Buon sabato a tutti! Come va?
Questo capitolo introduce dei
personaggi particolari, che serviranno a rendere l’atmosfera più leggera a
volte, ma c’è anche un momento un po’ duro per Debora…
Comunque, grazie di cuore
alle new entry nei preferiti, ovvero Aika_chan,
Anthy e giulietta_cullen (potreste farmi sapere cosa ne pensate, per favore?
^^) e a coloro che hanno recensito:
Vero15star: Grazie mille, è
sempre un piacere sapere che la propria storia fa appassionare un lettore!
Tranquilla, non le toglierò le anticipazioni ^^ Eh si, Deb e Niko sono
carinissimi ma mi fa piacere soprattutto il fatto che adori Max, perché è stato
il primo personaggio che ho inventato dopo i protagonisti e a cui tengo
particolarmente. Spero che anche questo cap ti sia piaciuto!
Giulls: Tranquilla cara, non
le toglierò, anzi, mi ha fatto super piacere il fatto che tu le abbia
commentate! Cosa ne pensi delle anticipazioni su questo cap? Comunque hai
ragione, Daniele come personaggio non è che abbia fatto una bella entrata nella
storia, ma non temere, Deb sa cosa fare! ^^ Riguardo al club delle scommesse,
potremmo crearne uno nostro ihih! Ho parlato con Deb xD e ha detto che le
farebbe piacere se noi ci aggregassimo, ma io vi prenderò parte solo se ne
entra a far parte anche Niko… xD
_New_Mon_: Non le toglierò,
tranquilla! Grazie mille, spero che anche questo capitolo ti piaccia come i
precedenti!
Volevo dirvi che sto cercando
qualche sito come quelli per creare delle bamboline per creare Niko, Deb e gli altri
personaggi per farvi avere un’idea di come sono fatti e per mettere un’immagine
in ogni capitolo, cosa ne pensate? E in tal caso, potreste consigliarmi qualche
sito? Grazie!
Detto ciò, penso che
aggiornerò giovedì 30 visto che dovrebbe esserci uno sciopero a scuola…
Adiòs, la vostra milly92.
Capitolo 16
Era Solo Un’Illusione
“… E passa il turno… Niko!”
La voce piena ricca di
suspense di Ivan Argenti mi fece sobbalzare per il sollievo, facendomi urlare
un “Siii!”
Io, Dario, Rita, Samanta gli
altri life coaches e coloro che avrebbero cantato nella seconda manche eravamo
dietro le quinte durante il live della settima puntata ad aspettare il turno di
chi si sarebbe salvato nella prima manche, e Niko era stato il primo. La sua
performance era stata perfetta come sempre, ma arricchita da un particolare: aveva
fatto anche una piccola coreografia!
Dalla tv lo vedevo
abbracciare Maria prima di raggiungerci
tre secondi dopo, con un sorrisino soddisfatto e tranquillo.
Lo raggiunsi, radiosa.
“Ti sei salvato per primo!
Vedi che avevamo ragione?!” feci entusiasta.
“Si, ma ora basta con questa
storia, ho imparato la lezione!” mi rispose, stringendomi a sé e schiacciando
il cinque con Dario.
Nel frattempo era stato
annunciata anche la “salvezza” di Massimo, che ci raggiunse brandendo la sua
chitarra.
Alla fine, ad andare in
ballottaggio furono i “Dj” , che al loro ritorno dietro le quinte erano
preoccupati e silenziosi.
“Ehi, Vincy, è colpa mia, ti
ho portato sfiga da quando faccio parte del tuo club” esclamai a bassa voce,
cercando di metterla sullo scherzo.
“Si, ma promettimi che se noi
Dj ce la facciamo questa settimana aiuterai me!”
Anche se ero un membro
ufficiale, il mio ruolo era ancora quello di aiutare e di decidere le
scommesse, così accettai.
La seconda manche fu dura, e
ad andare in ballottaggio fu Rosangela, che alla fine fu eliminata da Maria.
