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Autore: katyjolinar    08/11/2014    1 recensioni
Un incidente con uno Skrill trasporterà i nostri eroi in un mondo per loro poco conosciuto, che li porterà a conoscersi meglio di quanto pensassero
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Girarono a lungo, ma dello Skrill non c'era traccia. Così come era apparso, era scomparso di nuovo nel nulla.
Tornarono verso casa in silenzio, senza mai smettere di guardarsi le spalle. Erano nervosi, poiché un drago di quelle dimensioni non poteva sparire nel nulla.
Hiccup e Astrid si guardarono preoccupati, affiancando le loro cavalcature mentre tornavano a Berk; se non trovavano quello Skrill, molto probabilmente non sarebbero mai tornati come prima, per cui era di importanza vitale riuscire almeno a scoprire dove si nascondeva.
Moccicoso si affiancò per l'ennesima volta a Hiccup, guardandolo ammiccante, per l'ennesima volta durante il volo.
"Allora Astrid..." disse "Hai già deciso con chi andare alla festa della fertilità, quest'anno? Se non hai nessuno potresti venirci con me."
"Basta, Moccicoso!" urlò Hiccup, ormai stufo "Se ci andrò, di sicuro non sarà con te! Quindi piantala!"
Sbuffò, esasperato, poi lanciò un'occhiata ad Astrid, che alzò gli occhi al cielo: sapeva troppo bene cosa stava pensando, quel ragazzo diventava ogni giorno più insistente, e molto probabilmente non si sarebbe arreso finché sapeva di avere qualche speranza con lei.
Senza dire altro atterrarono al villaggio, infine si divisero e tornarono alle proprie case per pranzare.
Hiccup e Astrid entrarono in casa, chiudendosi la porta alle spalle. Il ragazzo andò a sedersi al tavolo, portandosi le mani alla testa con aria esasperata.
"Ma come fai a sopportarlo?" chiese "È insopportabile! Cioè... conosco Moccicoso, so che a volte sarebbe da prendere a schiaffi, ma..."
"Ma provare di prima persona le sue advances è peggio che vederle dall'esterno." completò Astrid, sedendosi accanto a lui.
"Esatto." ammise Hiccup, guardandola "Come fai? Dico davvero..."
"Non è semplice, ma cerco di mantenere la calma." rispose la giovane "Di solito diventa più insistente vicino a feste come questa, ma poi, passato il periodo, diventa più tranquillo."
"Quest'anno sarà anche peggio, allora..." borbottò il ragazzo "I giovani uomini che hanno compiuto 18 anni sono invitati a scegliere una ragazza per il ballo della fertilità."
"Oh, Sacri Dei..." esclamò Astrid, passandosi una mano sul volto "Me ne ero dimenticata... Hiccup, ti rendi conto di cosa vuol dire? Al ballo della fertilità i ragazzi scelgono una compagna, che in futuro sposeranno! E tu sei il futuro capo villaggio! Tutti si aspetteranno che io... che tu... che... che Hiccup Horrendous Haddock Terzo scelga la sua futura sposa!"
"Tranquilla." la calmò il giovane "Non è obbligatorio che lo faccia quest'anno, ho tempo fino a 25 anni per scegliere, ma non essendoci mio padre in questo periodo mi toccherà presiedere alla suddetta festa."
"Oh, grandioso..." borbottò Astrid, sarcastica "Il ballo è tra una settimana! Questo significa che, se non abbiamo risolto questa situazione, dovrò essere io a presiedere al ballo! Ti rendi conto? Dovrò essere te! Cosa devo fare? Non ho idea di cosa dovrò fare!"
Dicendo ciò prese l'amico per il vestito e lo sollevò come un fuscello, mettendolo poi a terra e tirandogli una botta sul braccio, una botta talmente forte che Hiccup fece due giri su sé stesso e poi cadde, restando leggermente stordito.
Astrid si avvicinò, per sincerarsi che stesse bene; il ragazzo si tirò su, massaggiandosi la spalla e guardandola.
"Astrid, modera la forza, per piacere..." si lamentò "Mi hai fatto male!"
