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Autore: October    23/10/2008    3 recensioni
Premetto: è la mia prima fanfic, siate clementi! In breve, racconta l'avventura di sette adolescenti qualunque, che si trovano improvvisamente proiettati nel mondo di Naruto... e ne succederanno delle belle (come potrete immaginare)! Se recensirete, oltre che a leggere, vi sarei infinitamente grata, perchè è bene sapere consigli e critiche... Buona lettura, October PS: piccole sorpese per gli amanti della buona musica...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Prove




Erano le 16 di un caldo lunedì pomeriggio di fine luglio quando Thomas bussava al grande portone di legno di una triste villa grigia. Sembrava proprio appena uscita da un film dell’orrore.

Ma che cavolo ci faccio io qua? si chiedeva per l’ennesima volta mentre ripiegava e infilava nella tasca dei pantaloncini beige la cartina della città su cui era segnata la strada per arrivare alla casa gotica.
Thomas bussò sul legno di mogano e dopo qualche istante un ragazzo tutto pelle e ossa che lo superava in altezza di un pezzo aprì la porta e gli fece cenno di entrare.
L’interno della casa era a dir poco gigantesco, tanto che sembrava un castello antico; alle pareti erano appesi un paio di arazzi, nel salone grande come l’intera casa di Thomas c’era un tavolino per il tè di un tenue betulla, un divano scuro e strappato in più punti, una poltrona impolverata e un meraviglioso pianoforte, di un nero lucido e intenso come il cielo notturno d'estate.
In effetti aveva un arredo molto essenziale, che faceva sembrare tutto ancora più triste e grande, provocandone la solitudine e la depressione di chi vi abitava.
Su un comò a muro che prima il moro non aveva notato, si trovava una foto raffigurante una bellissima donna dai capelli del color del rame e dal grande sorriso splendente che stringeva forte tra le sue esili braccia un bambino magro e piuttosto alto per la sua età, come se non volesse lasciarlo andare; il tutto era contornato da una cornice d’argento e smeraldi. Doveva essere una famiglia molto ricca, pensò Thomas.
Appena Ian si accorse quale foto l’ospite appena arrivato stava osservando con sincero interesse, si rabbuiò e cercò di richiamare la sua attenzione.
“Ahem, benvenuto, io mi chiamo Ian e ho 15 anni. Lui invece, è il mio migliore amico Brian” disse indicando un terzo che Thomas prima non aveva notato, troppo preso ad occuparsi di quel castello dell’orrore. Brian era un po’ più basso di lui, e aveva i capelli biondi, la pelle candida e le gote rosate. Queste caratteristiche sono tipiche dei Paesi nordici… Ma che carino! pensò squadrandolo.
“Piacere! Io sono Thomas, per gli amici Tom, e sono qui per l’audizione del nuovo chitarrista che avete organizzato!” ^^
“Fantastico! Allora, se sei pronto, cominciamo!” Il biondo si sedette dietro la sua batteria.
“Ok, allora, che pezzo vuoi suonare, Tom?”
Il ragazzo rispose mentre si sistemava a tracolla la sua chitarra elettrica nero pece, che si intonava perfettamente con i suoi capelli, “Mi sono preparato la parte di One step closer dei Linkin Park… se voi la conoscete, ovvio.”
“Oh, sì sì, mi piacciono tanto i Linkin!!!” Bry, da buon rockettaro, conosceva ogni canzone del genere in circolazione, e Ian non si stupì certo a sentirlo parlare con fare così eccitato. Aggiunse con tono sconsolato: “Andata per One step closer, meglio però che tiri fuori la tastiera, posso fare ben poco col pianoforte… Ma canti anche, Thomas?”
“Oh, nono, non sono molto intonato! ^^’ Invece voi due?”
“Io me la cavicchio, ma ho una voce piuttosto anonima, mentre Brian è veramente bravo, ma non riesce a suonare la batteria mentre canta!”
“Già Ian, è giusto un po’ difficile… Quindi Tom, quando avremo trovato il nostro chitarrista, dovremo andare anche ‘alla ricerca del cantante perduto’! Anche se forse abbiamo già una candidata…”
“Ahahah poveracci voi! Allora, cominciamo?”
“E... one two, one two three four!”

