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Autore: Saysomething97    09/11/2014    2 recensioni
KURTBASTIAN
Kurt come tutti i giorni scappa da Karofsky e dalla sua banda. Un semplice livido sulla guancia lo farà avvicinare a Sebastian e magari un semplice aiuto da uno sconosciuto si trasformerà in altro.
Dal primo capitolo: *“Okay, comunque sono Sebastian Smythe e sai dovresti metterci qualcosa su quel livido o continuerà a gonfiarsi”
“Cosa sei ora la mia infermiera?”
“Se per te va bene” mi rispose Sebastian facendomi l’occhiolino.
Mi prese per un braccio e mi fece uscire dal locale.
“Comunque non mi hai detto come ti chiami”
“Kurt, Kurt Hummel” risposi.
Non sapevo per quale motivo lo stessi seguendo ma tanto ormai la situazione non poteva peggiorare.*
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Hunter Clarington, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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P.O.V Kurt

Ripresi  fiato e con un gesto violento mi pulii la bocca, inutile dire che ero terribilmente disgustato da quello che era appena successo. Ero troppo preso a pensare ai fatti appena accaduti che non notai chi fosse il mio eroe, mi risveglia per così dire dai miei mille pensieri quando sentii la voce di Karofsky irata prendersela con l’individuo che mi aveva appena salvato da quella terribile situazione.

“Chi diavolo sei tu?” chiese ad alta voce Dave, riuscivo a vedere la vena che si trovava nel suo collo profondamente gonfia e visibile, la rabbia lo stava facendo impazzire.

“Un amico di Kurt” disse il mio paladino, non avevo mai sentito quella voce prima d’ora e non riuscivo a vedere il viso di quell’individuo perché mi stava di spalle e l’unica cosa che riuscii a notare era che indossava la divisa della Dalton.

“Sai ora dovresti decisamente andartene” continuò lo studente della Dalton.

“Sono sicuro che Kurt non vuole averti qui e che il gesto che hai compiuto poco fa non sia stato molto gentile da parte tua”

Karofsky ormai diventato rosso dalla rabbia prese il suo borsone da palestra sulla panca e se ne andò, senza dire una parola, mi lanciò solamente uno sguardo che mi fece gelare il corpo.

Appena Karofsky uscì dallo spogliatoio lo sconosciuto si girò verso di me e lì lo riconobbi, era un amico di Sebastian! I primi tempi che vedevo Bas al Lima Bean prima ancora che cominciassimo a parlare lui stava sempre con questo ragazzo. Ho sempre pensato che fossero ottimi amici.

“Ehi” cominciò lui.

“Sono Hunter, non so se Seb ti abbia mai parlato di me”

“Emh no, lui non mi ha mai parlato di te ma ti conosco di vista. Ti vedevo sempre con Seb al Bean”

“Capisco” mi rispose pensieroso il ragazzo.

“Sai da quando passa molto tempo con te, sembra essersi scordato della mia esistenza, comunque come stai? Quello scimmione ti è letteralmente saltato addosso”

Ero ancora scosso da quell’accaduto ma poteva decisamente andare peggio se Hunter non fosse venuto in mio soccorso, decisi di mentire.

“Sto bene e grazie per quello che hai fatto prima. Se non ci fossi stato tu non so come avrei fatto a togliermelo di dosso”

“Non c’è di che, sai potresti ringraziarmi in altri modi”

Si avvicinò pericolosamente.

“Scusa?!” dissi con voce tremante, la mia “forza” se ne era completamente andata in quella giornata.

“Sai sei davvero un bellissimo ragazzo” continuò toccandomi i capelli e mi sistemò un ciuffo ribelle che mi era caduto sulla fronte.

“Senti ora devo andare” dissi cercando di allontanarmi il più possibile da lui, ero stufo mi sembrava di essere un oggetto sessuale per qualsiasi ragazzo gay che conoscessi. Karofsky si era rivelato gay meno di un’ora prima e mi aveva attaccato baciandomi  ed ora questo tizio che conosco da tipo tre minuti e si considera mio amico mi sta trattando come una puttana con cui divertirsi.

“Dai non fare il timido, sai li conosco quelli come te. Fate tutti i pudici ma in realtà non lo siete per niente”

Sta facendo sul serio?! Con chi crede di star parlando?! Che faccia tosta.

Nel mentre non ero riuscito ad allontanarmi da lui e la distanza tra i nostri corpi stava diventando pericolosa.

“Senti io non ti conosco, tu non mi conosci quindi penso che dobbiamo finire questo discorso ora ed ognuno se ne torna a casa propria, visto che probabilmente non ti stai rendendo conto di quello che stai dicendo”

“Oh certo che me ne rendo conto, sai se vuoi puoi venire a casa mia, sarà divertente”

Mentre lo disse mi infilò una mano sotto la maglia che stavo indossando quel giorno e cominciò ad accarezzarmi lentamente l’addome, devo ammetterlo la cosa era sexy ed eccitante ma allo stesso tempo disgustosa. Hunter continuava ad avvicinarsi sempre più fino a quando ritrovai il suo corpo attaccato al mio. Potevo sentire ogni linea simmetrica del suo fisico contro il mio.

