Una Scia Di Distruzione

Kankuro si chinò vicino ad uno dei cadaveri di namecciani e lo analizzò. Gli altri componenti del gruppo rimasero immobili a fissare il triste panorama intorno a loro: Naruto, Pan e Goten con rabbia repressa, Hinata con terrore e Setsuna, impassibile ma anche lei scossa.
-Trafitto all’altezza del cuore- fu il responso del ninja di Suna -la ferita è ancora calda. Qualunque cosa sia accaduta qui, non dev’essere stato più di cinque minuti fa.
-Questo significa che Chi Shenron, o chiunque sia l’autore di questa strage, è ancora nei paraggi?- chiese Pan.
-Non c’è nemmeno bisogno che ti risponda.
Istintivamente, Pan e Goten si alzarono in volo, sperando di localizzare il drago. Fu la piccola sayan per prima ad avvistare qualcosa di sospetto.
-C’è un fumone gigantesco in lontananza! Ci scommetto la mia paghetta mensile che il nostro nemico è nei paraggi!
-Da che parte si trova, Pan?- le chiese un trepidante Naruto.
-Vedi dove sto indicando? A occhio dovrebbe essere circa dieci, quindici chilometri da qui… Naruto, dove cazzo credi di andare?!?
Senza perdere altro tempo, il ninja si mise a correre all’impazzata nella direzione indicata da Pan, ignorando le grida disperate di quest’ultima.
-TORNA SUBITO QUI DOBBIAMO RESTARE UNITI PENSA A COSA POTREBBE ACCADERE SE IL DRAGO S’IMPOSSESSASSE DI TE NON FARE CAZZATE TE NE PREGO NARUTO RITORNA SUBITO QUIIIII!!!!!!!!!…
-Ehm, Pan…
-Che c’è, zio Goten?
-Non si farebbe prima a seguirlo?
-Ah già, che stupida. Beh, che cosa aspetti? Vagli dietro!
-Io? Sei tu che gli hai indicato la strada!
-Ma sei tu quello che ha più bisogno di rimettersi a combattere. Quanto tempo è che non ti alleni?
-Non tirare fuori la storia degli allenamenti, Pan! Non mi tocca! E poi non ho alcuna intenzione di obbedire agli ordini di una mocciosa più piccola di me!
-Neanche se a chiedertelo è LEI?
Pan estrasse dal suo zainetto quello che sembrava un piccolo registratore e lo accese.

“Ciao Goten, tesoro mio. Se stai ascoltando questo messaggio vuol dire che non ti stai comportando bene con la tua cara nipotina …”

-MAMMA?!- Il ragazzo cominciò a sudare freddissimo, riconoscendo la voce di sua madre Chichi.

“…Pan è stata così gentile da telefonarmi e comunicarvi che tutti voi, insieme a tanti altri alleati, state per partire alla volta dell’universo. Oltre a farmi partecipe di tutta la sua immensa gioia nello scoprire che siete in squadra insieme. Quindi, caro il mio tesoro, vedi di prendertene cura, assicurati che non si faccia male E SOPRATTUTTO OBBEDISCI A TUTTE LE SUE RICHIESTE. Ciao!”

-Devi sapere, zietto mio adorato, che ho chiamato nonna Chichi poco prima che partissimo. Siccome non c’era tempo per passartela, le ho chiesto di mandarmi un messaggio registrato.
-Ah. Beh, in ogni caso mamma non è qui e non può sapere cosa sto o non sto facendo.
-Aspetta, il messaggio non è ancora finito. Ascolta.

“Un’ultima cosa, Goten. Se vengo a scoprire che non hai rispettato neanche una delle mie condizioni farò conoscere a Valese un altro ragazzo, dicendogli che sei tu dopo un’operazione di plastica facciale. Scema com’è ci cascherà di sicuro. E con questo, ho finito.”

Pan spense il registratore e lo mise via, per poi rivolgere un sorriso sornione allo zio.
-Allora?
-Pan… ti odio… NARUTO ASPETTAMI NON FARE CAZZATE TORNA SUBITO INDIETRO PENSA A COSA POTREBBE ACCADERE SE IL DRAGO S’IMPOSSESSASSE DI TE…

Setsuna stava stendendo l’uno di fianco all’altro tutti i corpi dei namecciani che riusciva a trovare. Da lontano, Kankuro la osservava distrattamente seduto su una roccia. Pan gli si avvicinò.
-Allora?- domandò il ragazzo.
-Sono riuscita a convincere lo zio ad andare dietro a Naruto.
-Speriamo che riesca a riportarlo indietro. Non mi piacerebbe affatto dover rimanere qui più del dovuto per colpa di quel moccioso.
-Ti riferisci a Naruto o a zio Goten?
-Diciamo che entrambe le risposte sono corrette.
-Piuttosto, cosa state facendo tu e Setsuna?
-Cosa sta facendo, casomai. Setsuna, o Sailor Pluto o come cavolo si chiama vuol dare agli assassinati degna sepoltura. Secondo me è solo una perdita di tempo.
-Certo, perché starsene seduti a non fare niente, oh quello si che è tempo ben speso!
Kankuro scelse di non ribattere. Pan fece per raggiungere Setsuna, prima di notare quasi per caso la presenza di Hinata, anche lei seduta in disparte.
“Hinata. Non ha aperto bocca da quando siamo partiti. Beh, tra cadaveri, zii sfaticati e ninja irritabili, preferisco di gran lunga la sua compagnia. Sarà meglio che le vada a parlare.”

Nel frattempo, Naruto raggiunse il luogo del disastro. Anche lì, come nel villaggio dove erano atterrati, giaceva al suolo almeno una decina di corpi morti. Quella che più attirò la curiosità del ninja era però la presenza di un cadavere molto più grande: una sorta di rettile, dalle squame verdi, occhi rossi, una lunga coda e spuntoni neri sul dorso. Proprio dalla schiena della creatura si trovava un’enorme ferita ancora bruciante, dalla quale usciva il fumo avvistato da Pan. Naruto si mise ad esaminare con attenzione quell’essere, girandogli attorno e salendogli sopra, per diversi minuti, prima di giungere a una conclusione…
-Così questo dev’essere il drago di cui tanto parlano. Se è già morto, significa che possiamo già tornarcene a casa! Uffa, però volevo essere io a farlo fuori! Beh, l’importante è che alla fine ha avuto quel che si meritava… mh?
Un suono risvegliò il ninja dalle sue elucubrazioni. Lo seguì, fino a quando non si ritrovò alle spalle di un piccolo namecciano piangente. O almeno, questo è ciò che sembrava.