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Autore: GELI93    22/10/2008    1 recensioni
è dedicata ai th inseriti negli anni precedenti alla 2 guerra mondiale. Potrà sembrare in apparenza comica come storia anche se non lo è per niente. Chi la legga la recensisca grazie,per me è molto importante perchè mi sto dedicando veramente molto a questa ff,il suo significato è molto profondo ma per capirlo bisogna leggerla tutta e aspettare che io l'abbia terminata.Fa molto riflettere riguardo a che anno è stato il 900..quindi.. leggete e riflettete su gli avvenimenti storici accaduti che non dovrebbero mai essere dimenticati perchè farlo sarebbe un affronto a tutti gl'innocenti che sono stati sterminati.Grazie.
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Emile era fuori,in giardino,volge lo sguardo verso l'alto... Bill è chiuso nel suo ufficio,per quanto tempo ci sarebbe rimasto ancora chiuso?. Emile sospira,guarda le sue scarpe,non le vede il suo sguardo è perso nel vuoto..ripensa al suo passato che nemmeno lui ricorda più di tanto,che non vuole ricorade. Emile era una presenza nella vita di Bill ormai dal 1918,dal momento che lo aveva conosciuto non si era più staccato da lui. Emile era nato nel 1890,un anno dopo di Bill ma la sua situazione era quasi la stessa solo che differenziava per un piccolo particolare...lui era ricco,la sua famiglia era ricca,era potente,benestante. La sua era una vita agiata,viveva in una villa con un giardino enorme al centro del quale c'era una grande fontana decorata con figure d'argento nel quale Emile piaceva giocarsi durante l'estate,aveva un'infinità di animali...lui amava gli animali,aveva diversi pappagallini,due gatti,tre criceti,una vasca di pesciolini e un barboncino,loro erano stati i loro compagni d'infanzia. Emile era di salute molto fragile,propio come Bill,per questo era costretto a stare la maggior parte del tempo in casa,gli altri bambini li poteva guardare solo attravverso una delle grandi finestre...un giorno stava guardando dei bambini giocare,dovevano essere molto poveri visti i loro vestiti,uno di loro volse lo sguardo verso la finestra e vide Emile,gli fece un cenno di saluto,Emile aprì la finestra. "Perchè non esci fuori a giocare anche tu?" "non posso,mia mamma non mi lascia" "perchè?" "perchè sono malato" "ma tua mamma ti lascia far venire qualcuno da te?" "credo di si,mia mamma non mi ha detto nulla su questo" "se mi apri vengo da te a giocare". I due bambini giocarono tutto il pomeriggio,il bambino che Emile aveva fatto entrare gli piaceva giocare con il trenino e imitare il suono,facceva molto ridere Emile...il bambino aveva i capelli neri e gli occhi azzurri...Emile non sapeva che quel bambino era Bill,e Bill non sapeva che il bambino con cui aveva giocato dentro quelle grande villa era Emile,e nessuno dei due poteva sapere che si sarebbero incontrati di nuovo,ma erano troppo piccoli per ricordarsi del loro primo VERO incontro. Emile non aveva un buon rapporto con i suoi genitori,il padre era uno di quei uomini a vecchio stampo,rigidi e severi mentre la madre era troppo impegnata a salvaguardare il benessere economico della famiglia per badare ai suoi figli. Si,Emile non era figlio unico,aveva una sorella che si chiamava Meredith,era cinque più grande di lui;Emile voleva bene lo stesso ai suoi genitori e sapeva che anche loro,in fondo,gli volevano bene..era pur sempre il loro unico figlio maschio,ma fu Meredith la sua vera famiglia e il suo unico appoggio morale,quando era triste andava da lei,quando aveva bisogno d'aiuto,quando non riusciva a fare i compiti,quando alla notte pioveva e c'erano i tuoni e i lampi e lui aveva paura andava a cercare lei. Quando ebbe compiuto