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Autore: Nazuhi    05/11/2014    1 recensioni
La storia si svolge un anno prima degli eventi della prima stagione di Yu-gi-oh! GX. La protagonista è una matricola con delle capacità fuori dal comune, una grande abilità nei duelli ed un pessimo carattere. Inizia tutto con l'incontro con i tre studenti migliori dell'Accademia, i quali riusciranno, con il tempo, a fare breccia nella corazza della giovane.
Fatemi sapere cosa ne pensate e buona lettura!
(Per evitare domande, lo scrivo qui. Alexis, Chazz, Jaden, Syrus e Bastion non ci sono ancora. Andavano ancora alle medie ^-^)
***
"Odiava la compagnia delle altre persone e soprattutto odiava l'ipocrisia. Non sopportava quelle persone che si fingevano amiche solo per il proprio tornaconto. Questo era uno dei motivi per cui non stringeva amicizia con nessuno.
Yomi, questo il suo nome, era sempre stata sola e la cosa non l'aveva mai turbata. Era stata una sua scelta, ed era certa che, finché doveva pensare solo a se stessa e ai propri interessi, niente le sarebbe andato storto. Il suo, probabilmente, era un modo di pensare molto egoistico, ma era così che aveva deciso di vivere ed era sicura che così avrebbe sempre fatto."
[Cap. 1]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Atticus Rhodes/Fubuki Tenjouin, Chumley Huffington/Hayato Maeda, Nuovo personaggio, Zane Truesdale/Ryo Marufuji
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 21- “I primi incidenti

 

Ormai la scuola era iniziata di nuovo da circa una settimana e le voci sul passato della ragazza continuavano a girare da studente a studente. Con il passare dei giorni si erano addirittura moltiplicate e si erano aggiunti particolari di cui nemmeno la Obelisk si ricordava. Adesso era diventata una specie di demone, dotata di poteri psichici, che si divertiva a massacrare la gente e sfidava a duello persino i bambini. Secondo le malelingue più recenti, sembrava che avesse picchiato persino una signora anziana solo perché aveva osato incrociare il suo sguardo. Niente di più falso! I pochi che conosceva bene la ragazza sapevano che non era assolutamente vero, ma gli altri studenti tendevano a cambiare strada tutte le volte che la scorgevano, pur di non dover incontrare il suo sguardo. Adesso persino i ragazzi del dormitorio Slifer facevano a meno delle sue ripetizioni e Yomi, alla fin fine, era quasi contenta. Certo, preferiva che smettessero di parlare male di lei alle spalle, ma in quel modo evitata di trascorrere i pomeriggi chiusa in caffetteria a ripetere le solite cose alle solite persone.
Atticus, nel frattempo, aveva continuato con le sue investigazioni. Aveva chiesto alle sue numerose ammiratrici, ma non aveva ancora scoperto chi avesse messo in giro quelle voci, né, tantomeno, come avesse fatto. Zane, invece, da quando aveva parlato con Yusuke, non sapeva più come comportarsi di fronte all’amica e, il più delle volte, preferiva evitare di rimanere a lungo insieme a lei. Il giovane dai capelli verdi se ne era accorto e aveva iniziato a temere che finissero per litigare di nuovo. Nonostante le sue preoccupazioni, non sapeva cosa fare per aiutare l'amico e risolvere la situazione.
Quella mattina, Yomi era scesa in sala da pranzo prima del solito. Si era svegliata presto e non sapendo cosa fare, aveva deciso di fare colazione il più in fretta possibile e fare una passeggiata per l'isola.
Era intenta a scegliere una delle tante brioche appena sfornate, che troneggiavano invitanti su un grosso piatto di argento, quando sentì la presenza di qualcuno alle sue spalle. Si voltò, leggermente spaventata, e vide Noriko, in piedi sull’ingresso della stanza, che la guardava seria.
-Ti sei svegliata presto anche tu…-commentò la matricola, ritornando a concentrarsi sulla pila di croissant.
