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Autore: Alexiel94    10/11/2014    1 recensioni
[Questa storia partecipa al contest "Frammenti di Protagonismo (di dèi, semidèi, inferi, spiriti della natura e Cornucopie Olimpiche) - I edizione" indetto da MaryScrivistorie sul forum di EFP]
[Missing moment | Lievi spoiler Blood of Olympus]
Se le amazzoni fossero entrare in guerra contro i romani questi non avrebbero avuto alcuna possibilità di sopravvivere. Non poteva assolutamente concedersi il lusso di morire. Doveva avere successo per accorrere in soccorso di Reyna.
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hylla
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Nickname forum & EFP: Alexiel94
Titolo: The raising fighting spirit
Personaggio: Hylla Ramirez-Arellano
Prompt: Anello
Rating: Giallo
Genere: Introspettivo, Angst
Pairing: -  
Note e avvertimenti: Missing moment di SoN, lievi spoiler di BoO. 

Introduzione: 
[Questa storia partecipa al contest "Frammenti di Protagonismo (di dèi, semidèi, inferi, spiriti della natura e Cornucopie Olimpiche) - I edizione" indetto da MaryScrivistorie sul forum di EFP]
[Missing moment | Lievi spoiler Blood of Olympus]
Se le amazzoni fossero entrare in guerra contro i romani questi non avrebbero avuto alcuna possibilità di sopravvivere. Non poteva assolutamente concedersi il lusso di morire. Doveva avere successo per accorrere in soccorso di Reyna.

NdA: Non ho mai scritto di Hylla come personaggio principale, per cui posso solo sperare di essermi mantenuta IC. 
Mi sono ispirata all'omonima colonna sonora dell'anime Naruto (The raising fighting spirit).
Come già detto, questo è un missing moment di SoN, più precisamente quello dell'ultimo duello di Hylla e Otrera, ma vi saranno alcuni spoiler di Blood of Olympus perché accenno ad alcuni avvenimenti del passato di Hylla narrati appunto nell'ultimo libro della saga.
Buona lettura. 



