Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |       
Autore: kiara_star    24/10/2008    7 recensioni
La nave dondolava lieve attraccata alla riva, mentre poco più in là, su uno scoglio della costa, un giovane stringeva forte fra le mani la sua katana e sorrideva. Sarebbe arrivato il suo tempo, avrebbe conquistato tutto… sarebbe diventato il più temuto e, al solo pronunciare il suo nome, la gente avrebbe tremato…
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Se pensavate di esservi liberati di me vi sbagliavate! ^__^

Eccomi qua con un’altra ZoroxSanji!! Prima però volevo ringraziare tutti coloro che hanno letto le mie precedenti creazioni. Come sempre, troppo buoni *-*

Questa si intitola “Il principe e il pirata” (non me ne voglia Pieraccioni) in onore a mon amour Mr. Prince ^__^

Questo è il primo capitolo, ditemi che ne pensate.

Buona lettura     Chiara

 

Il principe e il pirata

 

La Merry era attraccata al piccolo porto dell’isola, sulla quale la ciurma era sbarcata per fare provviste o acquistare qualsiasi cosa fosse necessaria, come Usopp che stava letteralmente svuotando l’officina del vecchio falegname del posto in cerca di assi, chiodi e corde per riparare qualche ferita dell’imbarcazione. Ma tutto sommato il vero motivo di quella fermata era solo che ognuno di loro aveva bisogno di distrarsi, di staccare la spina per un po’ e pensare ad altro che non fosse diventare il re dei pirati, il migliore spadaccino o qualsiasi altro sogno che, agli occhi esterni, sarebbe parso folle e assolutamente irrealizzabile.

La piccola renna camminava accanto al biondo cuoco portando sul dorso diversi scatoloni.
- Abbiamo preso tutto Sanji? – chiese guardando le vetrine dei negozi poste ai lati della strada.
- Credo di sì – rispose lui tenendo una mano in tasca, mentre con l’altra si aggiustò gli occhiali sul naso.
- Senti Chopper, ti va di portare tutto alla nave? Io vorrei farmi un altro giro. – chiese Sanji gentilmente.
- Certo! Anzi a dire il vero mi sto anche stancando un po’… - sospirò il dotto animale.
- Perché non l’hai detto? Dai ti do una mano – lo rimproverò il cuoco, ma mentre stava per sollevare una scatola dalla schiena del compagno, questi lo fermò.
- Non preoccuparti! Ti fai quello che devi. Io ti aspetto sulla Merry con gli altri – disse sorridente il dottore, per poi imboccare una piccola traversa che portava dritta al porto.

Ma possibile che quella renna fosse così gentile e altruista? Qualcuno avrebbe dovuto insegnargli un po’ di malizia, ma sarebbe stato un compito troppo arduo…

Sanji prese a passeggiare buttando un occhio ai negozi e un altro a qualche bella ragazza che gli passava di tanto in tanto accanto.

Passò davanti ad una locanda e, ancor prima che potesse chiedersi se gli andava di bere qualcosa, qualcuno gli arrivò letteralmente addosso.

- Non farti più vedere qui! – urlava un omaccione con la barba incolta e senza capelli, fermo sulla soglia. Prima che potesse rispondere qualunque cosa, Sanji vide l’uomo rientrare sbattendo la porta. Si alzò da terra massaggiandosi il fondoschiena con una mano e solo allora notò un ragazzo steso accanto a lui.

- Tutto bene? – chiese avvicinandosi. Il ragazzo fece cenno di sì e si alzò in piedi pulendosi i pantaloni.

- Pretendeva che pagassi pure! E quella brodaglia me la chiama cibo? – borbottò il giovane. Sanji osservò una ferita all’angolo della sua bocca. Sicuramente l’oste prima di sbatterlo fuori, si era preso la briga di pestarlo un po’.

- Scusa se ti sono venuto addosso – disse il giovane rivolgendosi al biondo cuoco.
- Nessun problema – rispose Sanji sorridendogli. Il giovane ricambio il sorriso poi guardò a terra e si chinò a raccogliere qualcosa.
- Questi sono tuoi? – chiese porgendo a Sanji un paio di lenti arancioni.
- Ah si, grazie – il cuoco li prese e li indossò.
- Ti donano molto – esclamò il ragazzo riempiendo Sanji di orgoglio.
- Eh si, lo so… piuttosto perché ti hanno cacciato fuori? – domandò ancora gongolando per il complimento ricevuto poco prima.
- Semplicemente perché non ho pagato. Ma come possono chiedermi di pagare dopo avermi servito quella roba? Non ho neanche avuto il coraggio di mangiarla! – borbottò ancora il giovane.

- Scusa se te lo dico, ma quando uno ti da del cibo, qualsiasi cosa sia, bisogna mangiarlo e anche pagare – esclamò Sanji accendendosi una sigaretta.

