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Autore: Imyoursmaljk    08/11/2014    6 recensioni
Paige Murphy, ragazza diciassettenne che dopo un lungo periodo torna in America con la madre.
Compiuti i diciotto anni, scopre di non essere una semplice ragazza ma ben di più.
Scopre un mondo invisibile ai comuni mortali, dove le bellezze della natura sono infinite,
così come i pericoli che si nascondono dietro ogni cespuglio.
Sarà in grado di gestire il compito che le è stata affidata da compiere?
Tradimenti e delusioni, amicizia e amore.
 
Cosa saresti disposta a rischiare, se la vita di tutti i tuoi cari fosse appesa ad un filo?
 
NB: il genere è fantasy con un pizzico di sovrannaturale.
I primi nove capitoli saranno più classici con qualche minimo particolare, dal decimo capitolo in poi inizierà la vera avventura. :)
Buona lettura!
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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II.

When darkness comes upon you
And sleep no longer finds your bed
Remember all the words I said
Be still, be still, be still
 
«Prego» disse il ragazzo con un leggero sorriso. In questo momento desiderai con tutta me stessa che Mackenzie saltasse fuori e mi levasse questo tipo da dosso. Non riuscivo a muovere un solo muscolo ed ero praticamente come imbambolata dai suoi occhi profondi e scuri.
«Ho detto, ti sei persa?» ripeté con un tono un po' irritato. Solo dopo realizzai che doveva avermelo già chiesto e tornai in me stessa scuotendo la testa.
«No, so perfettamente dove andare» mentii cercando di distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Lo sconosciuto sorrise, maliziosamente oserei dire.
«Oh, lo vedo! Si nota da lontano che sei nuova, tutti ti stanno fissando come se fossi un'extraterrestre. Comunque, io sono Zayn e tu sei...» si presentò infine porgendomi la mano. Abbassai lo sguardo sulla sua mano notando fuoriuscire dalla manica della sua giacca numerosi tatuaggi e non potei fare a meno di fare una piccola smorfia.
«Non interessata, ma ti ringrazio per il tuo commentino carino» risposi. Ovviamente, per non fare la figura del perfetto idiota il ragazzo ritrasse la mano fingendo di doversi grattare la nuca.
«E' stato un piacere, ciao.» Girai i tacchi mi allontanai da lui lasciandolo lì come un salamino. Un po' mi dispiacque il fatto di averlo lasciato lì, stava solo cercando di essere gentile ma quel tipo non mi piaceva, per niente.
Purtroppo Mackenzie non si era fatta più viva, dimenticandosi completamente che io non avevo la più pallida idea di dove si trovasse l'aula di scienze e dovetti chiedere a due coetanei l'indicazioni per raggiungere l'aula.
Quando arrivai notai con orrore che Zayn era nella stessa aula mentre pasticciava il suo banco con la matita e gli altri studenti parlavano tra di loro. Mi bloccai all'istante sentendomi come se i miei piedi avessero piantato le radici in quel posto esatto.
Era ovvio che fosse arrivato prima di me conoscendo la scuola ma in un certo senso ero sopresa e un po' infastidita del fatto che Zayn si trovava in classe con me. Il suo sguardo era basso e le sue lunghe ciglia per poco non gli solleticavano il viso ben abbronzato. Da dietro ricevetti una spallata e mi morsi la lingua notando che era stato un uomo paffuto con i baffi, probabilmente il professore.
«Ragazzi, silenzio e seduti» urlò.
Cavolo, dall'aspetto non sembrava che così severo. Gli alunni corsero ai propri posti ed io, sfortunata che ero, dovetti sedermi all'unico posto libero, ovvero dietro Zayn.
«Settimana prossima faremo un compito e vi consiglio di prendere appunti di ciò che spiegherò se teneste di non beccarvi un F» ci avvisò.
