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Autore: milly92    25/10/2008    6 recensioni
Debora è una normalissima ragazza di quasi sedici anni che purtroppo non esita a sentirsi “Sfigata” in ogni occasione, così decide di partecipare ai provini per diventare la “Life coach” del suo aspirante cantante preferito di un programma musicale, Music’s Planet, che si chiama Niko. Con suo grande stupore ce la fà, ma purtroppo per lei quell’evento non è un arrivo, bensì un inizio: ce la farà a vivere nel frenetico mondo della tv, dove contano solo l’aspetto esteriore, i soldi e il potere? Resisterà alle varie offese, orari stancanti e un certo aspirante cantante che la manda in tilt? E se poi all'affetto per Niko si aggiungesse anche quello per Andrea, basato più sul sentimento che sull'aspetto esteriore?? Dedicata a tutti coloro che amano sognare un (bel) po’ e che sanno che essere adolescenti e crescere NON è assolutamente semplice… Baci, milly92 ^^
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just Believe In Yourself- Debora's Confessions'
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Era Solo Un’Illusione

Buon sabato a tutti! Come va?

Questo capitolo introduce dei personaggi particolari, che serviranno a rendere l’atmosfera più leggera a volte, ma c’è anche un momento un po’ duro per Debora…

Comunque, grazie di cuore alle new entry nei preferiti, ovvero Aika_chan, Anthy e giulietta_cullen (potreste farmi sapere cosa ne pensate, per favore? ^^) e a coloro che hanno recensito:

Vero15star: Grazie mille, è sempre un piacere sapere che la propria storia fa appassionare un lettore! Tranquilla, non le toglierò le anticipazioni ^^ Eh si, Deb e Niko sono carinissimi ma mi fa piacere soprattutto il fatto che adori Max, perché è stato il primo personaggio che ho inventato dopo i protagonisti e a cui tengo particolarmente. Spero che anche questo cap ti sia piaciuto!

Giulls: Tranquilla cara, non le toglierò, anzi, mi ha fatto super piacere il fatto che tu le abbia commentate! Cosa ne pensi delle anticipazioni su questo cap? Comunque hai ragione, Daniele come personaggio non è che abbia fatto una bella entrata nella storia, ma non temere, Deb sa cosa fare! ^^ Riguardo al club delle scommesse, potremmo crearne uno nostro ihih! Ho parlato con Deb xD e ha detto che le farebbe piacere se noi ci aggregassimo, ma io vi prenderò parte solo se ne entra  a far parte anche Niko… xD

_New_Mon_: Non le toglierò, tranquilla! Grazie mille, spero che anche questo capitolo ti piaccia come i precedenti!

Volevo dirvi che sto cercando qualche sito come quelli per creare delle bamboline per creare Niko, Deb e gli altri personaggi per farvi avere un’idea di come sono fatti e per mettere un’immagine in ogni capitolo, cosa ne pensate? E in tal caso, potreste consigliarmi qualche sito? Grazie!

Detto ciò, penso che aggiornerò giovedì 30 visto che dovrebbe esserci uno sciopero a scuola…

Adiòs, la vostra milly92.

 

Capitolo 16

Era Solo Un’Illusione

 “… E passa il turno… Niko!”

La voce piena ricca di suspense di Ivan Argenti mi fece sobbalzare per il sollievo, facendomi urlare un “Siii!”  

Io, Dario, Rita, Samanta gli altri life coaches e coloro che avrebbero cantato nella seconda manche eravamo dietro le quinte durante il live della settima puntata ad aspettare il turno di chi si sarebbe salvato nella prima manche, e Niko era stato il primo. La sua performance era stata perfetta come sempre, ma arricchita da un particolare: aveva fatto anche una piccola coreografia!

Dalla tv lo vedevo abbracciare Maria  prima di raggiungerci tre secondi dopo, con un sorrisino soddisfatto e tranquillo.

Lo raggiunsi, radiosa.

“Ti sei salvato per primo! Vedi che avevamo ragione?!” feci entusiasta.

“Si, ma ora basta con questa storia, ho imparato la lezione!” mi rispose, stringendomi a sé e schiacciando il cinque con Dario.