La notizia mi fece sentire
davvero dispiaciuta per la prima volta, così che qualche lacrimuccia d’addio mi
scese: non eravamo chissà grandi amiche, ma Rosangela era una delle poche che
sapeva comprendermi nei miei momenti di silenzio .
“Chi si vestirà come me, ora?”
le chiesi tra le lacrime, poco dopo la “Sentenza”, ammiccando ai miei jeans
stretti e la maglietta pesca a stile impero, simile ai suoi pantaloni bianchi
jeansati e la maglia rossa non molto aderente.
“Beh, direi qualcuna dei … “Locos
Sounds” fece, ammiccando la tv. Erano
appena entrati ufficialmente in gara, scontrandosi contro un bolognese, Christian,
e Livia, una pugliese. Era usanza far entrare un concorrente ogni due puntate,
per allargare un po’ il cerchio.
“Dici?” feci scettica, dato
che una, dai lineamenti orientali, Annah, era molto cicciottella e l’altra, Giulia,
vestiva con ballerine e una vestina abbinata.
“Ma si, e se non ti seguono,
beh, non capiscono un fico secco! Anche perché quella cinesina non può
permetterselo… Vedremo se Silvia la sfotterà!”
“Ne dubito, non si chiama Debora
Di Bene!”
Annalisa mi guardò sorpresa.
“Di Bene?!”
“Si, è il mio cognome, no?”
“Ah, giusto!” sorrise,
riabbracciandomi. “Vedi, rischiavo di andarmene senza nemmeno conoscere il tuo cognome!”
“Si, ma è stato il pezzo di
Baglioni a portarti sfiga” risposi, riferendomi alla canzone che aveva cantato,
“Via”, “Ti ha davvero fatto andare via!”.
Alla fine tra i saluti di
benvenuto per i Loco Sounds e quelli di addio per Rosangela la serata passò fin
troppo velocemente, facendo arrivare le due e mezza di notte senza troppe
cerimonie.
“Sono contento che non sia
entrato quel Christian” si confidò Niko mentre eravamo in giardino a bere
qualcosa tutti insieme.
“Perché? Era bravo” obiettai.
“Si, ma sarebbe successo il
casino che successe tra Simona e Rossella: tutti si sarebbero messi in testa
che tra noi ci sarebbe stata competizione…”
“Da come parli devo dedurre
che è vero” dichiarai. “Dai, non è un male essere intimoriti da un rivale”
“Ma che rivale, siamo due
cose diverse, lui è un tipo tutto alla James Blunt, Michael Bublè…”
“E tu infatti avevi
intenzione di cantare una canzone di James Blunt in futuro” obiettai con aria
da precisina.
Mi guardò, facendo un gesto
con la mano come a dire: “Madò!”
“Ok, la pianto” affermai. In
realtà mi decisi a smettere d’infastidirlo perché avevo appena visto Rossella e
Andrea arrivare insieme in giardino,
sorridenti come al solito.
“Ma guardali!” fece Niko
ridendo.
“Lo vuoi uno scoop?” chiesi,
con la mia aria da giornalista di gossip.
Ci guardammo con un’aria
d’intesa e lui annuii, curioso. “Ti amo
quando fai quell’aria da giornalista di cronaca rosa!”
Quella frase, nella sua
ingenuità, mi fece diventare un peperone, e gli feci segno di seguirmi lontano
da orecchie indiscrete. Ci recammo in cucina, con la scusa di prendere una
nuova bottiglia di coca cola, dove per un pelo non caddi per prendere la
bottiglia da un mobile piuttosto alto dato che avevo usato la mano sinistra. Niko
mi sorresse da dietro, prendendo con abilità la bottiglia che stava cadendo per
terra.
“Ouch!” feci, mentre mi stava
ancora sorreggendo con le sue braccia. Mi voltai, ritrovandomi faccia a faccia
con lui. “Grazie, sono sempre la solita imbranata!” lo ringraziai mentre mi
alzavo, ancora più rossa di prima.
“Dai, fa niente, l’importante
è che è tutto ok” disse gentilmente. “Allora, qual è lo scoop?”
“Ah!” solo in quell’istante
mi ricordai che avevo deciso di violare nuovamente la promessa fatta a Rossella.
