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Autore: writermey    09/11/2014    0 recensioni
Jin Kazama è cambiato da quando è finito a capo della Mishima Zaibatsu ed è fermamente intenzionato a cambiare le sorti del mondo. Il letale virus G potrebbe condannare a morte l'intera umanità, trasformando le persone in zombie. Spetterà ad un piccolo gruppo di combattenti fermare questa follia... [AU in una qualsiasi realtà di zombie, nessun crossover in particolare]
Genere: Avventura, Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Julia Chang, Steve Fox, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sacrificio



La notte fu dannatamente lunga, l'alba sembrò non arrivare mai.
Arrivai a pensare che vista tutta la follia che ci circondava, non avremmo più visto nemmeno il sole sorgere. Seduta a terra con un cuscino dietro alla schiena e una coperta addosso, fissavo il vuoto pensando a mia madre. Speravo con tutta me stessa che il contagio fosse circoscritto solo a Tokyo e che lei e altri si fossero salvati.
Spostai l'attenzione su Steve e Hwoarang che si stringevano la mano, quest'ultimo mi raggiunse e si sedette accanto a me. Gli chiesi esplicitamente se lui e Steve fossero diventati improvvisamente amici e lui sorrise.
Parlammo a lungo, del nostro passato, di ciò che avevamo vissuto insieme. Dal nostro primo incontro a quando ci siamo separati. Fu uno sfogo necessario, dovevamo dirci come stavano realmente le cose ma sentirmi incolpare per la nostra separazione mi ferì profondamente.
Mi allontanai e Steve mi afferrò per un braccio, non pronunciò nemmeno una sillaba ma dal suo sguardo capii che era preoccupato per me. Scossi la testa e mi coricai da un'altra parte, con tutti i problemi che avevamo non avevo intenzione di crearmene di nuovi.
Il giorno seguente lasciammo il minimarket per ripartire alla volta dell'aeroporto. In alcune aree l'intensificazione di zombie era maggiore che in altre e, per quanto preparati, non potevamo ucciderli tutti. Aggirammo le zone peggiori allungando di molto la strada, usammo armi e muscoli nei momenti necessari per difenderci.
A metà pomeriggio ci fermammo per una pausa con tutta la disapprovazione di Bryan che era stufo di doversi fermare così spesso. Ling aveva bisogno di sedersi, stava male e in un momento di confidenza mi disse di avere il sospetto di essere incinta. Mi implorò di non dirlo a nessuno, aveva paura che avere in grembo il figlio di Jin potesse comportare altri mesi di torture.
Le promisi che con me il suo segreto era al sicuro.
Tornammo sui nostri passi e secondo la mappa, eravamo ad un solo isolato dall'aeroporto. Costeggiammo un grattacielo per sbucare in un vicolo che ci avrebbe portati direttamente alla recinzione esterna che circondava le piste di atterraggio.
Ci avvicinammo con cautela e osservammo il posto apparentemente deserto. La cosa ci insospettì ma in fondo speravamo in un'occasione del genere. Ciò che ci colse alla sprovvista fu l'enorme quantità di zombie che si era accumulata al di fuori dell'aeroporto e che al momento ci stava venendo incontro col puro intento di mangiarci.
Steve gridò di scavalcare la recinzione e si era già arrampicato pronto a saltare dall'altra parte quando Raven lo ammonì spiegando che se avessimo agito in quel modo, l'orda di zombie ci avrebbe seguito, buttando giù la recinzione. Non potevamo affrontarli tutti e tentare di decollare con una pista piena di non morti non era di certo l'ideale.
Bryan scoppiò in una risata sadica, malata. Mi fece venire i brividi. Si mise a tracolla due intere file di munizioni e si armò con un fucile a pompa per mano e una beretta nel fodero dei pantaloni. Senza aggiungere altro, si incamminò verso l'orda di non morti che ci stava braccando e iniziò a sparare a tutto spiano, come se fosse in zona di guerra. In pochi minuti venne sommerso dagli zombie ma il suo sacrificio fece da distrazione e ci permise di entrare nell'aeroporto senza essere nel mirino di quei mostri.
Senza dubbio la Zaibatsu non aveva badato a spese per i gioiellini che trovammo dentro agli hangar dell'aeroporto. Dai più veloci e compatti ai più imponenti, tutti i mezzi aerei della società erano all'insegna della modernità e del lusso.
Optammo per utilizzare un piccolo business jet e partimmo senza perdere altro tempo. Raven e Hwoarang si misero ai comandi mentre io feci sdraiare Ling che si addormentò dopo qualche minuto. Sorvolando la zona non riuscimmo a vedere Bryan ma solo una folta quantità di non morti.
Non sapevamo cosa ci avrebbe atteso in Canada ma ormai era tardi e inutile tornare indietro. Avremmo affrontato ciò ci aspettava.

  
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