Nel frattempo era stato annunciata anche la “salvezza” di Massimo, che ci raggiunse brandendo la sua chitarra.

Alla fine, ad andare in ballottaggio furono i “Dj” , che al loro ritorno dietro le quinte erano preoccupati e silenziosi.

“Ehi, Vincy, è colpa mia, ti ho portato sfiga da quando faccio parte del tuo club” esclamai a bassa voce, cercando di metterla sullo scherzo.

“Si, ma promettimi che se noi Dj ce la facciamo questa settimana aiuterai me!”

Anche se ero un membro ufficiale, il mio ruolo era ancora quello di aiutare e di decidere le scommesse, così accettai.

La seconda manche fu dura, e ad andare in ballottaggio fu Rosangela, che alla fine fu eliminata da Maria.

La notizia mi fece sentire davvero dispiaciuta per la prima volta, così che qualche lacrimuccia d’addio mi scese: non eravamo chissà grandi amiche, ma Rosangela era una delle poche che sapeva comprendermi nei miei momenti di silenzio .

“Chi si vestirà come me, ora?” le chiesi tra le lacrime, poco dopo la “Sentenza”, ammiccando ai miei jeans stretti e la maglietta pesca a stile impero, simile ai suoi pantaloni bianchi jeansati e la maglia rossa non molto aderente.

“Beh, direi qualcuna dei … “Locos Sounds” fece, ammiccando la tv.  Erano appena entrati ufficialmente in gara, scontrandosi contro un bolognese, Christian, e Livia, una pugliese. Era usanza far entrare un concorrente ogni due puntate, per allargare un po’ il cerchio.

“Dici?” feci scettica, dato che una, dai lineamenti orientali, Annah, era molto cicciottella e l’altra, Giulia, vestiva con ballerine e una vestina abbinata.

“Ma si, e se non ti seguono, beh, non capiscono un fico secco! Anche perché quella cinesina non può permetterselo… Vedremo se Silvia la sfotterà!”

“Ne dubito, non si chiama Debora Di Bene!”

Annalisa mi guardò sorpresa. “Di Bene?!”

“Si, è il mio cognome, no?”

“Ah, giusto!” sorrise, riabbracciandomi. “Vedi, rischiavo di andarmene senza nemmeno conoscere il tuo cognome!”

“Si, ma è stato il pezzo di Baglioni a portarti sfiga” risposi, riferendomi alla canzone che aveva cantato, “Via”, “Ti ha davvero fatto andare via!”.

Alla fine tra i saluti di benvenuto per i Loco Sounds e quelli di addio per Rosangela la serata passò fin troppo velocemente, facendo arrivare le due e mezza di notte senza troppe cerimonie.

“Sono contento che non sia entrato quel Christian” si confidò Niko mentre eravamo in giardino a bere qualcosa tutti insieme.

“Perché? Era bravo” obiettai.

“Si, ma sarebbe successo il casino che successe tra Simona e Rossella: tutti si sarebbero messi in testa che tra noi ci sarebbe stata competizione…”

“Da come parli devo dedurre che è vero” dichiarai. “Dai, non è un male essere intimoriti da un rivale”

“Ma che rivale, siamo due cose diverse, lui è un tipo tutto alla James Blunt, Michael Bublè…”

“E tu infatti avevi intenzione di cantare una canzone di James Blunt in futuro” obiettai con aria da precisina.

Mi guardò, facendo un gesto con la mano come a dire: “Madò!”

“Ok, la pianto” affermai. In realtà mi decisi a smettere d’infastidirlo perché avevo appena visto Rossella e Andrea  arrivare insieme in giardino, sorridenti come al solito.

“Ma guardali!” fece Niko ridendo.

“Lo vuoi uno scoop?” chiesi, con la mia aria da giornalista di gossip.

Ci guardammo con un’aria d’intesa e lui annuii, curioso. “Ti amo quando fai quell’aria da giornalista di cronaca rosa!”

Quella frase, nella sua ingenuità, mi fece diventare un peperone, e gli feci segno di seguirmi lontano da orecchie indiscrete. Ci recammo in cucina, con la scusa di prendere una nuova bottiglia di coca cola, dove per un pelo non caddi per prendere la bottiglia da un mobile piuttosto alto dato che avevo usato la mano sinistra. Niko mi sorresse da dietro, prendendo con abilità la bottiglia che stava cadendo per terra.

