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Autore: Melissa_Halstead    09/11/2014    1 recensioni
Se non hai più nessuno che ti riempi la vita, che ti sorridi o che ti riscaldi il cuore od anche solo le lenzuola. Se non hai più limiti e puoi fare ciò che vuoi...come lo chiami questo? Libertà o Solitudine?
Se lo stava domandando Pansy Parkinson che se ne stava adagiata, su quel letto troppo grande per lei, nella sua camera, nella sua casa, nella sua vita; che poi, tutte queste cose, erano davvero sue? C'era qualche cosa che avrebbe potuto custodire gelosamente, solo per lei?
In un'altra casa, in un' altra camera,in un altro letto, in un'altra vita c'era un ragazzo che s'apprestava a guardarsi allo specchio, con un sorriso sghembo sul volto pensò "Hey, da oggi, io, Harry Potter, sono il capo degli Auror!".
Anche Pansy s'avvicinò, ancora strofinandosi gli occhi color ghiaccio, allo specchio, con una cornice argentea finemente intersiata, si sedette si sistemò quei capelli che aveva lasciato crescere, forse troppo e pensò "Piacere, io Pansy Parkinson sono...già, cosa sono? Con cosa riempio l'involucro vuoto che è un nome? Per quanto nobile sia?"
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy, Harry/Ginny, Harry/Pansy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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~ E chi l'avrebbe mai detto! ~
 Arrivarono ad una porta all'ultimo piano, veramente bella, fatta di legno di ciliegio e finemente intarsiata. Il datore di Pansy bussò alla porta con fare quasi insistente e dall'altrà ne arrivò un -Avanti- un pò tremolante e sconnesso.
 Quando la grande porta si aprì lei rimase piuttosto sconcertata da ciò che si trovò davanti e, senza lasciar dubbio alcuno, anche colui che le stava davanti dava segni di un certo stupore, un vero e proprio colpo allo stomaco; lei non si scompose comunque, continuò ad osservare con lo sguardo fiero e il mento rialzato, mostrando un ghignetto a fior di labbra.
 Colui che le stava davanti con quello sguardo sbalordito e il fare disordinato era niente popodimeno che... Harry Potter, il grande bambino, che oramai aveva ben poco del bambino, sopravvisuto.
 Harry si alzò velocemente dalla sedia e si inchinò quasi a quell'uomo accanto a Pansy che osservava la scena divertita, od atterrita; dopo due o tre minuti di un imbarazzato e religioso silenzio il datore di lavoro disse :
 -Signor Potter come se la cava come primo giorno di lavoro come "Capo degli Auror@?
 - Oh! Benissimo Sign. Ministro...a cosa devo la sua gradita visita?
 ~ Che lecca piedi San Potter che è! Mamma che schifo!~ pensò Pansy
-Essendo lei un Capo ha bisogno di una degna assistente ed è per questo che ho l'onore di presentargli la sua nuova, più che degna se non oso troppo nel dire, assistente
-C-Cosa...cioè, io comprendo bene che le ragioni che l'abbiano spinta a scegliere...Lei, siano più che ragionevoli ma non credo che sia la cosa più saggia affidarla come mia assistente. Ai tempi di Hogwarts non eravamo esattamente in OTTIMA SINTONIA
 -Potter! Dubita forse delle mie scelte?
 -Oh...no assolutamente! Vol...
-Ah! Lui non dubita di certo le scelte del suo superiore, San Potter, ma io sì! Comprendo l'odio per la figlia di Mangiamorte ma questo è davvero troppo anche per me!
 -Oh...ma guardate, come primo giorno di lavoro non mi pare iniziato con il piede corretto, dico bene, Sign. Parkinson?
 -Mh..
 -Sono contenta che sia d'accordo con me signorina. Per questo presento a lei, Potter, la sua segretaria Pansy Parkinson e auguro ad entrambi un'ottima collaborazione. Mi congedo per altri impegni
 Sorrise fintamente e si chiuse la porta dietro.
 Stettero lì quattro o cinque minuti Pansy ed Harry a guardarsi come se volessero uccidersi, poi Pansy si tolse la giacca lasciando vedere il fisico longilineo e forse un pò troppo magro e disse, prendendo la piccola pergamenta sospesa in aria con un Vingardium Leviosa pronunciato a fior di labbra:
 -Bene San Potter, a quanto pare quel vecchio mi ha incastrata, pensavo di mettere subito per scritto una Tregua. Le va bene, capo?
 -Eh?! Aspetta Parkinson! Qui sono io che detto gli ordini, quindi vedi di non alzare troppo la cresta e comunque, penso che sia una cosa opportuna
 -Molto bene, ecco ho finito! Pronunciamo il voto infrangibile?
 -Mi sembra che un contratto scritto, firmato da entrambi, possa bastare
 -Meglio!
 Firmarono entrambi, lui con quella calligrafia veloce e sconnessa e lei con quella elegante tipica di una Purosangue
 - Vorrei poter vedere il tuo Curriculum!
 -Tieni San Potter
