Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LadyIce9    06/11/2014    8 recensioni
Cosa sarebbe successo se il giovane Tom Riddle, invece di essere nato negli anni quaranta, fosse nato negli stessi anni dei suoi mangiamorte più famosi? Se avesse conosciuto fin da bambino Bellatrix Black, Rodolphus Lestrange, Lucius Malfoy e anche Severus Piton, Lily Evans e i malandrini? Sarebbe cambiato qualcosa in lui o sarebbe comunque diventato il mago più cattivo e spietato di sempre? Questa storia si propone di spiegarvelo, senza modificare nessun personaggio e nessun contenuto della storia originale....
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mangiamorte, Severus Piton, Sorelle Black, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“...Perchè Margherita è un sogno,

perchè Margherita è il sale,

perchè Margherita è il vento,

e non sa che può far male.

Perchè Margherita è tutto,

ed è lei la mia pazzia,

Margherita, Margherita,

Margherita, adesso, è mia.”

 

R. Cocciante, “Margherita”

 

 

 

 

Godric's Hollow, novembre 1986

 

 

E per la seconda volta nella sua vita, Severus Piton si nascondeva dietro al verde, coperto dalla presenza rassicurante di un faggio spoglio.

Si vergognava di se stesso, credeva di aver superato certe ridicole timidezze, lui che era un professore di ruolo, un mago abile e un uomo intelligente. Eppure lo stava rifacendo, come quando aveva undici anni.

Datti un contegno” si disse irritato, senza smettere di fissare la residenza dei Potter, una semplice ma robusta casa a due piani, contornata da un cortiletto malmesso e un po' vissuto. Ancora non poteva credere di aver ubbidito anche a quella richiesta di Silente, e di essere lì, a due passi da lei, a due passi da Lily... Insomma, va bene andare da Voldemort, va bene rischiare la vita o l'arresto... Ma rivedere Lily, dopo quasi dieci anni di gelo assoluto, no, era assolutamente impensabile.

Impensabile... Fino a quel giorno.

Le arringhe furbe e martellanti di Silente, infatti, lo avevano messo con le spalle al muro, privandolo di tutte le sue facoltà di scelta “...I Potter hanno il diritto di sapere, Severus, sono i suoi genitori, e come tali devono poter proteggere Harry con tutte le loro forze e con tutto il loro amore. Cosa succederebbe se Tom lo venisse a sapere prima di loro? Li troverebbe impreparati, confusi e... Vincerebbe. È questo vuoi, ragazzo? E questo che vuoi per Lily?”

“No! Certo che no!” ringhiò Severus esasperato, stringendo i pugni. Era incredibile come Silente riuscisse a scegliere le parole più adatte e opportune, efficaci e penetranti come la lama di una spada. Ma Severus ormai non si stupiva più, aveva capito che dietro a quello sguardo bonario e un po' svampito si nascondeva uno degli uomini più saggi e pericolosi del mondo magico, capace di irretirti e annientarti con un semplice colpo di bacchetta.

Non c'era quindi da stupirsi se quel pomeriggio di novembre lui era lì, a Godric's Allow, per informare i Potter dell'esistenza di una profezia mortale sul loro figlio e su un terribile quanto sconosciuto mago oscuro. Quel pensiero lo fece trasalire, come poteva dire ai Potter una cosa del genere? Così, senza alcun preavviso, dopo quasi dieci anni che non li vedeva? Era una cosa folle.

Severus si affacciò di più dall' albero, mentre una leggera quanto antipatica pioggerellina aveva cominciato a inumidirgli i capelli e le vesti. Guardò riliuttante verso casa Potter, e notò con fastidio che le finestre erano illuminate, quindi non poteva neanche addurre la scusa che non ci fosse nessuno...

Poi, li vide.

Irruppero davanti al suo sguardo con violenza, come dei tornado in una prateria: Tre piccoli e amatoriali anelli da quidditch, alti e ferrosi, spiccavano da sopra il tetto come le punte di un castello, nel giardino di casa. Severus si nascose di nuovo dietro all'albero, con rabbia cieca.

Non aveva pensato a lui, il maiale.

