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Autore: Despicable Meggs    10/11/2014    3 recensioni
Erano tutti al lavoro, felici di aver quasi finito la giornata e la settimana. Potevano rilassarsi, divertirsi e non pensare al lavoro. Finché qualcosa non sconvolgerà i loro piani. Qualcuno entrerà in ufficio in cerca di Ziva. Cosa vorrà da lei? Sarà venuto per portare buone o cattive notizie? Come reagirà lei a tutto questo? Una cosa è certa, tutti i suoi colleghi saranno lì per lei. Specialmente Tony, che l'aiuterà ogni giorno ad affrontare tutti i cambiamenti della sua vita. E chissà magari anche lui sarà uno dei cambiamenti. FF TIVA, perché per me sono come una droga, meno angst di quella del mercoledì ma non leggera come quella del venerdì! XD Spero vi piaccia! Buona lettura :3
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18

Anja era finalmente guarita, le ci erano voluti un paio di giorni per riprendersi ma a turno Tony e Ziva erano rimasti a casa con lei.
Dopo quell'esperienza Ziva si era ripromessa di cercare una brava baby sitter che potesse stare con lei in casi come questi.

Le giornate al lavoro scorrevano normali anche se c'era sempre un po' di tensione per la ricerca di Silas che al momento sembrava scomparso dalla faccia della terra.
Ma quel giorno iniziava il week end e questo voleva dire che potevano passare il tempo tutti e tre assieme.

"Piccolina... È ora di alzarsi, amore" le disse Ziva cercando di svegliarla.

La bambina aprì un occhio solo e guardò Ziva. Sorrise e si coprì la faccia con il lenzuolo.

"Fai la mummia?" scherzò Ziva.
"Facciamo ancora la nanna?" chiese Anja tornando a guardare Ziva.
"Ma sei proprio una dormigliona" commentò lei.
"Fammi un po' di spazio che mi sdraio con te" aggiunse.

Anja si spostò leggermente e lasciò che Ziva si mettesse sotto le coperte con lei. La bambina le si andò ad accoccolare addosso lasciando che Ziva le accarezzasse i capelli.

"Sai amore, dovremmo davvero alzarci. Sono sicura che Tony ci sta preparando un'ottima colazione" le disse.
"Ce la può portare qui nel lettino" rispose.
"Sarebbe gentile da parte sua... Ma poi non possiamo mangiare tutti assieme. E dopo colazione non hai voglia di fare qualcosa di speciale solo con noi?" le disse ancora.
"Qualcosa di speciale? Speciale come?" chiese subito interessata e molto più sveglia.

Ziva sorrise.

"Non lo so... Ne parliamo mentre facciamo colazione?" le propose.
"Ok, affare fatto" concluse la bambina.

A quel punto Ziva scese dal letto, prese in braccio Anja e la portò in bagno per sistemarla prima della colazione.
Arrivò in cucina con la bambina per mano, la quale corse immediatamente ad abbracciare Tony quando lo vide ai fornelli.

"Buon giorno, piccolo pancake" le disse dandole un bacio.
"Ziva ha detto che ci hai fatto la colazione e dobbiamo parlare di qualcosa di speciale che faremmo oggi" rispose Anja.
"Ha detto bene. Sedetevi a tavola che è tutto pronto" disse lui.

Tony presentò ad Anja un bel piatto di pancake con il cioccolato sopra mentre per lui e Ziva c'era il solito caffè e il solito tè con i biscotti.

"Allora cosa facciamo di speciale?" chiese Anja impaziente di sapere.
"Abbiamo in programma una gita" le disse Tony.
"Andiamo tutti a Philadelphia, per due giorni" aggiunse Ziva.
"Due giorni?" chiese Anja entusiasta.
"È come una vacanza allora?" aggiunse.

Ziva sorrise accarezzandole i capelli, era felice di vederla così eccitata solo all'idea.

"Esatto. Una vacanza breve, ma pur sempre una gita" le rispose.
"E dove si trova Philadellia?" chiese confusa.
"Philadelphia, pancake. È una città non molto lontana da noi, andremo con la macchina. E domani, quando ci alziamo andremo in un posto molto speciale. Ma è una sorpresa" le spiegò Tony.
"Io adoro le sorprese!" esclamò Anja euforica.

