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Autore: AkyaWolf    10/11/2014    2 recensioni
[HenryXMU]
"I'll love you with every ounce of my blood, until the day I die. Ooh, wonder when it will ever be?"
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quella sera, Akya continuò a venire a trovare Henry durante la sua convalescenza. Al giovane queste visite facevano sempre piacere, se non fosse che la cavalieressa oscura lo rimproverava di continuo, dopo avergli fatto una gentilezza o un favore... sapeva che lei era fatta così, ma stava diventando troppo. Così, quando Lissa venne a curarlo come faceva di solito, il bianco chiese
<< Cosa succede alla stratega indaco? Non sembra più lei, niahahahaha! >>
La risata non gli uscì convinta come lui avrebbe voluto, ma sinceramente non era che gliene fosse importato molto. Aspettò che Lissa rispondesse, mentre lei si girava i codini
<< l'hai notato, eh? È che ha avuto un pò di rivelazioni... preoccupanti...? E poi c'è questa guerra... e il clima da famigliola felice che le gira intorno... è stressata, molto stressata. Ma non preoccuparti e guarisci presto, okay? >>
Henry annuì poco convinto.

Qualche giorno dopo, il mago nero fu ritenuto in grado di combattere di nuovo senza rischi. Appena ricevuta la notizia da Lissa, il bianco saltò in piedi, raccolse il cappotto che... un attimo, era un cappotto?
Henry raccolse da terra quello che aveva creduto fosse una coperta.
Era grande, grigio e aveva delle manche bordate d'oro su cui vi erano ricamati degli occhi viola. Era sicuramente un cappotto e pure da donna.
Lissa alzò le spalle, notando l'espressione del bianco
<< ah, si. Akya ti ha prestato il suo cappotto... ha detto che a lei non serviva >>
Lui annuì e rise, mentre la sacerdotessa guerriera scuoteva la testa, poi uscì portando il cappotto con sè.

Con la guarigione del mago e di alcuni altri feriti, l'esercito Ylissiano fu pronto a colpire il castello di Walhart e a sconfiggere una volta per tutte l'imperatore. Nuove reclute si erano unite ai pastori, e tutte provenivano dal futuro. C'erano Brady, figlio di Donnel e Maribelle, Laurent, figlio di Miriel la maga e di Ricken, Noire, che per fortuna non aveva ereditato le tendenze della madre Tharja, stalker ufficiale di Akya, e Owain, figlio di Lissa e Frederick e cugino di Lucina e Chyntia.

La battaglia fu, almeno per la prima parte, facile per i Pastori. Henry si era completamente ripreso e stava facendo una strage col suo tomo nero Rovina, seduto in groppa a Sleipnir, dietro ad Akya.
Quasi senza accorgersene, i due si erano spinti abbastanza in là nelle file nemiche. Henry, rendendosi conto che il suo tomo forgiato era agli sgoccioli, si piegò verso la borsa posizionata sulla sella del cavallo per prendere un libro meno prezioso, mentre Akya fermava la cavalcatura per permettergli l'operazione. In quell'attimo, un soldato nemico pensò bene di lanciarsi contro la schiena scoperta del mago. Akya fece impennare violentemente il cavallo, consapevole del rischio. 
Un dolore al fianco, un nitrito e poi un tonfo. Un paio di ali diafane la coprirono e poi per lei fu tutto nero.