Subito risentì tutto il disagio e la sofferenza degli anni scolastici, tutto il dolore che gli aveva procurato James Potter e la sua banda, ingiustamente, prendendolo di mira e approfittandosi della sua solitudine e della sua apparente debolezza. Ragazzini stupidi e codardi, poveri d'animo e di contenuti, si ripeteva, ragazzini deboli.

Un moto d' orgoglio serpeverdesco lo invase con forza, che paura doveva avere lui? Che cosa aveva da temere lui, Severus Piton, di fronte a quel gruppetto di stupidi scalzacani? Niente, semmai il contrario, loro dovevano temere lui e le sue conoscenze, dovevano piegarsi di fronte al suo intelletto fine e pregiato!

Quest'ultimo pensiero bastò per rinvigorirlo, si allontanò dal suo nascondiglio e si mosse a passo veloce verso casa Potter, convinto e sicuro.

Si fermò dinnanzi al cancello e il fuoco della sicurezza fu subito sostituito dal buio dell'esitazione. Di nuovo fu preso da mille dubbi e mille pensieri, così intensi che gli fecero cambiare idea repentinamente. Ma come si girò per tornare indietro, una voce acuta e stridula lo bloccò, facendolo sobbalzare dalla sorpresa.

“Signore” disse la vocetta, troppo squillante per essere umana “ Dolly chiede scusa, signore, ma si chiedeva se il signore gradiva qualcosa”

Severus si girò spiazzato e vide ai suoi piedi una piccola elfetta domestica, con grandi occhi castani e un sorriso incoraggiante

“È molto che il signore è davanti alla casa della mia famiglia” continuò l'elfa cortese

“Dolly l'ha vista e ha pensato che il signore avesse bisogno di qualcosa, e allora si è permessa di domandare”

“Oh... Salve” rispose Severus imbarazzato, guardando a destra e a sinistra, come per cercare una via di fuga “Ehm, si... io, ecco...”

L'elfa continuava a osservarlo con un sorriso enorme, e il mago non potè fare a meno di notare che era decisamente ben tenuta per essere un comune elfo domestico, aveva infatti un vestitino rosa cucito su misura, e delle scarpette da tennis verdi e gialle.

“...Mentre il signore ci pensa, Dolly può chiamare la sua padrona?”

Severus si sentì gelare il sangue, le sue gote pallide e scavate si colorarono subito di rosso.

Lily. Quell'elfo voleva chiamare Lily.

“No, no... Io stavo giusto per andarmene, non chiamare ness...”

 

Dolly, cara? Chi c'è fuori?”

 

...Una voce femminile e meravigliosamente famigliare interruppe il professore, che si agitò più di quanto avesse mai immaginato.

“Si, padrona Lily” rispose l'elfa, alla voce interna “Qui c'è un signor mago che chiede di lei”

Severus strabuzzò gli occhi, guardando la creatura con un'espressione incredula e rabbiosa.

“Di me?” rispose la voce di Lily Potter, sopresa e sempre più vicina “Se è Malocchio, digli che il Whisky è finito...”

La porta si aprì velocemente e la donna uscì, continuando a parlare allegramente “L'ha già bevuto tutto lui l'altro...”

Ma non finì la frase.

Appena Lily lo vide, la bottiglia di vino elfico che aveva in mano gli cadde a terra, rompendosi con un tonfo. Lo guardò incredula, e per un momento credette di sognare.

“Severus?” sussurrò appena, con gli occhi aperti e allibiti “Severus, sei tu?”

Il professore deglutì, senza risponderle. Si limitava a fissarla incredulo, con il cuore che gli martellava così forte da fargli male.

Salazar, come era bella.

“Padrona Lily, vuole che Dolly lo mandi via? È pericoloso?” domandò l'elfa attenta, mentre una minacciosa palla d'energia si stava formando nella sua manina bitorzoluta.

“No” sussurrò Lily assente, senza degnarla di uno sguardo “ Vai... Vai pure in casa...”

L'elfa obbedì, e dopo essersi inchinata goffamente si materializzò con uno schiocco, lasciandoli soli.

Severus continuava a fissare la strega muto e impotente, aveva la bocca impastata e la gola secca, immaginandosi angosciato che genere di espressione idiota doveva avere stampata in faccia.

Lily ricambiava il suo sguardo, e nei suoi lineamenti la sorpresa e lo smarrimento lasciarono lentamente il posto alla in felicità, finchè non arrivò a sorridergli.