-C’è qualche problema per caso?-chiese la studentessa del terzo anno, avvicinandosi al tavolo.
-No, figurati…
-Questa è la prima volta che possiamo parlare un po’ da sole, no?
-Direi di sì…
Noriko si avvicinò di qualche passo verso l’altra studentessa.
-Sbaglio, o ultimamente passi molto tempo fuori dal dormitorio femminile?-fece la ragazza del terzo anno, dopo qualche minuto di silenzio.
-Per caso è un interrogatorio?-chiese l’altra, continuando ad ignorare la rappresentante.
-Vedo che non sei minimamente preoccupata…
-Perché dovrei esserlo?-fece Yomi, voltandosi irritata verso l’altra ragazza.
-Bè, sai, quelle voci che girano ultimamente tra gli studenti ti descrivono come un vero e proprio demonio. Non hai paura di perdere quei pochi amici che hai?
-Ti stai preoccupando, per caso?
-…
-Non m’interessa cosa pensa la gente di me. I miei amici sono miei amici, e come tali, non credono a certe idiozie!
Detto questo, la ragazza del primo anno prese un grosso cornetto ripieno di cioccolato ed una tazza di latte, e si diresse verso uno dei tavoli, per fare colazione. Noriko la osservò sedersi, poi prese una tazza di caffè e la seguì al tavolo, decisa ad andare fino in fondo.
-Sei un’egoista…-fece la studentessa del terzo anno, sedendosi di fronte alla matricola.
-Sei in vena di chiacchierare oggi?
-Pensi solo a te stessa…-continuò Noriko, ignorando il commento della studentessa.
-Ma davvero?-disse l’altra, sarcastica.
-Non pensi ai tuoi amici e alla loro reputazione…
-Dove vuoi arrivare?-chiese Yomi seria. Aveva l’impressione che tutte quelle domande fossero fatte apposta per metterla in difficoltà. Non capiva dove volesse arrivare la rappresentante, ma aveva la netta sensazione che stesse per farle una ramanzina.
-Credi davvero che questa cosa riguardi solo te?-continuò Noriko.
-Non vedo perché non dovrebbe… Zane, Yusuke e Atticus non c’entrano niente con questa storia!
-Pensi davvero che sia così?
-Senti, se vuoi dirmi qualcosa, dimmelo e basta, senza tanti giri di parole!-esclamò Yomi, stufa dell’atteggiamento della rappresentante.
Noriko la fissò per qualche secondo, al di sopra del bordo della tazza, poi, appoggiò il tutto sul tavolo e, come se niente fosse, disse:
-Se fossi in te smetterei di frequentarli!
-Perché mai dovrei fare una cosa del genere?
-L’onore di Zane ne risentirà…
-L’onore? Ma che stai dicendo?!-esclamò irritata la matricola.
-Zane è il Kaiser di questa Accademia. Da quando ha sconfitto Makoto, è diventato lui il duellante migliore di tutta l’Accademia… Capisci cosa significa? Frequentare una donna violenta come te non può che nuocere al suo nome e al suo onore!
-Per caso sei gelosa?
-Non dire sciocchezze… Io mi preoccupo solo del dormitorio femminile. Non voglio che gli altri studenti accusino il mio dormitorio per quello che tu stai facendo!
-La cosa non mi riguarda! Se Zane ritiene che stando con me, il suo onore ne risentirebbe, allora sarà lui il primo a troncare ogni rapporto…
-Sei proprio un’egoista… Non dovresti costringere le persone a fare come vuoi tu!
-Io non costringo nessuno!
-Ne sei sicura? Pensi che per lui sarà facile troncare ogni rapporto con te? Sei più sciocca di quanto credessi…-commentò Noriko, bevendo poi un sorso di caffè caldo.
-Perché non dovrebbe esserlo?
-Perché Yusuke è un suo caro amico.
-E questo cosa c’entra con Zane?!