- Avresti dovuto assaggiarlo! Era immangiabile – continuò capriccioso il ragazzo.

Sanji lo scrutò bene: aveva capelli neri corti, ma talmente lunghi davanti da oscurargli praticamente lo sguardo, che però poté constatare brillava da due occhi verdi. La pelle ambrata gli ricordava qualcuno… eh già… era proprio come quella dello spadaccino zuccone che navigava con lui. Ma i lineamenti morbidi del giovane, non avevano nulla a che vedere con quelli duri e seriosi dello scontroso compagno.
Ad un primo sguardo quel ragazzo avrebbe potuto essere facilmente scambiato per una ragazza, per una bella ragazza.
- Il cibo non va mai sprecato. Si mangia e basta. – ribadì Sanji.

Con il tono con cui aveva detto quella frase, il ragazzo ebbe l’impressione che il biondo davanti a lui non sapesse cosa volesse dire ” mangiare bene” e forse si sentì in obbligo di illuminarlo.

-  Eh no. C’è cibo e cibo. Quando assapori certe prelibatezze, dopo non puoi mangiare il resto senza fare il paragone – sentenziò il giovane spostandosi con la mano la frangia dagli occhi.

 

“Certe prelibatezze”?...  e allora se assaggiasse i suoi piatti come li chiamerebbe? Magari peccava un po’ di presunzione, ma era sicuro che se quel ragazzino avesse potuto mangiare una sola delle pietanze che preparava lui, ne sarebbe rimasto sbalordito.

Sanji si ritrovò a sorridere inconsciamente, poi notando l’espressione confusa sul volto del giovane prese a chiedergli

-  E dov’è che hai mangiato queste *prelibatezze*? –  non si preoccupò di usare un tono di voce che non fosse così sarcastico.

- Sul Baratie! – rispose sorridendo.

Sanji sgranò gli occhi e la sigaretta gli cadde dalle labbra.

- Non dirmi che lo conosci? – chiese il giovane notando la sorpresa sul viso del biondo. Poi osservandolo bene e focalizzando l’attenzione sulle sue strane sopracciglia, un dubbio lo raggiunse

- Ma… non dirmi che tu sei Sanji? – urlò puntando l’indice verso il cuoco. Quest’ultimo sorrise e si passò una mano fra i biondi capelli.

- Vedo che la mia fama mi precede - esclamò compiaciuto.

- Wow! mi hanno parlato molto di te! Ma allora… anche Roronoa Zoro è qui? Dov’è,  dov’è? – il giovane iniziò a guardarsi attorno in cerca di qualcuno.

Sanji sentì un brivido percorrergli la schiena. Ma era possibile che non potesse godersi un po’ di gloria che quello stupido marimo gli stesse sempre fra i piedi?

Non gli bastava che avesse una bella taglia da milioni sulla testa, mentre lui non aveva avuto la soddisfazione di averne neanche mezza?!

- Non so di chi parli! – rispose brusco per poi allontanarsi con le mani in tasca, lasciando lì il povero ragazzo perplesso.

 

- Dannato spadaccino! – borbottava a denti stretti continuando a camminare, senza guardare più né le vetrine, né tanto meno le fanciulle del posto. Ora i sui pensieri erano tutti per quel fastidioso spadaccino onnipresente.

Per quanti sforzi facesse, non riusciva mai a sentirsi al suo stesso livello, anche se non perdeva occasione per sbattergli in faccia il contrario. Sapeva che un giorno anche Zoro l’avrebbe pensata così, l’avrebbe trovato inferiore… se già non lo aveva fatto.

Ci mancava solo quel dannato ragazzino ad aumentare le sue preoccupazioni…
Una voce che giungeva alle sue spalle, lo strappò via da quei pensieri. Si voltò indietro.

- Sanji! Aspettami! – urlava il giovane di prima correndogli in contro.
Sanji si fermò e aspettò che lo raggiungesse.
- E ora che vuoi?- chiese infastidito il cuoco.
- Scusa… scusa…. Forse ho detto qualcosa… di sbagliato – balbettò il giovane con il fiatone. Poi si poggiò le mani sulle ginocchia flesse per riprendere fiato. Solo allora Sanji notò che in una stringeva una spada.
- Sei uno spadaccino? – chiese senza perdere la sua espressione inacidita.
Il viso del ragazzo si illuminò con un grande sorriso e con la testa fece cenno di sì. Sanji non poté non trovare quell’espressione adorabile…
- Dì un po’… anche questo Zoro di cui mi hai chiesto prima è uno spadaccino? – cercò di essere vago.
- Certo, il più grande! E’ il mio mito! – rispose il giovane.
Benché potessero essere quasi coetanei, agli occhi di Sanji quel ragazzo sembrava proprio un bambino. Saranno stati quei lineamenti dolci, o il modo con cui aveva definito Zoro il suo mito.
Il cuoco si andò a sedere su una panchina e fece segno al ragazzo di accomodarsi affianco a lui.
Prese una sigaretta, ma prima che potesse accenderla, il giovane gli allungò un accendino.
- Fumi anche tu? – chiese accendendosi la bionda.

