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Autore: Lallix    24/10/2008    3 recensioni
È il primo anno di Hogwarts per i gemelli Weasley: incontrano allora i loro amici, combinano i primi guai e passano attraverso le prime cotte... E in tutto questo è aggiunta una ragazzina del tassorosso che non riesce proprio a farsi gli affari suoi ma con una dolce simpatia per loro... Leggete e commentate!!!
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Iniziò novembre e l'aria cominciò a diventare più frizzante, anche se si potevano vedere ancora alcune giornate di sole.
Eppure c'era una persona a cui quelle sembravano giornate gelide.
«Ced..?» chiese Hilary a pranzo, qualche giorno dopo Halloween.
«Sì?» rispose Cedric ingoiando il suo pasticcio di verdura.
«Mi stanno ancora guardando male?» domandò a voce così bassa che l'amico dovette riflettere un momento sulle parole prima di capirle. Poi si scosse e guardò verso il tavolo di Grifondoro. «Certo che no, cosa te lo fa pensare?» disse Cedric.
«Non saprei, mi sento osservata...» sussurrò l'altra rabbrividendo.
Il ragazzo scosse la testa e sorrise all'amica mordendosi la lingua e guardando un'ultima volta verso il tavolo dai cui due ragazzi dai capelli rossi stavano lanciando sguardi di fuoco verso la loro direzione.
«Cedric...»
«Dimmi» disse di nuovo.
«E adesso?»
Cedric tornò a fare la scenetta per l'ennesima volta in quella settimana e sospirò.
«Come va con la punizione?» chiese poi cauto.
Hilary sospirò sconsolata. «Almeno la McGranitt non si può arrabbiare perché chiacchieriamo... È quasi una settimana che non mi rivolgono la parola»
Cedric dovette ammettere a se stesso che la sua amica era davvero in una situazione disperata: costretta a passare 4 ore al giorno a ripulire le stanze più remote del castello con due ragazzi che non le rivolgevano neanche la parola.
«E adesso??» domandò Hilary un'altra volta.
Cedric non controllò nemmeno ma scosse la testa e sospirò.

Passarono alcuni giorni ancora prima che George rivolgesse di nuovo la parola a Hilary. Avevano quasi finito la loro punizione - mancavano 3 giorni - e sbattendo contro Hilary disse di riflesso: «Scusami»
Hilary si illuminò di botto. «Non ti preoccupare!» disse raggiante.
George si appuntò mentalmente di darsi un ceffone appena sarebbe stato da solo davanti allo specchio. «Va bene...» aggiunse guardandosi intorno furtivo per controllare se Fred era nei paraggi. Si calmò quando notò che il gemello non si vedeva.
«Come va con voi?» chiese Hilary con un tono di voce troppo alto.
«Bene, bene...» sussurrò George pregando che anche la bionda facesse lo stesso.
«Sono contenta! Io sto avendo ancora un po' di problemi con Incantesimi, ma sono sempre meno! Vitious ha detto che sto migliorando di giorno in giorno... "Se continui di questo passo entro la fine dell'anno sarai la migliore del corso" ha detto...» Hilary rise.
George pregò tutti gli dei che conosceva affinché Fred non stesse sentendo. «Ma davvero..?» disse ascoltando con mezzo orecchio mentre si guardava intorno.
«Sì, non è impressionante? Sono davvero contenta, e devo ringraziare soprattutto voi per avermi dato una mano all'inizio. Penso che se non avessi avuto una mano sulle basi ora non riuscirei a fare nemmeno questi facili incantesimi...»
«Eeh già..» rispose George non avendo sentito nemmeno metà delle cose che la bionda diceva tutto d'un fiato.
Hilary sorrise. «Beh, ora è meglio lavorare. La McGranitt ha detto che se finiamo questa stanza, per oggi siamo liberi. Volevo fare un giro con Stacy più tardi, quin...»
«Meglio finire.» la interruppe George.
La bionda arrossì, e tornò al lavoro a togliere le ragnatele, ma stavolta aveva un sorriso stampato sulle labbra e sentiva l'aria scaldarsi.