-Yusuke è innamorato di te e se Zane rompesse ogni rapporto con te per proteggere il suo nome, Yusuke smetterebbe di rivolgergli la parola. Se continua a parlare con te è solo perché ci tiene alla sua amicizia con Yusuke…
-Ma non prendermi in giro…
-Pensi davvero che ti stia prendendo in giro? Prova a pensarci! Secondo te, perché Yusuke ha deciso di diventare amico di un demone come te? Yusuke è un ragazzo gentile, probabilmente si è innamorato di te dal momento in cui ti ha salvata da quel gruppo di Obelisk…
-E tu cosa ne sai? Te l’ha detto lui?
-Non ce n’è bisogno! Una donna queste cose le capisce al volo… Mi sa, però, che tu sia più ottusa di quanto pensassi, se non sei stata in grado di capirlo.
-Ma come ti permetti?!-esclamò Yomi, alzandosi in piedi.
-In fondo, è stato lui a spingerti a fare amicizia con gli altri, ti ha presentato i suoi due migliori amici e cerca ogni pretesto per parlarti e passare un po’ di tempo con te. E ho saputo che parla spesso di te agli altri ragazzi! Sei ancora convinta che non sia innamorato?
-La cosa non mi riguarda… Puoi dire quello che ti pare, ci crederò solo quando sarà Yusuke stesso a dirmelo!
-D’accordo, come vuoi, ma se fossi in te ci penserei bene prima di continuare a fare del male a quei ragazzi…
-Buona giornata!-esclamò stizzita la ragazza del primo anno, alzandosi dalla sedia. Non aveva più alcuna voglia di rimanere lì e farsi aggredire in quel modo dalla rappresentante; sarebbe stato molto meglio chiudere il discorso e andarsene a fare una passeggiata. Ormai era quasi uscita dalla sala, quando fu fermata di nuovo dalla voce della rappresentante.
-Yomi, ti avviso! Se non vuoi passare dei guai, ti conviene troncare ogni rapporto, con chiunque!
-No, non credo che lo farò…
-Allora peggio per te! Io ti ho avvisata…
Yomi la fissò per diversi secondi, poi alzò le spalle e uscì dalla stanza.
“Questa è bella! Pensava di spaventarmi? Povera sciocca! Non ha ancora capito che io non mi faccio comandare da nessuno? E non credo che quello che ha detto sia vero… Yusuke non può essersi innamorato di me, e anche se lo fosse, ci crederò solo quando lo sentirò uscire dalla sua bocca! Inoltre, sono sicura che Zane mi ritiene un’amica… Non ha senso che dia retta a Noriko! Non capisco cosa voglia da me, ma, qualsiasi cosa sia, non ho alcuna intenzione di dargliela vinta!” pensò, mentre si incamminava verso la banchina del porto.
Il sole era già abbastanza alto e c’era un leggero vento fresco, che muoveva delicatamente le cime degli alberi che circondavano il sentiero. La giornata era fantastica, come sempre del resto. Yomi stava camminando tranquilla per la stradina sterrata, quando, ad un certo punto, sentì un rumore provenire dal margine sinistro della strada. Si voltò appena in tempo per vedere un vecchio albero crollarle addosso. La ragazza lanciò un mezzo grido e fece un salto all’indietro, per evitare di farsi schiacciare dal tronco.
-Ma che diavolo…!-esclamò, mentre riprendeva fiato. Si mise una mano sul petto e sentì chiaramente i battiti accelerati del cuore. Aveva evitato per un pelo di rimanere schiacciata sotto un grosso albero e, se non fosse stato per i suoi ottimi riflessi, ci sarebbe rimasta secca.
“Accidenti, mi è andata bene… Se non me ne fossi accorta, sarei morta!”
Rimase seduta per terra per altri dieci minuti, cercando di calmarsi e riprendere fiato. Poi si alzò, per dare un’occhiata più da vicino.
-Che strano… Il tronco non è marcio e sembra che sia stato segato da qualcuno…-disse, strusciando la mano sulla corteccia e osservando più da vicino quello che sembrava essere il segno di una sega. L’albero era stato senza dubbio tagliato da qualcuno.
