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Autore: MockinGleek_    10/11/2014    5 recensioni
[Dal primo capitolo]
«Ora potresti spiegarmi perché mi hai fermata?»
«Cosa? Oh, sì.» Fred non aveva pensato che gli sarebbe stata posta quella domanda, così si ritrovò completamente preso alla sprovvista.
Volevo vedere il tuo volto.
Non appena questo pensiero prese forma nella sua testa, si rimproverò mentalmente.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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EPILOGO
Dopo la seconda guerra magica.
 
Hermione si passò l’oggetto freddo da una mano all’altra.
Ci aveva messo un po’ a ritrovarla nel bosco, soprattutto perché era stato difficile farsi dire da Harry che fine avesse fatto fare alla Pietra della Resurrezione senza destare sospetti. Ma ora era sola, immersa nel silenzio del bosco riscaldato dai primi raggi di un sole estivo.
Rimase a fissare la pietra per qualche secondo, continuando a tormentarsi chiedendosi se fosse la cosa giusta da fare. Aveva continuando a rimuginare sulla sua decisione per giorni interi, perché anche se la voglia di rivederlo era troppo forte, non trovava poi così giusto riportare in vita ciò che ormai era morto. Ma in fondo voleva solo vederlo un’ultima volta, dirgli l’addio che non le era stato concesso durante la battaglia.
Strinse la pietra con forza finché non le sembrò che le penetrasse nella pelle, poi allentò la presa e fece volteggiare tre volte la pietra nell’aria.
«Hermione».
La voce arrivò da dietro di lei, familiare e rassicurante.
Hermione si voltò con gli occhi già colmi di lacrime. Avrebbe voluto trattenerle, avrebbe voluto essere forte, ma non appena quella voce aveva pronunciato il suo nome la sua barriera di coraggio era crollata.
«Fred…» La sua voce uscì flebile, appena uno spiffero d’aria tra le sue labbra.
La figura di Fred tremolò leggermente prima di stabilizzarsi, come se fosse un ologramma.
La ragazza lo guardò e fu sorpresa di trovarlo con il suo solito aspetto: i capelli rossi scompigliati, gli occhi verdi pieni di malizia e i vestiti che indossava durante la battaglia.
«Herm, non avresti…» cominciò Fred con la voce che pareva provenire da un luogo lontano.
«Ti ricordi quella volta in cui uscii di nascosto per seguire Lucius?» Lo interruppe Hermione.
Fred annuì continuando a fissarla, probabilmente cercando di capire dove volesse andare a parare.
«Ricordi anche cosa mi avevi detto, una volta rientrati a Grimmauld Place?» Continuò la ragazza con la voce sempre più rotta dai singhiozzi.
«Ti avevo rimproverato, perché avevi rischiato la vita per seguire un mangiamorte».
«Già», Hermione sorrise amaramente, attorcigliandosi la maglietta tra le dita. «E avevi anche detto che l’unica cosa di cui avevi bisogno ero io».
Il silenzio regnò tra di loro per qualche secondo, il tempo di capire che Fred non aveva afferrato il concetto.
«Io avrei dovuto pensare a te quel giorno, ma perché tu non hai pensato a me durante la battaglia?»
Fred la guardò pietrificato.
«Tu credi davvero che io non abbia pensato a te? Pensi davvero che io non avessi solo te nei miei pensieri mentre combattevo per costruire un mondo migliore per il nostro futuro?»
Hermione si accorse che, presa dalla rabbia e dallo sconforto, non aveva considerato quelle ipotesi neanche per una frazione di secondo. Aveva rimuginato per settimane intere sul perché Fred l’avesse abbandonata, senza mai pensare davvero al fatto che fosse stato il Destino a scrivere per lui quella fine.
«Perché hai dovuto lasciarmi?» chiese allora con voce più bassa, pentita per averlo attaccato poco prima.
«Non avrei mai voluto lasciarti Hermione, ma sono sceso in battaglia e ho perso».
«Mi manchi Fred, mi manchi ogni singolo giorno della mia vita».
«Devi lasciarmi andare, Herm».
Hermione annuì, continuando a stringere la pietra tra le mani.
«Ti amo, Fred Weasley».
«Hermione, sei stata il mio primo vero amore e… sono fiero di poter dire che sei stata anche l’ultimo».
Hermione fece per avvicinarsi ma si fermò di scatto, quando ricordò di non poter abbracciare Fred. Allora gli rivolse un ultimo sguardo pieno di dolore ma anche di speranza per una vita che poteva andare avanti. Poi chiuse gli occhi scuotendo leggermente la testa e pregò con tutte le sue forze che Fred non la abbandonasse mai davvero.
Quando riaprì gli occhi davanti a lei c’erano solo alberi e l’unico rumore che si sentiva era quello di un ruscello che scorreva lì vicino. Di Fred, dei suoi baci, delle sue carezze, della sua voce, ormai restava solo il ricordo.
 