Finirono la colazione velocemente e poi andarono a preparare le valige. Ziva aveva già sistemato le sue cose sul letto di modo da poter preparare la valigia di Anja mentre Tony sistemava la loro.

Per prima cosa vestì la bambina con vestiti comodi e caldi, non era per nulla caldo fuori e non voleva farla ammalare ancora.
Poi prese fuori una piccola valigia, che aveva comprato per l'occasione, da riempire con le cose della bambina.

"Allora, mi vuoi aiutare a scegliere qualche bel vestito da portarci dietro?" chiese cercando di coinvolgere Anja.
"Si! È mia quella?" disse indicando la valigia.
"Certo. Rosa con i fiorellini, ho scelto bene?" rispose Ziva.
"Mi piace tanto" disse Anja avvicinandosi per vederla bene.

"Allora è proprio il caso di riempirla" commentò Ziva.
"Vieni con me che guardiamo dentro l'armadio cosa possiamo prendere" aggiunse.

Anja guardò tutti i suoi vestiti e ne indicò alcuni che le avrebbe fatto piacere portare.
A parte uno che era troppo leggero, Ziva prese tutto quello che Anja le aveva indicato.

"Ora aggiungiamo mutandine e calzini e tutto il necessario per lavarci e siamo pronte" spiegò Ziva.
"Mettiamo anche il pigiamino?" chiese Anja.
"L'ho già messo, altrimenti come fai a fare la nanna?" rispose lei.
"Posso portare anche il mio orsacchiotto?" domandò ancora la bambina.
"Certamente o sarà triste a rimanere a casa da solo, non credi?" rispose Ziva.

Anja salì sul letto e prese il suo orsacchiotto abbracciandolo forte.

"Gli piacerà tanto andare in vacanza" commentò.
"Lo sai che io non sono mai andata in vacanza? Mai mai" aggiunse.
"Oh, questa é la prima volta? Sei emozionata, amore?" le chiese sedendosi sul letto accanto a lei.

Si rese conto di quante cose Monique non avesse fatto in tempo a fare con sua figlia, prima di morire.
Anja era così piccola ancora, avevano passato poco tempo assieme.

"Sono tanto felice. Un mio amico a scuola ha detto che è stato in vacanza e che si è divertito tantissimo" rispose.
"Ziva... Grazie che mi portate in vacanza" aggiunse salendo in braccio alla ragazza e stringendola.
"Di nulla, tesorino. Chiudiamo questa vaglia e andiamo a vedere come se la cava Tony?" rispose.

Anja annuì e dopo aver sistemato tutto in camera e aver portato la valigia nel soggiorno, andarono in camera da Tony.
Anche lui stava chiudendo la valigia.

"Allora le mie ragazze sono pronte a partire?" chiese andandogli incontro e dando un bacio ad Anja.
"Io sono super pronta" esclamò la bambina.
"Allora, non perdiamo altro tempo e partiamo" concluse lui.

Caricarono le valigie in macchina e sistemarono Anja sul suo seggiolino, prima di mettere in moto e partire.

"Tra quanto arriviamo?" chiese Anja nemmeno mezz'ora dopo che erano partiti.

Tony ridacchiò, sapeva che i bambini facevano così. Ma sentirselo chiedere era ancora più bello.

"Abbiamo ancora più di due ore di viaggio, ci vorrà un po'..." le rispose.
"Io vorrei arrivare adesso" disse lei poco prima di sbadigliare.

"Anja, la macchina ti sta facendo venire la nanna?" le domandò Ziva.
"No" rispose mettendosi a guardare fuori dal finestrino.
"Se vuoi puoi dormire un po', sai?" le disse lei.
"Non sono stanca" ripeté.

"Tra poco si addormenta" bisbigliò Ziva a Tony.
"Mi sa di si" commentò lui.

Passò dieci minuti a fissare il paesaggio fuori dal finestrino e a parlare con il suo orsacchiotto, prima di addormentarsi come aveva previsto Ziva.

