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Autore: yachan    11/08/2003    0 recensioni
Sono passati tre anni...e nulla è più come prima. C'è la faranno i protagonisti del più famoso mondo Pokèmon, ad evitare una nuova catastrofe? Riusciranno a rincontrarsi, prima che il peggio si avveri?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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VORTICE

Cap. 3

 

 

PALLET TOWN

Strada di Pallet Town…una moto blu sfreccia tra le vie cittadine. Seguita da due macchine nere e da delle volanti della polizia.

-         A tutte le pattuglie…- una donna, alla guida della macchina della polizia, parlò alla ricetrasmittente- ripeto: a tutte le pattuglie! Zona Pallet Town, una moto e due macchine nere, hanno superato il limite di velocità. E' in corso un inseguimento sulla strada di Pallet Town…sembra che si dirigono verso Viridian City. Tutte le pattuglie, che si trovassero in quella zona, preparino un posto di blocco. Non so se siano armati…ma non mi sembrano tipi rassicurabili.

La donna chiuse la sua radio e riprese l'inseguimento a sirene accese. Il vento entrava dal finestrino, scompigliandogli i suoi capelli blu.

Ed eccomi ancora alla presa di altri pazzi al volante, che si credono di essere sulle piste di formula One! Ma non hanno neanche idea, con chi abbiano a che fare i conti! Ah, me la pagheranno, se non si fermano subito! 

-         Ehi…ehm, non so il tuo nome…- disse il ragazzo sulla moto.

-         Chiamami pure Mist- rispose la ragazza.

-         Mist? Questo nome…

-         Cosa volevi dirmi?

-         Ehm, quelle macchine non hanno intenzione di fermarsi…cosa intendi fare? Se ci sta seguendo la polizia, di sicuro avranno posto dei posti di blocco, poco più avanti.

-         Hai ragione…tu che sei di qui, conosci qualche strada secondaria che porti a Viridian City?

-         Uhm…se non sbaglio, se giri tra poco a sinistra, dovremmo passare per una scorciatoia…solo che non è asfaltata e ben poco sicura…

-         Non importa…mi raccomando, tu tieniti stretto, adesso frenerò di colpo.

-         Eh?

Mist schiacciò di colpo, il pedale del freno. Le macchine nere passarono vicine alla moto, ma lo superarono, perché andavano ad una forte velocità, lo stesso valeva per la polizia.

-         Accidenti, si è fermata!- disse il guidatore della prima macchina nera.

-         E adesso?- chiese l'altro.

-         Non andranno lontano…

Mist premette l'accensione e girò la moto verso sinistra, percorrendo la stradina secondaria, che portava fuori dalla strada principale.

-         Oh, cavolo! La moto se l'è svignata dalla strada- disse l'agente- Dove avrà intenzione di andare? Beh, almeno le macchine nere le ho ancora davanti. Incomincio a prendere loro. Se sono loro complici, mi diranno dove si trovano quelli della moto.

-         Ehi 102, la volante ci sta seguendo- gli fece notare il terzo uomo sull'altra macchina, attraverso il cellulare.

-         Si, vedo…pensiamo prima a sbarazzarci della polizia, a loro penseremo dopo. Ci pensi tu, 154?- disse all'uomo accanto a lui.

-         Okey- prese una borsa di tessuto e tirò fuori vari pezzi, che mise insieme, come un puzzle, fino ad ottenere una pistola, simile ad un cannone. Si sporse dal finestrino e puntò la sua arma verso la prima volante della polizia.

L'agente alla prima macchina, vide l'arma che aveva l'uomo e ne rimase sorpresa.

Ma che razza di arma è quella?! Non l' ho mai vista in commercio…ammesso che non sia di contrabbando! Però, perché mi sento raggelare?! Non è un buon segno!

L'uomo sparò, ma l'arma non era munita di pallottole o altro simile, piuttosto fu catapultata una melma verde, con una forma simile ad un viso di umano, che si dispera.

Cos…?!

La donna fu colta alla sprovvista e la roba verde andò dritta la macchina, attraversando il vetro e spiaccicandosi su di lei.

-         Ahhhhh!- urlò in preda alla paura. Non riusciva né a vedere, né a capire niente.

L'agente perse il controllo della macchina, che prese a volteggiare più volte su se stessa, andando a sbattere con violenza sul muro.