<< ...cchia! >>
Una voce ovattata giunse alle sue orecchie
<< cornacchia indaco! Akya! >>
Aprì gli occhi. Una fortissima fitta le attraversò il cranio. Si portò una mano alla testa, poi la osservò. Rosso. Sangue. Lo sentiva anche i bocca.
La stratega sputò per terra e tentò di rialzarsi, per poi riaccasciarsi a terra e portarsi la mano al fianco sanguinante.
<< Akya! >> 
La donna si guardò attorno, cercando l'origine di quella voce, e la trovò. Henry la stava chiamando, i capelli bianchi macchiati di rosso come gli abiti
<< Dove... Cosa è successo? >> la cavalieressa oscura gli afferrò la manica, dimostrandogli di essere cosciente. Gli occhi del giovane, per una volta, si spalancarono, rivelando iridi rosse
<< Sei... sei caduta da cavallo! Mi sono voltato per prendere un tomo e un soldato stava per attaccarmi, ma tu hai fatto impennare Sleipnir, sei stata colpita al posto mio, hai lasciato le briglie, mi hai travolto e hai battuto la testa! >>
Esclamò lui, tutto d'un fiato, premendole una mano sul fianco
<< Saremmo morti entrambi se Nah e Laurent non ci avessero salvato. Stringi bene quella ferita o rischi che ti escano le budella! >>
Akya sbattè le palpebre un paio di volte e digrignò i denti, ignorando il dolore delle ferite e tentando di rialzarsi, ma il mago nero la fermò
<< rrgh! Figli di... un risorto! Mi hanno presa e anche bene! >> inspirò profondamente << Il cavallo! Henry! Dov'è Sleipnir?! >> un'altra fitta le attraversò la testa, facendola gemere << devo... risalire a cavallo! Hanno bisogno di me...! >>
Henry si avvicinò di più, mentre la cavalieressa oscura faceva un'altro tentativo per rimettersi in piedi
<< Akya, nessuno ha bisogno di una stratega morta! Non dovevi farlo! >> Akya sgranò gli occhi, sorpresa dallo scatto d'ira del bianco
<< ma tu... saresti morto...  >>
Lui scosse la testa e deglutì, avvicinandosi ancora di più 
<< Akya... non importa! Tu sei infinitamente più importante. Sei la nostra stratega, e una valida guerriera! Io posso permettermi il lusso di morire, tu no! Non farlo mai più! Anzi...  >> il mago nero scostò una ciocca di capelli indaco insanguinati dalla faccia della stratega << ... non permetterò che tu lo faccia io stesso.  >>

Akya aveva il cuore in gola. Henry era lì, i capelli candidi sporchi di sangue, uno scintillìo triste negli occhi cremisi socchiusi, vicinissimo.
Sebbene di solito appariva più giovane di quanto non fosse, in quel momento sembrava stranamente maturo e determinato. Aveva ancora in mano una ciocca di capelli indaco, ormai più viola che blu, e stava osservando il liquido cremisi che gli ricopriva le dita. Dalle sue labbra uscì solo una frase, seguita da una piccola, amara risata.
<< heh. In questa situazione, sarei dovuto essere io a proteggerti... scusa.  >> un leggero sorriso comparve sul volto accigliato del bianco << il tuo sangue ha un colore bellissimo, sai? Non andrebbe sprecato, anche perché...  >>

Akya sapeva che il mago nero era capace di essere totalmente imprevedibile, ma ciò che lui fece la spiazzò.
Improvvisamente, la distanza tra i loro visi si azzerò, e gli occhi della donna si sgranarono, mentre realizzava l'azione appena compiuta dal giovane e arrossiva da un'orecchio all'altro.
Lui, per tutta risposta, si staccò da lei, ridacchiando. A dirla tutta, sembrava perplesso. La guardò con sguardo obliquo, per poi esclamare << ...Anche perché il sapore è anche meglio! >> e avvicinarsi di nuovo. Akya si coprì la bocca con una mano, imbarazzata e paonazza, mentre lui inclinava la testa, confuso.
<< ho... ho fatto qualcosa che non va...? Io... scusa... pensavo...  >> il bianco si portò la mano libera, quella che non premeva sul fianco della stratega, alla testa << è che sono... bè... sono cresciuto coi lupi, e non so... mi dispiace! ... andiamo.  >> il mago la aiutò a rialzarsi, mentre faceva segno a Ricken, che in quel momento era l'unico guaritore nei paraggi, di avvicinarsi e mettere in funzione il bastone.

Walhart, quel giorno, fu sconfitto. Certo, non fu una vittoria facile, né senza conseguenze. Molte truppe Ylissiane vennero gravemente ferite e i curatori ebbero da fare per settimane. In realtà, Akya era grave, ma c'erano feriti dalle condizioni ben peggiori.