Quando arrivarono davanti all'hotel che Tony aveva prenotato, Anja dormiva ancora.
Ziva le slacciò la cintura del seggiolino mentre la svegliava.

"Anja, tesoro siamo arrivati" le disse.

Non appena sentì quelle parole la bambina spalancò gli occhi.

"Già arrivati? Tony hai guidato velocissimo" rispose.
"Certo, sono un pilota di formula uno io" commentò.
"Se avessi guidato io saremmo arrivati qui ancora più velocemente" disse Ziva.
"E con il mal di stomaco" aggiunse Tony.

"Qui è dove dormiamo stanotte?" chiese vedendo l'albergo.
"Esatto, andiamo a vedere la nostra stanza" disse Ziva prendendo Anja per mano ed entrando insieme a Tony.

Una volta entrati Anja si rese conto che in quella camera c'erano due letti, uno grande per Tony e Ziva e uno piccolo per lei.

"Facciamo la nanna assieme?" chiese sorridendo.
"Non sarò in una stanza da sola come a casa" aggiunse.
"No piccola, questa non è casa. È una albergo e dormiamo assieme" rispose Ziva.
"Si! Stiamo tutti assieme" esclamò felice buttandosi sul suo lettino.

"Però ora lasciamo qui le valigie e ansiamo a fare una bella passeggiata in città, cosa ne pensate?" chiese Tony.
"È un'idea perfetta" rispose Ziva.
"Io devo andare a fare la pipì prima" disse Anja alzandosi in piedi andando verso Ziva.

Usciti dall'Hotel andarono in centro città e Anja rimase subito colpita dalla quantità di gente e negozi.
Tuttavia era l'ora di pranzo e iniziava ad avere fame.

"Tony, tu non hai fame?" gli chiese.
"Io ho sempre fame, piccolo pancake" commentò lui.
"Perché io ho fame. La mia pancia è vuota" disse Anja.

Ziva ridacchiò guardando Tony.

"Mangiamo la pappa?" aggiunse speranzosa.
"Ora troviamo un ristorante e pranziamo" le disse Ziva.
"Io voglio gli spaghetti" rispose subito la bambina.

"E allora vada per un ristorante italiano" disse Tony indicando un luogo poco lontano da loro.

Erano tutti molto affamati quindi furono felici quando il cameriere portò subito i piatti che aveva chiesto.
Anja volle anche prendere il dolce, così Tony decise di prendere una fetta di torta al cioccolato in due sapendo benissimo che la bambina non lo avrebbe finito.

"È piena ora la tua pancia, Anja?" le chiese Ziva pulendole la bocca.
"Si, piena che tra poco esplode" rispose.
"Andiamo in bagno a lavare le mani mentre Tony paga?" le disse Ziva.
"Così togliamo la cioccolata dalle dita" commentò Anja.
"E io intanto pago, cosa sono il vostro schiavo?" disse Tony scherzando.
"No sei più come una banca" rispose Anja seria facendo scoppiare a ridere Ziva.

Anche Tony rise, Anja era così dolce e simpatica e tutto quello che diceva era detto con innocenza.
Passarono tutto il pomeriggio in giro per la città, guardando monumenti e parchi. Si fermarono per far giocare Anja con altri bambini ad un parco mentre loro la osservavano da una panchina.

"Avresti mai pensato che avere una bambina fosse così bello?" disse Ziva improvvisamente.
"Io fino a sei mesi fa nemmeno pensavo che saremmo riusciti a metterci insieme, figuriamoci ad una bambina" commentò Tony.
"Ma concordo con te, è bellissimo. Anja è adorabile" aggiunse.

"Mi sento in colpa, adesso" disse Ziva.
"E per cosa?" chiese Tony confuso.
"Perché sono così felice di averla con me che non la darei indietro per nulla la mondo. Ma per averla Monique è morta..." spiegò.
"Zee... Ti rendi conto che quello che dici non ha senso? Non è colpa tua se Monique è morta" le disse.
"Ma tu ti senti in colpa perché pensi di dover essere sempre triste per quello che è successo?" aggiunse.
"Non lo so... So solo che sono felice come non mai, ma la mia migliore amica è morta e sua figlia è orfana" disse.
"Non è orfana ha te. E anche me adesso. E per Monique, stai facendo quello che ti ha chiesto" rispose lui dandole un bacio.

