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Autore: katyjolinar    10/11/2014    1 recensioni
Un incidente con uno Skrill trasporterà i nostri eroi in un mondo per loro poco conosciuto, che li porterà a conoscersi meglio di quanto pensassero
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente, quando Hiccup si svegliò, fuori albeggiava.
Era stretto ad Astrid, che ancora dormiva. Alzò la testa e la guardò.
Era ancora strano vedere il proprio corpo dall'esterno, ma erano passati pochissimi giorni da quando c'era stato lo scambio, poco più di una settimana.
Astrid dormiva ancora, stringendolo a sé, serena e rilassata. Le fece una carezza, cercando di non svegliarla.
Quella notte si erano uniti. Era stato strano, ma intenso, nonostante quelli non fossero i loro corpi, sapevano esattamente cosa fare, come muoversi, e si erano amati a lungo, addormentandosi abbracciati.
Hiccup dovette ammettere che quel lato dell'essere una donna non gli era affatto dispiaciuto, poiché era con la persona che amava, inoltre ciascuno di loro conosceva il corpo dell'altro, e sapeva esattamente come muoversi. Decise che avrebbe preso nota a mente, per quando fossero tornati ai loro posti, per quando l'avrebbe fatta sua nel modo giusto.
Astrid aprì gli occhi, lentamente, e gli sorrise, assonnata.
"Buongiorno..." sussurrò, stringendolo.
"Ciao." rispose lui, baciandola "Hai dormito bene?"
"Mai stata meglio." disse lei, affondando la testa nel collo del compagno e posandoci sopra un bacio, provocandogli un brivido e una risatina.
"Ehi! Che fai?" rise lui, lasciandola fare.
"Sto facendo esperimenti col tuo corpo. Posso?" domandò Astrid, scherzosa.
"Ci stai prendendo gusto, tu!" si lamentò Hiccup, tirandosi su e cercando i suoi vestiti "Alziamoci, ora. Oggi ci sarà parecchio da lavorare per i preparativi della festa della fertilità."
"Ah, già... la festa..." borbottò Astrid "Dove io dovrò presiedere al ballo per conto di tuo padre, continuando a far finta di essere te..."
"Andrà bene, vedrai." la rassicurò, avvicinandosi e aiutandola a indossare la casacca, per quanto la mano rotta gli permettesse "Io ti starò sempre appresso e ti aiuterò."
Astrid sorrise e si abbassò, baciandolo dolcemente.
"Ecco perché ti amo: non lasci mai nessuno nei guai." disse "Ora andiamo. Ci aspetta una lunga giornata."
Hiccup sorrise e, insieme, uscirono in strada insieme a Sdentato, andando diretti alla Sala Grande, dove a breve sarebbero cominciati i preparativi per la festa.
Skarakkio era già al lavoro, aiutato da alcuni Terribili Terrori, e stava appendendo alcuni festoni al soffitto.
"Buongiorno ragazzi." li salutò "Pronti per la giornata?"
"Ehm, sì... più o meno..." balbettò Astrid, guardandosi intorno. Il fatto che dovesse far finta di essere Hiccup durante la festa la innervosita parecchio. Hiccup si avvicinò e le stampò un bacio sulle labbra, rassicurante.
"Andrà tutto bene, te l'ho detto." le sussurrò. Astrid gli sorrise, tesa, poi si voltò verso Skarakkio, in attesa che desse loro qualcosa da fare.
"Mettete a posto i tavoli." ordinò il vecchio fabbro "E ricordate di lasciare un bel po' di spazio al centro della sala per la pista da ballo."
Hiccup e Astrid eseguirono, con calma e senza affaticarsi troppo, anche perché Hiccup era limitato dalla mano fratturata. Dopo un po' vennero raggiunti dagli altri Cavalieri, a ciascuno dei quali venne affidato un compito.
Un paio d'ore dopo si fermarono per riposare. I gemelli presero a rincorrersi e picchiarsi, come loro solito, mentre gli altri quattro si sedettero su una panca vicino al fuoco.
Astrid e Hiccup erano seduti vicini, in silenzio, e lei si era messa a controllare la fasciatura della mano al compagno, aggiustando le parti messe male, e accanto al ragazzo si era seduto Moccicoso, che come al solito aveva deciso di importunare quella che credeva essere Astrid, posandole ripetutamente una mano sulla spalla, che ogni volta Hiccup si scrollava di dosso. Gambedipesce, seduto accanto a Moccicoso, cercava di dissuaderlo dal farlo, ma senza troppo successo.
"Allora, Astrid..." disse, ad un certo punto, il ragazzo dai capelli corvini "Davvero non vuoi che ti accompagno io al ballo? Non sai cosa ti perdi... sono o non sono il ragazzo più bello di Berk?"