Stacy era seduta sulla scalinata che portava alla Sala Comune del Tassorosso e leggeva interessata un libro sulle Creature Magiche.
«Ciao» sentì una voce conosciuta alle sue spalle e chiuse in libro con un movimento rapido mentre la testa le scattava su in un gesto di sorpresa. Si voltò piano e sorridendo imbarazzata rispose al saluto, biascicando un po' le parole: «C..cia... Ciao.»
Cedric sorrise e indicò un punto indefinito accanto a lei. «Posso sedermi?»
Lo fissò per alcuni secondi a bocca aperta, poi sembrò afferrare il significato delle parole e tornando in se stessa annuì con foga. «Prego!»
Il ragazzo si sedette accanto a lei. «Aspetti Hil?»
«Hil..? O sì, la sto aspettando da un po'... Ma immagino sia ancora alla punizione...»
«Suppongo di sì» disse Cedric, «Ma credo che arriverà presto. Ti prego, tirala un po' su di morale, perché è proprio giù ora che i Weasley non le rivolgono la parola...»
«Ci proverò» rise Stacy.
«Grazie, perché io non ce la faccio. Ho creduto che magari parlarne con la sua migliore amica sia meglio che parlare con un ragazzo, sia pure il suo migliore amico.»
Stacy arrossì. «Migliore amica..?»
«Sì, beh, parlavo di te, naturalmente.»
Stacy sorrise contenta. «Dici davvero?»
Cedric si accigliò. «Non lo sapevi?!» chiese stupito.
«Beh, io e lei non ci siamo mai definite "migliori amiche"... Anche se, beh, per me lei lo è...»
Cedric rise. «Anche per lei.»
La Corvonero stava per dire qualcosa quando venne interrotta di botto da un fiume di scusa all'inizio della scalinata. Stacy e Cedric si girarono allo stesso istante verso Hilary. «Ti chiedo scusa!!! Scusa tanto! Non finiva mai e quindi ti..» guardò Cedric e zittì per un secondo. «..Vi chiedo scusa...» Riflesse per un secondo. «Ho interrotto qualcosa?!» chiese poi preoccupata.
Stacy era sul punto di annuire quando Cedric disse: «Ma no, figurati, stavamo chiacchierando solamente. Le ho tenuto compagnia mentre arrivavi.» Stacy si trovò spiazzata e dovette ammettere che era vero, mordendosi le labbra nello stesso momento.
Hilary sospirò, rassicurata. «Ah, bene... Andiamo Stay?»
«Stay?!» chiese Cedric inarcando le sopracciglia.
Stacy rise. «Hil si diverte con i nomignoli...»
«Anche lui non è da meno...» borbottò Hilary pensando a "Hil".
Cedric fece una linguaccia e ridendo andò in Sala Comune a fare i compiti di Pozioni.
«Scusa!» disse Hilary rammaricata.
Stacy rise. «Non ti preoccupare. Andiamo. Voglio mostrare una cosa alla mia migliore amica.» Sorrise e cominciò a camminare.
Hilary capì e sorrise, raggiungendola.

Stacy respirò a pieni polmoni. «Non è meraviglioso?» chiese chiudendo gli occhi con un sorriso.
Hilary si guardò intorno. "Com'è che non ho mai visto questa parte del giardino??" si domandò corrucciando la fronte.
«Non lo pensi anche tu?» ripetette Stacy confusa.
«Oh, sì, sì, è meraviglioso!» disse frettolosa.
«C'è qualcosa che non va?» chiese Stacy a bruciapelo.
La bionda si domandò cosa avesse detto di male per meritarsi quella domanda. «Assolutamente, perché?»
Stacy scosse la testa. «Niente... Semplicemente ultimamente mi pari strana...»
Un brivido percorse la schiena di Hilary, che stette zitta.
Stacy arrossì, capendo. «Mi pari...diversa, ecco, diversa dal tuo solito...» si affrettò a chiarire.
Hilary sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime. «Strana non aveva niente che non si addiceva a me.» disse con la testa bassa. Fece scendere una lacrima sulla guancia destra e arretrò di due passi, sospirò e andò via di corsa, abbandonando Stacy sconvolta e triste sulla collina sopra il lago.
«..Hil, non te l'ho mostrato!» gridò, non appena si rese conto di quello che stava succedendo. Inspirò a fondo e prese a correre, ma la sua corsa si fermò poco dopo, bloccata da una voce che lei conosceva, purtroppo.
«Spencer! Dove corri? Per una volta che fai un'azione giusta, te ne penti? Non si fa!»
Stacy si girò di scatto. «Tu!» urlò al ragazzo.
«Io.» Il ragazzo annuì, sorrise e fece passare avanti diversi ragazzi del terzo anno.
La vista di Stacy si annebbiò dopo una formula che non conosceva e mentre le sue palpebre si serravano, sentì l'erba umida entrare a contatto con la sua schiena.

