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Autore: Ika19    09/11/2014    1 recensioni
Naruto è finito.
Uno dei più belli manga di sempre ha „trovato la pace“.
Sono qui oggi per commemorare questo capolavoro e per onorare la memoria dei personaggi che ora adulti vivono pacificamente a Konoha.
I pensieri di un Naruto ormai adulto che vede il suo passato con occhi diversi.
La tristezza, il pareggio, essere hokage, la conoscenza, essere ninja, cinque aspetti che Naruto riaffronta.
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Naruto è finito.

Uno dei più belli manga di sempre ha „trovato la pace“.

Sono qui oggi per commemorare questo capolavoro e per onorare la memoria dei personaggi che ora adulti vivono pacificamente a Konoha.



Quando una persona muore, è sempre triste.

Mi sono reso conto da solo di questa realtà. Chiunque muoia, c'è sempre qualcuno che piange per lui, che sia un nemico, un alleato, un compagno, un amico o un famigliare.

Io ho visto tante persone che entravano e uscivano dalla mia vita; famigliari, amici, maestri.

Mi sono sentito triste moltissime volte nella mia vita, fin troppe.

Ma quando uno è triste, c'è sempre qualcosa che è in grado di tirarlo fuori dal malessere, dal baratro in cui si trova.

Nel mio caso sono sempre state delle persone. Persone a cui volevo bene, che rispettavo, che amavo.

A rattoppare il buco di Sasuke, c'era Sakura.

A coprire la mancanza di Jiraya, avevo Kakashi.

A colmare lo spazio lasciato dai miei genitori, c'era il villaggio.

La guerra, è la cosa più brutta che può succedere.

È un periodo triste, sempre e senza eccezioni. Perdi amici, famigliari, maestri.

Molte persone se ne vanno, lasciandoti lì a chiederti perchè tu sei ancora vivo, perchè le hai lasciate andare, perchè non sei morto tu, perchè ti hanno lasciato sulla terra a soffrire la loro scomparsa mentre loro ti guardano dal cielo.

In quei momenti ti senti solo. Così solo che rinneghi tutto, qualsiasi pensiero.

Ma poi, arriva quella luce, quella persona, che ti prende per mano e ti mostra che da solo non sei, che c'è sempre qualcuno che ti sta accanto, che ti stringe, che divide un gelato con te, che ti insegna.

Ed è in quel momento che capisci, che la speranza non se ne va, che puoi continure la tua vita, che puoi impedire che altre persone si sentano come te.

Allora sì che puoi infilare dei kunai in tasca, allacciare il coprifronte e prendere le redini della tua salvezza e di quella degli altri.

In quel momento capisci che essere ninja è un privilegio, non un lavoro, non un peso, non un compito da svolgere ma un piacere, una cosa che ti completa, che ti dà speranza e forza.

È esattamente così che mi sono sentito. Molte volte.


Uno può pensare che un pareggio sia una delusione.

Invece, nella mia vita, il pareggio è stato determinante; quando pareggi con qualcuno, non hai ne vinto, ne perso, non offendi nessuno, nessuno piange, nessuno è triste.

Quello con Sasuke è stato definitivamente un pareggio.

Vincere è bello, perdere è brutto.

Essere pari, non significa nulla. Entrambe le parti sono preservate integre.

Con Sasuke siamo sempre stati „alla pari“ in tutto.

In famiglia, in potenza e in amore.

Lui ha Sakura, io ho Hinata.


Io ho avuto dopo molto tempo ciò che volevo. È stato un grande privilegio, spesso le persone non ricevono quello a cui aspirano, non se lo meritano, non lo raggiungono o semplicemente non lo trovano.

Io volevo essere Hokage, ma non mi rendevo conto che che inconsciamente cercavo l'accettazione.

Solo colui che è accettato da tutti diventa hokage.

Sono stato accettato. Sono diventato hokage.

Ora ogni giorno siedo nel mio ufficio, su una sedia e lavoro. Risolvo faccende burocratiche, annego tra le carte e mangio ramen, troppo ramen.

È l'inferno, non mi pesa ammetterlo.

C'è sempre qualcuno che ha bisogno di un permesso, di una rassicurazione, di una missione.

Essere hokage è un lavoro. È ciò che molti pensano.

Quello che però in molti non contemplano, è che se sei l'hokage, sei anche un ninja rpima di tutto. E essere un ninja non è un lavoro, è un piacere, una cosa che ti completa, che ti dà speranza e forza.

Quando sei l'hokage, sei IL ninja per eccellenza.

Sei colui a cui si rivolgono se hanno un problema, sei colui che protegge tutti, sei l'ultima (o la prima) risorsa del villaggio, quando tutto va male, sei l'ancora nella corrente.

Essere l'ancora, la roccia, è la cosa più bella.

Quando esci in strada e tutti hanno un sorriso per te, tutti ti salutano, ma ti rispettano e ti lasciano il tuo spazio se ne hai bisogno, allora ti rendi conto che essere hokage è un privilegio, non un lavoro.


Imparo continuamente.

Anche da adulto, mi rendo conto che guardando il mondo con occhi diversi, ascoltando la gente con orecchie diverse, imparo molto.

Da uomo adulto, da hokage, vedo le cose in modo diverso.

Vedo i giovani e mi chiedo se anch'io ero così incosciente, così passionale e così irruento.

E quando mi rendo conto, che sì ero proprio così e anche peggio, allora sorrido e penso che è una bene che io non sia diventato hokage da giovane.

Ci sono alcune cose che però nel tempo, non cambiano.

Gli ideali, rimangono profondamente radicati nell'anima, così come i sentimenti.

Siamo tutti cresciuti ormai, però le idee, le amicizie e i sentimenti sono rimasti li stessi.

Se fossimo troppo volubili, che razza di ancore nella corrente saremmo?

Non avremmo nulla da insegnare, da trasmettere.

Creeremmo solo confusione nelle teste dei giovani.

Che razza di ninja saremmo?


Essere un ninja non è un lavoro. È una cosa di cui essere fieri.


~Memorie di un grande Hokage


Buongiorno, anzi buonasera.

Sono i pensieri di un Naruto ormai adulto, che guarda indietro nel suo passato, realizzando alcune conclusioni.

Ho inserito molti dei pensieri presenti nel manga di Naruto, sono quelli che io ho captato dalla lettura di quel stupendo manga.

GRAZIE, MASASHI KISHIMOTO!


Ok, direi di passare alla parte meno formale!

Sono qui con una one shot molto nostalgica, ma mi sembrava il caso di onorare „Naruto“ fino alla fine! :)

Ciao ciao

Ika <3

  
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