            Quando Hermione si materializzò alla Tana, quella sera, la famiglia Weasley era già riunita intorno al tavolo per la cena. Harry, seduto accanto a Ginny, le rivolse uno sguardo carico di preoccupazione. La signora Weasley si alzò di scatto e corse ad abbracciare la ragazza.
«Santo cielo Hermione, dove sei stata?» Le chiese apprensivamente Molly scortandola su un divano.
Dato che la ragazza non rispondeva, fu Ron a prendere la parola.
«Stiamo soffrendo tutti, Hermione. Noi siamo la sua famiglia. Dovresti smetterla di nasconderti per non farti vedere mentre piangi».
Hermione quasi non lo sentì parlare. Percepiva la Pietra della Resurrezione nella tasca dei pantaloni come se non pesasse pochi grammi ma tonnellate intere. Prese un respiro profondo e, forse guidata dal buonsenso o dal bisogno di sfogarsi con qualcuno, capì di dover parlare con la famiglia Weasley di ciò che aveva fatto.
Si alzò dal divano, scostando delicatamente la mano di Molly dalla sua spalla. Si avvicinò al tavolo da pranzo, dove tutti continuavano a fissarla immobile, e si infilò la mano nella tasca per estrarre la pietra.
La posò sul tavolo, in modo che tutti potessero vederla, ed esaminò l’espressione di ognuno dei presenti.
«Volevo dirgli addio», annunciò con voce incredibilmente ferma. «Mi dispiace».
Un silenzio carico di tensione parve occupare l’intera casa mentre la famiglia Weasley apprendeva lentamente cos’era quella pietra posata al centro del loro tavolo.
Hermione si aspettava di tutto: delusione, tristezza, rimproveri.
Non si sarebbe mai aspettata, però, che la guardassero tutti come se fosse un cucciolo trovato per strada. In fin dei conti erano loro la sua famiglia, avrebbero dovuto starci diecimila volte peggio.
«Ti amava davvero», la rassicurò George. «Non faceva altro che ripetermelo costantemente».
«Combatteva perché voleva dare un futuro migliore alla famiglia che desiderava avere con te». Aggiunse Ron, non senza un pizzico di invidia mischiato alla sua malinconia.
Hermione avrebbe voluto poter avere conferma di tutte quelle affermazioni da Fred ma infondo, pensò, la conferma l’aveva già avuta: era in ogni volta che le aveva detto “ti amo”, in ogni sguardo che le aveva lanciato e in ogni abbraccio che le aveva dato. Era in ogni singolo gesto che aveva compiuto e in ogni singolo incantesimo che aveva lanciato durante la battaglia in cui aveva combattuto per sé stesso e per lei. Per loro, insieme.
E forse era meglio vivere con i ricordi di quei pochi anni passati con lui che rimpiangere i giorni che gli erano stati negati. Perché loro si erano amati e avrebbero continuato ad amarsi. In fondo, è così che va l’amore: supera i confini del tempo e dello spazio per urlare in faccia all’universo che nessuno potrà mai fermarlo.




 
*spazio autrice*
E niente, eccoci giunti alla fine :)
Ci ho messo un po' ma alla fine l'ho terminata!
Voglio ringraziare tutti coloro che l'hanno seguita,
 recensita e forse pefino amata.
Niente, spero che anche quest'ultimo capitolo vi sia
piaciuto e boh, non cruciatemi perché l'ho fatto
morire anche nella fanfiction :o
Detto ciò, ancora mille volte grazie a tutti 

MockinGleek_


 
  
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