Henry e la stratega non si parlarono molto, durante quel periodo di vuoto. Quel bacio che Henry le aveva dato aveva sconvolto entrambi. Akya ne era rimasta sorpresa, e aveva reagito come reagiva a tutte le sorprese : male.
 Era fatta così.
 Il mago nero, invece, si stupì del suo stesso gesto, del quale non conosceva nemmeno del tutto il significato. Certo, si era informato così bene sulla società umana e sugli usi e costumi della sua specie, ma non sull' argomento romantico. Vero, aveva visto alcune coppie baciarsi, ma non era sicuro di cosa volesse dire... né del perché l'aveva fatto. Era che il modo brusco ma gentile con cui la stratega si rapportava al mondo ricordava al bianco la bellissima lupa nera che lo aveva preso sotto la sua protezione. E quando la sua "cornacchia indaco" era rimasta ferita, non aveva potuto fare a meno di pensare alla maestosa creatura che era morta tra le sue braccia per mano dei bracconieri quando lui era solo un ragazzino, ed era stato preso dal panico.

Solo che per lui Akya era molto di più di quanto quella lupa fosse stata. Se lo sentiva dentro, doveva fare qualcosa. Si sarebbe informato di più. 
Dirigendosi verso la tenda di Ricken, il suo migliore amico, il giovane sapeva cosa chiedere.

Il giorno dopo a questa sua riflessione, Henry entrò nell'infermeria con un sorriso soddisfatto e sicuro di sè, mentre teneva una mano dietro alla schiena, nascondendo qualcosa.
Giunto alla branda di Akya, il giovane la trovò addormentata. 
<< Akya, hey Akya? Niah ha ha hai proprio il sonno pesante eh? Daiii! >> il bianco aveva fatto una risata a bassa voce, scuotendola con la mano libera. La donna aprì parzialmente gli occhi, ma quando si accorse dell'identità del suo interlocutore li richiuse e arrossì.
Henry fece un broncio scherzoso, scuotendola di nuovo
<< Akya, Akya, Akya! Akya Akya Akya Akya Akya!! >> continuò così, ripetendo il nome della stratega fino a che lei, giustamente preoccupata che la già flebile sanità mentale di lui fosse andata a farsi benedire definitivamente, aprì un occhio fissandolo con sguardo assassino.
<< che vuoi? >> 
Lui rise
<< guarda, lo so che sei arrabbiata >> il giovane alzò le spalle, sussurrando un << e adorabile, niahahaha.  >> per poi mettersi comodo su una sedia << ma ho bisogno del tuo perdono per fare quello che sto per fare, Niah ha ha ha ha! >> 
Akya arrossì di nuovo e si accigliò, facendo un'espressione a metà tra l'imbarazzato e l'arrabbiato.
<< pensi davvero che io ti perdoni? Ero ferita, in mezzo alla battaglia, e... e tu... rrrhg! No, non ti basterà chiedere scusa, nemmeno mille volte! >>  
Henry parve pensoso per un attimo, ma poi ridacchiò, prese fiato e cominciò << Scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa! >> inspirò profondamente di nuovo e continuò << scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa...  >> intanto, il mago nero contava sulle dita quante volte pronunciava la parola.
Per la seconda volta, Akya si preoccupò della lucidità di lui
<< Hai bevuto? Henry... che stai facendo?! >> 
Lui rise e scosse le spalle << no, no, non ho bevuto... Ricken è troppo giovane per bere.  >> il sorriso sulla sua faccia si ingrandì del doppio mentre il suo conteggio aumentava << io? Io ti sto chiedendo scusa.  >> disse con nonchalance, mentre tra un respiro e l'altro continuava a pronunciare "scusa" << hai detto che mille volte non bastano, quindi duemila...  >> e continuò col preciso intento di farsi fermare.
Akya, ormai impietosita, mise una mano sulla sua testa bianca, mormorando secca << piantala, ti perdono. Ora cosa vuoi? >>
Lui sorrise ancora di più e si fermò, prendendole la mano e posizionando un piccolo oggetto metallico nel palmo per poi chiudergliela << volevo darti questo! Prova a indovinare cos'è? >> 
La donna esaminò l'oggetto senza aprire la mano. Era piccolo, tondo e cavo. E freddo.
<< un anello? >>
Il mago battè le mani e lo riprese, facendoglielo vedere. Era argentato, e pieno di incisioni raffiguranti teschi e serpenti con gli occhi rossi, rappresentati da piccoli rubini sfaccetati. Alla stratega quasi venne da ridere 
<<  ...un anello piuttosto inquietante, direi...  >> disse, prendendolo in mano e esaminandolo da più vicino
<< non badare ai teschi e ai serpenti, non è maledetto!  >> spiegò lui << anche perché non maledirei mai una persona che mi piace tanto come te! È un anello di fidanzamento che ho scelto io stesso! >>
Akya sentì subito il sangue salirle alle guance << ... ti pare il posto per una proposta del genere? >>
Henry scosse la testa << beh, non potevo certo aspettare che tu rischiassi di nuovo la vita... certo, certo, il colore del tuo sangue è meraviglioso, ma mai quanto te! >> le prese la mano di nuovo << fortunatamente, ho preso la misura giusta! Niah ha ha! Allora? Che ne dici? Prometti di morire solo e solamente insieme a me? >>
La stratega sorrise e annuì felice, anche se sembrava un pò indispettita dalla stranezza della proposta, e si fece infilare l'anello al dito
<< lo prometto. Non preoccuparti più.  >>




