Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: koorime    22/10/2008    8 recensioni
Sequel di Revelazioni a Colazione: l'abito, il laccetto, il regalo, le prove, l'addio al celibato, le nozze... Quando l'organizzazione di un matrimonio diventa un modo come un altro per scoprire se si è ricambiati...
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Seamus Finnigan | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Richiesta, voluta e fortemente desiderata da Narcissa63, quindi la dedico tutta a lei, con la speranza che la storia non deluda le sue aspettative.

 

 

Rivelazioni da matrimonio

Rivelazioni da matrimonio

 

 

L’abito.

All’ennesimo lamento Blaise alzò gli occhi al cielo.

-Draco…-

-Mi odia Blaise, mi odia!-

-Uff, smettila.-

-Smetterla? Blay tu sei scemo!-

-No, sei tu che sei troppo pessimista.-

Blaise, dalla sua postazione sullo sgabello davanti alla parete a specchio, ignorò bellamente l’occhiataccia del suo migliore amico che quello gli riprodusse. Draco si trincerò dietro le braccia, mettendo un broncio da primati e incassandosi la testa nelle spalle, distogliendo lo sguardo dal suo migliore amico intento a rimirare il lavoro della sarta.

-Non ci credo che mi sto davvero prestando a questa farsa.- borbottò tra se. Blaise si voltò a fissarlo truce, nonostante gli insistenti richiami della sarta di non agitarsi, e sbottò –Questa farsa è il mio matrimonio!-

Draco gli concesse un solo, singolo sbuffo, corredato di occhiatina indifferente, prima di riportare i suoi occhi sulla vetrina del negozio di sartoria.

E fu così che, tra la moltitudine della folla, tra un cappello a punta ed una gabbia per gufi, intravide una zazzera mora ed un sorriso allegro. L’irrigidimento completo del suo corpo seguì a ruota il singhiozzo sorpreso che gli sfuggì.

Era quasi un mese che non lo vedeva, nonostante setacciasse la Londra magica e babbana praticamente ogni giorno.

Ed ora invece eccolo lì, a ridere e scherzare tra Finnigan, Thomas e Weasley. Probabilmente erano in giro per i loro stessi motivi; in fondo la data delle nozze si stava avvicinando ad una velocità impressionante.

-Draco?-

Al suono del suo nome, distolse a fatica lo sguardo da un Potter rosso in viso che cercava di ribattere a qualunque cosa Finnigan gli stesse sussurrando all’orecchio, e lo posò sul sorrisino del suo migliore amico.

-Invece di brontolare o, in alternativa, sbavare, perché non ti provi il tuo abito da testimone? Così magari al ricevimento sarai tu l’oggetto di tali umide attenzioni.-

Draco lo fissò, soppesando la strategia di battaglia piuttosto semplicistica ma di sicuro impatto. Sapeva di essere uno schianto con quell’abito. Annuì, lo sguardo deciso, e si alzò seguendo l’amico nei camerini.

Era più che deciso a far venire un infarto a quello stupido di Harry Potter!

 

Il laccetto.

Nel negozio di fronte, Harry osservò il laccetto nuziale tra le sue mani.

Ne aveva scelto uno semplice, una placchetta di oro bianco con i finimenti in oro giallo e rosso ed i tradizionali laccetti laterali di cuoio.

Ron gli aveva spiegato che un tempo era tutti di quel materiale, costava poco ed era accessibile a tutti, e soprattutto era difficile che si rompesse, in memoria di una promessa che era per sempre, o almeno così avrebbe dovuto essere.