"Ziva" urlò Anja correndo verso di lei.
"Ho raccolto un fiorellino per te" aggiunse.
"Grazie. È molto bello" le disse sorridendole.
"Tony" disse rivolgendosi a lui.
"Vieni a spingermi sull'altalena?" chiese.
"Andiamo" le disse prendendola e mettendola seduta sulle sue spalle.

Ziva non riuscì a resistere e scattò una foto, Tony in versione papà era troppo dolce e doveva immortalare il momento.
Dopo aver passato tutto il pomeriggio fuori e avere cenato con una buona pizza, decisero di concludere la giornata con una breve passeggiata e tornare in albergo.
Anja era piuttosto stanca e anche loro si riposavano volentieri.

"Io il bagnetto non lo voglio fare" disse scocciata.
"So che sei stanca ma a letto sporca non puoi andare" commentò Ziva mentre prendeva le cose pulite e il pigiama da metterle dopo il bagno.
"Lo facciamo domani mattina" provò a contrattare la bambina.
"No, domani non abbiamo tempo. C'è la sorpresa ricordi?" le spiegò Tony.
"Uffa" disse incrociando le braccia e facendo la faccia scura.

Ziva ridacchiò e la prese per mano.

"Forza, andiamo che faccio la schiuma come piace a te. Sono sicura che dopo non vorrai più uscire" concluse lei.

Anja la seguì poco convinta, ma una volta dentro l'acqua calda fu difficile farla uscire.
Giocarono a lungo con la schiuma e Anja provò anche a lavarsi i capelli da sola.

Quando uscirono dal bagno, andò Tony a lavarsi.
Ziva sapeva che Anja si sarebbe addormentata in fretta e voleva restare con lei.
La mise nel suo lettino e si sedette di fianco a lei.

"Allora, pronta per la nanna?" le chiese.
"Si" disse poco convinta.
"Qualcosa non va, amore?" domandò Ziva capendo che Anja aveva qualche dubbio.
"Mi posso addormentare in braccio a te?" chiese.

Si misero davanti alla finestra dalla quale si vedevano le luci di tutta la città, Anja si appoggiò a Ziva e lasciò che la cullasse.

"Chiudi gli occhietti ora e fai la nanna" le disse Ziva.
"Dopo mi metti nel lettino?" chiese.
"Si, ma non ti preoccupare sono vicina a te" le rispose.
"Anche Tony?" domandò.
"Certo. Se ti svegli e hai paura chiamami e ti facciamo dormire nel lettone con noi" le disse.
"Ma ora metti il ciuccio in bocca e dormi" aggiunse.

Anja obbedì e ci volle veramente poco prima che si addormentasse.
Quando Tony uscì dal bagno trovò Ziva ancora in piedi a coccolare la bambina già addormentata.

"Ho fatto, è il tuo turno" disse Tony sottovoce.
"Ok, la prendi tu? Tienila un po' in braccio era preoccupata di dormire nel lettino da sola" rispose.
"Certo" disse Tony prendendo il posto di Ziva.

Anja non si svegliò, anzi sembro gradire stare tra le braccia di Tony.
Lui rimase in piedi accarezzandole i capelli e la schiena per altri dieci minuti prima di metterla sotto le coperte con il suo orsacchiotto.

Quando Ziva tornò dal bagno trovò Tony già nel letto che l'aspettava.

"Vieni che faccio le coccole anche a te ora" le disse.
"Senza fare troppo rumore" commentò lei.
"Hey, per chi mi hai preso? Solo qualche bacio per farti addormentare" rispose.

Ma quando Ziva si appoggiò a Tony ci mise meno di un minuto per prendere sonno. Era troppo stanca anche per i baci.
Tutta la notte passò tranquilla, Anja non si svegliò e rimase nel suo letto. E il mattino seguente si svegliò senza fare storie perché sapeva che c'era in progetto una sorpresa per lei.