Boccheggiai sollevata per il fatto che il professore non fosse uno di quelli a cui importavano le presentazioni ai nuovi arrivati. Iniziò a straparlare e io afferrai quaderno e penna per appuntarmi tutto quello che servita. Non appena iniziai a scrivere in maiuscolo il titolo 'scienze' la penna iniziò a difettare. Imprecai contro me stessa per essermi trascinata dietro l'unica penna non funzionante.
Dovevo assolutamente trovare una penna, magari potevo chiedere ai compagni di banco; mi voltai a destra e vidi un ciccione che a quanto pareva aveva saltato la colazione perché mordicchiava appassionatamente la sua penna blu. Era fuori discussione chiedere a lui quindi ritentai alla mia sinistra.
Decisamente no; era uno dei classici tipi da sport che se gli avessi chiesto una penna avrebbe pensato che avevo tentato di attaccare bottone e si sarebbe gonfiato tutto, quindi un deciso no anche per lui. Dannazione, mi serviva una penna! Un rumore fastidioso catturò la mia attenzione, allungai il collo per vedere cosa stava facendo e notai che Zayn stava disegnando un serpente sul suo banco.
Ultima possibilità, mi dissi. Coraggiosamente gli picchiettai la spalla e si voltò verso di me con le sopracciglia alzate.
«Ehi, ecco... Potresti darmi la tua matita? Devo prendere appunti e come noto a te non serve» dissi velocemente e sottovoce.
«Sei arrivata in questa scuola con un mese ti ritardo, non avevano le penne da dove vieni tu?» rise di me, «comunque no, Kaa ha bisogno di essere terminato entro quest'ora quindi mi serve la matita.» Ghignò prima di girarsi e dedicarsi di nuovo al suo disegno ed io idiota mi ero sentita in colpa per come l'avevo trattato davanti la segreteria.
Per tutta l'ora restai concentrata sulla spiegazione del professore cercando di canalizzare gli argomenti ma venivo continuamente distratta da Zayn che correggeva il suo disegno con la gomma e matita e le sue spalle larghe non mi permettevano di vedere granché la lavagna. Quando l'ora terminò Zayn fu il primo ad uscire dall'aula concedendomi l'onore di poter ammirare il suo capolavoro.
Aveva disegnato il pitone del 'Il libro della giungla'. Mi schiaffeggiai mentalmente per aver solo pensato che mi avrebbe dato la matita. Quando uscii dall'aula vidi la chioma corvina di Mackenzie avvicinarsi a me.
«Eccoti, ti ho portato la combinazione e postazione dell'armadietto. Come è andata la tua prima ora?» domandò stringendomi il bigliettino tra le mani.
«Non bene. La penna difettava e non ho potuto prendere appunti» le dissi. «Beh, potevi chiedere. Di sicuro qualcuno te l'avrebbe prestata» mi consigliò.
«Ci ho provato ma a quanto pare era più importante disegnare la disney» spiegai. «Chi è stato che io... io...» iniziò a dire Mackenzie.
«Era uno ragazzo maleducato e pieno di tatuaggi. Jamie, Zackie... Zayn se non ricordo male. Eccolo, è quello lì» indicai con lo sguardo il moro in compagnia di altri ragazzi e Mackenzie sgranò gli occhi. «Hai parlato con Zayn Malik?!» domandò incredula. «Gli ho solo chiesto solo una matita, che c'è di strano?» la corressi alzando le spalle.
«Niente, solo che normalmente è difficile che uno di loro parli con qualcuno che non faccia parte del suo gruppetto. Vedi.» Mi invitò a guardare il suo gruppetto e notai che parlava come un normalissimo ragazzo con gli altri mentre con me aveva sputato solo veleno.
«Paige, Zayn sta guardando verso di noi, smettila di fissarli!» mi rimproverò. Distolsi per un attimo lo sguardo per poi riportarlo sul ragazzo e stavolta mi notò. Cercai di guardare altrove per fingere di non aver guardato ma non ci riuscii, Zayn rise perfino sotto i baffi quando notò il mio senso di panico.
«Allontaniamoci» suggerì Mackenzie e io la seguii. Molte domande mi frullavano nella testa ma in un certo senso non volevo che mi interessasse o incuriosisse più di tanto.
«Perchè eri così sorpresa quando ti ho detto di averci parlato, c'è dell'altro?» domandai a mia cugina e lei si fermò per un istante e tirò un profondo sospiro.