 
The raising fighting spirit

L'arena si trovava al piano più basso della sede delle Amazzoni. 
Era uno spazio circolare di dieci metri di raggio, con attorno tre file di gradinate disposte in due semicerchi. Solo due spazi lasciati per le porte a grata da cui entravano i contendenti impediva loro di toccarsi.
Fu da una di queste porte che Hylla fece il proprio ingresso, nascondendo la tensione che provava. Era vero, aveva già vinto un duello di mezzanotte, ma doveva ammettere che gran parte del merito era dovuto alla fortuna. Aveva distratto Otrera sollevando parecchia terra, che le era finita negli occhi, e aveva approfittato del momento per trapassarle il cuore. 
Dubitava di potere vincere nuovamente nella stessa maniera.
Trasse un profondo respiro, cercando di calmarsi. Lei era la regina delle Amazzoni, non quell'anima fuggita dal Tartaro. 
Con pochi passi raggiunse il centro dell'arena, ove squadrò la sfidante. Otrera dal canto suo ghignava, sicura della vittoria.
Quando un possente gong annunciò lo scoccare della mezzanotte Hylla estrasse la propria spada, giusto in tempo per intercettare il colpo di Otrera. Un dolore acuto le attraversò tutto il braccio per pochi ma intensi secondi, ma portò subito la mano sinistra sul polso destro per mantenere una salda presa sulla parata.
-Cosa c'è, regina?- domandò Otrera con un ghigno. -Già in difficoltà dopo un colpo solo?-.
Hylla non rispose, ma digrignò i denti e fece un balzo indietro e studiò attentamente la sua avversaria, cercando di comprenderne le intenzioni. Era ben consapevole che non avrebbe mai potuto sopraffare la figlia di Ares con la forza bruta, ma lei era figlia di Bellona, che non era solo guerra ma strategia militare.
La spada di Otrera discese in un arco e stavolta Hylla ritenne più saggio scansare il colpo piuttosto che pararlo. Balzò agilmente di lato e cercò di approfittare del momento di sbilanciamento dell'avversaria per cercare di colpirle la schiena, ma Otrera usò il piede come perno per suotare il busto e intercettare il suo fendente. Per essere una morta era decisamente agile.
L'urto tra le lame fu talmente violento da generare scintille, che si dissiparono mentre le due contendenti erano cercavano di prevalere l'una sull'altra. Hylla sapeva di non potere reggere ancora per molto, difatti attendeva l'occasione per spiccare un balzo indietro e tornare successivamente all'attacco. Questa occasione però non venne mai, poiché ricevette una pedata sul ginocchio che le fece perdere la posizione. 
La spada di Otrera si abbatté sulla sua spalla facendo esplodere puntini rossi nel suo campo visivo tanta fu la ferocia del dolore. L'arma di Hylla cadde a terra e l'altra approfittò per colpirla al petto con l'elsa della sua. 
Il respiro mancò a Hylla per diversi secondi, quando anche un potente calcio le arrivò nel plesso solare. Umiliata e stremata, cadde sulle proprie ginocchia nel disperato tentativo di resistere al dolore e riprendere fiato.
-Sai, ho proprio intenzione di umiliarti prima di ucciderti- disse la voce di Otrera, da qualche parte sopra di lei. -Ora posso tornare dagli Inferi, ma morire non è affatto una bella esperienza. Te la farò pagare per avermi uccisa ieri sera-.
Un altro colpo giunse sulla schiena, tra le scapole. Hylla si accasciò a terra, tra le urla di scherno delle amazzoni legate a Otrera e quelle di preoccupazione di Kinzie e le altre a lei fedeli. Sputò sangue, chiedendosi se quella fosse veramente la fine. Poggiò le mani davanti a sé per rialzarsi e l'occhio le cadde sull'anello che portava al medio destro, raffigurante il simbolo di Bellona.
Reyna.
Dei ricordi insorsero involontari. Due ragazzine a San Juan, in cerca di rifugio nelle cucine di un noto ristorante; quelle stesse ragazzine in fuga da Porto Rico, per mettere quanta più distanza possibile con i loro fantasmi; infine una promessa. 
Rivide se stessa quattro anni prima mentre regalava quello stesso anello alla sorella, che di anni ne aveva solo dodici.
-Non andartene!- le aveva detto Reyna, implorante. 
Hylla si era sentita in colpa a non cedere alla sua supplica, ma in qualche modo sapeva che il Campo Giove non era la sua strada. Aveva preso la mano della sorella e la aveva chiusa attorno all'anello ivi posato pochi istanti prima.
-Anche se ora ci separeremo non significa che non ci rivedremo più. Tieni questo anello col simbolo di mamma, sarà come se io fossi ancora con te-.
-Ma non ci sarai- aveva sbuffato Reyna.
Hylla l'aveva abbracciata, in parte per consolarla e in parte perché non sapeva come replicare. Sua sorella era fin troppo sveglia certe volte.
-Ti prometto che ogni qualvolta avrai bisogno io ci sarò-. 
Guardare l'anello di sua sorella le trasmise una strana sensazione di calore in tutto il corpo.
Se le amazzoni fossero entrare in guerra contro i romani questi non avrebbero avuto alcuna possibilità di sopravvivere. Non poteva assolutamente concedersi il lusso di morire. Doveva avere successo per accorrere in soccorso di Reyna.
Questo pensiero le diede nuova energia. 
Decise di improvvisare un piano, continuando a fingersi sul punto di perdere i sensi. Udì i passi di Otrera alle sue spalle, seguita dalla sua voce.
-Proviamo a scoprire quanto la nostra regina può resistere con un polmone perforato?-.
Ora, pensò Hylla gettandosi di lato nello stesso momento in cui la spada dell'altra donna colpì il pavimento dell'arena, generando una crepa. Rotolò su un fianco, ignorando la spalla pulsante di dolore, e afferrò la propria spada. Si rialzò in un istante e, approfittando dell'effetto sorpresa, si scagliò contro Otrera.
Questa urlò di dolore quando la spada della giovane affondò nel suo fianco, producendo uno zampillio di sangue. Hylla non si arrestò, come una furia cominciò ad abbattere fendenti e stoccate contro la figlia di Ares, che faticava sempre più a starle dietro. La giovane si muoveva con agilità, schivando o parando i colpi di Otrera, e rispondeva con una potenza di cui non si era mai creduta capace. Quando la sua lama intercettò il colpo ascendente dell'avversaria e lo sguardo le cadde nuovamente sull'anello con la torcia e la spada incrociate comprese: lei non era in possesso di tutta quella forza fisica, ma il risorgere del suo spirito guerriero doveva avere colpito Bellona, che le aveva elargito la sua benedizione.
Forte di questa consapevolezza, Hylla mulinò la spada per poi abbatterla con violenza sul fianco di Otrera. Le loro lame si incrociarono nuovamente, ma stavolta la figlia di Bellona sfruttò l'arma dell'avversaria per darsi la spinta tale da aiutarla a ruotare su se stessa. Mise la propria spada in posizione orizzontale e con un ultimo movimento coordinato di gambe e braccia recise la testa a Otrera, che fece un volo di un paio di metri prima di toccare terra con un macabro tonfo.
-Sono io la regina delle amazzoni- disse, ansimando per la fatica.
Per un attimo calò il silenzio più assoluto sull'arena, carico di attonimento e tensione. I secondi passarono, il corpo di Otrera non riprese vita. La battaglia era ufficialmente e finalmente vinta.
Un urlo di trionfo si diffuse dalle amazzoni a lei leali, prima che queste la raggiungessero. Hylla si ritrovò stretta nell'abbraccio di Kinzie e venne ben presto sollevata dalle altre ragazze, che urlavano -Hylla Ammazza Due Volte! Hylla Ammazza Due Volte!-.
La regina delle amazzoni sorrise a quel soprannome, ma non era ancora il momento per festeggiare.
-Radunate le armi, si parte per il Campo Giove!-.
Reyna, sto arrivando

   
 
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