 Glielo passò, facendolo scivolare lentamente sul tavolo e lui, altrettanto lentamente, lesse ogni riga e segno di interpunzione che venisse fuori. Si stupì della grafia perfetta, leggermente tondeggiante ed armoniosa, non una sbavatura, non un'imperfezione.
 Dopo aver letto tutto il contenuto, rimise per ordine le pergamene e le porse alla sua segretaria.
- Non credevo che Pansy Parkinson fosse dotata di queste capacità, ottimi risultati, direi eccellenti anche se mi costa ammetterlo, ottimi risultati anche in Babbanologia, veramente ottimo!
-Ti sono grata per aver espresso l'ovvietà. Che cosa devo fare, come tua assistente
-Avrei da compilare questi moduli, lo potresti fare al posto mio? Io ti detterò solo ciò che dovrai scrivere
 - Se proprio devo
 - Mi porteresti prima una Burro Birra?
 - Cosa? Ma vuoi scherzare? Io sono la tua collaboratrice, collaboriamo per un progetto, mica la tua servetta, che cosa credi San Potter? Se vuoi la tua adorata Burro Birra alzi il tuo Sopravvisuto culetto, e con le tue sopravvisute gambe, vai a prenderti quello che ti serve!
 -C-Come osi? Ash! Mi stai facendo andare fuori di matto e siamo in "Collaborazione", come ti piace credere, da solo 5 minuti.
 Comunque altro che Carlino, tu sei una vera Serpe isterica!
 -Bhe.. Almeno non mi hai chiamato come quel vecchio
 -Altri soprannomi? Umh...fammi pensare, non che ai tempi di Hogwarts io prestassi molto attenzione al conto degli Slytherin, ma a quanto ricordo eri anche definita la "Troia di Draco Malfoy"
 Ad udire quel nome si alzò di scatto e strinse il braccio di Harry con quella mano ambrata e un pò troppo magra, mostrando una forza che non credeva neppure di possedere
 -Non osare! Davvero! Non ti permettere!
 -Ah! Ho capito, siccome sei la Puttana di 3/4 di Hogwarts e ora sarai la Puttana di  mezzo Mondo Magico, ti sei sentita, giustamente, sminuita
 Gli arrivò un gancio sinistro che lo fece arretrare, non di poco, e che gli fece quasi perdere l'equilibrio
-Ti ho detto di NON OSARE! Credi che mi piaccia? Lavorare per il nostro peggior nemico, che si atteggia a Santo quando, invece, è più marcio di tutti gli altri messi assieme?  Lavorare in mezzo a tutta questa gente che non vede l'ora di vedermi sprofondare, che ha mandato ad Azkaban molti dei miei amici ed altrettanti sul lastrico? Credi che mi piaccia? Ponetevela questa domanda Capo e poi datevi altrettanto la risposta
 Gli occhi le s'imperlarono di un velo di rabbia che le faceva sussultare tutto il corpo, fremere per il desiderio di scoppiare, le mani strette tra loro per bloccarsi a vicenda, sembra fragile, fragile come una foglia che trema per un gelido soffio di vento autunnale; Harry era rimasto fermo, lì, in  piedi, con la mano sul punto dolente, per far passare il leggero dolore e per nascondersi dalla vergogna che provava.
 Lui, Harry Potter, che si era lasciato andare ad un sentimento come la vendetta, lui il Capo degli Auror? Non l'aveva fatto per ferire Pansy, non direttamente, non, di certo, con quella violenza, è solo che li odiava, aveva cercato di perdonarli dal profondo del suo cuore, ma non c'era riuscito, per nulla! Quei Mangiamorte che gli avevano portato via troppe cose, che avevano innescato una guerra, che aveva distrutto un sacco di vite, che seguivano  quel pazzo assassino che aveva ucciso i suoi genitori; non odiava Pansy, non la conosceva e non voleva nè conoscerla né giudicarla, sapeva che forse quella ragazza avevesse scelto ben poco nella sua vita.
 Sorrise quasi canzonaotorio
 -Ho esagerato, hai ragione...m-
 Le parole gli morirono in gola, non riscì a pronunciarle, era troppo presto e lui sapeva che si sarebbe pentito se le avesse dette ora, lei era Pansy Parkinson comunque, non la figlia di Mangiamorte o la seguace di Colui che non deve essere nominato, e quel nome per lui poteva già bastare per bloccargli qualsiasi forma di debolezza al suo cospetto.
 Si sedette sulla poltrona accanto a lei, mentre quella era già tornata a lavorare su quei moduli che aveva a pile davanti, le tremavano ancora un pò le mani, ma sembrava che la furia omicidia l'avesse abbandonata.
 Sorrise in un certo modo divertito Harry pensando che non l'avrebbe mai detto che si sarebbe quasi fatto scappare una richiesta di perdono o di scusa per Pansy Parkinson e che quest'ultima fosse tanto forte.



 Ecco a voi il Secondo Capitolo.
 Perdonate la lentezza😩 Pensavo di postare un capitolo a settimana, così da creare un pò di Suspance!
 Recensite tanto, mettendo come sempre possibili accorgimenti o, si spera, apprezzamenti


Vi posso fare una domanda? Io scrivo la storia con tutti i miei spazi, ma quando la pubblico si attcca tutto in un unico blocco, Come faccio?
   
 
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