“Severus” gli disse timida, avvicinandosi lentamente “Sev...”

L'uomo ancora non le rispose, sentire di nuovo quel soprannome uscire da quelle labbra dopo tutti quegli anni lo impietrì ancora di più, impedendogli sul serio di respirare.

Respira” si disse irritato, cercando di esorcizzare la donna che lo guardava confusa. Aveva sentito parlare di crisi di panico, ma non le aveva mai assaporate in prima persona.

Lily socchiuse gli occhi, smarrita, senza sapere come reagire.

“Severus?” riprovò, avvicinandosi cauta “Va tutto bene?”

“Si” borbottò infine il professore, riuscendo finalmente a inspirare aria dal naso “Chiedo... Chiedo scusa per il disturbo, signora, sono qui per ordine del professor Albus Silente, preside di Hogwarts, membro emerito del Ministero, primo trasfiguratore, magiavvocato del Wizengamot e custode...”

Lily gli sorrise di nuovo, interrompendolo.

“Sì, ho capito di chi parli” gli disse amichevole “Ho frequentato anch'io Hogwarts, ricordi? Primi cinque anni, primo banco a sinistra, eravamo compagni di Pozioni e di Trasfigurazione”

Severus arrossì in modo imbarazzante, ma Lily gli si avvicinò svelta, attraversando in pochi passi tutto il cortiletto. Non aveva smesso di sorridergli, e i suoi occhi verdi si fecero presto lucidi.

“Posso abbracciarti, professore?” gli domandò scherzosa ma emozionata, non appena lo fronteggiò “O devo prima chiedere una concessione amministrativa?”

Il giovane pozionista barcollò all'indietro, ma annuì, permettendo a Lily di stringerlo forte, ma con il garbo e la delicatezza che le erano propri. Severus per un momento credette di essere morto e arrivato in Paradiso. Una miriade di situazioni e sensazioni già vissute, belle e sbiadite come il ricordo di un sogno, tornarono prepotentemente a galla, cullandolo in tutta la loro bellezza.

Mi sei mancato tanto” la sentì dire, tra le lacrime- Lily stava piangendo!- “Grazie per essere venuto qui, non è passato un momento senza che io abbia desiderato di vederti...”

Dopo certo tempo lei si staccò da lui, frastornata e ancora in lacrime, e Severus capì che era il suo turno di parlare. Le parole gli uscirono impetuose e liberatorie:

“ Mi dispiace, mi dispiace tanto, Lily... Mi dispiace di averti chiamata mezzosangue il giorno dei G.U.F.O.” Lily scosse la testa, sorridendo mite, ma lui continuò, ormai non poteva più trattenersi oltre “Mi dispiace di non averti più parlato, mi dispiace di averti ignorato per tutti questi anni, di non essere venuto al tuo... Al tuo matrimonio, al battesimo del bambino, mi dispiace di... di...”

-averti persa, angelo mio-

“Sev” lo interruppe lei scuotendo dolcemente la testa “ Sev va tutto bene, ora sei qui, è tutto passato”

Quelle parole furono forse le più belle e felici che il professore sentì in ventisei anni di vita, e per la prima volta dopo tanto, tantissimo tempo, sorrise.

“Dai, vieni in casa” gli disse dolcemente “Tra un po' piovono scope e draghi...”

E così i due entrarono in casa, e Severus, come si aspettava, provò un grande disagio a varcare quella soglia.

Casa Potter era sicuramente intima e confortevole, ma anche ampia e molto luminosa, con i muri bianchissimi e un arredamento di raffinata sobrietà.

Non c'era traccia di stendardi, armature antiche, quadri loschi, scritture in latino o altri simili corredi che invece abbondavano in villa Malfoy o in villa Black: Quella era semplicemente la casa di una giovane famiglia di maghi, forse un po' troppo rosso-oro e disordinata, ma pur sempre una casa bella e accogliente.

Una casa buona.

“Bolide! giù dal tavolo!” gridò Lily a un gattone bianco e nero, che scese rapido e guizzò tra le gambe magre di Severus, facendolo traballare.

“Scusa” ridacchiò Lily “Il gatto è un po' scemo. Comunque, accomodati, posso offrirti qualcosa?”

“Ehm no. No grazie”

“Sicuro? Un'acquaviola? Un tè delle fate? Un bel bicchiere di whisky incendiario?”

