando avevo messo piede in stazione tornò. Qualcuno mi stava fissando. Mi guardai in giro con occhi sgranati di terrore e, pur essendoci pochi studenti, non capivo chi mi stava osservando con quell’insistenza. Poi sentì una mano sopra la mia spalla e per poco non urlai di paura.  

 

«Rosie è da due ore che ti chiamo! Forza vieni con noi in carrozza, gli altri se ne sono già andati!» Era mio cugino Al.

 Lo guardai tremante, con occhi sgranati. 

 «Rosie, ma stai bene? Stai tremando» Annuii solamente. Presi il mio baule e seguii Al che mi fece salire in carrozza. Non feci caso neanche a Zabini e Malfoy. Ripensavo a quella sensazione e a quel biglietto. Allora era vero, lui era qui. Continuavo a tremare e pensare che quell’anno forse non ce l’avrei fatta. Rose Weasley era stata sconfitta.


«Tua cugina ha qualcosa che non va» sussurrò Marcus Zabini. «Non ha neanche salutato. E sta tremando da quando è scesa dal treno!» aggiunse interrompendo Al che stava leggendo un libro.

«Sicuramente sta tremando per il freddo e sta pensando che è il suo ultimo anno qui. Non preoccupatevi ragazzi. Sapete com’è Rosie!» rispose Al.

Gli altri due non risposero, Marcus si mise a guardare fuori dal finestrino, Al tornò al suo libro e Scorpius, invece, continuò a guardare Rosie. 

 
E’ cambiata. C’è qualcosa in lei di diverso. Senza alcun dubbio è cresciuta, si è fatta più donna. Con quelle sue forme, poi, e quelle labbra carnose e rosse. Ma c’è qualcosa di diverso nel suo sguardo. La mia Rosie è stata spezzata. Cosa ti è successo? 

 
Rose sembrò tornare in sé e i suoi occhi incontrarono quelli grigi di Scorpius. Rose smise di tremare, c’era qualcosa nello sguardo di Scorpius che le trasmetteva sicurezza. Sembrava quasi guardarla con... tenerezza?

Da quando ti sei fatto così bello Scorp? Pensò guardandolo. Sembri il principe azzurro delle favole che mamma mi leggeva da piccola. Ma so, invece, che tu sei il cattivo. Pensi solo a te stesso e a nessun altro. Rose chiuse gli occhi e spezzò quel contatto visivo che si era creato tra loro. Sospirò.

«Hey, ragazzi! Vedo i cancelli di Hogwarts. Siamo arrivati» esclamò tutto felice Marcus.

Non penso solo a me stesso, piccola, pensò Scorpius, dopo aver usato la Legilimanzia su Rose per capire cosa le passasse per la testa. 


Una volta scesi Rose sembrava più tranquilla. Camminava  insieme a loro e veniva trucidata con lo sguardo da tutte le ragazze che stavano dietro i tre.  Rose odiava quegli sguardi, un tempo si sarebbe girata e gliene avrebbe dette quattro a quelle, ma adesso camminava con la testa bassa e se ne stava zitta. Ma non avrebbe potuto sopportare quegli sguardi per altri cinque minuti. Si fermò di botto e si girò in direzione del cugino e degli amici. «Grazie per il passaggio in carrozza, ci vediamo a cena»

Stava per andarsene quando si ricordò quello che aveva detto Marcus: Non ha neanche salutato...

«Ciao Marcus, Al… Ius» Fece un sorriso forzato e si allontanò in tutta fretta.  

«Ripeto, tua cugina ha qualcosa che non va. Forse qualcuno l’ha rapita e ha preso le sue sembianze?»  disse Marcus, guardando Rose scappare da loro.

«Non... Non so di cosa tu stia parlando Marc. Mia cugina sta benissimo. Almeno che io sappia» rispose Al. Ius, l’aveva chiamato Ius.

 
Qualcosa ti ha cambiata e scoprirò cosa. Pensò invece uno Scorpius più preoccupato che mai.

 

*** 

Dopo essere scappata da Al, Marc e Ius, arrivai nel castello, lasciai il baule all’entrata come tutti gli altri e me ne andai in Sala Grande. Varcata la soglia notai il chiasso che c’era, ovviamente i primini dovevano essere ancora smistati. Mi avvicinai al tavolo Grifondoro. Notai tutti i miei cugini seduti, intenti a parlare e scherzare. Lily notandomi mi fece cenno di sedermi accanto a lei. Le sorrisi e mi misi lì. Notai Dominique nel tavolo di Corvonero, accanto aveva a Lorcan e Lynsdair, Louis era finito a Tassorosso.

Eravamo sparsi un po’ tutti nelle quattro case, ma la maggior parte del clan Weasley/Potter era a Grifondoro.

«Non ti ho vista più una volta scesi dal treno ed ho preso la carrozza con gli altri» Le stava dicendo Lily.

«Uhm, nessun problema, tranquilla, ho visto Al e sono andata con lui»  Lily la guardò un po’ scioccata. Stava per dire qualcosa ma fu interrotta visto che le porte della sala si aprirono e i primini entrarono in sala. Ma c’era qualcosa che stonava in quel gruppo che era appena entrato.

