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Autore: Leena    24/10/2008    3 recensioni
Cosa succederebbe se una mattina tornando a casa scoprissi una cosa che ti inducesse a scappare lontano?(Long Fiction sui Cinema Bizarre)
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Strify, Yu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I swear

I swear

 

Right here in my arms

 

 

 

 

She is smiling like heaven's down on earth
Sun is shining so bright on her
All her wishes have finally come true
Her heart is weeping. This happiness is killing her.
It's right, she's in love

She'll be right here in my arms
So in Love
She'll be right here in these arms
She can't let go

 

 

 

 

 

Rimasero a guardarsi, l’entrata della stanza era l’unica cosa che li separava.

 

Yu fingeva una calma che in quel momento non gli apparteneva.

 

Strify cercava alla belle meglio di nascondere il tremore delle mani.

 

Non disse nulla, si spostò e permise all’altro di entrare in camera.

 

Sempre in silenzio Yu si diresse verso il divano che si trovava al centro del salotto.

 

Si sedette, guardandosi intorno e senza realmente vedere le cose.

 

Stava resistendo alla tentazione di non fissare il cantante.

 

Strify con un gesto stranamente pudico da parte sua, strinse i lembi dell’accappatoio.

 

Si sedette su una poltrona, di fronte a Yu.

 

Lo fissava con sguardo torvo.

 

Gli occhi grigi del bassista guardavano ovunque.

 

Ovunque tranne che davanti a se.

 

Passò in silenzio un minuto.

 

Poi un altro minuto.

 

Fu Strify ad interrompere quello strazio.

 

“Allora non dovevi risolvere?”

 

Qualcosa nel suo tono di voce indusse Yu a concentrarsi sul suo interlocutore.

 

Gli occhi cangianti del cantante rappresentavano alla perfezione tutte le sofferenze delle ultime ore.

 

Il moro annuì.

 

Un gesto breve e lento.

 

Voleva parlare, ma non sapeva da che parte cominciare.

 

Si schiarì la voce un paio di volte.

 

Strify si adagiò, apparentemente a suo agio, sulla poltrona.

 

Un sorriso sornione gli riempiva il viso, rendendolo meno cadaverico.

 

“Fammi indovinare” esordì il biondo “Non sai cosa dire vero?”

 

Il sorriso sornione si trasformò in una smorfia di dolore mista a ironia.

 

Yu si sentiva quasi trapassare dalla freddezza di quello sguardo.

 

Non aveva mai visto tanta determinazione in Strify.

 

O tanto desiderio di annientare, a scelta.

 

Deglutì, sentendosi improvvisamente piccolo.

 

“Parla! Parla! Parla! Parla! Parla! Parla!”

Improvvisamente questo comando non riusciva ad arrivare alla sua bocca.

“Beh visto che non parli tu, lo farò io”

Strify si sistemò seduto sulla poltrona, le gambe, nude, incrociate.

Si fissavano negli occhi.

Uno dei rari casi in cui Yu si sentiva intimidito.

Si mosse sul divano, a disagio.

“Allora, mettiamola così, ieri sera, anzi no stamattina” si corresse rendendosi conto che tutto era successo in poche ore “Torno a casa, con la chiara intenzione di farmi un bagno e di dormire quelle due o tre ore, magari dormire in tua compagnia” calcò il “tua” e attese pochi secondi prima di proseguire.

Yu fece per aprire la bocca, ma Strify lo zittì con un gesto brusco della mano.

“Stai zitto per favore, hai avuto il momento per parlare, ora tocca a me”

Il moro richiuse la bocca e cambiò per l’ennesima volta posizione.

“E poco prima di entrare nella tua stanza, cosa sento?Rumori di, umh… passami il termine, di un’ingroppata in piena regola?Dimmi se tu fossi stato al posto mio, come avresti reagito?”

Il cantante si mosse, appoggiò i piedi per terra e i gomiti sulle ginocchia, sporgendosi in avanti.

Gli occhi glaciali non mollavano mai quelli spenti di Yu.

“Dimmi, come avresti reagito?” lo incalzò.

Teneva il viso appoggiato alle mani e sembrava perfettamente rilassato.

“Ora è il tuo turno Yu”

“Avrei reagito diversamente, tanto per cominciare non sarei scappato in un altro paese pur di non affrontare il problema, in secondo luogo “assunse la stessa posizione di Strify in modo di sfidarlo con lo sguardo “Avrei picchiato a morte il mio amante”

L’ombra di un sorriso gli apparve sul viso.

Era stato un colpo basso, ma sapeva che prendere Strify per l’orgoglio era la cosa migliore.