- No – sorrise ancora il giovane.

Sanji lo guardò un po’ stranito, poi spostò lo sguardo davanti a sé soffiando un po’ di fumo. In fondo non c’era nulla di strano nel portarsi dietro un accendino.
- Come ti chiami? – chiese il cuoco senza distogliere lo sguardo.

- Ah scusa non mi sono presentato. Il mio nome è Bradley, ma tutti mi chiamano Brad – rispose il ragazzo arrossendo.
- Senti Brad… perché credevi che conoscessi questo tizio? – ancora prima di finire la frase, ebbe il sospetto che quegli idioti dei sui ex colleghi avessero parlato troppo.
- Me lo hanno detto sul Baratie -
Ecco, appunto… accidenti a quei pettegoli!


- Stavo mangiando con un mio compagno, quando è uscito fuori il nome di Zoro. Allora uno dei camerieri si è avvicinato a noi chiedendoci se parlassimo del cacciatore di pirati Roronoa e noi abbiamo detto di sì. Questo  si è messo a ridere, dicendo che un cuoco che lavorava con loro tempo fa era un compagno di Zoro e che facevano parte entrambi della ciurma di cappello di paglia – spiegò Brad.
Sanji lo ascoltava sorridendo.
- Ci hanno parlato molto di te e io… ho dato per scontato che quella storia fosse vera. Scusa non volevo infastidirti – il viso del ragazzo si rattristò, mentre Sanji lo guardava divertito.
- Roronoa Zoro… se lo conoscessi meglio, non credo che continueresti a consideralo un mito- asserì Sanji stringendo fra i denti la sigaretta e inclinando le labbra in un sorriso.

- Ma allora tu lo conosci? – chiese sorpreso Bard sgranando i suoi occhioni verdi.
- Per mia sfortuna si - sospirò il cuoco poggiandosi allo schienale della panchina e alzando la testa verso il cielo….

 

- Usopp non dirmi che hai svaligiato un cantiere intero? – sbuffò Nami appoggiata alla balaustra, non appena vide il ragazzo avvicinarsi alla nave sommerso da assi di legno.
- Invece di parlare perché non vieni a darmi una mano?! – le urlò contro Usopp. La ragazza di tutta risposta si voltò di spalle e rientrò dentro, ignorando completamente la richiesta del compagno.

Robin che aveva assistito divertita alla scena, fece fiorire qualche braccio che sollevò il carico dalle spalle di Usopp, prima che quest’ultimo ne fosse travolto.
- Grazie Robin… - sospirò il ragazzo buttandosi a terra per riprendere fiato.

- Non c’è di che -  rispose sorridendo l’archeologa.
Intanto una voce risuonava chiassosa per tutta la Merry.
- Ehi Sanji dove sei?? Sanji!! – urlava a squarciagola Rufy.
- Si può sapere che diavolo hai da strillare tanto? – borbottò Zoro svegliato dal trambusto del capitano. Già la sera prima aveva dormito poco proprio a causa di quel cuoco da strapazzo, e ora che stava facendo un bel sonnellino comodamente appoggiato all’albero maestro, quel dannato capitano lo aveva svegliato…
- Cerco Sanji… tra un po’ è ora di cena e ancora non si vede… io ho fame! – lamentava Rufy imbronciato, passandosi una mano sullo stomaco.
- Io so che è andato a fare acquisti con Chopper – disse Usopp sedendosi a terra.
- A dire il vero, il dottore è rientrato poco fa – asserì Nico Robin comodamente adagiata sulla sdraio.
- E Sanji dov’è finito? – chiese ancora più abbattuto il capitano.
- Il dottore mi ha detto che era ancora in giro. Non so altro. Prova a chiedere a lui – lo illuminò la bella archeologa. Rufy annuì con la testa e si precipitò a cercare Chopper, che di sicuro stava preparando qualche strano intruglio.

-  Scommetto che starà sbavando dietro a qualche ragazza – sentenziò Usopp incrociando le braccia sul petto.
- Stupido cuoco…- borbottava Zoro.

Di sicuro Usopp aveva ragione. Quel brutto ossigenato era capace di perdere quel poco di cervello che aveva non appena vedeva una gonna. Magari facesse colpo poi, e invece la lista dei due di picche che aveva ricevuto era interminabile. Più di una volta Zoro ebbe la sensazione che se li “cercasse”…
Si poteva essere più idioti?

Silenziosamente si alzò e scese verso il porto.
- E ora dove va? – chiese Usopp spazientito vedendo lo spadaccino allontanarsi.
Robin sorrise.
Certo che quella era davvero una strana ciurma…

 

TO BE CONTINUED…

 

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: kiara_star