la maggior età suo padre,il giorno stesso del compleanno lo chiamò nel suo ufficio "sei un uomo,ormai Emile.." gli disse " e prenderai il mio posto" "ma,papà..io voglio fare il pittore.." "il pittore? Mio figlio che fa il pittore..questo non lo permetterò mai,mai...fin quando tu vivrai sotto questo tetto starai ai miei ordini e farai ciò che ti dirò" "sai papà,per una volta hai ragione..adesso sono maggiorenne,posso fare quello che voglio..non capisco cosa ci faccio ancora qui.." se ne andò cia il giorno stesso,senza un soldo,senza documenti,senza meta....da quel momento non rivide più nè suo padre nè sua madre e nemmeno Meredith. Allo scoppio della guerra andò anche lui a combattere,non resistette più di una settimana in trincea,chiese le dimissioni..gli furono negate,il sergente fu chiaro..quella guerra non era come una festa che vi potevi entrare e uscire come e quando volevi,una volta che vi eri dentro non potevi più uscire..non gli rimase che un'unica cosa da fare,fuggire. Andò a Vienna,stette lì per tutti gli anni della guerra, per tutti gli snni della guerra i suoi quadri furono inquinati dagli orrori che Emile aveva vissuto in trincea,non v'era tela che non riportasse il colore rosso del sangue che scorreva inninterrotto,come un fiume in piena, le trincee. Nel dopoguerra si stabilì nella Maldemannstrasse,là vi riunivano tutti i barboni o tutti quelli che erano senza tetto,si stabilì lì perchè non aveva da dove andare,si stabilì lì perchè non aveva soldi,suo padre non lo poteva vedere,aveva addirittura cancellato il suo nome,per lui suo figlio era morto. Era destino che lì avrebbe incontrato Bill,era destino che due vite,così simili,finissero per incontrarsi..si ricorda ancora la sua prima conversazione con Bill.... "sei qui da molto?" "da oggi" "perchè sei qui?" "non ho da dove andare,non ho soldi,sono venuto a Vienna per entrare nell'accademia musicale di Vienna,non mi hanno accettato.. ho combattuto,adesso sono reduce..come tutti" "quella non è una croce di ferro?" "hai una vista acuta.." "ma allora sei un capitano? un generale?un sottoufficiale?un sergente" "sono un ex caporale..." "un ex caporale?? e la croc.." "l'ho ottenuta..basta,e adesso lasciami dormire" ecco,quella era stata la loro prima conversazione,non era molto differente da quelle che ora faccevano..Emile cercava di far in modo che Bill si aprisse di più con lui,non sapeva come ma voleva che Bill capisse che si poteva fidare di lui,non aveva nessun scopo,Bill poteva essere famoso quanto voleva ma Emile aspirava solo a essere suo amico,anzi lo considerava quasi un fratello... "sai Emile,tu mi sarai utile" gli disse quando finalmente uscirono dalla Maldemannstrasse "tu si diverso dagli altri,si..e sai perchè? Perchè tu sei sincero,o ne dai molto bene l'impressione...stai con me Emile e non ti perderai,stai con me e insieme arriveremo in alto" Emile non era riuscito a dire altro che "si Bill". Ed era stato così,adesso erano in alto..molto in alto. Erano in basso,molto in basso..Emile stava scendendo un'altra rampa di scale..era sotto terra molto sottoterra,fuori si sentivano i tuoni dei cannoni,dell'artiglieria,avevano iniziato di nuovo a bombardare "sono qui vicino,disteranno a meno di cinque kilometri" urla a Bill,lui lo guarda..i suo volto è più pallido che mai e solcato,gli occhi cerchiati da profonde ombre nere "è la fine ormai",all'improvviso il rumore fuori cessò,"hanno finito,si sono arresi",un fischio che si avvicinava sempre di più,un tonfo,una luce accecante..non avevano finito..avevano sganciato una bomba sopra di loro ecco perchè si erano fermati.... Emile si sveglia urlando,è madido,era tutto un incubo.
  
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