“No davvero, grazie” dire che si sentiva in imbarazzo è minimizzare

“Neanche il whisky?” continuò Lily con tono sorpreso e un sorriso radioso, proprio come se lo ricordava “James fa carte false per il whisky, pensa che devo nascondere le scorte se no lui e Sirius sono capaci di scolarsi tutta la cantina in una sola sera...”

Severus si irrigidì. Il suo cuore perse un battito.

Per un momento si era dimenticato di lui. Del maiale.

“Ah... Uhm, e lui, il signor Potter, è in casa, al momento?” chiese controllato, cercando di mascherare alla meglio tutto il disgusto e l'avversione

“No, è in servizio”

 

-oh Dio, grazie-

 

“Ma che peccato...”

“Sev, finiscila lo so che James non ti piace” gli disse Lily divertita “Non ti è mai piaciuto”

“Oh no...” mentì “diciamo che non è mai stato il mio ideale di amico però, insomma..”

“Tranquillo, va tutto bene” gli rispose divertita e continuò cambiando discorso “Sai, da quando Bellatrix Black è evasa da Azkaban è scoppiato il finimondo. Non ci danno un attimo di tregua, e oltretutto quella scocciatrice di Hepzibah Smith ha pensato bene di chiedere tre guardie a presidio della sua casa, notte e giorno... Certo, ha rischiato di essere derubata, però questo non giustifica un allarmismo così esagerato, non in questi tempi almeno!”

Severus affinò i sensi, quella notizia lo aveva molto incuriosito

“Hepzibah Smith ha rischiato di essere derubata? Di che cosa per curiosità?”

“Non ho capito bene, credo di alcuni gioielli di famiglia”

“Ah...”

“Comunque non siamo qui per parlare della signora Smith” disse Lily allegramente “allora Sev, dimmi di te, come stai? Ho sentito che sei professore ordinario a Hogwarts... È vero?”

L'ammirazione con cui Lily esclamò quelle parole lo fecero arrossire, perciò si limitò ad annuire timidamente, abbassando lo sguardo

“Per Godric, Severus...” gli disse incredula “ Sei il professore più giovane della storia di Hogwarts... È fantastico...”

“Niente di che, anche la McGranitt ha iniziato molto giovane, e poi Silente è stato molto generoso con me, non è stato merito mio”

“Non sminuirti, Silente è stato giusto, tu sei sempre stato un pozionista eccezionale, mi ricordo come correggevi il libro di testo, praticamente lo riscrivevi da capo a piedi”

Severus sorrise. Era vero. Il suo libro di pozioni era praticamente un cumulo di note e correttivi... Chissà dov'era finito...

Senza accorgersene, Severus alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Lily, di nuovo felici e amichevoli. Non potè farne a meno, quel verde luminoso lo travolse come un mare in piena, non poteva credere di essere lì con lei, non poteva credere che una donna dicesse mai l'aggettivo “eccezionale” per riferirsi a lui.

Eppure era successo, e quella donna era lì che lo guardava, felice e speranzosa, ai suoi occhi bella da far male.

“Comunque, professore” gli si rivolse Lily, appoggiandosi allo schienale e incrociando le gambe “Come mai non sei a Hogwarts?”

Quella domanda lo destò e lo riportò con i piedi per terra, alla realtà.

“Si, ecco...mi manda Silente, devo parlarti di una cosa importante, Lily” fece una pausa, sperando che la ragazza notasse la dolcezza con cui aveva pronunciato il suo nome “Riguarda tuo figlio, Harry”

A Lily morì il sorriso nelle labbra.

“Harry? Perchè? Che cosa è successo?”

“È una storia lunga...”

E così il professore cominciò a raccontare tutta la storia della profezia mortale, del piccolo Harry e di un tal mago oscuro non ancora identificato, ma terribilmente potente e pericoloso. Lui e Silente erano d'accordo di non rivelare il nome Tom, sia perchè non erano sicuri che quel “oscuro signore” fosse davvero lui, sia perchè effettivamente non era il caso di combattere una guerra prima ancora che venisse dichiarata.

Lily per tutta la storia aveva fatto di no con la testa e si era messa una mano alla bocca, interrompendolo ogni tre parole per chiedere spiegazioni: Chi avesse vaticinato tale profezia, perchè proprio suo figlio, chi ne era a conoscenza, chi fosse questo maledetto mago oscuro...