«Non credo che quel ragazzo abbia undici anni…» Sentii dire da mia cugina. Ed eccola quella sensazione che avevo addosso fin dal binario 9 ¾ . Lo guardai. Fisico slanciato, occhi azzurri, capelli neri, ghigno stampato in faccia.

«… Ed ora che lo smistamento dei primini è terminato vi presento Gabriel Hyde, un nuovo studente. Ha diciassette anni e si è trasferito da poco a Londra» stava dicendo la preside. Tutte le ragazze erano affascinate da lui, ovviamente, i ragazzi un po’ meno. 
«Spero finisca qui. E’ davvero carino» Sentii dire da qualcuno.
«Serpeverde!» Urlò il capello. Ovviamente le ragazze esultarono, un nuovo bellissimo ragazzo era stato smistato tra le serpi.

«Perché i belli finiscono sempre a Serpeverde?» chiese Lily ad alta voce. 
«Hey, sorellina. Guarda che neanche a Grifondoro i ragazzi scarseggiano» Le rispose James.
«Alludi a te fratellino?» chiese Lily sarcasticamente.

«Ovvio che sì!»
«Mi dispiace contraddirti ma ti sbagli. A Serpeverde ci sono i belli e dannati. Sai, hanno anche un fan club» Aggiunse Lily sospirando.

James la guardò con odio. «Ricordati di questo momento sorellina…»
Sorrisi alle battute dei miei cugini, come gli altri del resto.

 

***

Quando iniziò la cena tutti mangiarono con tranquillità. Tutti tranne me.

Per tutta la sera mi sentii osservata da qualcuno, quel qualcuno che stava diventando il mio peggior incubo. Mi vennero i brividi e smisi di mangiare quel poco che mi ero messa nel piatto.

Finirà mai questa sensazione? Pensai frustrata. Allontanai il piatto e un bigliettino fece capolino.  Lo presi tremante e lo aprii.

Amore, se non mangi ti sentirai male stanotte.

Non poteva essere.

 «Rosie stai bene? Sei sbiancata di colpo...» Sentii dire da mia cugina. Mi misi il bigliettino in tasca. 

«Ehm, forse qualcosa che ho mangiato mi ha fatto male. Vado in camera. Ci vediamo domani Lily» Senza neanche darle il tempo di rispondere mi alzai dalla panca e scappai di corsa. Un ragazzo a quell’uscita ghignò, mentre un altro ne fu preoccupato.

 

***

«Al c’è qualcosa che non va in tua cugina! E non dire che non è niente! Quella li non è Rose!» Esclamò un alquanto incazzato Marcus Zabini.  

«Non ne ho idea, ok? È da quando siamo tornati dalla festa organizzata in quella villa che è così!» rispose sinceramente Al.

«E tu non le hai mai chiesto niente?» aggiunse Marcus.

«Ovvio che l'ho fatto, ma Rosie cambia sempre argomento. Ho provato ad indagare, ma niente» rispose guardando prima Marcus e poi Scorpius.

«Ok, ho capito. Qui ci vuole un piano. Finalmente un po’ d’azione!» Disse Marcus sfregandosi le mani, sembrava piuttosto felice.

Scorpius, che fino a quel momento era rimasto a fissare il punto in cui Rose era scomparsa quando era scappata dalla Sala Grande, spostò lo sguardo sul nuovo arrivato. Quel tipo non mi piace per niente.

«Marcus, smettila! I tuoi piani fanno sempre schifo!» disse Al guardandolo in cagnesco.

«Allora cosa proponi di fare?» sbottò lui infastidito.

«Niente, non faremo niente per il momento, ma entreremo in campo al momento opportuno. Per ora tenetela d’occhio» disse Scorpius tornando a guardare gli amici. Poi si alzò decretando così la fine della conversazione. Uscendo dalla Sala Grande Scorpius notò a terra un foglietto. Lo prese e ne lesse il contenuto. Impassibile in tutto quello che faceva lo fece bruciare, incurante se gli altri lo stavano fissando, e tornò per la sua strada.

 

***

Correvo per i corridoi. Sentivo qualcuno che mi seguiva, sentivo la sua risata. Le lacrime mi pizzicavano gli occhi. Non sarei stata per niente al sicuro dentro quel castello. Il mio ultimo anno sarebbe stato un inferno.

Lo sapevo! Devo entrare subito nella Sala Comune.

Finalmente vidi la Signora Grassa intenta a cantare, come sempre. 

«Fortuna Maior» dissi soltanto.

«Prego cara, entra pure» mi rispose tutta preoccupata. Non ci pensai due volte e corsi nella mia stanza. Non badai ai colori rassicuranti della Sala Comune, con qualche studente intento a rilassarsi. Mi chiusi la porta della mia camera alle spalle con la chiave e con un Colloportus, così che nessuno potesse entrare. Dopo di che mi buttai sul letto e piansi nuovamente, credevo di aver esaurito le lacrime quell'estate, ma chiaramente mi sbagliavo. Ero disperata, non sapevo cosa fare. Cercavo una soluzione ma non ne venivo a capo.

Mi tormenterà per tutto l’anno. Lo so. Pensai tristemente, fin quando Morfeo mi prese con sé.
 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Believe in little things