Il perché il laccetto venisse donato alla Damigella D’Onore, o in questo caso ai testimoni, si perdeva nell’antichità della tradizione, ma la spiegazione più ragionevole era quella che i testimoni erano i custodi della promessa, tanto quanto lo erano gli sposi stessi. Avrebbero dovuto fungere da scudo contro il male esterno che cercava di insinuarsi nella coppia, e minare le fondamenta del loro amore. Con tale dono, i testimoni avrebbero sancito la loro alleanza per il bene dell’amore familiare, innescando quel famoso incantesimo d’amore che Harry conosceva da vicino, e rafforzando così quello insito nelle fedi nuziali. A conti fatti quella che sembrava una perdita di tempo, era probabilmente il gesto più significativo di tutta la cerimonia, insieme allo scambio delle fedi, ovviamente.

Una pacca sulla spalla lo fece voltare, operazione impeditagli dal peso di un corpo che si appoggiava alla sua schiena.

-Allora, hai scelto?-

Seamus si sporse oltre la sua spalla, analizzando con lo sguardo il gioiello tra le mani dell’amico, sorridendo poi sornione.

-Ah però! Chissà a chi stavi pensando eh?-

Harry arrossì suo malgrado, sussultando in cerca di una risposta.

-C-che intendi dire? L’ho scelto a caso io...-

-Amico quel laccetto urla Malfoy da ogni suo elegante intarsio.- gli rispose quello con un ghigno da primati, che si allargò ancora di più al colore purpureo che decorò le guance dell’amico.

Harry distolse lo sguardo imbarazzato oltre ogni immaginazione borbottando un –Beh, m-ma è a lui che dovrò... donarlo no? Quindi è normale che abbia pensato a cosa potesse stargli meglio...-

Proprio in quel momento Dean e Ron si avvicinarono parlottando di chissà cosa, notando poi la scelta di Harry e, a giudicare dall’espressione assurdamente divertita del primo e quella un po’ meno del secondo, doveva essere proprio come aveva detto l’irlandese.

Harry arrossì borbottando qualche scusa campata in aria per quella scelta e distolse lo sguardo, suscitando nonostante tutto l’ilarità di tutti e tre.

Quando finalmente uscirono dal negozio con la scatolina in tasca, era quasi il tramonto e le strade di Diagon Alley si stavano svuotando pian piano.

 

 

Il regalo.

-Che ne pensi?-

Draco fece una smorfia significante “orribile” e Pansy ripose il Vaso Ming al suo posto, continuando il suo giro per il piccolo negozio di antiquariato magico e non che avevano scovato qualche settimana prima.

Il suono dei tacchi risuonava nel silenzio pacato del locale semi-vuoto, come doveva essere per quasi tutto il resto dei giorni, pensò la mora, avvicinandosi ad un servizio da tè auto-servente esposto nella vetrinetta nell’angolo.

-E questo?-

Draco non le rispose neanche, ricominciando l’ispezione in cerca di qualcosa che considerasse almeno accettabile da guardare. Non che avessero potuto comprare qualcosa di solo accettabile, ma almeno sarebbe stato un inizio!

Non  che il negozio fosse sprovvisto di cose carine, ma nulla era adatto agli sposi, non dal loro punto di vista almeno.

-E se gli regalassimo una provvista a vita di profilattici?-

-Draco!-

-Sono sicuro che apprezzerebbero!.. E poi sono utili!-

Pansy scosse la testa, girando attorno ad una statua della fertilità inca, almeno a dire del cartellino.

-Saranno sposati, Draco, credi davvero che useranno i preservativi? Io sono convinta che non li usano neanche adesso!-

Draco sbuffò.

Non un altro segno della sua attenzione alle parole dell’amica.

La porta trillò proprio in quel momento lasciando entrare i nuovi clienti, accolti subito dal proprietario.

Si sentì un leggero confabulare e poi, proprio mentre Draco stava cambiando scaffale, andando nella corsia successiva, quelli svoltarono l’angolo, ed anche l’aria si fermò.

I sei si guardarono immobili per qualche istante, fino a quando il proprietario non ricominciò a fare i suoi affari.

-I signori hanno scelto?- chiese osservando il piccolo carigliòn in madre perla tra le mani di Pansy.