     …Linkin Park, One step closer…     

“Ecco, finito” fece Tom affaticato per la dura prova appena affrontata. Non era stata certo una passeggiata, ma doveva riconoscere che se l’era cavata piuttosto bene, molto meglio delle prove dove gli saltavano tutte le corde della chitarra!
“Wow, sono rimasto senza parole! Sei davvero il migliore chitarrista che abbia mai suonato con noi! Ti va di unirti alla  band?”
Brian si mise all’attenti ed incrociò le dita in quel momento fatidico. “Allora…”
“Allora… d’accordo! Per me sarà un onore essere dei vostri! Suonate davvero come dei professionisti!”
Brian sciolse tutte le dita e corse come un fulmine a ciel sereno nella spaziosa cucina di Ian. Sul viso di Tom si dipinse un grosso punto interrogativo: dove era scappato quel ragazzo? Sarà pure carino pensava il moro ma è anche un po’ fuori di testa…
Il nordico rientrò col fiatone nell'immensità di quella che sembrava essere stata una sala da ballo dimenticata dal Quattrocento. Teneva con le mani due grossi bicchieri di vetro colorato e un altro dello stesso tipo che reggeva a mala pena tra il petto spazioso e il gomito destro. Non senza difficoltà riuscì ad appoggiare gli oggetti sul tavolino da tè davanti al divano logoro. Ian lo guardava in un misto di stupore ed esasperazione. Il biondo gli fece un sorrisone a 32 denti e tornò da dove era venuto, per poi ricorrere in sala con tre bottigliette di birra fresca da frigo portate con lo stesso precedente metodo. Thomas era un po’ stranito e lo guardava con sincero stupore, mentre Ian si limitò a sbuffare: “Va beh, allora brindiamo al nuovo membro del gruppo più fico della città…” disse sollevando il bicchiere verso il soffitto
“Eh già, al nostro nuovo compare Tom!” Brian imitò il suo vecchio amico nello stesso gesto.
“Beh… allora… a me!” ^^ …e brindarono insieme scherzando e ridendo.
Fu l’inizio di una lunga e sincera amicizia.