“Perché qualcuno dovrebbe tagliare un albero in buona salute? E soprattutto, perché non dovrebbero avvertire mentre cade?” pensò, guardandosi ripetutamente intorno. Non c’era anima viva, oltre a lei.
La ragazza si grattò la testa, incerta su cosa fare. Poi, alzò le spalle, si spolverò un po’ la gonna e riprese a camminare verso il porto.
“Non è il caso di preoccuparsi per una cosa del genere… Probabilmente è stata una distrazione di qualcuno degli uomini che si occupa della manutenzione. Ma chi voglio prendere in giro?! Come se fosse normale tagliare un albero e andarsene mentre casca! A dire la verità, non ci credo neanche io! Ma non so cosa fare, perciò è meglio non pensarci troppo… Potrebbe sempre essere un incidente, anche se strano. Però ho la sensazione che non lo sia. Forse dovrei fare più attenzione...”
Giunta al porto, si sedette sulla banchina, con i piedi che penzolavano sulla superficie dell’acqua. Rimase così per diversi minuti, assaporando la brezza marina e la pace mattutina.
-Che silenzio!-fece, stiracchiandosi un po’.
“Ultimamente, preferisco di gran lunga venire qui, che andare sul tetto dell’edificio principale. L’odore dell’oceano è così buono… E da qui riesco a vedere molto meglio le nuvole!”
Dopo diversi minuti, stanca di rimanere seduta a fissare l’oceano, fece per alzarsi, per tornare di nuovo verso gli edifici principali, quando qualcuno, alle sue spalle, le diede una bella spinta, facendole perdere l’equilibrio e cadere in acqua.
Yomi riemerse quasi subito, nera dalla rabbia per quel bagno fuori programma e pronta ad uccidere chiunque le avesse giocato quel brutto scherzo.
-Chiunque tu sia, considerati morto!-esclamò, voltandosi verso la banchina, certa di beccare l’idiota che l’aveva fatta finire in acqua. La banchina, però, era deserta, esattamente come il resto della zona. Non c’era anima viva, a parte lei.
“Questa poi… Non c’è nessuno!” pensò, sorpresa, la giovane.
-C’è qualcosa che non va…-mormorò la ragazza, mentre cercava di tenersi a galla. Nonostante fosse una buona nuotatrice, le scarpe le si erano riempite di acqua e stava facendo più fatica del solito, per rimanere a galla.
“Dovrei togliermele… Ma poi non posso mica andare in giro per la scuola scalza! E’ l’unico paio che mi hanno dato, non posso lasciarle cadere sul fondo dell’oceano! Poi chi lo sente Crowler…”
-Non ho alternative, devo uscire subito dall’acqua…-si disse, mentre si avvicinava alla banchina. Poi provò ad alzare un braccio, per cercare di raggiungere il bordo, senza riuscirci.
-Oh, fantastico! Non ci arrivo nemmeno…-commentò, sarcastica.
Provò altre due volte a raggiungere il bordo di cemento, ma, per quanto tentasse, le mancavano ancora cinque o sei centimetri.
-Perfetto! Affogherò nel modo più stupido che esista!-esclamò Yomi, più arrabbiata che spaventata.
Non pensava al fatto che stesse rischiando sul serio la vita, quanto a chi potesse averle giocato un brutto tiro come quello. L’unica cosa a cui pensava in quel momento era a come vendicarsi.
“Giuro che lo strozzo, chiunque esso sia!”
-Che stai facendo?-fece una voce sopra di lei. La giovane alzò lo sguardo, pronta a strillare in faccia a chiunque si fosse palesato.
-Zane!
Lo studente del dormitorio blu era inginocchiato sulla banchina, che la guardava confuso.
-Che stai facendo?-chiese di nuovo il ragazzo, sporgendosi leggermente.
-Aiutami ad uscire!-esclamò la ragazza, allungando faticosamente il braccio destro verso l’amico.
Zane non si scompose molto e le afferrò la mano, aiutandola ad issarsi su.