-Cosa? Ah, no, no. Lo stavo solo esaminando.-

Il suono dell’oggetto poggiato al suo posto fu l’unico rumore, insieme al sospiro sconsolato dell’uomo di mezz’età.

Hermione prese in mano la situazione e chiese cortesemente al proprietario di mostrarle i suoi pezzi migliori, trascinandosi dietro il suo ragazzo, e venendo seguita a ruota dalla moretta.

Gli unici che rimasero in quella corsia furono Draco ed Harry, entrambi in evidente stato di imbarazzo.

Harry si schiarì la voce, sentendolo risuonare fin troppo sonoro attorno a loro ed arrossendo di rimando.

-A-Allora Malfoy... Uhm... Come-Come stai?-

-Cosa?..Ah! Bene! Sto... Sto bene, si. E... e tu?-

-Bene, anzi benissimo adesso, direi.-

Il moro distolse lo sguardo imbarazzato dalla risposta spontanea che aveva dato. Era fin troppo trasparente, dannazione!

Draco intanto lo guardava, felice di quell’incontro, ma terrorizzato che l’altro potesse accorgersi del suo cuore impazzito.

E pensare che Blaise lo aveva quasi convinto che fosse ricambiato...

Ma andiamo! Potter non sopportava neanche di parlare con lui, si vedeva lontano un miglio!

-Hai... Ehm... Hai già scelto il regalo?-

Draco fu riscosso dalle parole del Bambino Sopravvissuto e si ritrovò a sorridere tristemente per l’espressione bizzarra che aveva quello. Sembrava quasi che si stesse sforzando di non distogliere lo sguardo o addirittura fuggire da lì il più in fretta possibile.

Il sorriso gli uscì, davvero triste.

-No Potter. Sono qui per questo. Immagino tu sia qui per lo stesso motivo.-

Harry annuì, ma non aggiunse altro, concentrandosi su uno specchio dall’aria antica e raffinata. Un Luigi XIV che costava quattro volte la sua Firebolt.

-In realtà io saprei pure cosa regalargli.- cominciò il biondo alle sue spalle, concedendo la sua attenzione alla statua Inca –Purtroppo però non sono riuscito a procurarmela.-

-Una mucca.- rispose quietamente Harry, sorridendogli dallo specchio quando lui aveva alzato lo sguardo sorpreso.

-Me l’ha detto Seamus.-

-Che gliel’ha detto Bleise immagino.-

Harry annuì divertito, e Draco pensò che era bello così, con Harry a sorridergli ed a parlare con lui di regali stupidi detti per ripicca. Poi Harry fece una faccia concentrata e seria e subito dopo sparì dalla circolazione, lasciandolo lì nella corsia da solo ed allibito.

Lo sentì farneticare qualcosa al proprietario e quando tornò gli porse un pezzo di carta, sfoggiando un sorriso soddisfatto.

-È  l’indirizzò di una fattoria, poco fuori Londra. Sono sicuro che lì troverai quella secondo te più adatta.-

 

 

Le prove.

Faceva caldo.

Il sole era alto e splendente e l’assenza di vento contribuiva ad aumentare la sensazione di soffocamento data dall’alta temperatura atmosferica.

Harry si passò una mano tra i capelli incasinati, sbuffando per il caldo. La maglietta a mezze maniche era completamente zuppa di sudore e gli si era appiccicata addosso in modo fastidioso.

Prendendo un sorso di succo freddo, volse lo sguardo al gruppo sotto l’enorme gazebo nella tenuta dei Zabini.

Stavano provando la cerimonia da ore ormai affinché fosse tutto perfetto, su questo la Signora Zabini era stata irremovibile, ed ormai era ora di pranzo ed il sole era impietoso con tutti loro.

Sorrise divertito all’espressione sfiancata di più o meno tutti.

Prima fra tutti proprio la padrona di casa, elegantissima e raffinata nel suo abito sbracciato.

