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Autore: Evola Who    10/11/2014    0 recensioni
Paul vuole passare una bella giornata con Sem visto che non anno beghini, ma Sem doveva fare delle cose, cosi delude Paul.
Ma lei gli promette di farsi perdonare ma non sa come. Cosi grazia a Brian gli darà un piccolo consiglio....
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Brian Epstein, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Così dopo pranzo…

Paul stava lavando i pianti del pranzo, poi sentì aprire la porta e,quando vide che era Sam, disse felice: “Ciao Sam! Com'è andata…”

Lei lo interruppe dicendo: “Scusami Paul, ma devo fare una cosa di sopra!” Andò sulle scale e chiuse la porta di camera loro.

Lui rimase sorpreso: di solito quando arrivava a casa gli diceva quello che aveva fatto e quello che voleva fare, ma quel giorno era andata su senza dargli una spiegazione.

Paul si preoccupò un po’, ma non la seguì comunque.

5 minuti dopo…

“Paul? Puoi venire in camera? Devo dirti una cosa.”

Paul cominciò andare verso la camera dicendo: “Sam, per caso è successo qualcosa oggi? Insomma, qualcosa che non riesci a dirmi e… oh mio Dio!”

 “Allora? Che ne pensi?” chiese lei a voce bassa.

Lui era rimasto a bocca aperta e con gli occhi spalancati e si avvicinò a lei dicendo: “Sei fantastica!”

Aveva addosso una veste nera molto corta con una lunga fascia grande e larga sul petto che lo copriva, sotto due veli trasparenti neri che lasciavano vedere la pancia, le spalline erano legate insieme da due piccoli fiocchi che si potevano slacciare e dietro una piccola cerniera.

Sotto aveva delle mutande normali nere, senza scarpe ne' calze e con i suoi occhiali.

Paul sorrise per l’immagine, ma Sam guardò ancora in basso per l’imbarazzo.

“Ma… come mai questo bel vestitino?” chiese lui mettendo le mani sui fianchi di Sam e guardandola.

Lei non lo guardò e rispose con voce timida: “Beh, non ti avevo detto che mi dovevo far perdonare? E questo vestito è solo l’inizio…”

“Bene, allora… iniziamo!” disse Paul con un sorriso malizioso e la baciò sulle labbra.

Mentre lui cominciò ad accarezzarle i fianchi e baciandola sul collo, lei stava ferma, non ricambiava.

Paul se ne accorse. Guardò Sam e disse con tono preoccupato: “Sam, che hai? Mi… sembri assente e anche un po’ triste. C’è qualcosa che non va?” “

È solo che… è solo che… Dio!” Poi si staccò, si sedette del bordo del letto con le spalle girate e le braccia incrociate e continuò con tono nervoso:

“È solo che io non volevo fare questo! Io volevo comprare un dolce al cioccolato per noi due e mangiarlo davanti alla TV! Ma no! Brian mi ha detto che era troppo da ‘amici’ e cosi mi ha consigliato di fare una cosa più ‘intima’, da… ‘fidanzati’! Così siamo andati in un negozio di vestiti e mi sono comprata questo ‘coso’! E ora mi vergogno da morire solo fartelo vedere!”.

Paul rimase sorpreso, ma anche dubbioso.

Così si sedette vicino a lei e cominciò a capire la situazione: “Quindi… è questo ciò che è successo? E ora sei in imbarazzo?”

“Si…” rispose lei a voce bassa senza girarsi.

“E perché?” chiese lui.

“So che eri deluso perché non abbiamo passato la mattinata insieme. All'inizio non sapevo come farmi perdonare, ma poi ho pensato ad un dolce e ad un tranquillo pomeriggio insieme. Però Brian mi ha portato in un negozio di vestiti e mi ha consigliato di provare questo. All'inizio ero ancor più imbarazzata e anche un po’ arrabbiata, ma lui mi ha convito e l'ho comprato. Solo per vedere se… se poteva ‘funzionare’… L'ho fatto per te. ma ora non riesco nemmeno a guardarti in faccia!”

 Lui rimase colpito da quanto lei si era spinta per lui e capì quanto lo amasse.

 “Sem…” disse con un tono dolce: “Non c’è bisogno di fare così tanto per me! Non voglio che tu faccia cose che ti fanno sentire a disagio e poi non devi farti perdonare ogni volta.”

“Davvero?”

“Certo! So che tu hai il tuo lavoro e i tuoi impegni come io ho i miei. Come te li rispetto e quindi ti capisco, non devi farti perdonare perché non riesci a mantenere una promessa, anche se lo apprezzo!” spiegò lui sorridente.

Sam non rispose però fece un piccolo sorriso.