«Sei nuova quindi è meglio se te lo dico subito: Zayn Malik e il suo gruppetto non fanno per te o per me, per nessuno in realtà. Non gli piace stare con altra gente se non con i suoi amici. In un certo senso tutti credono che siano strani o che abbiano a che fare con la droga. Io personalmente credo che siano troppo pericolosi per stare in questa scuola. Per questo ero sorpresa che uno di loro abbia parlato con te. Paige, per favore sta lontana da loro, d'accordo?» mi implorò e io annuii, anche se poco convinta.
Il resto delle lezioni le avevo in comune con Mackenzie quindi le passai tranquillamente con lei e recuperai fortunatamente una penna funzionante appuntando gli argomenti. Durante il cambio di lezioni continuavo sentirmi osservata e ogni volta notavo da lontano lo sguardo intimidatorio di quel Zayn, seguito dagli altri due ragazzi, addosso.
Che aveva intenzioni di fare? Sarei uscita pazza se non fossi tornata a casa assieme a Mackenzie. Facemmo il ritorno a piedi da scuola e mi spiegò altre cose riguardo Mr Inchiostro: in giro si diceva che il suo gruppetto fosse formato di cinque persone, anche se molto sostenevano solo di tre. Uno di loro era ovviamente Zayn, poi un biondino e un castano, adesso restava solo scoprire chi dicesse la verità.
Nessuno di loro era considerato come sciupafemmine o puttaniere nonostante avessero un bel aspetto, semplicemente non gli importava dell'attenzione femminile. Probabilmente questo era stato il dettaglio che meno preferivo o credevo. Era stato Zayn a venire da me nel corridoio per conversare, non io. Ad ogni modo non riuscivo a capacitarmi di pensare che fossero pericolosi. Insomma, avranno diciotto o diciannove anni e Zayn aveva disegnato il serpente della Disney sul banco durante le lezioni.
La sera quando tutti dormivano scesi giù per prendermi un bicchiere d'acqua in cucina e trovai mia madre mentre si scaldava le mani con la sua tazzina di tè.
«Tesoro, ancora sveglia?» domandò mia madre.
Aprii lo stipeto recuperando un bicchiere di vetro e versai dell'acqua dentro. «Avevo sete» risposi. Mi sedetti a tavola con lei e mia madre mi sorrise.
«Paige, non voglio che tu mi eviti solo perché ho preso questa decisione. Lo faccio per il tuo bene, lo sai» mi sorrise Callie. Il suo tono di voce era calmo e rassicurante, di sicuro la sua era solo preoccupazione.
«Tranquilla mamma, va tutto bene» dissi e lei annuì con un leggero sorriso. Feci per tornare a letto quando mia madre mi fermò richiamandomi in cucina. Lo vidi correre verso il salotto recuperando una piccola scatoletta marrone e leggermente impolverata.
«So che il tuo compleanno sarà tra due settimane ma ci tenevo che tu avessi questo. Sai, è un gioiello di famiglia ed era qua dalla zia quindi non ho potuto dartelo prima.» Aprii la scatoletta e trovai un collana con un ciondolo particolare, somigliava moltissimo alla foglia della menta.
«Se è di famiglia non dovrebbe spettare a Mackenzie, lei è la nipote maggiore» mormorai e mia madre scosse la testa. «No Paige, è per te e voglio che non te ne separi più. E' un portafortuna» spiegò mentre me lo agganciava al collo.
Scostai i miei capelli biondi ed ammirai meglio il ciondolo: l'oro era luccicante e le linee che erano state incise erano mal fatte e storte. Passandoci il dito sopra si poteva sentire perfettamente i solchi nel metallo e dietro notai un incisione: Natura Requiescit
. Dava l'impressione di essere un accessorio da farmacia ma per fortuna era piccolino come ciondolo così almeno avrei potuto nasconderlo senza problemi sotto le magliette.
«Grazie, mamma. Adesso torno a dormire, domani ho scuola. Buonanotte.» Le diedi una bacio veloce sulla guancia e ciabattai su le scale andando dritto a letto. Presi da sotto il pigiama il ciondolo ammirandolo sotto la luce che la luna emanava, raggirandolo tra le mani. Dai, in fondo non era così brutto come pensavo.

  
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