Poi c’erano Blaise e Seamus che, nonostante l’insofferente caldo, non rinunciavano a stare vicini e ad asciugarsi reciprocamente il sudore, con una tenerezza che faceva sorridere chiunque li guardasse. Ed infatti eccolo lì, un tenue sorriso sulle labbra pallide dell’altro testimone.

Una contrazione aritmica lo colse nel contemplare la bellezza di quel ragazzo anche in quelle circostanze. Non che Draco Malfoy fosse questa bellezza, in realtà. Era magrolino, ed alto, e la sua carnagione estremamente chiara era enfatizzata dal pallore dei capelli e degli occhi, ma non poteva farci niente, per lui quel ragazzo era meraviglioso per gli occhi.

Nonostante la calura, nonostante il sudore, Harry rimase vicino il carrello delle bevande, preventivamente incantato con un Incantesimo Raffreddante, con il bicchiere in mano, a contemplare il ragazzo che da più di un anno infestava tutti i suoi sogni. Portava una camicia leggera, aperta sul davanti di tre bottoni e con le maniche rivoltare fin sui gomiti; aveva le gote arrossate dal sole ed uno sottile strato di sudore a ricoprirgli ogni angolo di pelle visibile.

Tanto preso dalla sua attenta ed accurata analisi oculare, non si accorse del roteare di quelle due pupille chiare fino a quando non si scontrarono con le sue, che stavano risalendo dal petto generosamente scoperto.

Arrossì di botto, distogliendo lo sguardo e posandolo ostinatamente sulla bevanda ancora tra le sue mani. Quando finalmente ritrovò il coraggio della sua ormai ex casa, trovò quegli occhi ancora su di lui, quasi in attesa del suo sguardo, ed il rossore tornò a farla da padrone sul suo viso.

Un singhiozzo scaturì dalla sua gola quando quelle labbra sottili si stirarono in un sorriso ed il biondo gli fece cenno con la testa di raggiungerlo.

Posò il bicchiere senza neanche vedere dove e si avviò per raggiungerlo, pregando perché qualcosa finalmente si smuovesse.

 

 

L’addio al celibato.

Draco si abbassò appena in tempo per evitare un vassoio incantato e si diresse sicuro verso il suo migliore amico, seduto al centro di una miriade di cuscini colorati.

Blaise era raggiante, e terrorizzato, si vedeva lontano un miglio... O almeno, lo vedeva lui.

Il suo migliore amico era nervoso per le imminenti nozze ed aveva deciso che l’alcool era un ottimo rimedio al terrore puro che stava dilagando nel suo essere.

-Draco!- biascicò il moro, alzando il volto verso di lui e rivolgendogli un sorriso ebbro. Draco sorrise e si chinò a togliergli il flute da mano, guadagnandosi un suono scandalizzato, ma finse di non sentirlo, posando quello ed il suo sul vassoio passato prontamente accanto a loro.

-Fidati amico mio, vuoi essere lucido, arrivato a questo punto della festa.- gli sussurrò sedendosi tra lui e Theo, che ridacchiò in risposta.

Blaise gli concesse un occhiata annacquata, decisamente confuso, ma rivolse lo sguardo alla porta quando anche Draco lo fece.

La musica si abbassò all’improvviso, mentre una serie di risate e commenti piccanti cominciarono ad invadere l’aria, susseguendosi di bocca in bocca.

La porta del locale fu aperta ed un giovane uomo sui vent’anni fece la sua comparsa in abiti succinti.

Il condannato a morte, come lo avevano soprannominato i suoi amici, sbarrò gli occhi e sentì la bocca seccarsi, mentre si mangiava con gli occhi un Seamus Finnigan molto poco vestito e con un espressione sbarazzina e schifosamente eccitante che aveva imparato a riconoscere tanto tempo fa.