Un lampo di rabbia passò per un secondo nello sguardo del cantante.

“Quindi per te tutto si risolve con due pugni e poi tutti felici come prima?”

Le labbra erano piegate agli angoli, un piccolo sorriso strafottente.

“Oh no, nulla di tutto ciò, poi avrei preteso spiegazioni, e scuse, scuse, scuse e ancora scuse”

“Non sono tipo da accontentarmi di scuse”

Gli occhi del biondo scivolarono lascivi sul corpo del bassista.

Yu si scoprì ad arrossire come una ragazzina.

“Oddio Yu piantala!”

“Seb, fai prima a dirmi cosa diavolo vuoi”

Strify si alzò spazientito e cominciò ad aggirarsi nervoso per la stanza.

“Cosa voglio Yu? Voglio sapere perché dopo tutte le promesse, dopo tutti i “ti giuro”, dopo tutti i “ci sarò sempre”, “ti proteggerò io” dopo tutti i “Ti amo”, voglio sapere perché lo hai fatto”

Si interruppe.

Aveva urlato.

Aveva alzato la voce.

Non gli era mai successo con nessuno del gruppo.

Non aveva mai perso il suo self control.

E ora era li, davanti a Yu, mezzo nudo, con il viso rosso e gli occhi accesi di rabbia.

 

Die Liebe ist ein wildes Tier
Sie atmet dich sie sucht nach dir
Nistet auf gebrochenen Herzen
Geht auf Jagd bei Kuss und Kerzen
Saugt sich fest an deinen Lippen
Gräbt sich Gänge durch die Rippen
Lässt sich fallen weich wie Schnee
Erst wird es heiß dann kalt am Ende tut es weh

 

 

Nella foga, l’accappatoio gli era scivolato giù per una spalla.

“Hai mentito… hai mentito anche tu… come tutti gli altri, come tutti quelli che in vita mia mi hanno fatto male”

Dopo la foga il sussurro.

Chinò la testa, sconfitto.

Dopo lo sfogo, Yu si alzò e si avvicinò cautamente.

Proprio come poche ore prima, aveva paura di spaventarlo se si fosse avvicinato troppo.

Strify intuendo le intenzioni del bassista tese entrambe le braccia avanti, per arrestarlo.

Yu si bloccò.

Rimase ad osservarlo.

Rimase ad osservare il dolore che aveva causato.

Per cosa poi?

Perché aveva bevuto troppo?

Perché aveva trovato in segreteria un messaggio da parte di un ex o presunto ex di Strify?

Perché dal tono del messaggio aveva intuito cose che forse non c’erano mai state?

Perché la sua gelosia era esplosa e aveva deciso di fargliela pagare?

Perché…perché… perché….

I didn't mean to hurt you
I'm sorry that I made you cry
Oh no, I didn't want to hurt you
I'm just a jealous guy

I was feeling insecure
You might not love me anymore
I was shivering inside
I was shivering inside

 

Strify si portò le mani al viso.

Si copriva gli occhi, come faceva tutte le volte che piangeva e non voleva farlo capire.

Yu arrischiò un altro passo in direzione del biondo.

Si fermò indeciso a meno di tre passi dall’altro.

“Perché?” sussurrò il biondo.

Aveva alzato fieramente lo sguardo per fissare nuovamente il suo interlocutore.

“Perché sono un idiota. Perché ho buttato nel cesso la cosa più bella che mi sia mai capitata nella mia vita. Perché per un mio errore tu ne stai pagando le conseguenze. Perché dopo questo nulla sarà più come prima tra di noi. Perchè ti amo e ora ti ho perso.”

Chinò il capo.

Questa volta quello sconfitto era lui.

Avrebbe perso Strify e non lo avrebbe mai più avuto.

Scosse la testa, sperando che con quel gesto anche i suoi neri pensieri se ne sarebbero andati.

Strify era impalato.

Le braccia gli scivolarono lungo i fianchi.

Il silenzio scese tra i due, mentre fuori un campanile lontano, annunciava le dieci di sera.

“Non mi hai ancora detto il perché”

Il tono inaspettatamente tranquillo di Strify, indusse Yu ad alzare lo sguardo.

Aveva un accenno di sorriso sulle labbra.

“Perché…”

Si sentiva un imbecille, sapeva benissimo che il motivo che aveva scatenato il putiferio era una stupidata.

“Ho trovato sulla segreteria telefonica un messaggio da parte di Joseph, voleva ringraziarti per la bella serata passata insieme”

Chinò nuovamente lo sguardo.

“Sei un idiota lo sai?”