I suoi occhi si aprirono a fatica.
<< Chrom, dobbiamo fare qualcosa! >>
<< cosa suggerisci? >>
<< io... non lo so! >>
Finalmente, riuscì a mettere a fuoco. Un uomo dai capelli blu e una ragazza dai codini biondi sgranarono gli occhi vedendola cosciente
<< Chrom? Lissa? >>
<< vedo che ti sei svegliata >>
<< Ehilà >> la ragazza fece una risatina, che la aiutò a svegliarsi del tutto e ad afferrare la mano tesa del principe, che la tirò su. 
La donna guardò un attimo negli occhi del principe, prima che un turbine bianco si lanciasse contro di lei, facendola di nuovo cadere a terra 
<< MAMMA! mamma!! Non ci credo! Ti abbiamo trovata, finalmente... oh, MAMMA!! >>
Ci volle un pò per Akya, ma poi riconobbe il ragazzo che la stava abbracciando talmente forte da toglierle il respiro. Suo figlio, quello proveniente dal futuro.
<< Linfan... oh, piccolo...  >> gli scompigliò i capelli candidi con sfumature violette e si rialzò, abbracciadolo di rimando, quando due conigli la fecero trovare nuovamente riversa al suolo. 
<< Z-zia Aky! Ti abbiamo cercato per mesi! Anni, anzi! >>
La cavalieressa oscura rise alla voce familiare di Yarne e affondò il viso nella sua morbidissima pelliccia, per poi abbracciare anche Palne, la sua migliore amica, che la aiutò gentilmente a rialzarsi spingendola col muso << ci sei mancata, Akya. Ma sapevo che un vero membro del mio branco non sarebbe morto così, senza neanche dire addio. >>
Si guardò attorno, aspettando l'arrivo di una persona che, puntualmente, arrivò. Lacrime di gioia sgorgarono dagli occhi della donna, mentre la risata tanto amata da lei giungeva alle sue orecchie
<< via tuttiii! Via, via o vi maledico, Niah ha ha! >> Henry la raggiunse di corsa, urlando, e quando la raggiunse la prese in braccio, sollevandola, per poi accorgersi di non essere abbastanza forte per tenerla e cadere a terra, piangendo e ridendo allo stesso tempo. La abbracciò forte, quando si furono rialzati, e la tenne così per vari minuti, continuando a piangere e ridere mentre Linfan si univa a loro. Il mago nero dai capelli bianchi li strinse a sè ancora di più << credevo di averti persa... ero disperato... dopotutto...  >> sussurrò, col viso sepolto nei capelli color indaco di lei, bagnandoli di lacrime.

<< ...noi due dobbiamo morire insieme >>




****note dell'autrice****
....-.-'
Non ho parole per quanto OOC mi sembra Henry. 
Vi prego, ditemi sè Lo è o no... vi prego -.-'

Vabbe...
Sayounara
AkyaWolf
   
 
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