-Si può sapere cosa stavi facendo?-insistette l’Obelisk, mentre osservava la ragazza riprendere fiato.
-Mi era venuta voglia di fare un bagno…
-Smettila di prendermi in giro.
-Ma dai, te ne sei accorto!-commentò, sarcastica, la giovane.
Il ragazzo la fissò per diversi secondi. La sua espressione era talmente inespressiva che Yomi non capì se si fosse arrabbiato o meno.
-Sei cascata in acqua?-chiese Zane, dopo un po’.
-Ti sembro così imbranata?!
-Un po’ lo sei…
-Ehi! Guarda che qualcuno mi ha spinta!
-Qualcuno chi?
-Non lo so!
-Non l’hai visto?
-No, mi è arrivato alle spalle e quando sono riemersa la banchina era deserta.
-Perché mai qualcuno dovrebbe farlo?
-Secondo te lo so?!
Zane non ribatté e continuò a fissarla impassibile. Poi le prese delicatamente una ciocca di capelli e disse:
-Sei fradicia. Dovresti andarti a cambiare…
-Non ti preoccupare…-mormorò Yomi. Poi starnutì ripetutamente e iniziò a tremare dal freddo.
-Se continui a stare all’aria aperta, ti prenderai un malanno…-commentò l’altro.
-Non importa! Non ho molta voglia di tornare al dormitorio femminile… Starò qui al sole e mi asciugherò; tanto c’è tempo prima che inizino le lezioni!
Zane sospirò, grattandosi la testa. Poi afferrò l’amica per un braccio, costringendola ad alzarsi, e iniziò a trascinarla verso il sentiero che conduceva a tutte le strutture dell’isola.
-Ehi, che fai?
-Non puoi rimanere con i vestiti e i capelli bagnati…
-Non sono affari tuoi!
-Non posso lasciarti qui ad ammalarti…
-E quindi?
-Quindi vieni in camera mia e ti asciughi…
Yomi arrossì.
-No!-esclamò, poi.
Il Kaiser si voltò, contrariato.
-Vuoi che ti porti di peso, come l’ultima volta?
-No!
-Allora cammina…
-E’ imbarazzante!
-Perché dovrebbe?
-Non voglio spogliarmi in camera tua!
-Allora vai in camera tua…
-No!
Il ragazzo non rispose e continuò a fissarla impassibile.
-Ok, se proprio insisti…-commentò la giovane, mettendo il broncio e seguendo l’amico fino al dormitorio blu.
Giunti in camera, Zane le passò un asciugamano e la sua tuta da ginnastica, poi le disse di spogliarsi e di asciugarsi ed uscì dalla stanza.
Yomi rimase per un attimo a fissare la porta da cui era appena uscito l’amico, poi si tolse velocemente la divisa e si asciugò.
-Devo mettermi per forza la tua tuta?-chiese la giovane ad alta voce, avvicinandosi alla porta.
-Non credo che la tua divisa si asciugherà in tempo… E’ un po’ grande per te, ma non ho altro da darti!-le rispose l’Obelisk da dietro la porta.
-Ok, ho capito…-mormorò l’altra, prendendo la divisa e studiandola. Era decisamente troppo grande per lei.
“E’ imbarazzante doversi mettere la sua divisa! Forse era meglio tornare in camera a cambiarsi… Che situazione! Solo perché non avevo voglia di rivedere Noriko…” pensò Yomi, mentre indossava i vestiti dello studente del secondo anno. Poi si avvicinò alla porta e la aprì leggermente, il giusto per potersi affacciare senza dare troppo nell’occhio.
-Hai fatto?-le chiese l’amico, non appena la vide affacciarsi.
-Sì… Grazie!
-Figurati…-le disse l’altro, scostandola leggermente per poter entrare nella stanza.-La divisa puoi anche lasciarla qui… Te la restituisco più tardi!
-Ah, grazie…-fece la giovane, richiudendo la porta dietro al ragazzo.