Hilary se ne stava seduta con un'aria corrucciata sul volto, i compiti di Pozioni ancora bianchi davanti a lei e il suo migliore amico stufo che le passava la mano davanti agli occhi.
«Ooh-oh! La smettiamo?»
«Di fare cosa?» chiese Hilary acida.
«Di fare così.»
Hilary incrociò le braccia voltando il viso. «Non so di cosa tu stia parlando!» mentì.
«Hilary Abbott, la prego gentilmente di smetterla di essere incaz..» si voltò sorridendo angelicamente
verso Gertrude, che si era girata di scatto. «..volata con la sua migliore amica e di dirmi cosa c'è che non va.»
Sciolse le braccia e fece una faccia sconvolta. «Mi ha dato della strana!»
Cedric alzò gli occhi. «Oh, no... No, mi dispiace, non posso credere che quella ragazza, che è fatta di pane zuccherato abbia detto una cosa del genere...!»
«..Pane zuccherato?!» rise Hilary.
Cedric arrossì. «Ma..ma! Era per dire che è un angelo!»
Hilary ridacchiò. «Beh, forse - in effetti - non era proprio così. Però l'ha detto! Lo giuro, ha detto "strana".» Incrociò di nuovo le braccia.
«Allora la storia cambia... Sei nervosa e te la prendi per qualsiasi cosa. Ho capito.»
«Io..? Io non sono nervosa!»
«Hai ragione, come potresti? George ha ricominciato a parlarti...» disse Cedric con un'aria innocente.
«Ced, smettila se non vuoi che ti sollevi in aria! Lo sai che adesso in Incantesimi sto migliorando!»
«Vedi che si torna sempre a parlare di loro?» rise il ragazzo.
Hilary scoppiò a ridere e tirò un pugno sulla spalla a Cedric. «Hai ragione!»
«Ho ragione quando dico che parli sempre di loro!?» chiese Cedric sconvolto.
«No! Hai ragione quando dici che è insensato che io sia "incaz..volata"» disse ridacchiando.
«Mi pareva strano che lo ammettessi..!» esclamò Cedric.
Hilary scosse la testa ridendo e cominciò a fare i suoi compiti di Pozioni, spesso pensando ad altro con un lieve sorriso.

«Chi è Hilary Abbott?» chiese un ragazzo del secondo anno che era arrivato in Sala Comune di corsa.
Hilary si voltò. «Io! Perché?» chiese preoccupata.
«Sono stato inviato da un prefetto di Grifondoro. Credo che tu debba andare in infermeria.»
Il cuore di Hilary cominciò a battere all'impazzata; annuì e con le gambe che le tremavano corse fuori dalla Sala Comune, con Cedric al seguito.


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Salve a tutti. Vi direte "Ma come si permette questa di farsi vedere ancora?!" e avete ragione. Il fatto è che ho avuto un periodo meraviglioso della mia vita per cui ho creduto che non mi servisse scrivere. Alla fine, però, ho capito che io ne ho bisogno, e che mi serve scrivere. Perciò, ho aggiornato questo capitolo un po' di stallo, un po' inutile, un po' senza un vero centro e molto breve perché non potevo fare altro. Volevo anche avvisare che da adesso in poi tutto ciò che scriverò sarà un esercizio per insegnarmi a scrivere, quindi ricercherò tutti i commenti, tutte le critiche per migliorare, perché è il motivo per cui scriverò.
Vi chiedo scusa ancora una volta per non aver aggiornato e avervi costretto (probabilmente) a leggere anche il capitolo precedente per ricordare la storia. Comunque tutto quest'anno scolastico diventerà breve, e alcuni mesi saranno solo spezzettoni di scene per capire come procede la vicenda. E per ora accontentatevi di ciò... XD scusate ancora. Chi è in infermeria? Si capisce, vero?? Bene, chissà...
Spero di poter aggiornare presto con i miei esercizi di scrittura (che sicuramente mi serviranno se voglio imparare a scrivere con decenza) e intanto ringrazio chi ha commentato lo scorso capitolo, cioè lilla4eve, MaryMatrix, LizzieMalfoy_Dracolover, beba7, Aeris90 e Gemellina Dolly (penso che la tua recensione sia la più lunga che io abbia mai visto! anche io adoro i gemelli!!!)

Bene, con questo vi auguro una buona serata e vi chiedo scusa ancora una volta, perché sono imperdonabile come sempre e perché non so quando - e se - aggiornerò ancora... Intanto vi auguro il meglio e grazie ancora per chi ha letto. Vi prego di lasciare un commento, soprattutto negativo, perché - come ho già detto - voglio migliorare. Bacioni! A presto!

Lalla*
  
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