Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Olympies    05/11/2014    2 recensioni
Sentivo il suo cuore battere attraverso il legno della mia arma - Un'altra allusione simile e giuro che ti tolgo le mutande davanti alla McGranitt-
- Evans, se vuoi togliermi le mutande possiamo farlo anche in privato. A vicenda-
Un piccolo movimento del polso e i suoi pantaloni caddero a terra, mostrando a tutti le gambe nude e ben piazzate.
- Credevo ci saremmo spogliati in un'altra circostanza, ma sono felice che abbia fatto tu il primo passo! Ci vediamo nello scompartimento dei Prefetti! Mi piaci così, intraprendente...- un altro gesto della mano e anche le mutande caddero, ma io non guardai, mi voltai e lo lasciai lì, con il gambero al vento.
[...]
Davanti al pollo arrostito che era stato preparato per la cena, la situazione non migliorò.
Pottter, scortato dalla sua B.A.D.A.G.D. ( Banda di Amici Disagiati Affetti da Gravi Deficit), si sedette vicino al mio sedere, ancora dolorante per le piaghe da decubito causate dalla mia posizione di disperazione assunta sul treno.
- Evans, sono abbastanza certo che quest'anno potremmo diventare più civili. Mi sento maturato, cambiato, un ragazzo nuovo, proprio come te. Quindi ti propongo un patto- annunciò.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3




Quando quel sabato mi svegliai, il sole filtrava già prepotente dalle tende tirate, danzando sulle coperte del mio letto che si muovevano sopra le gambe.
Non volevo alzarmi, non avevo la minima intenzione di camminare per i corridoi e sentirmi osservata, udire i bisbigli degli studenti, le occhiate degli insegnanti.
Non me lo meritavo; io ero Lily Evans e stavo perdendo il rispetto che mi ero così faticosamente guadagnata, lo stavo vedendo affondare come un biscotto nella mia tazza di latte, ma non riuscivo a riacchiapparlo col cucchiaio.
- Potter, sei un maledetto - biascicai, ancora un po' rintontita e mi voltai dall'altro lato.
Era ormai ottobre inoltrato e settembre mi era sfuggito dalle mani come un vestito di seta troppo liscio: giusto il tempo che l'intera Hogwarts bisbigliasse il nuovo amore scoccato fra me e quel decerebrato.
Le lezioni di Pozioni erano diventate un dramma, poiché non solo ero costretta a sedermi al primo banco col mio presunto amore, ma dovevo reggergli il gioco, accettando sorrisi e ricambiandoli con altrettante effusioni.
- Evans, cerca di fingere meglio, sembra che tu abbia un Thestral su per il culo -
- Scusa, Potter, ma ho te e, fidati, è peggio-
- Smettila di lamentarti, non ti sopporto più, sei tutto un lagnarsi, come se 'sta situazione fosse la fine del mondo. Potter ti odio, Potter che schifo, Potter sei scemo, Potter ringraziami. Ho avuto pazienza finora, ma adesso basta. Tu hai accettato il piano, io ho solo detto una cagata! Dovresti ringraziarmi, invece: finalmente la gente penserà che nonostante il tuo pericoloso livello di acidità, qualcuno ancora disposto a sopportarti esiste!- rispondeva in genere lui, stizzito.
- Potter, ti giuro che se...-
- ... Continui così ti strappo i peli del culo ad uno ad uno e poi ti Schianto-
Quel demente mi faceva anche il verso! Aveva smesso con le scuse e aveva preso a insultarmi anche lui, a bassa voce, quando nessuno ci dava troppo retta - Non so come possa aver pensato di uscire con te in sette anni, sei gradevole quanto lo è Piton quando riesce a strappare una E a quella foca di Lumacorno - gracchiava, stampandomi poi un bel bacio sulla guancia per accertarsi che, chiunque avesse sentito qualcosa, non ci facesse troppo caso o si convincesse di aver udito male.
Io, dal mio canto, mi limitavo a strofinarmi la faccia in maniera ossessiva, finché un bel giorno qualcuno non insinuò che Potter mi avesse fatto un succhiotto, per via del rossore.