Lo slancio che avrebbe voluto fare per andare a baciare il suo futuro sposo fu prontamente fermata dalle prese sicure di Draco e Theo, spostatosi dall’altro lato proprio per quest’evenienza.

-Prima che tu gli salti addosso e te lo scopi a beneficio della folla, sappi che quello non è il vero Finnigan!-

La voce di Draco lo raggiunse nei meandri del suo cervello annegato nell’alcool e fu sufficiente perché lui si voltasse e chiedesse spiegazione con lo sguardo. Draco fu magnanimo e gli fece un rapido riassunto: quello era il regalino/sorpresa da parte di tutti loro, un modo per far divertire lui un’ultima volta prima del grande passo. Gli spiegò che quel ragazzo era un abile Metamorfomagus che aveva deciso di sfruttare la sua capacità per compiacere i suoi clienti. Draco gli aveva mostrato una foto del suo futuro sposo qualche ora prima e gli aveva pregato di presentarsi con quelle sembianze, per far venire un colpo a lui.

-Se vuoi tesoro però posso cambiare. Dimmi tu ed io eseguirò.- ammiccò il falso Seamus, chinandosi su di lui. Blaise negò furiosamente con la testa, mangiandosi quella versione del suo ragazzo, e facendo scoppiare a ridere tutti i suoi amici.

Blaise accettò di buon grado il regalo, ma a patto che anche gli altri usufruissero dei suoi servigi. Così, dopo un cambio di musica, il giovane cominciò la sua danza lasciva proprio di fronte il festeggiato, rapito da quello spettacolino erotico. Ma quando ormai il ballerino era a torso nudo, ed era il tempo di togliere i pantaloni strappati in più punti, Blaise scattò in piedi, avvolgendolo in un mantello, richiamato dall’attaccapanni. Dopo un attimo di sbigottimento generale, il moro spiegò con convinzione che non aveva alcuna intenzione di mostrare le grazie del suo uomo ad altri!

Si decise così che lo spogliarellista non si sarebbe più spogliato, bensì avrebbe semplicemente ballato prendendo l’aspetto della persona desiderata.

Quando arrivò il momento di Draco di scegliere da chi ricevere un ballo erotico, questi declinò e cercò di lasciare spazio agli altri. Blaise però era di tutt’altro avviso e, complice sempre l’ingente quantità di alcol ingerita cercò in tutti i modi di convincerlo.

-Tanto non lo verrà mai a sapere, che ti costa?-

-Blaise ho detto di no. non insistere!-

-Ma Draco!-

-Blaise!-

-Ehi non dirmi che vorresti si trasformasse in Pansy...-

La domanda indiretta di Theo li scandalizzò talmente tanto che nessuno dei due si preoccupò di aver prodotto uno squittio ben poco virile.

-Cosa?! Pansy è carina!-

-Si Theo, è carina, ma io sono gay!-

-Oh! Giusto... Scusa Draco.-

Il biondo si massaggiò le tempie, chiedendosi perché lui era l’unico ancora sobrio in quel locale.

 

 

Le nozze.

Il brusio degli invitati riempiva l’aria di una bella giornata di fine Luglio, in cui due giovani maghi avevano deciso di promettersi amore eterno di fronte amici e parenti.

La Signora Finnigan era, nonostante l’età non più giovanissima, una ragazzina divertente e sbarazzina, ma capace di rapportarsi sempre con classe e raffinatezza, cosa che aveva piacevolmente sorpreso i signori Zabini, che nonostante tutto, stravedevano per il loro genero combina guai.

Blaise e Seamus erano raggianti nei loro abiti nuziali, ed i loro testimoni erano una perfetta cornice che li racchiudeva ed evitava che gli ospiti li rubassero troppo per i convenevoli. Era il loro giorno, nessuno doveva impedir loro di goderselo a pieno.