Severus dovette lottare contro sé stesso per tenerle nascosta l'identità di Voldemort, sapeva che quello non era il momento e che più avanti avrebbe rischiato volentieri di morire piuttosto che lasciare in pericolo lei o quel piccolo Potter.

Lily naturalmente era sgomenta, angosciata come non l'aveva mai vista. Si era alzata in piedi e camminava avanti e indietro con le mani sul viso, aveva pianto, si era arrabbiata, poi aveva pianto di nuovo.

“Devo dirlo a James, devo dirglielo subito...”

“Mi dispiace di averti dato proprio una notizia del genere dopo tutti questi anni, però Silente ha ritenuto doveroso che voi lo sapeste, e ha mandato me...”

“No Sev, va tutto bene” disse cercando di sorridergli tra la paura e l'angoscia “Anzi grazie, avete fatto benissimo... In fondo è solo un mago oscuro, noi ne catturiamo anche tre al giorno, non sarà certo un problema” si interruppe, insicura “Però sai, quando si tratta di mio figlio è diverso...”

“Capisco, ma vedrai che non sarà niente di grave” rispose riluttante, sapendo che Riddle-Voldemort non era “solo” un mago oscuro...

Improvvisamente, una voce calda e maschile proveniente dal camino del salotto spezzò la quiete, sorprendendoli entrambi

“Lils! Lils ci sei?”

“Sirius?” sussurrò la strega stupita, muovendosi a grandi passi verso il camino, che si era acceso di un fuoco dal volto umano “Che cosa è successo? Perchè sei lì?”

Severus arretrò di grandi passi, per non farsi vedere. Quel nome lo ripugnava tanto quanto quello di Potter.

“Lily devi venire subito in dipartimento, è successo un casino, hanno appena catturato mia cugina e vogliono sottoporle la Veritasserum, l'accusano di favoreggiamento a delinquere, ma è una follia...”

Sia Lily che Severus strabuzzarono gli occhi.

“Che cosa?” esclamò Lily incredula, rimasta ferma alla prima parte “L' hanno presa!? Hanno catturato Bellatrix Black?!”

Sirius fece una smorfia “No, non quella, sto parlando di mia cugina Andromeda! E vogliono interrogarla. Devi venire subito e testimoniare in suo favore, Malocchio è fuori controllo...”

Lily si stupì ancora di più. Conosceva bene Andromeda, era la sua guaritrice di fiducia, nonché una cara amica. Non poteva centrare nulla con Bellatrix.

“Va bene, arrivo... James è con te?”

“...Ciao, Evans!” l'eco di una nuova voce riempì il salotto, una voce inconfondibile che Severus riconobbe subito: James Potter.

“Idiota” gli rispose Lily “Hai poi rititrato la torta alla melassa per il compleanno di mia sorella, vero?”

James tacque, ma rispose Sirius, divertito “Certo Lils, ne ha prese tre”

Lily alzò gli occhi al cielo, naturalmente il marito si era dimenticato.

“Ora dobbiamo tornare in servizio” rispose Sirius “ E Ramoso chiede umilmente scusa...”

“Sì, certo. Dì al tuo amico che se non porta la torta a casa, sta notte può anche dormire su un albero”

“Sarà fatto. Ti aspettiamo”

E così il volto del giovane Auror sparì, insieme alle fiamme e alla luce del fuoco.

Lily fece un sospiro teatrale, poi si girò verso Severus.

“Scusa tanto” gli disse imbarazzata “Di solito non capitano queste cose...”

“Non ti scusare...” le rispose Severus amaro “Sono pur sempre in casa tua”

Lily gli sorrise, arricciandosi nervosamente una ciocca di capelli.

“Voglio presentarti una persona!” gli disse poi, sorridendogli dolcemente.

“Dolly” chiamò quindi Lily verso le scale “Dolly, scendi giù e porta qui Harry! Per piacere”

In meno di due secondi l'elfa apparve con la mano stretta a quella di un bambino dall'aria dolce, con tanti capelli neri e arruffati e un paio di occhialini azzurri.

Harry Potter guardò imbronciato sua madre, mettendosi a braccia conserte in segno di protesta

“Mamma, ma che c'è?” disse infatti “Io e Dolly stavamo giocando ai duelli!”