- Lily, alzati immediatamente, oggi c'è l'uscita ad Hogsmeade!- Marlene mi tirò una scarpa in testa, sistemandosi i capelli in uno chignon.
- Lens, potresti anche essere più delicata di prima mattina!- mi lamentai.
- Delicata un corno: sono due ore che ti chiamo, io e Mary siamo già andate a fare colazione, ti abbiamo avvertita venti volte, tu non fai altro che restare lì a poltrire e lamentarti-
- Forse sono malata- provai. Mi ero dimenticata che era in programma l'uscita e non avevo la minima voglia di andare in giro: volevo restare a letto a programmare l'annientamento di James Potter.
La soluzione ai miei problemi era semplice e l'avevo finalmente raggiunta quella notte: doveva essere eliminato dall'ecosistema.
- Non dire scemenze, stai benissimo. Esci da quel letto immediatamente, ti do cinque minuti per conciarti in maniera presentabile! - sbraitò e io non aggiunsi altro.
Per carità, avrei potuto ribattere, ma Marlene era da temere quando tirava fuori quel tono.
Scivolai giù dal letto e corsi in bagno, poi presi il primo maglione verde che trovai, mi infilai un paio di jeans e raccolsi i capelli in una treccia - Pronta- annunciai.
Mary guidava il nostro trio, Marlene le saltellava dietro e io, con una flemma invidiabile, strisciavo alle loro spalle, guardando tutti da un occhio solo, poiché il destro era ancora accartocciato dal sonno.
- Signorina Evans!- Il professor Lumacorno sventolava la sua manona all'entrata del castello, salutando gli allievi che si avviavano verso Hogsmeade.
- Professore...-
- Dove ha lasciato il suo amato?- domandò curioso, cercandolo dietro le mie spalle.
Oddio, quest'uomo era ossessionato, doveva farsi controllare.
Fu Lens, però, a rispondere per me - Ci sta raggiungendo, professore, insieme ai suoi amici- e indicò la banda di babbuini sghignazzanti che si stava avvicinando.
Io annuii decisa, finché dopo due secondi non mi resi conto del senso logico della frase - Aspetta, cosa?!-
Mary mi tirò un calcio da sotto il mantello - Lily, ecco la sorpresa di cui ti parlavamo!- urlò stridula.
- Cosa?!- insistetti io.
Accettavo tutto, davvero, anche che si credesse che io e Potter formavamo una coppia, ma una vera uscita no. Assolutamente no!
- Oh oh signorina Evans, vedo che la sorpresa è riuscita bene! Contenta?- Lumacorno probabilmente mangiava pane e demenza a colazione, pranzo, e cena.
Porzioni enormi, perchè era ingrassato.
- Alla perfezione, professore- Potter era spuntato alla mia destra, cingendomi le spalle.
Il piano per la sua eliminazione doveva essere messo a punto al più presto.
Gli pestai un piede - Oh scusa, tesoro, ti ho fatto male?-
Lui mi sorrise - Figurati, orsetto- e mi baciò in bocca.
In bocca.
Le sue labbra sulle mie.
I suoi germi.
Gli pestai di nuovo il piede - E adesso?- digrignai i denti.
Lumacorno, intanto, rideva da solo farfugliando qualche stronzata sull'amore litigarello.
- Bene, è arrivato il momento di scappare, a stasera!- Lupin prese in mano la situazione, trascinando tutta la combriccola e salutando l'insegnante.
Camminai fino all'uscita dal cancello, poi mi fermai, aspettando che gli altri andassero avanti, ma trattenendo Potter - Come ti è saltato in mente?- sbraitai.
- Era il tuo primo bacio? Vuoi provare quello con la lingua?-
- Potter, io te la strappo la lingua! A  morsi!-
- Sei violenta, preferisco baci più dolci- lui fece per tirare dritto ma io lo afferrai per il collo, tirandolo forte.