 

La cerimonia si era svolta senza particolari incidenti, solo nervosismo ed emozione che avevano arrochito persino le voci degli sposi ed inumidito i loro occhi, nel momento dello scambio delle fedi, seguito dallo scambio dei laccetti e della formula magica che era partita dai questi ultimi ed aveva avvolto i, finalmente, sposi, racchiudendoli in un bozzolo dorato che era scemato lentamente, fino a scomparire.

E quando Blaise e Seamus si erano scambiati il bacio di rito, tra gli applausi dei presenti e l’alone aureo che ancora li circondava, Harry e Draco, ai loro lati, avevano sorriso, guardandosi negli occhi e sperando che l’altro leggesse nei propri tutto ciò che l’uno provava per l’altro.

Il ricevimento era stato suntuoso e raffinato, ma caratterizzato dall’allegro chiacchiericcio degli ospiti ed i sorrisi estasiatici dei novelli sposi.

Non avevano fatto altro che sorridersi, per tutta la sera, imboccandosi a vicenda, per quel poco che avevano mangiato, troppo intenti a scambiarsi effusioni tenere e per nulla maliziose.

 

Poco prima che partissero per il Viaggio di Nozze –regalo di Harry, come testimone-, Draco li raggiunse nella camera adibita a camerino e gli porse una busta.

-Abbiamo già ricevuto il regalo tuo e di Pansy, Draco.-

-Oh si, adoro quella Statua della Fertilità! Soprattutto dopo che ho scoperto che ha effetti afrodisiaci.-

Seamus ghignò e Draco si ritrovò suo malgrado a rispondergli allo stesso modo.

-Felice di essere stato d’aiuto alla vostra grama vita sessuale.- li pungolò –Ma, quello è, diciamo, un extra, qualcosa che non potevo dimenticare!-

I nuovi coniugi Zabini  aggrottarono le sopraciglia, incuriositi, ma quando Blaise provò ad aprirla, quella rimase intatta.

-A-ah! No Zabini, dovrai aspettare di essere in viaggio per sapere cos’è.-

-Draco...?-

-Tranquillo, tranquillo. Non è nulla di pericoloso o che so io. Solo una cosa che ti avevo promesso.-

Detto questo il biondo sparì, lasciando i due a finire i preparativi per la partenza.

Quando finalmente abbandonarono la tenuta dei Signori Zabini era ormai calata la sera, ma i festeggiamenti non subirono cambiamenti. Si continuò a bere, e mangiare, e ballare, e ridere e ricordare...

 

Harry sorrise, alzando il flute di champagne in un muto saluto al sorriso divertito di Hermione che, stretta tra le braccia del suo ragazzo, volteggiava divertita sulla pista da ballo.

Il laccetto al suo polso tintinnò e lui abbassò lo sguardo sorridendo. Era davvero bello: oro bianco con due piccoli smeraldi ai lati che confluivano teoricamente in quello, un po’ più grande, al centro tramite i sottili arabeschi intarsiati sopra la superficie liscia.

-Ti piace?-

Harry sorrise alzando il viso ed incontrando gli occhi chiarissimi di Draco.

Merlino! L’abito grigio gli donava davvero tanto, non c’era che dire.

-Sì. È molto bello.-

Draco sorrise, sfilando la mano dalla tasca e lasciando ricadere la casacca lunga sul pantalone e prendendo posto al tavolo, vicino a lui.

-Sono felice che ti piaccia.-

Harry scrollò le spalle con noncuranza.

-Non era necessario...-

-No. Io volevo che ti piacesse. Ci ho messo molto per convincermi che era il più adatto a te, e sono davvero felice che ti piaccia.-

Il moro arrossì, sgranando gli occhi, sorpreso dalla piega che il discorso stava prendendo. Non se l’era aspettato. Aveva sperato in un interesse da parte del biondo, ma addirittura una tale attenzione a certe piccolezze...

Distolse lo sguardo imbarazzato, posandolo di nuovo sui suoi amici sulla pista da ballo ricolma.