"Allora mi dite della mia sorpresa?" chiese impaziente.
"Va bene. Oggi ti portiamo in un posto speciale. È un museo ma tu potrai fare tutti i giochi che vuoi e toccare tutto quello che vuoi" le spiegò Ziva.
"È come un parco giochi allora?" domandò entusiasta.
"Una specie, ma è al chiuso e ci sono giochi e cose che non hai mai visto" le disse Tony.
"E io posso toccare tutto" aggiunse Anja.
"Si e correre ovunque facendoci impazzire" disse Ziva.

Anja sorrise.

"Allora cosa aspettiamo, andiamo subito!" gridò felice.
"Magari prima mettiamo dei vestiti e facciamo colazione" le disse Ziva.
"Però veloce" rispose Anja.

Fecero il più veloce possibile perché Anja non stava più nella pelle. Voleva arrivare là e divertirsi.
Non appena entrati Anja rimase senza parole, era tutto così grande e colorato e tutti i bambini sembravano divertirsi.

"Io voglio provare tutto" disse guardando Ziva.
"Siamo qui per questo. Però non allontanarti troppo o rischi di perderti, ok?" rispose lei.
"Faccio la brava" promise Anja.

La prima cosa che Anja provò era un piccolo centro commerciale fatto su misura per i bambini. Si poteva fare davvero la spesa e c'erano anche delle piccole casse in cui pagare la spesa.
Mostrò orgogliosa a Ziva quanto fosse brava a comprare da sola tutte le cose e a pagarle.

Poi corse nel piccolo villaggio di Alice nel Paese delle Meraviglie, saltando nella tana del coniglio e bevendo un tè con tutti i personaggi.
Fu nella sala della musica in cui anche Tony andò a divertirsi con Anja. C'era un enorme pianoforte sul pavimento e ci si poteva camminare sopra facendolo suonare.

Anja e Tony iniziarono a correrci sopra facendolo suonare come non mai. Ziva decise di fare un video per immortalare il momento prima di unirsi a loro e far divertire ancora di più Anja.

Prima di concludere la loro vista e aver visto ogni sala e giocato con ogni cosa, passarono nella stanza dove era rappresentato l'intero corpo umano.
C'erano tutti gli organi in dimensioni giganti e Anja passò molto tempo a fare domande.

"Quello è il cervello?" chiese avvicinandosi all'enorme rappresentazione e toccandola.
"Si. E quando pensi a qualcosa tutte le tue idee sono lì" rispose.
"Sembra una noce. Però più grande" commentò la bambina.
"È vero. Ma alcuni, come Tony, lo hanno grande proprio come una noce" scherzò Ziva.

Anja rise come una matta e guardarono entrambe Tony che al momento si fingeva offeso.

"Ci sono due belle ragazze che stasera non vogliono la cena" commentò lui.
"No! Tony il tuo cervello è tanto grande, davvero" disse Anja preoccupata.
"Già meglio pancake. E ora dammi un bacio per farti perdonare" le rispose.

Dopo aver finito di visitare il museo ripresero la macchina e si avviarono verso casa. Il giorno dopo dovevano lavorare e Anja doveva andare a scuola, non potevano arrivare troppo tardi.
Mangiarono durante il viaggio fermandosi ad una tavola calda lungo la strada e Anja si addormentò in macchina.
Ma questa volta Ziva non la sveglio, la prese in braccio e facendo attenzione la portò in casa.

"Ora le metto il pigiama e la lascio nel suo letto. Torno subito" disse a Tony.

Ziva la cambiò molto delicatamente in modo che non si svegliasse. Un po' non voleva rovinare in sonno, un po' voleva del tempo da sola con Tony.
Si assicurò che fosse tranquilla nel suo lettino prima di socchiudere la porta e andare Tony.
Lui là stava aspettando in camera e nel frattempo disfaceva la valigia.