“Poi, se non vuoi fare ‘quello’ mi accontento anche di un dolce al cioccolato e di guardare la TV, l'importante è che stiamo insieme. Anche se… vestita così ti trovo molto carina.” Con un dito le accarezzò il braccio e poi finì:

“Ma come voi tu!”

 Sem sorrise e pensò: 'Beh, mi sono comprata un vestitino trasparente che probabilmente si mettevano le prostitute francesi di alta classe! E visto che ce l'ho addosso… proviamolo!'

“Quindi…" disse lei: "...così mi trovi sexy?”

Finalmente lo guardò negli occhi con un sorriso malizioso e Paul rimase senza fiato.

Capì le sue intenzioni e risposa a sua volta con un sorriso malizioso, ma con una voce tenera: “Oh sì! Tu sei la ragazza più sexy che io abbia mai conosciuto! E tu sai che ne ho viste tante, ma nessuno è come te e forse… lo sei anche senza il vestito!” e risero.

“E poi?” chiese lei sorridendo.

“Baci meglio di ogni altra ragazza che io abbia mai baciato! E poi tu sei la più bella, la migliore!”

Sem sorrise: le piaceva sentire tutti quei complimenti da Paul.

“Poi sei anche la ragazza più speciale di tutte e la più importante della mia vita...” aggiunse Paul con voce tenera e con un sorriso dolce.

 Sam non si spettava una frase del genere in quel momento. “Davvero? E lo sarò per sempre?”

 “Per sempre!”

 Si baciarono e questa volta Sem ricambiò dato che non si sentiva più in imbarazzo, ma desiderata , sicura, apprezzata ed amata.

 “Paul?”

“Si?”

“Ti… potresti spogliarti? Mi sentirei un po’ più a mio agio...”

 “Beh, ho un'idea migliore: perché non lo fai tu?”

Sam rise dicendo: “Io?”

“Sì!”

Si avvicinò di più a lei e sussurrò al suo orecchio: “E poi mi piaci quando lo fai.”

Fece uno dei suoi sorrisi maliziosi che lei ricambiò.

“Sei sempre il solito lupo cattivo!”

 Sam spesso lo chiamava “il lupo cattivo”

perché ogni volta che voleva eccitarla faceva dei piccoli sorrisetti maliziosi.

“Lo so!”

Cosi Sam cominciò a togliergli la maglia e i pantaloni mentre continuavano a bacasi con passione.

Si strinsero nel letto abbracciati l'uno all'altra e mente Paul iniziò a baciarla sul collo e a slacciarle le piccole spalline del vestito e cosi Sam si fece finalmente perdonare.

Al tardi pomeriggio…

 Sam e Paul erano felicemente abbracciati sotto le coperte.

“Allora? Mi sono fatta perdonare?" chiese lei guardando Paul.

“Oh si! Ti sei fatta perdonare per il resto dell‘anno!”

Sam rise e gli diede una piccola cuscinata scherzosa.

 “Grazie.” Disse Paul sorridendo.

 “Di cosa?”

“Di tutto e… anche per questo pomeriggio!”

Si guardarono negli occhi e si sorrisero dolcemente.

“Ti amo.”

“Anche io, Paul.”

Si diedero un bacio e restarono abbracciati in silenzio, “Allora? Domani che fai?” chiese Paul rompendo il silenzio.

Sam ci pensò e disse: “Niente. Tu invece?”

“Anche io. Forse andrò da John per scrivere delle canzone, ma… dipende dal suo umore!”

“Allora… che facciamo domani?” chiese lei guardandolo.

“Beh, la mattina potremmo stare insieme e poi… ti metteresti di nuovo il vestitino?” disse lui con tono malizioso.

Sam rise e rispose ironica: “Oppure una bella mattinata insieme e un dolce al cioccolato davanti alla TV per il pomeriggio. E quel coso che ho indossato rimarrà per sempre nella scatola, chiaro?”

“Chiaro!" Poi si baciarono di nuovo e si addormentarono.

Il giorno dopo anno passarono tutta la giornata insieme come se fossero "due amici” e si divertirono insieme a coccolarsi e a mangiare una torta al cioccolato davanti alla TV.

Il vestito alla fine fu veramente messo in una scatola e mai più indossato, ma venne tenuto come ricordo di un bel pomeriggio tra due fidanzati.
 

FINE.

 

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Note della autrice:
Ecco l'utimo capitolo della storia!
Lo so che era un pò corta ma spero che 
vi piacia! E anche se è un pò
piccante per il piacere per le fan
di Paul! ;)

Beh... spero che vi sia piaciuta
spero presto pubblicare una
storia con Lucy
e che vi sia piacuta!

Alla prosima!
Ciao!
Evola


 

   
 
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