-È così che hai scelto il mio Harry?-

La domanda lo fece sussultare molto più di quanto avrebbe fatto il semplice sentirsi chiamato per nome da lui –tra tanti proprio lui. Negò con il capo, voltandosi piano per guardarlo nuovamente in viso.

-Ho scelto quello che pensavo fosse più adatto a te.-

Non era stata una sua impressione: le spalle di Draco si erano rilassate vistosamente.

 

Seduto sul letto della sua camera d’albergo, Blaise guardò la busta con apprensione. Seamus uscì dal bagno con la camicia slacciata ed i pantaloni sbottonati, e arrivò fino a lui a piedi scalzi, salendo poi sul letto e poggiandosi con il braccio sulla sua spalla. Adagiò la testa sul braccio ripiegato e scrutò la busta tra le mani di suo marito.

-Hai intenzione di guardarla per tutta la notte?-

-Non so che aspettarmi...-

-Aprila e scopriamolo no?!-

L’irlandese gli diede un bacio sullo zigomo e lasciò che l’altro staccasse la lacca con il simbolo nobiliare dei Malfoy e rivoltasse la busta sul palmo della mano. Ne caddero due fogli, una lettera ed un cartoncino più rigido. I novelli sposi scorsero la lettera nell’elegante grafia dell’erede Malfoy sentendo le loro labbra stirarsi ad ogni resoconto dettagliato della sua piccola spedizione.

Se state leggendo queste parole, significa che siete già in albergo. Se leggermi è stata la prima cosa che avete fatto da quando siete lì... Blaise sei in coglione impotente! Ma tanto non ti ho mica sposato io, quindi... Condoglianze Finnigan (inutile che fate quelle facce, per me rimarrà sempre Finnigan!).

Qualche settimana fa mi sono imbattuto, poco fuori Londra, in una fattoria deliziosa nella quale ho fatto un incontro davvero proficuo.

Lì ho conosciuto Betty, una deliziosa italiana con due occhioni scuri e davvero espressivi, e non ho resistito.

Mi sono innamorato.

Anche Pansy se n’è innamorata.

Così abbiamo parlato con il proprietario ed abbiamo mandato in porto l’affare.

La foto allegata vi mostra Betty e la sua dimora.

 

Seamus raccolse la foto e rimirò, insieme a suo marito, Betty che ruminava nella sua confortevole stalla. I due scoppiarono a ridere, constatando la perseveranza di quei due, ma davvero felici di quel gesto tanto scemo quanto carico del loro affetto e la loro approvazione. Se Draco e Pansy scherzavano, allora erano felici di come stavano andando le cose.

Con ancora le labbra stirate in due sorrisi, ripresero a leggere:

 

Batty è da parte mia, la stalla da parte di Pansy, ovviamente.

Sicuri che il regalo sarà d vostro gradimento, vi facciamo ancora le congratulazioni e ci defiliamo così che voi possiate finalmente accingervi alla vostra prima Notte di Nozze.

Draco Malfoy e Pansy Parkinson

Ps. Betty è coccolosa, ha bisogno di compagnia. Andate a trovarla appena tornate della Luna di Miele, l’indirizzo è...

 

Blaise ripiegò la lettera, poggiandola sul copriletto e si voltò a baciare castamente suo marito sulle labbra.

-Abbiamo una mucca Sam.- scherzò lui rimanendo con le labbra sulle sue.

-Mmmh bene. Adoro il latte fresco.- rispose quello mordicchiandogli la bocca –Adesso perché non seguiamo il consiglio del tuo migliore amico e-

Blaise non gli fece terminare la frase che lo spinse sul letto, sovrastandolo.

-Sono d’accordo.- mormorò, baciandolo poi profondamente anche se per solo un attimo –Sono assolutamente d’accordo!- e questa volta il  bacio durò più a lungo. Durò tutta la notte.