Rimasero diversi minuti in un silenzio imbarazzante. Yomi continuava a giocherellare con le maniche della felpa, che le rimanevano dieci centimetri buoni più lunghe; Zane, invece, continuava a fissarla, incerto su come comportarsi.
-Sei sicura che ti abbiano spinto?-fece l’Obelisk dopo un po’, rompendo il silenzio che si era creato.
-Di certo non sono cascata!-fece l’altra, buttandosi a peso morto sul letto.
-Hai ancora i capelli bagnati…-mormorò il giovane, prendendo l’asciugamano e sedendosi accanto alla ragazza. Poi, le ordinò di voltarsi, cosicché lui potesse asciugarglieli.
-Ok...
Detto questo, Yomi si voltò, dando le spalle all’amico, così da lasciarlo fare. Calò di nuovo il silenzio, interrotto solo, di tanto in tanto, dal frusciare del tessuto sui capelli della Obelisk.
-Posso chiederti una cosa?-fece la ragazza, dopo qualche minuto.
-Dimmi…
-Secondo te io piaccio a Yusuke?
-Certo; per lui sei una buona amica…
-Intendevo se secondo te è innamorato di me…
Zane si bloccò, sorpreso. La studentessa se ne accorse e si voltò verso l’amico.
-Perché ti sei fermato?
-Non me l’aspettavo… Piuttosto, queste cose non ti mettevano a disagio?-farfugliò l’altro, cercando di nascondere l’imbarazzo, che la domanda fuori luogo dell’amica gli aveva provocato. Yomi arrossì a sua volta, voltandosi di nuovo dall’altra parte e dando la schiena allo studente.
-Non fraintendermi! Sono imbarazzata a chiedertelo…
-Perché me lo chiedi?
-Mi hanno detto che è innamorato di me, che si vede benissimo e che sono un’idiota a non essermene accorta… Per me è un amico e do per scontato che per lui sia uguale, ma forse mi sto sbagliando…
-Per te è un amico?
-Penso di sì…
-Pensi?-fece Zane, cercando di nascondere il suo disappunto.
-Io gli voglio bene, ma non in quel senso…
-Ne sei sicura?
-Sì… Credo di provare le stesse cose che provo per Atticus e sono sicura che non sia amore!
-Per Atticus?
-Anche se litighiamo spesso, per cose ridicole, gli voglio bene. E’ un amico prezioso e se scomparisse, credo che soffrirei… Per Yusuke provo le stesse cose. E’ un amico per il quale sono disposta a tutto. Ma non me ne sono innamorata; ne sono sicura! Yusuke e Atticus sono sullo stesso livello per me…
-E io?
-Tu?-chiese sorpresa Yomi, voltandosi di nuovo verso l’amico.
-Credevo che fossimo amici…
-Tu sei antipatico e a volte anche insopportabile!-fece la giovane, voltandosi di nuovo dall’altra parte.
-Come sei gentile…-commentò l’altro, sorridendo.
-Sei così antipatico che a volte mi dimentico che esisti!
-Dovrei prenderlo come un complimento?
-Fai come credi! Tanto fai sempre come ti pare…-disse la ragazza.
-Senti chi parla…
-Sei insopportabile…
-E tu sei una testarda…
-Pensi di sapere tutto di tutti…
-E tu ti cacci sempre nei guai…
-Anche tu! A volte, ti comporti in modo avventato, caro signor “ho-tutto-sotto-controllo”…
-Mi preoccupo solo per te…
-Non dovresti… Io non te l’ho chiesto!-fece Yomi, senza voltarsi.
-Lo so, ma per me non ha importanza… A dire la verità, io-
Il ragazzo non riuscì a finire la frase, perché fu interrotto dall’ingresso di Atticus, che, senza nemmeno bussare, spalancò di getto la porta.
-Ehilà! Buongiorno, Za-
Il castano si bloccò a metà, con il dito puntato sull’amica, incapace di dire qualsiasi cosa. Non si aspettava di trovarla in camera di Zane, seduta sul suo letto e con la sua tuta.