“Ouch!” feci, mentre mi stava ancora sorreggendo con le sue braccia. Mi voltai, ritrovandomi faccia a faccia con lui. “Grazie, sono sempre la solita imbranata!” lo ringraziai mentre mi alzavo, ancora più rossa di prima.

“Dai, fa niente, l’importante è che è tutto ok” disse gentilmente. “Allora, qual è lo scoop?”

“Ah!” solo in quell’istante mi ricordai che avevo deciso di violare nuovamente la promessa fatta a Rossella. Lo so, sbagliavo, ma cosa ci potevo mai fare se morivo dalla voglia di raccontarlo? “In poche parole” feci, abbassando la voce, “Rossella sta con Andrea!”

Niko fece una faccia entusiasta, tra l’incredulo e il “Lo sapevo!”. “E come lo sai?”

“Me lo ha confidato lei, so che avrei dovuto zittire, ma so che di te mi posso fidare…” dichiarai.

“Che onore, piccolina!”

Ritornammo in giardino, dove Richard, un membro dei Locos Sounds mezzo inglese, ci accolse con un: “Finalmente! Per caso l’avete fabbricata questa bottiglia?”

“Abbiamo avuto un imprevisto…” fu la secca risposta di Niko.

I Locos Sounds erano entrati da due ore ma già nessuno li sopportava più di tanto:  il fatto che fossero entrati nella settima puntata era già seccante, poiché potevano avere la finale in tasca facendo metà percorso, e poi sembravano altolocati e superiori perché Luke li aveva definiti: “I Maestri di Music’s Planet, da cui ho molto da imparare”.

Erano composti da Annah e Giulia, di cui vi ho già parlato,Richard, un ragazzo di origini inglesi, carino ma apparentemente pieno di sé, Claudio, di origini spagnole, pazzoide e introverso, che apriva la bocca solo per dire cose spiacevoli e offensive. L’unico più bravo sembrava Amedeo, il più anziano che sembrava apparentemente aperto e disponibile. E, soprattutto, era l’unico italiano al 100%.  Insomma, una banda con componenti che vengono da mezzo mondo, per di più insopportabili!

“Insomma, non ho mai capito a cosa servono i life coach” affermò Claudio alle tre meno dieci. “Per me sono solo persone che abusano della nostra popolarità”.

“Cosa? Ma come ti permetti?” iniziò Samanta offesa.

“Ma perché, vuoi dire che stai facendo qualcosa qui?” ribattè.

“Certo che faccio qualcosa! Aiuto il gruppo assegnatomi a muoversi psicologicamente nel mondo in cui è entrato, ascoltando i suoi sfoghi…”

“E poi di certo non perdiamo tempo così, pensa che io sto perdendo settimane di scuola!” aggiunsi.

“Mi sembra un buon prezzo da pagare per essere popolare” continuò imperterrito lui, mentre Annah gli dava una botta nelle costole per zittirlo.

“Ma che popolare! Ma scusa, già è molto che ritieni che noi abusiamo della vostra popolarità dato che sei qui da tre ore e già credi di dettar legge!!”

“Detto legge perché ho ragione, vero?” chiese in generale.

“No che non è vero, per me i life coach sono una bellissima cosa, ci supportano tutti, non solo il cantante a cui sono stati assegnati!” affermò Massimo, lanciandogli un’occhiata torva. Improvvisamente l’atmosfera si era raggelata.

“Infatti! Ognuno di noi, se Dio vuole, avrà bisogno di una specie di manager se farà carriera, e in questo modo ci stiamo già abituando!” disse Luigi.

“Senza la mia life coach probabilmente stasera sarei andato al ballottaggio, senza di lei non avrei rivisto la mia famiglia, non sarei così di buon’umore…” diede man forte Niko, seduto vicino a me, mettendomi una mano sulla spalla.

“Si, ma per te è diverso! Una cosa è avere una life coach e una cosa è avere come life coach una persona che ci piace, lo sappiamo tutti ormai, noi che stavamo a casa e che vi abbiamo visti in tv fino ad ora!” ribattè Claudio.