Lo so, sbagliavo, ma cosa ci potevo mai fare se morivo dalla voglia di
raccontarlo? “In poche parole” feci, abbassando la voce, “Rossella sta con Andrea!”
Niko fece una faccia
entusiasta, tra l’incredulo e il “Lo sapevo!”. “E come lo sai?”
“Me lo ha confidato lei, so
che avrei dovuto zittire, ma so che di te mi posso fidare…” dichiarai.
“Che onore, piccolina!”
Ritornammo in giardino, dove Richard,
un membro dei Locos Sounds mezzo inglese, ci accolse con un: “Finalmente! Per
caso l’avete fabbricata questa bottiglia?”
“Abbiamo avuto un
imprevisto…” fu la secca risposta di Niko.
I Locos Sounds erano entrati
da due ore ma già nessuno li sopportava più di tanto: il fatto che fossero entrati nella settima
puntata era già seccante, poiché potevano avere la finale in tasca facendo metà
percorso, e poi sembravano altolocati e superiori perché Luke li aveva
definiti: “I Maestri di Music’s Planet, da cui ho molto da imparare”.
Erano composti da Annah e
Giulia, di cui vi ho già parlato,Richard, un ragazzo di origini inglesi, carino
ma apparentemente pieno di sé, Claudio, di origini spagnole, pazzoide e
introverso, che apriva la bocca solo per dire cose spiacevoli e offensive.
L’unico più bravo sembrava Amedeo, il più anziano che sembrava apparentemente
aperto e disponibile. E, soprattutto, era l’unico italiano al 100%. Insomma, una banda con componenti che vengono
da mezzo mondo, per di più insopportabili!
“Insomma, non ho mai capito a
cosa servono i life coach” affermò Claudio alle tre meno dieci. “Per me sono
solo persone che abusano della nostra
popolarità”.
“Cosa? Ma come ti permetti?”
iniziò Samanta offesa.
“Ma perché, vuoi dire che
stai facendo qualcosa qui?” ribattè.
“Certo che faccio qualcosa!
Aiuto il gruppo assegnatomi a muoversi psicologicamente nel mondo in cui è
entrato, ascoltando i suoi sfoghi…”
“E poi di certo non perdiamo
tempo così, pensa che io sto perdendo settimane di scuola!” aggiunsi.
“Mi sembra un buon prezzo da
pagare per essere popolare” continuò imperterrito lui, mentre Annah gli dava
una botta nelle costole per zittirlo.
“Ma che popolare! Ma scusa,
già è molto che ritieni che noi abusiamo della vostra popolarità dato che sei qui da tre ore e già credi di dettar
legge!!”
“Detto legge perché ho
ragione, vero?” chiese in generale.
“No che non è vero, per me i
life coach sono una bellissima cosa, ci supportano tutti, non solo il cantante
a cui sono stati assegnati!” affermò Massimo, lanciandogli un’occhiata torva.
Improvvisamente l’atmosfera si era raggelata.
“Infatti! Ognuno di noi, se
Dio vuole, avrà bisogno di una specie di manager se farà carriera, e in questo
modo ci stiamo già abituando!” disse Luigi.
“Senza la mia life coach
probabilmente stasera sarei andato al ballottaggio, senza di lei non avrei rivisto
la mia famiglia, non sarei così di buon’umore…” diede man forte Niko, seduto
vicino a me, mettendomi una mano sulla spalla.
“Si, ma per te è diverso! Una
cosa è avere una life coach e una cosa è avere come life coach una persona che
ci piace, lo sappiamo tutti ormai, noi che stavamo a casa e che vi abbiamo
visti in tv fino ad ora!” ribattè Claudio.
“Cosa?”
Era calato il silenzio
imbarazzato. Claudio aveva una faccia convinta e Niko era senza parole.
“Senti, ma allora perché non
te ne sei stato a casa a spiarci dalla tv visto che sei tanto bravo? Sembra che
il tuo scopo qui sia quello di romperci
le scatole e offendere!” rispose Niko cercando di alzarsi, mentre lo trattenevo
con forza.