***

“Allora ci vediamo!” “Ciao Tom!” “A presto, ragazzi!”
…………………

Drin drin… driiin!
“Ma che rottura questo cellulare!... Pronto?”
Ormai era sera, e Thomas camminava lungo le vie periferiche della cittadina; ripensava a quell’emozionante pomeriggio appena trascorso ascoltando il dolce ma allo stesso tempo amaro lamento delle cicale e il rumore del vento creato dal passare dei piccoli pipistrelli in quella notte d’estate, prima di sentire il fastidioso trillo del suo cellulare.
“Ciao cugino! Sono Phoebe! Senti, so che ti dispiace, ma ho deciso di portare una ragazza al mare…” La voce di Phoebe risuonò dolce e pacata nella sua mente.
“Ma va! Mica dispiace, a me! Lo sai che sono bisex… quindi mi accontento di tutto! Eheheh!!!”
Ah beh allora…” rispose la ragazza con tono compiaciuto e scherzoso. “Si tratta della mia socia Kimberly, hai presente quella alta alta che ti supera di un pezzo, cuginetto?”
“Eddai, così sembra che sono un tappo! Invece sono tutti quelli che mi stanno intorno che non sono più bassi di 1 metro e 75… pensa anche il tastierista del gruppo dove ho appena fatto l’audizione… a proposito, mi hanno preso!!!”
“WOW CHE BELLOOOO!!!” ^^ “Così mò cominci seriamente la tua carriera musicale…”
“Ma non scherzare cugina! Pensa che ci manca ancora un cantante…” –.–”
“Dai lo troverete… Ehm, ascolta, ci sarebbe un problemino, ma che poi se lo vedi bene sarebbe anche una cosa gradita, almeno lo è per me…”
“O santo Uchiha, non ci girare intorno Phoe, vai al sodo che mi preoccupi…”
“Oki… si tratta della vacanza… Ieri quando mi hai avvisata ero a casa di Kimberly appunto, e c’erano anche due sue amiche… Praticamente abbiamo scoperto che andremo tutti al mare insieme!”
“Ah, guarda un po’ te che destino! Eh, va beh, non c’è problema, cuginetta” ^^
“Ehm, aspetta, non ho finito… Penso proprio che tu le conosca queste due… dicono di essere tue compagne di classe. Evelyn ed Elena, hai presente?”
”…… Oooh …… porca ……”   o.o   0.0   o.0   è_é   >.<   >.>   (ahem... come avete capito dalle faccine, Thomas era un po’ fuori di sé… nd Autrice)
“Eddai sono così simpatiche! Ti divertirai di sicuro, Tommy!”  ^^'
“Ma non è giusto! Così siete 4 ragazze e io sono l’unico maschio! E no, io così non ci vengo!” >.<
Dato che ormai la voce di suo cugino aveva preso una piega da capriccioso-scherzoso, Phoebe fece finta di viziarlo, dicendogli con voce maliziosa che non era solita fare: “Dai Tom, puoi sempre invitare in vacanza i tuoi nuovi amici… Intendo il tastierista e il batterista… No??” ^.^
Sedotto dalla proposta, le rispose: “Eh, però, non male come idea… Ora li chiamo…”

***

Qualche giorno dopo Evelyn e Lena si stavano interrogando sulle ultimissime e alquanto difficoltose definizioni di fisica. Le loro valigie erano già pronte, o meglio, quella di Evie sì, strabordavano solo un po’ di reti e borchie; mentre quella di Elena era ancora in fase di restauro per quanto riguardava i vestiti, che erano completamente riversati sul letto della sua cameretta.
Kimberly stava suggerendo il costume che donava meglio a Phoebe al centro commerciale; anche se la ragazza dagli occhi blu protestava animatamente perché considerava ‘il prescelto’ troppo succinto e giurava che non l’avrebbe neanche indossato una sola volta perché si sarebbe vergognata da matti.
Thomas stava cercando invece di chiudere la sua valigia, ma non ci riusciva perché questa era già quasi piena e il ragazzo aveva voluto infilare a tutti i costi anche la sua amata chitarra classica di legno chiaro, che non ne voleva sapere di entrare. Dopo aver spinto la valigia, essersi seduto e averci saltato sopra, e come unico risultato aver ottenuto un paio di corde rotte, decise finalmente di optare per un’altra custodia rigida da mettere a tracolla.
Gli altri due ragazzi stavano invece preparando canzoni e lavoricchiando al computer sistemando i ‘loro affari’ di tecnologia prima di partire; Ian fu più saggio di Thomas e nella sua valigia non volle mettere la tastiera, né tanto meno il pianoforte… prese solo la preziosa foto della mamma dai capelli come fiammeggianti, la piegò in due parti e la infilò accuratamente nella tasca dei jeans.
Anche Brian non decise di portarsi dietro la batteria (e meno male!! nd Autrice) ma mise di nascosto nella sua valigia le sue amate bacchette. Non poteva certo separarsene!

Così in una fredda alba d’agosto si trovarono tutti all’aeroporto.
Sette ragazzi, così diversi, ma legati da un unico destino.

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Waaaaaaah! Ragazzi, sono depressa... ma questa storia non interessa proprio a nessuno? Sono così terribilmente terribile nello scrivere?? T.T non mi vorrete far diventare emo, vero? xD
Con la speranza che qualcuno recensisca questo capitolo anche negativamente, ma che lo recensisca... Un bacione a tutti sempre e comunque! (perdonatela, è un momento di incertezza... Nd Evie, Lena, Kim, Phoebe, Ian, Tom e Bry)
  
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