“Cosa?”

Era calato il silenzio imbarazzato. Claudio aveva una faccia convinta e Niko era senza parole.

“Senti, ma allora perché non te ne sei stato a casa a spiarci dalla tv visto che sei tanto bravo? Sembra che il  tuo scopo qui sia quello di romperci le scatole e offendere!” rispose Niko cercando di alzarsi, mentre lo trattenevo con forza.

“Osi dire che è una menzogna?”

“Non sono cazzi tuoi! Ora chiedi scusa a tutti i life coach o…”

“O...?”

“O qui vivrai una convivenza in stile lager nazista!” affermai, “Non è giusto offendere persone che stanno qui da più tempo di te, e di certo non sei nessuno per giudicare! Il tuo gruppo non ne ha nemmeno ancora uno! Voglio vedere come lo tratterai il vostro life coach quando verrà, domani!” 

Esplose un coro di “Giusto!”, e, cosa fenomenale, anche Annah e Richard approvarono. Li guardammo sbalorditi, e Richard rispose: “Concordo sul fatto che Claudio ha sbagliato, tutto qui”.

Così quella sera,anzi, quella mattina,andai a dormire ancora più tardi del solito, con la testa piena delle cretinate di Claudio.

“Si, ma per te è diverso! Una cosa è avere una life coach e una cosa è avere come life coach una persona che ci piace, lo sappiamo tutti ormai, noi che stavamo a casa e che vi abbiamo visti in tv fino ad ora!”

Lo sognai in una piazza stile Settecento, su un patibolo, e Niko e Max che gli volevano tagliare la testa… Per questo la mattina dopo, quando lo vidi a colazione, per un pelo non scoppiai a ridergli in faccia. Ma, sorpresa, aspettò che ci fossimo tutti per poi dire, alzandosi: “Vabbè, comunque scusatemi per le cretinate che ho detto ieri sera”.

Chissà chi lo aveva obbligato!

Forse si aspettava un applauso, perché si risedette un po’ deluso e Annah, dall’alto dei suoi tre toast con la Nutella, gli diede una pacca di consolazione.

“Lo odio quel Claudio, lo odio” borbottai un’oretta dopo, mentre io e Niko lo scrutavamo mentre parlava con Amedeo e Giulia.

“Pensi che abbia ragione?” mi chiese.

“Cosa?” domandai esterrefatta. “Ma stai bene?”

“Ma no, non sulle offese” spiegò, “Su quello che mi ha detto, che sono contento di te perché… Perché mi piaci”

Lo fissai senza parole, senza sapere cosa dire.

“Che? Ehm, è una cosa tua, cosa ne posso sapere io…” borbottai, come al solito imbarazzata quando si toccava quel tasto dolente, mentre le mie viscere ballavano la conga.

“Se così fosse avrebbe ragione” ragionò. “Ma perché, pensi che con te mi comporti diversamente?”

“No, ti comporti come sempre…”

“Si, tranne per quell’incidente prima di tornare a casa, vero?”

Il suo tono era quasi spensierato, e quasi quasi si leggeva un velo di malinconia. Non risposi, e alla fine lui se ne uscì con un: “Ehi, sto parlando di quel bacio, mica del fatto che ti chiederò di sposarmi! Cerca di essere meno impacciata!”

Divenni scarlatta, con il cuore che mi arrivava in gola. “Ehi, calma! Ma quale bacio, poi?Non c’è mai stata una cosa del genere tra noi, ci stavamo per baciare, anzi, tu mi stavi per baciare…”

“Ma tu mi avevi fatto capire che ti andava bene” osservò.

Calò un silenzio interminabile, mi sentivo una stupida, invece sembrava che per lui stavamo parlando del tempo che avrebbe fatto l’indomani!

“Se ti imbarazzo mi sto zitto,ma volevo approfittarne per chiarire” si scusò, avvicinandosi.

“Oh, no, ma non qui” accettai, conducendolo nella mia stanza e chiudendo la porta a chiave in modo da restare indisturbati.

Lo guardai, invitandolo a parlare, e si decise a farlo dopo qualche secondo. Sceglieva le parole con cura, e scrutava ansioso il poster di Laura Pausini affisso da Rita.