-Atticus, quante volte devo dirti di bussare?-fece l’altro, cercando di nascondere l’imbarazzo.
-Atticus, lo sai che prima di entrare si bussa!-esclamò Yusuke, entrando anch’esso nella stanza.
-Che ci fa lei qui!-strillò il castano, continuando ad indicare l’amica.
-Abbassa il volume! Non voglio che gli altri studenti sappiano che è qui…-lo rimproverò il giovane dai capelli blu, cercando di non alzare troppo il tono della voce.
-Forse è meglio se chiudo la porta…-si intromise Yusuke, spingendo il dongiovanni dentro la stanza e chiudendo a chiave la porta di legno.
-Cosa significa tutto questo?! Si può sapere cosa le hai fatto?!-continuò Atticus, cercando di moderare il volume della voce per non urlare troppo.
-Niente! Cosa vai a pensare!-gli rispose, indignato, l’amico.
-Scusami tanto! Sono le sette di mattina, entro in camera tua e vi trovo seduti sul letto, lei che indossa la tua tuta, tu che gli asciughi i capelli… Cosa dovrei pensare, secondo te?
-A volte sei proprio imbarazzante!-esclamò, stizzita, Yomi.
-Dovete ammettere che chiunque avrebbe potuto fraintendere!
-Solo tu potevi farlo… Qualcuno mi ha spinta in acqua, ero fradicia e Zane mi ha prestato i suoi vestiti. Tutto qui!
-Perché qualcuno dovrebbe spingerti in acqua?-chiese Yusuke, guardando i due amici confuso. Il racconto della studentessa sembrava veramente ridicolo.
-Non lo so… Ma ho l’impressione che qualcuno stia cercando di farmi fuori…
-Davvero?
-Questo non me l’avevi detto…-commentò Zane.
-Ho ricevuto delle minacce stamattina, al dormitorio femminile… Poi sono uscita e mentre mi dirigevo al porto, un albero mi è quasi cascato addosso. Era stato tagliato, perciò credo che qualcuno l’avesse fatto apposta. All’inizio ho pensato che fosse un incidente, ma poi, sulla banchina, mi hanno spinto in acqua. E se non fosse stato per Zane, sarei affogata…
-Perché? Non sapevi nuotare?-la interruppe il castano.
-So nuotare, ma la banchina è troppo alta rispetto al livello dell’acqua e da sola non sarei riuscita ad uscire… Non ci arrivavo!
-Adesso capisco perché non volevi andare in camera tua… Pensi che c’entri qualcuno del dormitorio femminile?-fece il Kaiser.
-Non lo so; è molto probabile… A questo proposito, non vi dispiace se per un po’ mi trasferisco da voi?
-Come da noi? Vuoi dormire in una delle nostre camere?-fece Yusuke, sorpreso.
-Bè, sì… Non voglio ritornare nel dormitorio femminile; ho il presentimento che se resto là, finirò in infermeria. Quindi potrei rimanere qui! Ma se non vi va potrei chiedere a Chumley…
-No, resti qui! Il dormitorio rosso non ha le camere singole e non puoi dormire insieme ad altri ragazzi…-disse Zane, interrompendo l’amica.
-Aspetta, ma lo stesso discorso vale anche per noi! Non può dormire insieme ad uno di noi! È vero che il nostro dormitorio è piccolo, dato che si tratta di quello per gli studenti d'élite e che è staccato dal dormitorio blu principale, ma se si spargesse la voce sarebbe un grosso problema lo stesso!
-Posso cederle la mia e io dormirò in camera con uno di voi… Non credo che sia un problema, in fondo si tratta solo di qualche giorno.-rispose pacato l’Obelisk dai capelli blu.
-Sicuro che sia una buona idea?-fece Yusuke, ancora perplesso.
-Non abbiamo altre alternative… Se resta al dormitorio femminile, potrebbe farsi male. In fondo, si tratta solo di qualche tempo, almeno finchè non avremo sistemato questa faccenda…
-Hai ragione… Allora dorme in camera tua?-fece Yusuke guardando il Kaiser.