 

Al di la dell’enorme gazebo allestito per l’occasione, la luce erano spente e l’unica fonte luminosa era la luna piena. La musica arrivava attutita fino a loro, seduti su una panchina sotto un albero secolare.

-Allora...- cominciò Harry, senza sapere realmente che dire –Come... Cosa fai adesso?-

-Adesso nulla, ma a Settembre comincio il corso di Medimagia. E tu?-

-Diventerai Medimago?-

-Sì, perché non posso?-

-Non ho detto questo Malfoy!-

-Draco.-

-Cosa?-

-Chiamami Draco.-

Harry arrossì un po’, ripetendo con un borbottio, ad occhi bassi –Non ho detto questo Draco.-

Il biondo non rispose, ma sorrise, spostando lo sguardo verso la pista da ballo, su cui il signor Zabini –o meglio, il nuovo Signor Zabini- faceva ballare e ridere una signora Finnigan splendente.

Rimasero per chissà quanto tempo ad osservare i vari ospiti danzare, ridere, bere, mentre loro avevano ancora i loro flute mezzi pieni in mano.

-Non hai intenzione di dirmelo?-

-Di che parli?-

-Non mi hai detto che farai adesso. Seguirai il corso di Auror?-

-Ah. No, niente del genere. Non ho alcuna intenzione di imbarcarmi in altre guerre, grandi o piccole che siamo...-

-Molto Serpeverde Potter, ma giusto. E allora come spenderai il tuo tempo? Fuggendo da orde di fans?!?-

Harry ridacchiò, più imbarazzato e terrorizzato che divertito.

-No, assolutamente. Andrò a lavorare per un po’ in campagna. Mi è sempre piaciuto occuparmi di certe cose, poi chissà, magari potrei decidere di specializzarmi in Cura delle Creature Magiche! Ho sempre avuto un buon ascendente sugli animali.- scrollò le spalle con un sorriso sulle labbra.

Draco annuì conscio che dopo una vita a rischiare la vita, era più che normale per Harry ricercare la pace nella natura. Però questo avrebbe comportato una sua completa sparizione dalla vita del biondo...

-Mi verrai a trovare?-

Draco voltò lo sguardo sorpreso per la tempestività di quella domanda, ma soprattutto per il suo significato. Harry voleva vederlo, non voleva perdere i contatti con lui...

-Certo. Dammi l’indirizzo.-

-Te l’ho dato già, l’altra volta nel negozio ricordi?-

-La fattoria fuori Londra!-

-Sì.-

Harry non lo aveva guardato negli occhi per tutto il tempo, preferendo continuare a tenere lo sguardo sul gazebo illuminato. Sentiva lo sguardo di Draco su di se, il suo sorriso il respiro...

Incrociò i suoi occhi, e desiderò non averlo mai fatto. Non riusciva più a spostarli da lì, e sinceramente non lo voleva neanche. Erano così vicini da sentire i loro respiri mischiarsi davanti alle loro bocche socchiuse, e davvero ormai non ce la facevano più a resistere.

Nessuno dei due capì chi fosse stato ad avvicinarsi prima all’altro, ma probabilmente la fecero contemporaneamente, ed un attimo dopo si stavano baciando sotto un albero, nel giardino della famiglia Zabini.

-Verrò sicuramente...-

-Bene...-

Harry ricongiunse le loro labbra, sentendo Draco fremere dello stesso fremito che vibrava in lui, e si sentì pieno di una sciocca felicità che non aveva mai provato, e sperava con tutto il cuore che Draco provasse lo stesso.

Lui non era pratico con la felicità, ma voleva imparare, ed a vedere dal modo in cui Draco lo stava baciando, il giovane Malfoy sarebbe stato più che felice di insegnargli tutto quello che sapeva, magari a partire da quella sera.

 

***

 

 

 

 

4.335 parole... Voi almeno due me le lasciate per un commentino?^_-

 

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: koorime