- Evans, mi stai ammazzando, ma sei scema?- cadde a terra con un mio strattone, trascinandomi con sé - La prossima settimana ho la prima partita di Quidditch della stagione-
- Speravo cadessi di faccia, tanto non giochi con quella-
- Evans, hai le cacche di Troll nella testa?-
- Oh, taci, per l'amor del cielo!- mi alzai, mi scrollai la terra dal culo e me ne andai tutta impettita, raggiungendo le mie amiche.
La mattina passò lenta come una lezione di Storia della Magia e verso mezzogiorno decidemmo di andare a pranzare ai Tre  Manici di Scopa.
- Non è stata un'idea di Mary, comunque. Io e Marlene avevamo già pensato di fare un'uscita di gruppo - Black mi aveva raggiunto, affiancandomi.
- Geniali- borbottai.
- Senti, perchè non ti lasci andare? Insomma, dovrai stare a stretto contatto con James per un anno, rilassati un attimo, passerà in fretta - mi offrì una burrobirra.
Stavo per ribattere, quando pensai che alla fin fine non mi costava niente tacere, per lo meno non avrei rovinato la giornata alle mie amiche.
Pranzammo ridendo (più o meno) e scherzando, finché Minus non propose un salto da Zonko.
Arrivati dinanzi al negozio, gli altri iniziarono a entrare facendosi largo a gomitate, ma io restai fuori - Vi aspetto qui, tanto non devo comprare niente- feci spallucce e abbozzai un sorriso.
Rimasi sola, quando un minuto dopo Potter uscì.
- Non alzare gli occhi al cielo. C'era troppa gente, mi sentivo soffocare- si giustificò.
-Okay-
Calò il silenzio, uno di quelli imbarazzanti e pieni di tensione.
- Senti- ruppe il ghiaccio - Puoi davvero stare tranquilla. Mi sto frequentando da qualche giorno con una ragazza di Corvonero, lei lo sa che non stiamo davvero insieme. Dopo sette anni ho capito che non hai intenzione di uscire con me, oltretutto, se devo essere sincero, sei simpatica come un limone spremuto negli occhi - addentò una caramella comprata quella mattina -... Ho provato anche a farti capire che non sono più il cretino di un tempo, che non vado fiero di come mi sono comportato. Ormai mi limito a qualche battuta su Piton, per il resto ho messo la testa a posto, ma tu sei testarda e insopportabile- tacque in attesa di una mia risposta, ma io non fiatai.
Fissavo la folla per la strada.
- Bene, ho detto ciò che dovevo dirti. Sai, tu sei una ragazza...- ma non finì la frase, perchè gli altri uscirono dal negozio carichi di acquisti e iniziarono a mostrarceli.
 
 
- Quindi ora esce con un'altra?- Marlene sgranocchiava un grissino, al tavolo Grifondoro, accompagnandolo con la zuppa di piselli.
Io annuii, pescando un pezzo di carne dal mio stufato - Così mi ha detto, poi non so...-
- E' sicuramente Emma White, la biondina seduta lì in fondo: li ho beccati a confabulare, tre giorni fa- Mary la osservava come un segugio, gli occhi a fessura - Non mi piace-
Io mi voltai a guardare la suddetta ragazza, poi scrollai le spalle - Non è male-
- Sei più bella tu-
- Cosa importa?-
- Importa che dovresti starci tu! Anzi, tu ci stai!- morse una patata, ma non smise di osservare la ragazza.
- Mary, per piacere, non iniziamo...- in quel momento Black e i suoi amici arrivarono, sedendosi vicino a noi, impedendoci di continuare il discorso.
Dopo dieci minuti mi ritrovai a chiedermi che ragazza fossi, secondo Potter, pensando a come avrebbe voluto finire la frase. Cacciai quei pensieri dalla mente, sorprendendolo a fare un occhiolino a  quella Emma White.
- Potter- lo chiamai, indicandogli l'angolo della bocca - Asciugati la saliva, sta colando-
 
 
 
Ciao a tutti!
Scusate il ritardo, ecco il nuovo capitolo!
Alla prossima, un bacione
Olympies
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Olympies