Mi risvegliai da quel momento di trans quando capii cosa realmente stava succedendo.

Gli diedi uno schiaffo sulla guancia sinistra, e l’impatto fece fuoriuscire un suono che rimbombò per tutto lo spogliatoio.

Hunter ghignò e mentre si massaggiava la guancia disse: “che bel tipetto, ora capisco perché Sebastian tiene così tanto a te.”

Ero arrabbiato, con me stesso, con questo tizio uscito dal nulla che pensava di conoscermi e con Karofsky.

Stavo tremando dalla rabbia e penso che questo Hunter lo capì subito, infatti senza dire niente si girò e si incamminò verso la porta dello spogliatoio.

Quando pensavo di essermi liberato di lui, sentii la sua voce scherzosa dirmi: “non ti affezionare troppo a Sebastian, non è per nulla la persona che tu pensi che sia”

Detto questo uscì da quella stanza maleodorante che avevo sempre odiato e che in quel momento odiavo ancora di più.

Dovevo vedere Sebastian, avevo bisogno di vederlo. In quel momento era l’unica persona che volevo avere vicino, mi sentivo soffocare. Stavo in ansia, l’incontro con Hunter, il bacio di Karofsky, era successo tutto così velocemente che ancora non riuscivo a realizzare. Sentivo un nodo in gola che non mi faceva respirare, salii in macchina e gettai la borsa sul sedile posteriore. Oggi Sebastian mi aveva detto che non sarebbe venuto a prendermi come il suo solito perché aveva un impegno, quindi quel giorno non lo avrei visto. Stavo pensando di andare a casa sua e magari aspettarlo lì, ci pensai due volte e decisi di tornare a casa. Avevo già creato troppi problemi a Bas. Lui era stato troppo gentile con me, mi aveva ascoltato e confortato quando ne avevo bisogno, era ora di risolvere i miei problemi da solo come avevo sempre fatto.

Uscii dal parcheggio scolastico e quando presi la prima stradina per raggiungere casa decisi di accendere la radio e non potè partire canzone peggiore in quel momento “Fix You” dei Coldplay.

Quando le prime note di quella magnifica canzone mi attraversarono le orecchie, cominciai a piangere e tiepide lacrime salate mi cominciarono a rigare il viso. Quanto avrei volute che una persona mi avesse dedicato questa canzone o semplicemente che qualsiasi essere umano provasse quelle cose per me.

Mi dovetti fermare ed accostai la macchina lungo la stradina, vedevo tutto appannato e continuare a guidare sarebbe stato solamente pericoloso per me e per le persone che avrebbero avuto la sfortuna di trovarsi sulla mia stessa strada.

Picchiettai le dita sul volante in pelle ormai consumata dagli anni passati a toccarlo ed a guidarlo. Dovevo calmarmi, non sarei andato da nessuna parte in quel modo. Alla fine quello che era successo era solamente un bacio. Si, un bacio, il mio primo bacio. Per le altre persone magari non era importante, ma per me si. Dire che ci avevo fantasticato su quel primo bacio era un eufemismo, nelle mie immaginazioni era tutto molto più romantico ed ovviamente la persona a cui lo davo era Sebastian.
Questa solo una delle cose che era successa quel pomeriggio, l’incontro con Hunter mi aveva terrorizzato e mi aveva messo un’ansia addosso che non mi sapevo spiegare. E mi odiavo, si mi odiavo per aver semplicemente pensato che quel gesto che Hunter aveva fatto era dannatamente sexy. Anche se era un amico di Sebastian non aveva niente di simile a lui. Si, lo sapevo che Sebastian ha avuto diverse storie e che non era di certo il genere di persona romantica ma sotto la sua figura da duro c’era qualcosa in più. Ne ero sicuro, e lo stavo scoprendo pian piano e la frase che mi aveva detto Hunter non mi preoccupava per nulla. Non mi sarei preoccupato per una frase detta da un tipo che valeva la metà di quanto vale Sebastian che voleva solamente farmi scervellare.

Avevo deciso, anche se aveve detto che non sarei andato a creare altri problemi a Sebastian, avevo bisogno di vederlo.

Svoltai e presi la strada che portava verso quel disastroso appartamento che tanto amavo e che mi faceva sentire protetto.
 
 
*Salve popolo di EFP! Ormai non dico niente riguardo al ritardo perché l’unica cosa che mi merito è la forca, ma voi siete bravi e mi volete bene lo stesso, giusto? Tralasciando gli scherzi ecco un nuovissimo capitolo! Come sempre spero che vi piaccia, ringrazio le persone che mi seguono e recensiscono. Ed anche a tutti voi lettori muti che mettete la storia nelle preferite/seguite/ricordate, mi fa piacere che in così tanti seguiate la mia ff. Vi auguro una buona domenica e spero di ricevere commenti. Un bacio. Dì*
  
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