Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: DarknessGirl_95    05/11/2014    1 recensioni
Sakura è morta, le Carte di Sakura sono senza un padrone e distrutte dal dolore. Per evitare una catastrofe vengono sigillate in attesa di un nuovo cattura carte. Chi sarà a possedere le Carte di Sakura e farle sue? Suo figlio, il timido Kioshi o i due gemelli suoi compagni di scuola? La storia si ripete, nascono nuovi amori ma arrivano anche tante difficoltà!
Questa è la mia prima fanfic di questo tipo! Siate clementi. Non ho una grammatica delle migliori, sono straniera e scrivo da cellulare. Grazie se leggete!
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altro personaggio, Kero-chan -Cerberus, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yue
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12 ANNI DOPO...
-Papà io esco! Sono in ritardo!- disse il giovane Kioshi mentre si metteva i roller, di solito non li usava visto che era molto imbranato, ma era terribilmente in ritardo.
-Sicuro di riuscire ad andare a scuola con quelli?- chiede il padre porgendo la cartella con il pranzo dentro al figlio.
-Devo, altrimenti non riuscirò a passare da lei!- disse prendendo la cartella e uscendo con una fetta di pane in bocca. Mangia durante il tragitto e nota poco lontano il cimitero, bene! Ora doveva franare in tempo per fermarsi li davanti. Ma mentre guarda avanti vede la ragazza che gli piace poco lontano da li e, come al solito, scivola a terra cadendo di culo.
-Ahia! Che male!- impreca mentre cerca di alzarsi ma scivola ogni volta a terra a causa delle ruote.
-Maledizione! Così arriverò in ritardo!- sussurra mentre qualcuno, fermatosi davanti a lui, gli tende una mano. Alza appena lo sguardo e vede un ragazzo dai capelli biondi corti e gli occhi color del ghiaccio. Aveva anche lui i roller però stava in equilibrio. Kioshi rimane a guardarlo negli occhi per qualche secondo che sembrò un eternità.
-Hai bisogno di aiuto?- chiede il giovane guardandolo con sguardo gentile, Kioshi gli afferra la mano con fare timido e si rialza, scivola di nuovo ma a sostenerlo c'è il ragazzo che gli sorride.
-Non hai imparato a frenare?- chiede gentilmente sorridendo.
-Beh...diciamo che...ecco...è da un po che non ci vado più...e così...- balbetta agitato dalla loro vicinanza, non aveva amici e nessuno gli si era avvicinato così tanto a lui. Ma era aiutato anche per l'imbarazzo che provava nel non ricordare di frenare.
-Si fa così...guarda...- disse l'altro capendo perfettamente la situazione e gli mostra come frenare. Lui era preciso e i suoi movimenti erano dolci ed eleganti. Dopo qualche minuto Kioshi si ricorda come fare e sorride.
-Grazie...- sussurra timido poi guarda l'ora ed entra di fretta e furia nel cimitero senza più dirgli nulla, doveva vedere la mamma. Arriva davanti alla tomba e sospira per poi togliersi i roller e inginocchiarsi di fronte alla lapide e al piccolo mazzo di fiori del giorno prima.
-Ciao mamma...- disse con voce malinconica.
-...oggi è una bella giornata! Sono venuto a trovarti...come stai? Io bene! Anche papà sta bene!- sussurra e inizia a raccontare cosa ha fatto il giorno prima.
-Sai mamma...tu...- inizia a lacrimare e cerca di asciugarsi le lacrime.
-...lo so...non dovrei piangere...sono un maschio...però...il fatto è...che tu...CHE TU MI MANCHI!- disse alzando la voce verso la fine del discorso e inizia a piangere, come ogni giorno. Lo faceva sempre, fin da piccolo. Andava a trovare la mamma sempre, ogni giorno. Aveva anche delle foto a casa e le teneva gelosamente come un tesoro.
Poi si alza e si asciuga le lacrime andando via di li, doveva muoversi o non sarebbe arrivato prima del professore. Prende velocità con i roller e corre come un missile a scuola. Una volta arrivato si toglie i roller e li mette nella scarpiera. Si toglie anche le scarpe e mette quelle scolastiche, infine corre fino in classe arrivando in tempo. Nessuno lo guarda, era timido e, di solito, anche molto silenzioso. Era come invisibile in classe, veniva considerato in classe solo dai professori e, per questioni di solo studio, dagli altri ragazzi. Entra in silenzio e si mette a sedere sulle file davanti, accanto a lui, a destra e a sinistra, c'erano due banchi vuoti. Nessuno amava stare in prima fila.
L'insegnante entrò poco dopo con al seguito due studenti nuovi. Kioshi intanto si era messo a leggere un libro con sguardo perso, era interessato al libro e non ai due arrivati.
-Buongiorno ragazzi! Oggi vi presento due nuovi compagni di classe! Vengono da Hong Kong e si sono trasferiti qui da poco! Presentatevi pure!- disse il professore mentre tutta la classe saluta.
-Piacere di conoscervi, io sono Shou Zhang! Mi piace giocare con i videogame e a calcio!- disse il ragazzo a destra moro con gli occhi azzurri. Kioshi quasi cade dalla sedia a sentire il suo nome e, quando si si ricompone, guarda l'altro e lo riconosce.
-E io sono Shun Zhang e preferisco la poesia e la lettura!- disse il giovane dai capelli neri poi si abbracciano tra di loro e fanno il segno di una V con le mani.
-Noi siamo i gemelli Zhang!- ridono complimentandosi tra di loro per la loro performance appena fatta mentre tutta la classe li guarda. Kioshi cerca invece di farsi piccolo piccolo per non farsi notare da quei due.
"Sono spacciato con quei due in giro!" pensa ma proprio in quel momento sente sussurrare le ragazze dietro di lui.
-Ma chi sono quei due?-
-Sono molto carini!-
-Non vedo l'ora di conoscerli meglio!-
Rimane sorpreso a tali commenti e abbassa il libro guardando leggermente indietro.
-Cuginetto Kioshi!- esclamarono entrambi vedendolo e gli vanno incontro.
-Come stai? E tuo padre? Eravamo molto preoccupati!- disse Shou guardandolo e lo abbraccia ma il prof li interrompe e tossisce per attirare la loro attenzione.
-Sedetevi accanto a Kioshi e cercate di fare silenzio ragazzi!- disse con fare autoritario mentre Kioshi va in panico senza farlo troppo notare.
"Sono davvero spacciato adesso!"

Li stava guardando da lontano e sorrideva.
-Ora che sono tutti insieme...lo so! Sono loro i prescelti!- disse mentre i lunghi capelli si muovevano lentamente al soffio leggero del vento. I suoi occhi, chiari come il ghiaccio, si chiudono lentamente fino a ridursi a una fessura.
-Chi sarà il prossimo?- pensa mentre fissa con insistenza il giovane e timido Kioshi.







//allora come vi sembra? Spero di aver scritto i verbi giusti, con i verbi sono una frana! Presto scoprirete perché Kioshi si sente già spacciato morto e finito con quei due cugini tra i piedi! Un bacio, a presto!
  
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