Yu annuì con convinzione.

“E sai perché?”

Questa volta negò con energia.

“Perché, Joseph, è si un mio ex, ma la bella serata l’abbiamo passata in compagnia di tutti i miei amici del liceo e lui si è presentato con il fidanzato” marcò l’ultima parola.

Yu assunse lo stesso colore che avevano un tempo i suoi capelli.

Rosso fuoco.

Strify si avvicinò di un passo.

“E dimmi, e ti giuro che questa è per me la parte peggiore, cosa hai fatto esattamente con Kiro?”

“ Non siamo arrivati al culmine se è quello che vuoi sapere, ci eravamo appena spogliati quando sei arrivato tu”

Abbozzò un sorriso molto stentato.

Due passi lo separavano da quel corpo che desiderava più di ogni altra cosa.

Avanzò di uno.

Strify passò le mani nei capelli folti, senza la piastra erano mossi e scendevano morbidi sul viso stanco.

Fu quel gesto che permise a Yu di notare il taglio fresco sull’avambraccio dell’altro.

Fece l’ultimo passo che li separava e gli afferrò il braccio ferito.

Strify si divincolò e arretrò di un passo.

“Lo hai fatto di nuovo…”

Yu scosse la testa sconsolato.

Lo aveva immaginato.

Era tuttavia sollevato nel constatare, almeno a prima vista, che si fosse tagliato solo una volta.

Il biondo si ostinava a tenere il braccio ferito contro il petto, mantenendo le distanze.

“Seb, piantala di fare il bambino, l’hai disinfettata?”

Approfittò della domanda inaspettata per avvicinarsi al cantante.

Gli tese una mano e attese.

Dopo un’occhiata in cagnesco Strify si convinse a non mordere e tese il braccio ferito verso Yu.

 “Vieni con me, ci sarà un kit del pronto soccorso in ’sto posto”

Lo trascinò, tenendolo per mano, verso il bagno.

Strify si sedette sul bordo della vasca in attesa.

“Non lo farai mai più lo giuri?” domandò all’improvviso.

Yu interruppe la sua ricerca tra i cassetti.

Si avvicinò nuovamente al cantante.

Al suo cantante.

Gli prese le mani tra le sue, e gliele strinse.

“Lo giuro, potesse cadermi la Tour Eiffel in testa, non ti farò mai più soffrire”

Si guardarono negli occhi, intensamente.

Fu Strify ad avvicinare il viso.

Senza lasciare le mani del biondo Yu si avvicinò a sua volta.

Quando le labbra entrarono in contatto, un brivido pervase entrambi.

Schiuse le labbra, permettendo alla lingua del biondo di accarezzarle con la punta.

 Yu gli imprigionò la lingua, tra i denti, senza stringere.

Il bacio divenne più profondo.

Strify scivolò dal bordo della vasca fino a terra, dove si trovò in ginocchio davanti al bassista.

Incrociò le braccia dietro al collo del moro, senza staccare le labbra.

Le mani di Yu scivolarono fino al viso del cantante, afferrandogli i capelli mossi e ormai quasi asciutti.

Si staccarono dopo alcuni minuti.

Sorridevano.

“Seb?”

Continuava ad accarezzargli il viso, mentre le braccia di Strify non accennavano a volersi slacciare dal suo collo.

Il biondo inarcò un sopracciglio in attesa.

“Ti amo”

Strify gli rispose con uno dei suoi enigmatici sorrisi.

Nulla di più.

Ripresero a baciarsi.

******  

 

Shin, Luminor e Kiro avevano deciso per un giro nella capitale francese.

Kiro diede un’occhiata al suo orologio.

“Yu è via da quasi tre ore e ancora non abbiamo notizie”

“Sarà un lungo chiarimento” aggiunse ghignando Luminor.

“Staranno trombando” terminò Shin.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N.DA. Perdonate il ritardo, ma ho cambiato il pc, ho perso la pass di EFP e tra una roba e l'altra mi sono dimenticata di richiederla.... comunque ecco qua il capitolo che tanto aspettavate ^^ fatemi sapere ovviamente cosa ne pensate^^.

 

Canzoni del chap:

-Right Here in my arms –HIM-

-Amour-Rammstein

-Jealous Guy –John Lennon

 

Traduzione Amour:

L’amore è un animale selvaggio
Ti respira ti cerca
Nidifica sui cuori spezzati
Va a caccia vicino baci e candele
Succhia forte sulle tue labbra
Scava tunnel tra le costole
Si lascia cadere soffice come neve
Prima diventa caldo, poi freddo, alla fine fa male

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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