-         Fzzzzz…nte Jenny, agente Jenny, ci sente? E' ancora viva?- dalla ricetrasmittente si sentirono le voci dei suoi colleghi, che avevano assistito all'incidente- Ci risponda! Abbiamo chiamato l'ambulan…fzzz…resista! Saremo lì in un balen…fzzz- la radio andò in corto circuito.

Ma l'agente Jenny, non poteva sentirli. No, in quel momento era accasciata con la testa, sull'airbed del volante. Il colpo attutito, le aveva ferito la fronte, da cui uscivano lacrime di sangue. Dal motore della macchina, usciva del fumo denso. Jenny era in stato di coma, con gli occhi spalancati, come se avesse visto qualcosa di orripilante, ma la sua coscienza era viva…e in quel momento era vittima del suo peggior incubo.

Nel frattempo la macchina nera si era già allontanata, sicura che la polizia non li avrebbe più seguiti, perché troppo presi ad aiutare il loro capo.

 

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-         Bene, adesso li avremmo lontani per un bel po'- disse Mist.

La strada era tutta di terra e un po' fangosa, per le grandi piogge di quel periodo. C'erano parecchie buche e dossi che facevano rimbalzare la moto.

-         Sei sicura di sapere guidare questa moto? - chiese Ash- Queste stradine non sono così facili da percorrere con la moto a grande velocità.

-         Tranquillo, sei in buone mani.

-         Ma hai la patente?

-         No. Però non mi serve. L' ho utilizzata così tante volte, che ormai conosco ogni sua caratteristica.

-         Oh, molto rassicurante!

Dopo qualche minuto Mist arrivò a Viridian City, ma c'era un posto di blocco. Fermò la moto tra la vegetazione, in modo che la polizia non li vedesse.

-         Avevano già previsto che saremmo passati di qui- disse Mist.

-         Come hai intenzione di superare il blocco?- chiese Ash.

-         Un modo ci sarà- frugò nel borsello della cintura- E quest'arma ci aiuterà.

-         Cos'è?

-         Niente di particolare. Solo un oggetto, di poco gradimento alla polizia, ma che ci permetterà di passare- gli passò l'oggetto nelle mani.

-         Perché me lo dai?

-         Quando te lo dico io, tiri la levetta che c'è sul fondo e lo lanci davanti alla polizia.

-         Ma non sarà mica un bomba?!- esclamò terrorizzato, Ash.

-         Mi credi una criminale? Bella considerazione! Se la pensi così, devi decidere: o scendi dalla moto e vai incontro alla polizia e molto probabilmente da quei tre uomini, oppure rimani e lanci quella dannatissima bomboletta!- disse isterica.

-         …

-         Allora?! Insomma, Ash Ketchum, non ho tutta la vita per aspettarti!

Quel modo di rispondere e quel tono…mi sono familiari. Che faccio però, adesso? Ormai sono qui, tanto vale andare in fondo alla faccenda. Occavoli a me, perché devono succedermi tutte queste cose?!

-         Parti pure- disse Ash, serio.

-         Okey- accese il motore e partì.

Mist prese la rincorsa e si diresse verso un'impalcatura, di qualche lavoro in corso.

-         Che fai? La polizia è dall'altra parte.

-         Sta zitto, che mi distrai! Adesso, faremo un bel volo!

La moto saltò sull'asse in bilico, che lo lanciò in aria, proprio sulle teste dei poveri poliziotti, che facevano solo il loro lavoro.

-         Ma cos'è?! Sembra il rumore di una…moto?!- disse un agente, in preda all'agitazione.

-         Adesso!- gridò Mist.

Ash tirò la levetta e la lanciò giù, sulle teste dei poliziotti.

Ti prego, ti prego! Fa che non sia una bomba!- supplicò Ash.

La bomboletta cadde per terra e fece uscire un denso fumo grigio.

-         Coff, coff!- tossirono.

-         E' un trucco! Presto avvertiamo la centraaaa…Uahh!- sbadigliò.

-         Che sonno…non riesco a rimanere sveglio…- un poliziotto si accasciò per terra.

Tutti i poliziotti caddero per terra addormentati, senza che nessuno potesse avvertire la centrale.

Nel frattempo, la moto era già atterrata, lasciando dietro il posto di blocco e proseguì in avanti, allontanandosi da Pallet Town.