“Mah, niente, solo che non ne abbiamo più parlato da quella prime time ed io non so mai come sentirmi, cioè, non so se tu te la sentivi…”

“Beh, si, ovvio! E’ inutile che giro intorno” ammisi, guardando per terra.

Ero sicuramente impazzita…

Niko mi si avvicinò, e fece un sorriso stiracchiato. “Anche io me la sentivo,eri così bella in quel momento, ma forse è meglio che siamo stati interrotti, no? Siamo pur sempre in un programma tv, ed io ora ci tengo ad averti come amica”

Quella parole mi colpirono come un colpo al cuore, sentii l’aria svanire, i polmoni scoppiare, la stanza mi girava intorno… Un coro di “Illusa!” mi rimbombava nelle orecchie, ma mi dissi che c’era da aspettarselo.

“Oh, ma certo, si” feci con aria assente.

“Ok, allora è tutto ok?”

“Certo, si, si, fai finta che non sia successo nulla! Ma non spararmi neppure più domande come “Secondo te mi piaci?” visto che la pensi così, no?” affermai decisa, cercando di ritornare normale.

“Si, era per chiedere, ovvio che mi piaci, ma non nel senso amoroso!” si giustificò, aprendo la porta.

Sbuffai alle sue spalle, e quando incontrai quel Claudio quasi gli voltai la faccia e mi astenni dal mandargli qualche maledizione solo grazie a Vincenzo che mi raggiunse tutto pimpante. “Deb, vieni!” mi disse in tono eloquente.

“Si, scusa Niko, vado un attimo da lui” feci, e mi allontanai. Raggiunsi la stanza dei ragazzi che faceva da sala riunioni.  

“Io proporrei una scommessa a discapito ad uno dei membri ufficiali” iniziò a proporre Francesco, guardandomi intensamente e con un’aria maliziosa. Non gli era andato giù il fatto che l’avessi scoperto, qualche giorno prima.

“Cioè?”  domandammo in coro, mentre io pregavo tutti i santi di non far uscire qualche scommessa che avesse come soggetto me e Niko.

“Cioè… Secondo voi, a Niko piace Deb come dice Claudio o no?” esclamò, prima di scoppiare a ridere vistosamente. Luigi, però, rideva più forte di tutti, e subito iniziai a farmi qualche domandando idiota: dopotutto era il suo compagno di stanza… E se già sapeva del “palo” che avevo ricevuto?

“Tranquillo, non c’è niente da scommettere, tranne se non vuoi farmi vincere” lo interruppi, con falsa voce soave. “Perché già so la risposta,  abbiamo appena finito di parlarne”

L’affermazione fu seguita da un silenzio da tomba, e ringraziai il cielo quando Vincenzo disse: “Ok, ok, allora… Scommettiamo proprio su Claudio! Io scommetto che riuscirà ad ambientarsi, e visto che il mio gruppo ha vinto il ballottaggio, tu mi aiuterai a farlo integrare nel gruppo, Deb!”

Inutile descrivervi la mia reazione…

Insomma, dovevo aiutare a far integrare nel gruppo e far risultare più accettabile la persona grazie a cui, se non avesse aperto bocca, mi sarei ancora potuta illudere!

 

Qualche Anticipazione:

“No, il cuscino era troppo scomodo e le lenzuola non erano perfettamente stirate, oltre al fatto che sono abituato a dormire in lenzuola di seta…” fu la sua risposta, come se stesse dicendo qualcosa di ovvio.

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“Eh, si, e pensa che lo fa gratis…”

“Guarda che potrei anche metterci del veleno, lì dentro…!” sogghignai.

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“Pensavi all’ammiratore sconosciuto?” mi chiese, indicando le rose, a cui ero vicinissima. 

“Diciamo, più che altro al mio ex” risposi vaga, alzandomi e sedendomi sul letto.

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“Va beh, chi se ne frega…” obiettai.

“Me ne frega, non devono permettersi di dire cose false su di te, specialmente offendere in quel modo!”

________

“Sei stato tu?” esclamai sbalordita, ricollegando quella canzone alla rose.

“Si, spero ti siano piaciute!”

 

  
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