Anime & Manga > Pokemon
Ricorda la storia  |      
Autore: Ashura_exarch    08/11/2014    2 recensioni
Ogni viaggio per le regioni del mondo pokemon inizia sempre allo stesso modo: col trillo di una sveglia. Ma non tutti la gradiscono.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La sveglia



Marianna era ferma, e guardava per terra. I lunghi capelli scompigliati le ricadevano lungo le spalle e sulla schiena, ondulando quando lei dondolava. Respirava velocemente ed in modo pesante, tanto che era udibile per tutto il salotto. In mano teneva un grosso martello, che col suo grave peso le stava costando molta forza, sia fisica che mentale, per non farlo cadere.
La donna fissava un punto ben preciso davanti a sé. Per terra, a qualche centimetro da lei, c'era la sveglia di suo figlio. La sveglia maledetta che glielo avrebbe portato via per sempre. Ma lei non l'avrebbe di certo permesso.
Guardò l'ora segnata sul quadrante: le nove e cinquantanove del mattino. Tra un minuto sarebbe suonata. E allora Marianna sarebbe entrata in azione. L'avrebbe distrutta, l'avrebbe annientata. Avrebbe eliminato l'oggetto che gli avrebbe portato via suo figlio in modo permanente.
DR...
Il segnale della sveglia iniziò a suonare col suo trillo fastidioso, ma Marianna non glielo permise. Immediatamente si buttò in ginocchio, gettando la faccia a pochi centimetri dalla sveglia, ed iniziò a martellarla. Dapprima calò il martello sul quadrante, rompendo il vetro e scardinando le lancette dai perni ai quali erano fissate. Continuò a picchiare fin quando non ebbe spezzato il fondo di plastica, dal quale si potevano adesso intravedere il meccanismo che faceva funzionare l'aggeggio. Si accanì poi sul retro del malefico artefatto, piegando la plastica e deformando la campanella interna della sveglia. Pezzi di ferro misto a plastica e ingranaggi volarono dappertutto, finendo in ogni dove. Alcuni finirono addirittura sopra il frigorifero e sotto il divano, tale era stata la violenza delle martellate.
Quando ebbe terminato di infierire sulla sveglia lasciò cadere il martello sul tappeto, e si fermò a contemplare la sua opera. Del malefico artefatto non rimaneva altro che un ammasso di plastica e laminato di ferro. Marianna aveva vinto.
- Mamma..?
Marianna si girò, con un leggero sorriso sulle labbra. Al, suo figlio, si appoggiava assonnato alla soglia della porta, mentre con una mano si strofinava un occhio.
- Che è successo? - chiese, e poi sbadigliò.
- Niente tesoro, torna a dormire.
Al si girò, mugugnando quello che forse era un "va bene". Marianna lo guardò scomparire nel corridoio, poi si girò di nuovo verso quel che rimaneva della sveglia. Prese i resti e li portò alla finestra. La aprì e guardò di sotto, nel parcheggio. A quell'ora i condomini erano tutti andati al lavoro, per cui lo spiazzo era vuoto. Le avrebbe dato il colpo di grazia così.
Sporse la sveglia fuori dalla finestra, e ritirò la mano. Aspettò in silenzio per alcuni secondi, finché non si sentì un rumore di schianto una decina di metri più sotto. Allora sorrise, trionfante. Adesso Al era al sicuro.
Per festeggiare la riuscita della "battaglia" decise di farsi una tisana. Ci mise poco a prepararla, e per berla si sedette sul divano del salotto. Mentre la sorseggiava ancora calda chiuse gli occhi e si rilassò, pensando al casus belli di quella "guerra".
C'era un motivo ben preciso se aveva distrutto quella sveglia. Suonando alle dieci in punto avrebbe svegliato suo figlio, che alle dieci e mezzo sarebbe uscito e per le undici sarebbe stato al laboratorio pokemon della città. Il professore gli avrebbe consegnato uno starter e il ragazzo sarebbe partito all'avventura. Per non tornare mai più a casa. Era per questo che l'aveva rubata dalla stanza del figlio e l'aveva distrutta.
Aveva già vissuto una volta quella scena, e non aveva intenzione di vederla ripetersi. Si ricordava anche troppo bene il trillo della sveglia di suo fratello, quella mattina di settembre. Lei aveva solo cinque anni, eppure ancora adesso che ne aveva trentacinque le sembrava che fosse passato solo qualche giorno. E da allora non lo aveva più visto. Mai una lettera, mai una chiamata, mai una cartolina. Sembrava che il fratello si fosse volatilizzato, scomparso nel nulla, senza lasciar traccia. E lei non l'avrebbe fatto succedere di nuovo.
Il dettaglio della sveglia che suonava era quello che le era rimasto più impresso. Suo fratello aveva allungato il braccio e con la mano aveva premuto il tasto di spegnimento. Si era alzato, e le aveva sorriso. Era poi uscito dalla stanza. Lei era rimasta lì, ferma, a guardarlo. Da allora non l'aveva mai più visto.
Marianna bevve anche l'ultimo sorso di tisana, e si alzò per portare la tazza in cucina. Sulle labbra aveva un leggero sorriso.


Note dell'autore
No, non sono morto, I'm alive. Sono stato così assente ultimamente perché sto lavorando a qualcosa di davvero speciale. Vedrete, vedrete...
Questa piccola cosa ce l'avevo in mente da ieri sera, e ho deciso di farla per tenermi in allenamento. Ditemi cosa ne pensate nell'attesa del "Vedrete, vedrete..." e grazie per aver letto.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Ashura_exarch