“Osi dire che è una
menzogna?”
“Non sono cazzi tuoi! Ora chiedi scusa a tutti i
life coach o…”
“O...?”
“O qui vivrai una convivenza
in stile lager nazista!” affermai, “Non è giusto offendere persone che stanno
qui da più tempo di te, e di certo non sei nessuno per giudicare! Il tuo gruppo
non ne ha nemmeno ancora uno! Voglio vedere come lo tratterai il vostro life
coach quando verrà, domani!”
Esplose un coro di “Giusto!”,
e, cosa fenomenale, anche Annah e Richard approvarono. Li guardammo sbalorditi,
e Richard rispose: “Concordo sul fatto che Claudio ha sbagliato, tutto qui”.
Così quella sera,anzi, quella
mattina,andai a dormire ancora più tardi del solito, con la testa piena delle
cretinate di Claudio.
“Si, ma per te è diverso! Una cosa è avere una life
coach e una cosa è avere come life coach una persona che ci piace, lo sappiamo
tutti ormai, noi che stavamo a casa e che vi abbiamo visti in tv fino ad ora!”
Lo sognai in una piazza stile
Settecento, su un patibolo, e Niko e Max che gli volevano tagliare la testa…
Per questo la mattina dopo, quando lo vidi a colazione, per un pelo non
scoppiai a ridergli in faccia. Ma, sorpresa, aspettò che ci fossimo tutti per
poi dire, alzandosi: “Vabbè, comunque scusatemi per le cretinate che ho detto
ieri sera”.
Chissà chi lo aveva
obbligato!
Forse si aspettava un
applauso, perché si risedette un po’ deluso e Annah, dall’alto dei suoi tre
toast con la Nutella, gli diede una pacca di consolazione.
“Lo odio quel Claudio, lo
odio” borbottai un’oretta dopo, mentre io e Niko lo scrutavamo mentre parlava
con Amedeo e Giulia.
“Pensi che abbia ragione?” mi
chiese.
“Cosa?” domandai esterrefatta.
“Ma stai bene?”
“Ma no, non sulle offese”
spiegò, “Su quello che mi ha detto, che sono contento di te perché… Perché mi
piaci”
Lo fissai senza parole, senza
sapere cosa dire.
“Che? Ehm, è una cosa tua,
cosa ne posso sapere io…” borbottai, come al solito imbarazzata quando si
toccava quel tasto dolente, mentre le mie viscere ballavano la conga.
“Se così fosse avrebbe
ragione” ragionò. “Ma perché, pensi che con te mi comporti diversamente?”
“No, ti comporti come
sempre…”
“Si, tranne per
quell’incidente prima di tornare a casa, vero?”
Il suo tono era quasi
spensierato, e quasi quasi si leggeva un velo di malinconia. Non risposi, e
alla fine lui se ne uscì con un: “Ehi, sto parlando di quel bacio, mica del
fatto che ti chiederò di sposarmi! Cerca di essere meno impacciata!”
Divenni scarlatta, con il
cuore che mi arrivava in gola. “Ehi, calma! Ma quale bacio, poi?Non c’è mai
stata una cosa del genere tra noi, ci stavamo per baciare, anzi, tu mi stavi
per baciare…”
“Ma tu mi avevi fatto capire
che ti andava bene” osservò.
Calò un silenzio
interminabile, mi sentivo una stupida, invece sembrava che per lui stavamo
parlando del tempo che avrebbe fatto l’indomani!
“Se ti imbarazzo mi sto
zitto,ma volevo approfittarne per chiarire” si scusò, avvicinandosi.
“Oh, no, ma non qui”
accettai, conducendolo nella mia stanza e chiudendo la porta a chiave in modo
da restare indisturbati.
Lo guardai, invitandolo a
parlare, e si decise a farlo dopo qualche secondo. Sceglieva le parole con
cura, e scrutava ansioso il poster di Laura Pausini affisso da Rita.
“Mah, niente, solo che non ne
abbiamo più parlato da quella prime time ed io non so mai come sentirmi, cioè,
non so se tu te la sentivi…”
“Beh, si, ovvio! E’ inutile che
giro intorno” ammisi, guardando per terra.