"Scu... scusa, Hiccup, io..." balbettò la giovane, aiutandolo a rialzarsi.
"Non è colpa tua, non potevi saperlo." la giustificò il giovane "Lo so, dal mio fisico sembro tanto debole, ma non è così. Sono un fabbro, ricordi? Sono abituato a maneggiare roba pesante, quindi ho dovuto imparare a moderare la mia forza."
"Cavolo, Hic..." si scusò Astrid, controllandogli il braccio, su cui si stava formando un brutto livido "Mi dispiace... non volevo... io... ho agito di impulso..."
"Non fa nulla." rispose Hiccup, sorridendo e massaggiandosi il braccio "Ora passa... spero..."
Astrid lo fissò per qualche secondo, poi andò alla ghiacciaia e prese un blocchetto di neve pressata, avvolgendolo in un panno, infine fece sedere l'amico e poggiò il ghiaccio sul livido, passandolo con delicatezza lungo tutta la superficie. Hiccup fece un sospiro di sollievo e la lasciò fare, in silenzio.
"Hic, sei davvero forte..." disse la ragazza, dopo un po' "Non pensavo... cioè... io per tirare un pugno devo usare tutta la mia forza, e sono considerata potente, ma tu... cavolo, se usassi tutta la tua forza metteresti al tappeto Moccicoso con facilità, e gli faresti anche molto male!"
"Non sono quel tipo di ragazzo, Astrid..." la interruppe il giovane "Io non faccio a pugni con chiunque, non sono uno che usa la propria forza per quelle stupidaggini. Io preferisco usarla per creare, non per far male."
La giovane annuì, sedendosi accanto a lui, continuando a passare il ghiaccio sul livido, infine gli tirò indietro i capelli, scoprendogli parzialmente il viso, e gli stampò un bacio sulla guancia. Hiccup la guardò, interrogativo, e Astrid fece spallucce.
"Sei un bravo ragazzo, Hiccup." spiegò "Te lo meriti."
"Però così mi rovini la reputazione, Astrid!" scherzò il giovane "Io non distribuisco baci, sei tu quella che lo fa!"
"Beh, allora fallo." lo incitò lei, con aria di sfida "Non rovinarmi tu la reputazione, ora!"
Hiccup arrossì, facendo dei respiri profondi, mentre quegli occhi verdi, i suoi occhi verdi, che ora erano quelli di Astrid, lo fissavano con aria sicura, troppo vicini per ignorarli. Questa volta volle essere delicato, non aggressivo come la mattina, quindi le passò una mano dietro la nuca, facendola avvicinare, e chiuse gli occhi, posandole un bacio sulle labbra.
Astrid ricambiò, approfondendo e prendendo il controllo del bacio, a differenza di quella mattina; ora che conosceva la vera forza fisica di quel corpo voleva usarla a suo favore. Hiccup le piaceva da morire, da sempre, da quando era una lisca di pesce parlante e senza alcuna apparente qualità emersa, e i segnali del suo nuovo corpo le facevano intuire che anche lei piaceva a lui. Non voleva obbligarlo a far nulla, voleva solo che si sbloccasse in qualche modo, per poterlo amare alla luce del sole, per poter finalmente dire "sono la compagna del Signore dei Draghi e lo amo con tutta me stessa."
Ignorò le reazioni del suo nuovo corpo e continuò a baciarlo, attirandolo a sé, mentre lui si lasciava andare, ricambiando e passandole le mani sui capelli e sulla nuca. Fu un bacio intenso e molto lungo, e quasi non presero fiato, e quando, finalmente, si separarono, Hiccup era rosso come un pomodoro maturo e teneva lo sguardo basso.
La giovane gli sorrise, facendogli alzare la testa, per guardarlo negli occhi.
"Wow!" esclamò "Questo sì che era un bel bacio!"
"G... gra... gra.... grazie..." balbettò il giovane, diventando ancora più rosso "P... pe.... però... Astrid, devi farti la barba, io non la porto mai così lunga."