“Sì lo so, scusa tesoro”

Lily abbracciò forte il piccolo Harry, che incrociò subito gli occhi neri e smarriti di quell'estraneo cupo e nero vestito, fermo al centro del suo salotto.

Mamma...” sussurrò Harry ai capelli della madre, piano ma non abbastanza da non farsi sentire da Severus “ Credo che sia entrato in casa l'uomo nero...”

Lily rise e disse al bambino scostandolo dall'abbraccio

“No Harry, il signore che vedi è un caro amico, è lo zio Sev. Su, saluta!”

-lo zio Sev?-

“Ehm... Ciao” lo salutò Severus per primo, impacciato e ancora allibito per quel nomignolo

“Ciao”gli rispose Harry timidamente, con un leggero sorriso infantile

“Ma che bella maglietta che hai..” si sforzò di dire Severus, guardando la maglietta di Harry, rossa e con la stampa di un boccino d'oro svolazzante.

“Grazie” gli rispose felice il bambino “Me l'ha regalata lo zio Sirius!”

Oh...” fu tutto ciò che riuscì a rispondere il professore, disgustato.

“Bene” disse Lily, con gli occhi rivolti al professore “Severus ti andrebbe di fermarti a cena? Mi farebbe immensamente piacere”

“No, no, grazie” le rispose “Sei molto genitile, ma ora sarà meglio che vada”

“Ma come? Di già? Sono quasi dieci anni che non ti vedo e già te ne devi andare?”

“Mi spiace Lily, ma.. ho altre faccende da sbrigare.. sai, ingredienti da trovare, libri, documenti da portare al ministero..”

-... andare a chiedere perdono al mago oscuro che vuole uccidere tuo figlio...-

“ Capisco” disse la donna, sinceramente triste “ Beh, sappi che sei il benvenuto, qui..”

“Grazie” le sussurrò timidamente, sconfortato “Ti saluto, Lily, stammi bene”

La giovane si morse il labbro, poi con gli occhi lucidi lo chiamò, correndogli dietro

“Sev, aspetta!”

L'uomo si girò di scatto, sorpreso e pieno di aspettativa.

Lily indugiò, voleva dirgli qualcosa d'importante, glielo leggeva negli occhi verdi, ma evidentemente era frenata da qualcosa.

“Sev..” disse dopo un momento che a lui parvero ore “ Io...Mi dispiace

Severus si limitò ad annuire e uscì chiudendosi la porta alle spalle, mentre Lily rimase ferma sul posto, a guardarlo.

 

 

 

N.D.A

buona sera! :)

Prima o poi doveva accadere, e, finalmente, ci siamo. La storia sta prendendo forma, ed ecco che piano piano cominciano a comparire altri personaggi, come la nostra cara Lily Eva... ehm, Lily Potter. Ammettetelo, credavate che avessi inserito la coppia Lily/Severus così a caso, eh? Ihihi ;)

E invece no, ci saranno anche loro due e si intrinsecheranno con la Bellamort... Il mio folle piano è infatti avvicinare queste due coppie totalmente opposte e diverse, ma nel contempo simili e più vicine di quello che sembra: Entrambi infatti sono due amori impossibili, fortissimi, sofferti, ritenuti non corrisposti da una parte (Bellatrix e Severus), calpestati, ignorati e smentiti dall'altra (Tom e Lily)...

Sappiate che comunque la Bellamort resta la coppia principale e quella che verrà trattata più spesso! ;)

A questo punto, vi chiedo per favore di dirmi cosa ne pensate di tutto ciò e anche di questo capitolo in particolare... Vi dirò, come primo incontro di Lily e Severus speravo di fare molto meglio, però mi è venuto così, spero che vi sia piaciuto lo stesso... Naturalmente ringrazio di cuore tutti coloro che leggono, soprattutto chi mi lascia una recensione, sappiate che se non ci foste voi avrei già smesso da un pezzo!

P.S. Ho voluto inserire all'inizio l'utlima strofa del capolavoro di Cocciante, la canzone “Margherita”, perchè oltre ad essere a mio avviso è molto evocativa della Lily/Severus, si sposa bene con la mia storia! ;)

A presto e grazie a tutti,

LadyIce

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LadyIce9