-         Gas soporifero. Perché non me l' hai detto subito?!- disse Ash- Avremmo risparmiato tanta scena!

-         Dovevo assicurarmi, che ti fidavi di me. E come vedo, avevo ragione.

-         Beh, a dire il vero…ho sfidato la sorte, tutto qui.

-         Beh, ti consiglio invece, di fidarti davvero di me. Non permetterò che ti facciano del male. Non finché, non ti porterò alla sede.

-         Oh, molto rassicurante- ironizzò Ash.

Dopo qualche minuto di viaggio, Mist spense la sua moto.

-         Perché ti sei fermata?- chiese Ash.

-         Abbiamo già percorso molte miglia. Può bastare per avere un buon vantaggio su di loro. E poi dopo tanta fatica, un po' di riposo non guasta- si tolse il casco.

-         E dove andiamo a dormire?- chiese.

-         Qui vicino, se non erro, dovrebbe esserci una locanda…

-         Si, ci fermiamo li?

-         Si, solo per stanotte.

Mist e Ash entrarono nella locanda. Pikachu si sgranchì le gambe, era stato tutto il tempo accovacciato al petto di Ash, in modo da non cadere.

-         Buonasera, vorremmo una stanza con due letti.

-         Dobbiamo dormire nella stessa stanza?- chiese Ash, un po' sconcertato.

-         Non ho scelta. Se voglio proteggerti, devo tenerti sotto d'occhio ogni minuto.

-         Non mi lascerai in pace, neanche per andare in bagno?

-         Spiritoso!

-         Eccovi la chiave, per la stanza numero 102. Grazie e buon riposo- disse il locandiere con un sorriso da mercante.

-         Mi raccomando, occhi aperti. Potrebbero essere già qui…ma dove vai?!

-         Eh? Ah, stavo andando alla cabina telefonica…

-         E perché?

-         Beh, te l' ho già detto prima. Devo chiamare mia madre. Ormai a quest'ora, sarà in pensiero non vedendomi arrivare.

-         Ah, ho capito. Però non chiamare da quel telefono…potrebbe tenerlo sotto controllo la polizia.

-         Non è colpa mia se sono diventato un ricercato- disse, scocciato- E poi come faccio?

-         Chiama dal mio cellulare- lo estrasse dalla tasca e glielo affidò- Io, nel frattempo, vado in stanza a cambiarmi. Ah, non dire a tua madre dove ci troviamo, chiaro?

-         Okey- prese il cellulare e compose il numero di telefono.

Dall'altra parte della cornetta, una donna rispose.

-         Pronto?

-         Mamma…

-         Figliolo sei tu?- disse con un evidente sospiro di sollievo- Oh, ma dove sei stato?! Mi ero presa uno spavento, ho sentito dalla radio che dei pazzi si aggiravano nelle strade di Pallet Town e quando non ti ho trovato, mi sono presa un colpo!

-         Non ti preoccupare, io sto bene.

-         Ma dove sei? E perché non hai lasciato un messaggio prima di uscire?

-         Ecco io…sono un po' lontanino da casa. Mi dispiace, ma non ho avuto tempo per avvisarti.

-         Ma cosa succede, tesoro?

-         Non lo so neanche io. Però, ti prometto che tornerò presto, sano e salvo…

-         Ma Ash…che significa questo mistero? Dove ti trovi?!

-         Non posso dirtelo, mi dispiace. Però fidati di me.

-         Ash…

-         Ciao mamma e non stare in pena per me. Io starò bene.

-         Ash! Ash, spiegati…!

Ash chiuse il collegamento. Guardò triste il cellulare, e con le idee ancora confuse, salì in stanza.

Aprì la porta e vide la ragazza, che gli aveva scompigliato la giornata, uscire dal bagno. Indossava una maglietta e dei jeans bianchi. I suoi capelli rossi, erano sciolti e gli cadevano sulle spalle. Ash non riusciva a credere, che era la stessa persona, che poco prima sbraitava sulla moto.    

-         Beh, che hai da guardare?- chiese un po' infastidita- Sembra che sia la prima volta, che vedi una ragazza.

-         No, non è questo…ma non importa- abbassò la testa.

-         Hai chiamato?

-         Si, grazie…- gli restituì il cellulare.