La ragazza si toccò le guance. Effettivamente la barba era lunga, avrebbe dovuto tagliarla, ma come? Fissò l'amico, interrogativa, e lui si alzò, la prese per mano e la portò in camera.
"Lascia fare a me." le disse "Ci penso io. Tu cerca solo di stare rilassata e fai quello che ti dico."
La fece sedere sulla panca, vicino al catino per lavarsi, dove versò un po' d'acqua, poi preparò un panetto di sapone del tipo portato da Johann ogni volta che approdava sull'isola e aprì una piccola scatola, dentro la quale teneva un rasoio in ferro, forgiato da lui stesso, e una striscia di cuoio per pulirlo e tenerlo affilato.
In silenzio si bagnò le mani e prese il sapone e con movimenti esperti li passò sul viso della giovane, ammorbidendo la barba per poterla poi tagliare, poi prese il rasoio e lo passò sulla striscia di cuoio.
"Ora stai ferma, per piacere. Il rasoio è molto affilato, e io non sono abituato a far la barba a qualcun altro..." disse, calmo.
"Hiccup, non sei rassicurante così." si lamentò la giovane, guardandolo storto.
Il ragazzo fece spallucce e si mise al lavoro, con calma, facendo dei movimenti lenti, tenendo la mano ferma e leggera. Astrid lo lasciò fare e lo guardò. Era concentrato, sentiva la lama che si muoveva leggera sulla pelle, con movimenti brevi e sicuri; sapeva bene da quando aveva iniziato a radersi, era stato circa due anni prima, quando aveva 16 anni, nel periodo in cui aveva dato quello sviluppo in altezza, quando i suoi lineamenti erano cominciati a cambiare, trasformandosi da quelli di un bambino a quelli di un uomo. Si ricordava che un giorno, all'Accademia lo aveva guardato e aveva notato dei sottili baffi molto radi, dello stesso colore dei suoi capelli, e era rimasta sorpresa, non se lo aspettava di vederlo così. Ma il giorno dopo quei baffetti radi erano scomparsi, sostituiti da alcuni piccoli taglietti poco visibili: evidentemente il primo tentativo di rasatura non era stato il migliore. Però ora era leggero e sicuro, ormai ci aveva fatto l'abitudine, evidentemente.
Non c'erano dubbi: Hiccup, il ragazzo di cui Astrid era innamorata da sempre, era ormai diventato un uomo, un uomo davvero piacevole da guardare, tra l'altro.
Hiccup finì il lavoro e la guardò, soddisfatto, infine le passò un telo per pulirsi, e lavò e mise via il rasoio e tutto il resto.
La ragazza si toccò il viso, alzandosi dalla panca.
"Hai ragione, è molto meglio così." commentò.
"Conosco il mio corpo, so cosa fare, ormai." disse il giovane "Questo, invece..." indicò il corpo in cui era bloccato, quello di Astrid "è un vero mistero per me."
"Ehi! Vacci piano! Quello è il mio corpo!" lo ammonì Astrid, tirandogli un pugno leggero sul braccio.
"Mh... almeno non mi hai ribaltato, come prima." rispose Hiccup, massaggiandosi il braccio.
"Imparo in fretta." rise la ragazza, ma tornò subito seria "Senti, stavo pensando... Moccicoso non la smetterà, finché non avrà una risposta definitiva, quindi... che dici se alla festa ci andassimo insieme?"
Il ragazzo la fissò, arrossendo di colpo, e balbettando qualcosa di incomprensibile.
"Calma..." continuò la giovane "Non sto dicendo di ballare alla danza della fertilità, ma solo di andarci insieme, come amici, ecco..."
Hiccup ci pensò e annuì. Sarebbe stata una situazione strana, forse anche imbarazzante, ma se serviva per far smettere a Moccicoso di provarci con lui era la benvenuta.
"Va bene. Hai ragione." ammise "Ma ora andiamo in cucina, sto morendo di fame, e sicuramente anche tu, quindi è meglio se prepariamo qualcosa da mangiare."
Astrid annuì e, insieme a lui, scese in cucina per aiutarlo a cucinare.
   
 
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