Ero sicuramente impazzita…
Niko mi si avvicinò, e fece
un sorriso stiracchiato. “Anche io me la sentivo,eri così bella in quel momento,
ma forse è meglio che siamo stati interrotti, no? Siamo pur sempre in un programma
tv, ed io ora ci tengo ad averti come amica”
Quella parole mi colpirono
come un colpo al cuore, sentii l’aria svanire, i polmoni scoppiare, la stanza
mi girava intorno… Un coro di “Illusa!” mi rimbombava nelle orecchie, ma mi
dissi che c’era da aspettarselo.
“Oh, ma certo, si” feci con
aria assente.
“Ok, allora è tutto ok?”
“Certo, si, si, fai finta che
non sia successo nulla! Ma non spararmi neppure più domande come “Secondo te mi
piaci?” visto che la pensi così, no?” affermai decisa, cercando di ritornare
normale.
“Si, era per chiedere, ovvio
che mi piaci, ma non nel senso amoroso!” si giustificò, aprendo la porta.
Sbuffai alle sue spalle, e
quando incontrai quel Claudio quasi gli voltai la faccia e mi astenni dal
mandargli qualche maledizione solo grazie a Vincenzo che mi raggiunse tutto
pimpante. “Deb, vieni!” mi disse in tono eloquente.
“Si, scusa Niko, vado un
attimo da lui” feci, e mi allontanai. Raggiunsi la stanza dei ragazzi che
faceva da sala riunioni.
“Io proporrei una scommessa a
discapito ad uno dei membri ufficiali” iniziò a proporre Francesco, guardandomi
intensamente e con un’aria maliziosa. Non gli era andato giù il fatto che
l’avessi scoperto, qualche giorno prima.
“Cioè?” domandammo in coro, mentre io pregavo tutti i
santi di non far uscire qualche scommessa che avesse come soggetto me e Niko.
“Cioè… Secondo voi, a Niko
piace Deb come dice Claudio o no?” esclamò, prima di scoppiare a ridere
vistosamente. Luigi, però, rideva più forte di tutti, e subito iniziai a farmi
qualche domandando idiota: dopotutto era il suo compagno di stanza… E se già
sapeva del “palo” che avevo ricevuto?
“Tranquillo, non c’è niente
da scommettere, tranne se non vuoi farmi vincere” lo interruppi, con falsa voce
soave. “Perché già so la risposta,
abbiamo appena finito di parlarne”
L’affermazione fu seguita da
un silenzio da tomba, e ringraziai il cielo quando Vincenzo disse: “Ok, ok,
allora… Scommettiamo proprio su Claudio! Io scommetto che riuscirà ad
ambientarsi, e visto che il mio gruppo ha vinto il ballottaggio, tu mi aiuterai
a farlo integrare nel gruppo, Deb!”
Inutile descrivervi la mia
reazione…
Insomma, dovevo aiutare a far
integrare nel gruppo e far risultare più accettabile la persona grazie a cui,
se non avesse aperto bocca, mi sarei ancora potuta illudere!
Qualche Anticipazione:
“No, il cuscino era troppo
scomodo e le lenzuola non erano perfettamente stirate, oltre al fatto che sono
abituato a dormire in lenzuola di seta…” fu la sua risposta, come se stesse
dicendo qualcosa di ovvio.
________
“Eh, si, e pensa che lo fa
gratis…”
“Guarda che potrei anche
metterci del veleno, lì dentro…!” sogghignai.
________
“Pensavi all’ammiratore
sconosciuto?” mi chiese, indicando le rose, a cui ero vicinissima.
“Diciamo, più che altro al
mio ex” risposi vaga, alzandomi e sedendomi sul letto.
________
“Va beh, chi se ne frega…”
obiettai.
“Me ne frega, non devono
permettersi di dire cose false su di te, specialmente offendere in quel modo!”
________
“Sei stato tu?” esclamai
sbalordita, ricollegando quella canzone alla rose.
“Si, spero ti siano
piaciute!”