-         Sei triste, perché non hai potuto rassicurare molto, tua madre?

-         Mh- mosse il capo e si diresse verso il bagno.

-         Senti Ash…so che ti si sta richiedendo un grosso sacrificio…però ciò che stai facendo, è per la tua sicurezza. Io so che c'è la farai.

Ash la guardò, senza aggiungere niente e chiuse la porta del bagno, dietro sé.

Mist rimase in piedi, a fissare la porta.

Mi dispiace Ash…

 

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GOTAM CITY

Accidenti, Brock ci aveva avvisato che erano pericolosi, ma non me li aspettavo così! Sono ore che ci pedinano!- pensò Nick.

La sua macchina nera, sfrecciava per le strade di Gotam City.

-         Ci stanno raggiungendo- lo avvertì il ragazzo, che si trovava nel sedile alla sua destra.

-         Lo so.

-         Hai idea di come seminarli?

-         Più o meno…vediamo se funziona. Tieniti attaccato alla cintura di sicurezza- gli disse e ruotò tutto il volante, facendo fare alla macchina una piroetta, per poi girarsi nel senso contrario dell'andata.

-         Sta attento o le macchine ci andranno contro! Qui le auto vanno a grande velocità!

-         Sta tranquillo, so fare il mio mestiere!- accelerò e schivò tutte la macchine.

La macchina nera, che li inseguiva, girò anch'essa e seguì Nick e il ragazzo.

-         Non demordono, eh? Adesso vedremo, chi tra di noi è il più tenace!- disse Nick, guardando con aria di sfida, l'immagine sullo specchietto retrovisore.

-         Che hai in mente? Un suicidio?

-         Più o meno.

Nick andò con tutta l'accelerazione, dritto alla macchina inseguitrice, che li veniva contro.

-         Ahhh! Sei pazzo! Andremo a sbattere con quella macchina! Pazzo omicida!

All'ultimo secondo, giro ancora il volante, sviando per un pelo la macchina. Però la macchina nera che li inseguiva, non poté fare altrettanto, preso alla sprovvista e andò contro la macchina, che gli veniva davanti. Ci fu un gran botto.

-         Dicevi?

-         …pazzo!

-         Ehi, se non fosse stato per me, adesso saresti cibo per uccelli! Potresti almeno dimostrarti un po' più grato, no?

-         …pazzo!

-         Come non detto! (^__^)'

La macchina di Nick proseguì un altro po', finché non raggiunse un hotel.

-         Bene, fermiamoci qui.

-         Okey.

Nick ordino una stanza con due letti.

-         Perché devo dormire con te? Preferisco dormire solo! Non ho bisogno di un baby-sitter!

-         Non piace neanche a me, dormire nella stessa stanza, però lo faccio solo per prudenza. Non mi fido di quei tipi…potrebbero sempre tornare e prenderci alla sprovvista.

-         Uff, che giornata!- sbuffò- Prima quei due uomini, poi tu…mi volete lasciare in pace?

-         Mi dispiace, ma questo è impossibile al momento. Finché non raggiungiamo la sede, non sei al sicuro.

-         Potevo cavarmela benissimo da solo, sai? Non sono mica una donniciola, io!

-         Certo che, detto da uno che stava per essere massacrato di botte, suona poco bene- ironizzò.

-         Fandonie!

-         Fa come vuoi, io vado a dormire. E ti consiglio di fare altrettanto, se vuoi trovarti in forma domani. Buonanotte.

-         …- il ragazzo non disse niente.

Accidenti, che elemento! Avevo letto dai fogli, che tipo fosse, ma pensavo che non fosse vero- pensò Nick, mentre entrò nella stanza- Certo che decidere all'ultimo momento, di trasferirsi a Golem City, è stata una scelta scomoda per me. Ho fatto fatica a trovare la sua casa! E per ringraziamento, dopo aver rischiato la mia vita per lui, mi definisce un pazzo! Ah, quel Gary! Mi farà diventare pazzo, un giorno o l'altro- si sdraiò sul letto- Oh, che stanchezza! E domani si ripeterà la stessa storia. Chissà come si sarà trovata Mist. Se non ricordo male…se l'era presa con Brock, per il ragazzo che doveva scortare. Chi sarà mai? Bho, tanto fra quindici giorni lo vedrò con i miei occhi. Spero che il ragazzo non faccia innervosire Mist, altrimenti credo proprio, che vedrò solo un ammasso di ossa, alla sede- ridacchiò, pensando alla scena e si addormentò.