"Eccoti, occhioni belli. Tutto bene Anja?" chiese.
"Dorme tranquilla. L'abbiamo stancata tanto in questi due giorni" rispose.
"E tu? Sei stanca? O vuoi un po' di coccole prima della nanna?" le domandò Tony.
"Non sono mai stanca per quelle. Però prima mi metto il pigiama e mi lavo i denti, perché ho intenzione di addormentarmi tra le tue braccia, sederino peloso" concluse lei.

Si prepararono entrambi per dormire e si misero sotto le calde coperte. Tony abbracciò Ziva e la strinse a sé.

"Hai i piedi gelati, Ziva" le disse.
"Non è colpa mia se qui si gela. In Israele non avevo mai i piedi gelati" si lamentò.
"Non ti preoccupare, te li scaldo io" rispose.
"Hai passato un bel week end?" aggiunse.
"Stupendo. E tu? Ti sei divertito?" chiese lei.
"Tanto. Passare il tempo con voi è semplicemente magnifico" commentò.

Mentre parlavano lui iniziò ad accarezzarle la schiena lentamente, le faceva venire sonno quel gesto e lui voleva che si addormentasse serena.

"Anja ti adora e credimi, sei perfetto come padre. Ti comporti come se fosse stata sempre con te" gli disse.
"Tu fai la stessa cosa, lo sai? E mi fa sorridere come lei cerchi di assomigliare a te" rispose.

Ziva si sistemò meglio su Tony e con una mano iniziò ad accarezzargli il petto

"Non mi ero mai immaginata come madre, ma ora adoro esserlo. E adoro ancora di più che stiamo insieme e siamo coinvolti in questo come coppia" disse lei.
"Non so cosa farei senza di te, Tony" aggiunse.
"Sono indispensabile" commentò ridacchiando.
"Ma a parte gli scherzi, te la caveresti benissimo" aggiunse.
"Ma non bene come ora. E sopratutto non sarei felice come adesso. Anche se tu non te ne accorgi, quando mi sento insicura, mi basta che tu mi guardi e io so cosa fare" disse lei.

Tony rimase in silenzio limitandosi ad abbracciarla più forte.
Gli aveva detto una cosa bellissima e lui era molto colpito dalle sue parole, voleva dire che lo reputava davvero importante.

"Nonostante stiamo assieme da poco non posso pensare alla mia vita senza di te. Sto troppo bene così" le disse.
"Anche io... E anche ora sto davvero bene con te che mi coccoli" rispose Ziva.
"E dalla tua voce mi sembra che ti stia anche venendo sonno, piccola Ninja" disse Tony.
"Solo un po'... Ma non ti fermare" gli rispose.
"Ok, continuo" disse.

"Non voglio andare al lavoro domani" si lamentò Ziva.
"Si sta troppo bene a casa con voi" aggiunse.
"Lo so, ma Gibbs ci uccide se non ci presentiamo" rispose Tony.
"Voglio che sia il week end di nuovo" disse lei.
"Anche io. Il prossimo week end potremmo andare a pattinare sul ghiaccio, sono sicuro che ad Anja piacerebbe. E magari ci beviamo una cioccolata calda in quel bar di fronte alla pista" iniziò Tony.
"Oppure potremmo organizzarci e portare Anja in qualche altra città, visto che la vacanza le è piaciuta tanto. Che dici?" aggiunse.

Ma Ziva non rispose, si era addormentata. Tra le carezze e la voce di Tony non era più riuscita a tenere gli occhi aperti.
Sorrise vedendola dormire su di lui. Spense la luce che aveva sul comodino per dormire anche lui.

"Buona notte, Ninja" disse prima di chiudere gli occhi.








Note dell'autrice:

Capitolo family... Perché ero in vena AHHAHAHAHA XD
Ci stava un bel weekend in cui erano solo loro tre e tutto andava bene. Ormai, nonostante le difficoltà, sono una famiglia quindi è giusto che abbiano del tempo da passare assieme.

Per la cronaca il museo di cui paro esiste davvero a Philadelphia e ora ho voglia di vederlo anche io XD

Non ho molto altro da dirvi, se non che ero vi sia piaciuto.
A mercoledì con il capitolo della storia per cui non mi odiate più così tanto XD

Baci, Meggie. 
  
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