"Vuoi davvero che mi fratturo anche l'altra mano sulla tua brutta faccia?" lo minacciò Hiccup, stringendo il pugno sano e mostrandoglielo. Astrid gli afferrò delicatamente il polso e glielo fece abbassare, guardandolo negli occhi.
"Non penso sia il caso, Astrid." disse "Non voglio finire a imboccarti ogni volta che devi mangiare perché ti sei fratturata entrambe le mani sulla faccia a mio cugino."
Moccicoso la guardò male e borbottò, infine tornò alla carica.
"Oh, dai, Astrid... ti prometto che ti divertirai! Sono un vero uomo, io." insistette, passando un braccio attorno al fianco di Hiccup, il quale, imitando una delle tante mosse difensive di Astrid, gli prese il polso e lo girò velocemente, facendolo finire faccia a terra, prima che potesse dire altro.
Astrid sorrise e guardò Hiccup, che le fece l'occhiolino, prima di avvicinarsi e baciarla, proprio mentre Moccicoso si alzava e li guardava.
"Che... che cosa?" esclamò, sorpreso "P... preferisci quel perdente di mio cugino a un vero uomo vichingo come me?! Ma lo hai visto?!"
Hiccup e Astrid si staccarono e la ragazza guardò storto il moro.
"Ha visto molto più di quanto credi, cugino." disse "E a quanto pare, a suo parere sono molto più uomo vichingo di quanto pensi tu."
"Ehm... la conversazione si fa imbarazzante..." li interruppe Gambedipesce, alzandosi "Skarakkio! C'è qualcosa che posso fare?"
Moccicoso balbettò qualcosa di incomprensibile, mentre Hiccup baciava di nuovo la compagna e le parlava all'orecchio, senza farsi sentire dagli altri.
"Davvero lo pensi?" sussurrò.
"Se non lo pensassi non lo avrei detto, non credi?" rispose la giovane, posandogli un altro bacio sulle labbra.
"Ma..." cercò ancora di intromettersi Moccicoso "Ma... che ha lui più di me?"
"Uhm... fammi pensare..." disse Hiccup, intrecciando la sua mano in quella di Astrid "È alto, bello, intelligente... ed è il futuro capo di Berk. Ti basta come risposta?"
Il moro provò ancora a replicare, ma ci rinunciò e si allontanò con aria sconfitta. Astrid si voltò verso il compagno e gli sorrise.
"Lo hai proprio messo al tappeto!" esclamò.
"Ho detto quello che gli avresti detto te al mio posto." disse Hiccup, alzandosi di nuovo in piedi "Ora torniamo al lavoro, se no Skarakkio ci urla dietro."
Astrid annuì e si rimisero al lavoro. Nel tardo pomeriggio finirono di preparare tutto, e prima che la festa cominciasse, quando la Sala Grande era ancora deserta, Hiccup e Skarakkio istruirono velocemente Astrid su quello che avrebbe dovuto fare durante tutta la festa.
"E ricordati..." concluse il giovane "Io sono mancino. Non penso che ti capiterà, ma stai molto attenta a quale mano usi."
"Spero di non sbagliare..." si lamentò la ragazza.
"Non preoccuparti, non ti lascio sola." la rassicurò Hiccup "Ormai credo che tutti abbiano capito che stiamo insieme..."
"Oh, beh, i vostri sbaciucchiamenti non sono passati inosservati di certo..." lo interruppe il vecchio fabbro. Hiccup lo fulminò con lo sguardo e tornò a parlare alla compagna.
"Dicevo... tutti l'hanno capito, quindi nessuno troverà strano che staremo seduti vicini."
Astrid annuì e fece un respiro profondo. Aveva capito cosa doveva fare, e avere il compagno vicino la rassicurava, ma era comunque nervosa e aveva paura di commettere qualche passo falso.
Poco dopo la festa iniziò. Tutto il villaggio era riunito, come succedeva di solito in quella sera di metà febbraio, e tra varie portate di cibo, scherzi e bevute la prima parte della cena passò liscia.
Infine venne il momento del ballo. Astrid si alzò, come le aveva spiegato Hiccup, e fece un cenno all'orchestra improvvisata, che cominciò a suonare, mentre alcuni ragazzi invitarono delle ragazze a ballare: questa era la loro proposta di matrimonio. Moccicoso stava per alzarsi, puntando Hiccup, ma Astrid gli lanciò un'occhiataccia che se fosse stata più affilata lo avrebbe ucciso all'istante, quindi decise che non era il caso di sfidare la sorte.
La musica era allegra, e la canzone molto dolce. I ragazzi l'avevano sentita tante volte, fin da quando erano bambini, e la conoscevano a memoria. Senza che se ne rendessero conto, le loro mani scivolarono l'una sull'altra, e le dita si intrecciarono, e quando se ne accorsero, Hiccup e Astrid si guardarono negli occhi, capendosi al volo.
Il giovane si avvicinò, per baciarla e parlarle all'orecchio e, quando la musica finì, Astrid si alzò, trascinandolo sulla pista e facendo un cenno all'orchestra, che riprese a suonare e cantare la melodia.