Gary entrò qualche minuto dopo e si sdraiò nel letto alla sua sinistra.

Per lui, era stata una giornata molto diversa, da quelle abitudinarie. Se in quel momento non avesse risposto alla porta, non avrebbe incontrato quei tipi là e non sarebbe venuto a salvarlo quel pazzo, con la fissa della macchina. Si addormentò, sperando che il giorno dopo, tutto sarebbe finito e che lui sarebbe tornato a casa sua.

 

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VIRIDIAN CITY

Era una notte stellata, quella sera. Ash si affacciò al balcone. Nonostante la stanchezza non riusciva a prendere sonno. Troppi erano stati i cambiamenti e le sorprese.

Un fascio di luna, illuminò il volto della ragazza, che dormiva tranquillamente. Pikachu dormiva ai piedi del letto di Mist, non aveva paura di lei, anzi sembrava che la conoscesse da tempo. E anche per Ash era la stessa cosa. Non sentiva in quella sconosciuta, una minaccia…e quel suo sguardo, il suo modo di rispondere e la sua voce…le ricordava troppo una persona.

Già, ma chi?- si scervellò Ash- Però è carina…molto. Chissà come mai, una ragazza come lei, fa un lavoro simile?

-         Non riesci a dormire?- chiese la ragazza, che si era accorta che Ash era sul balcone.

-         Scusa se ti ho svegliato…però sono troppo agitato per prendere sonno.

-         L'agitazione è una brutta cosa- si mise seduta sul letto e si strofinò gli occhi- Però posso capire cosa stai provando.

Ash si voltò verso lei.

-         Perché fai tutto questo?- chiese.

-         Cosa?

-         Perché mi aiuti?

-         Beh, perché me l' hanno chiesto.

-         Sempre da quel tuo superiore?

-         Si, ha insistito tanto, perché tu venissi da lui.

-         Ma allora, perché non chiamarmi? O comunque, in un'altra maniera più semplice?

-         Perché, non era sicuro per te. Lo hai visto, di cosa sono capaci di fare quei tipi, no?

-         E perché fai un lavoro simile? Potresti rischiare di perdere la tua vita, in azioni così spericolate.

-         …me lo chiedo anch'io ogni volta…però non c'è un perché…ormai mi sono abituata a questi ritmi e poi mi piace questo lavoro, anche se mi rendo conto che rischio la vita, ogni giorno.

Ash la fissò incuriosito. Nonostante l'oscurità della notte, poteva intravedere nel suo volto uno sguardo familiare.

-         Ho sempre più l'impressione di conoscerti…sei sicura, che non ci siamo già incontrati?

La ragazza stette in silenzio per qualche secondo, poi riprese a parlare.

-         E' così importante per te, saperlo?

-         Beh, forse mi aiuterebbe saperlo…

-         …torna a dormire- disse, con voce seria, voltandosi dall'altra parte del letto- Domani non sarà una giornata leggera.

-         Ma…

-         Ho detto di dormire!

-         …va bene- si sdraiò sul letto e tentò di addormentarsi.

 

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SEDE CENTRALE- Laboratori sotterranei

-         Allora a che punto siete?- chiese Brock, ai suoi operatori.

-         Ci stiamo sbrigando.

-         Bene, prima finite, meglio è per tutti.

-         Signor Brock- chiese Jonny- Perché pensa che i due ragazzi, che ha mandato a chiamare, siano i più idonei all'impresa, che ha in mente?

-         Lo so e basta…diciamo che una certa persona mi ha aperto gli occhi…e grazie alle sue parole, so come salvare il mondo.

 

 

CONTINUA…

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Fine terzo capitolo, c'è l' ho fatta! Che sollievo!

Allora come vi sembra, eh? Dai, aspetto i vostri pareri a braccia aperte.

Se ci sono errori di battitura o qualche parola che ho scritto male, fatemelo sapere. Fatemi sapere anche, se non avete capito qualcosa. Però è normale, che non si capisca adesso, perché i dettagli gli ho lasciati verso la fine.

 

Pokèmon e personaggi allegati, non sono di mia creazione, ma della Nintendo (credo).

 

By Ya-chan  

   
 
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