-Se a lei va bene…
-Per me non c’è problema, tanto una vale l’altra! Dopo le lezioni ritorno in camera a prendere le cose che mi potranno servire e ritorno qui, ok?
-Forse dovresti riferirlo al cancelliere…-commentò Atticus, non convinto dell’idea dell’amica.
-Non ho le prove, non me la sento di accusare nessuno! Potrei sempre essermi sbagliata… Se non succede niente, ritornerò al mio dormitorio!
-Quello che mi preoccupa è che succeda qualcosa…
-Cosa vuoi che accada; nessuno saprà che sono qui!
-Va bene, fai come credi…-mormorò l'altro, arrendendosi di fronte alla testardaggine della matricola.
-Hai finito di asciugarmi i capelli?-chiese la Obelisk, voltandosi leggermente verso l’amico dai capelli blu.
-Sì…
-Grazie!-esclamò l’altra sorridendo.
-Figurati…
-Fra meno di un’ora iniziano le lezioni... Come pensi di uscire di qui?-fece Yusuke, indicando la porta chiusa a chiave.
-Non puoi passare dalla porta principale. Non con la tuta di Zane almeno! Circolano anche fin troppe voci sul tuo conto, meglio non aggiungerne altre… Sai a cosa mi riferisco!-continuò Atticus.
-Vorrà dire che passerò dalla finestra…-rispose Yomi, indicando il balcone.
-Vuoi saltare di sotto? Lo sai che siamo al primo piano?-fece Yusuke, non nascondendo la sua preoccupazione.
-Che vuoi che sia! Non è la prima volta che salto da una finestra… Quando facevo i duelli clandestini mi è ricapitato! Una volta sono saltata persino da un tetto… Anche se ho rischiato di rompermi una caviglia…
-Sei veramente una teppista…-commentò il Kaiser, mentre sistemava l’asciugamano al sole.
-Non è vero!-fece risentita la ragazza.
-Comunque, non credo che ci siano problemi se passi dalla porta, come tutti i comuni mortali…
-Bè, non sono problemi miei se iniziano a parlare male di voi…
-Sei proprio egoista…-mormorò il castano.
-Non è vero…
-Andiamo a fare colazione?-si intromise Yusuke, cercando di evitare un nuovo litigio.
-Buona idea, sto morendo di fame!-fece Atticus.
-Vengo anch’io…-aggiunse Zane, lanciando un’occhiata all’amica.
-Anch’io sto morendo di fame… Credo che mangerò di nuovo!
-Ma quanto mangi?-chiese il Kaiser, guardandola sorpreso.
-Io ho fame…
-Non dovresti pensare alla linea? E poi una ragazza non dovrebbe mangiare troppo…
-Al diavolo la linea! Se ho fame, mangio… E con la fatica che ho fatto per tenermi a galla, è ovvio che abbia di nuovo fame!
-Attenta che ingrassi…
-Vuoi farmi arrabbiare?
Zane scoppiò a ridere. Poi disse:
-No, ti stavo prendendo un po’ in giro…
-Antipatico!-fece l’altra, mettendo il broncio.
-Sei carina quando fai quella faccia…-mormorò il Kaiser, sottovoce. Yomi lo sentì ed arrossì leggermente. Non rispose; non sapeva cosa dirgli e preferì fare finta di niente. Non c’era bisogno di guastare quell’atmosfera così tranquilla e rilassata e non voleva litigare di nuovo, perciò preferì fare finta di niente. In fondo, cosa avrebbe dovuto rispondere? La ragazza non lo sapeva e non sapeva nemmeno perché l’amico avesse detto una cosa del genere, di punto in bianco. Non era da lui, lo Zane che conosceva non avrebbe mai detto una frase simile. Ma il Kaiser che aveva accanto quella mattina era diverso da quello di sempre, e la studentessa se ne era accorta, sebbene ne ignorasse il motivo.

  
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