Per ogni mar navigherò, ma non avrò paura.
Le onde io cavalcherò, se tu mi sposerai.


Hiccup e Astrid si inchiarono, leggermente impacciati dall'inversione di ruoli, poi si presero per mano e girarono lentamente in circolo.

Né sole, sai, né freddo, mai,
Mi impedirà il ritorno,
Se mi prometterai il tuo cuor...


Astrid prese Hiccup per i fianchi, cercando di condurre il ballo, anche se non era abituata, e lo strinse a sé.

E amore per l'eternità.
Amato mio, Oh, mio tesor,
Parole non ti serviranno,
ti basterà abbracciarmi!


Si allontanarono di nuovo, incrociarono le braccia e girarono in circolo due volte, continuando a guardarsi negli occhi.

Anelli d'or ti porterò
Ti canterò poesie
Da tutto ti proteggerò
Se tu vorrai sposarmi


Il ballo continuò, aumentando leggermente il ritmo.

Anelli d'or non servono
Non voglio le poesie,
Le mani tue desidero,
da stringer tra le mie!


I ragazzi continuarono a ballare, ignorando gli sguardi dei compaesani. Quello sarebbe diventato il loro ballo, solo il loro.

Ti abbraccerò ti bacerò
E danzerò per sempre
Con te felice io sarò
Non smettere di amarmi!
Per ogni mar navigherò
Ma non avrò paura
Le onde io cavalcherò
Se tu mi sposerai!


il ritmo era sempre più frenetico, i due giovani continuarono a danzare, fino alla fine, poi, sull'ultima nota, invece di concludere come richiedeva la danza, si strinsero di più nel loro abbraccio e si baciarono con passione, mentre uno scroscio di applausi partì dai tavoli attorno a loro.
Astrid e Hiccup si allontanarono leggermente, e la ragazza gli parlò all'orecchio.
"Quando saremo tornati a posto mi devi concedere un altro ballo." sussurrò "Voglio la proposta come si deve."
"Ci puoi contare, mia signora." rispose Hiccup, a bassa voce "La mia fidanzata si merita una proposta di matrimonio fatta come si deve."
Astrid lo baciò di nuovo, poi si guardarono intorno. Tutti erano in piedi e applaudivano la coppia, anche se Moccicoso era pallido come un cencio e sembrava non sentirsi bene.
Astrid gli diede una pacca sulla spalla, mentre tornavano al posto, e gli parlò all'orecchio.
"Non si può scegliere di chi innamorarsi, Moccicoso." disse, prima di sedersi sulla sua sedia e stringere il compagno.
   
 
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