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Autore: Regina Acqua    11/11/2014    4 recensioni
Feliciano e Romano sono due fratelli.
E si vogliono bene ma....entrambi sanno che è una triste bugia.Che non basta l'affetto che li lega per farli restare insieme
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Eccovi l’ultimo capitolo,spero che questa storia vi sia piaciuta un pochino.
Io ho scritto con piacere.
Buona lettura!



Lovino si era alzato tranquillamente quella mattina. Aveva fissato il letto vuoto del fratello e gli aveva dedicato un pensiero prima di iniziare la giornata.
Si era recato a scuola controvoglia ,aveva assistito a delle lezioni noiose e aveva preso un cinque in matematica. Tutto nella norma.
Era tornato a casa ,aveva pranzato e si era riposato fino all’ora dell’incontro con Feli.Erano ormai pomeriggio inoltrato,fuori stava per diventare buio e una strana malinconia scese nel cuore del ragazzo. Non aveva voglia di alzarsi dal divano,non aveva voglia di muoversi ,era come se un peso lo trattenesse. Era come se  qualcuno avesse una catena legata al suo cuore e alla sua gola e poco a poco stringesse,un pochino di più per ogni minuto che passava.
L’orologio  batté le cinque e una sveglia trillò. Era davvero l’ora di andare da Feliciano…
 
Sospirando il più piccolo dei  Vargas guardò fuori dalla finestra preoccupato,Lovino non era mai in ritardo,se doveva recarsi in ospedale,era sempre stato puntuale a volte arrivava in anticipo! Ma quella mezz’ora di ritardo?Che gli fosse successo qualche cosa?
 
Passarono le ore e Feliciano si mise il cuore in pace,magari Lovino aveva da studiare,magari non poteva venire perché era uscito con un bella ragazza…magari si era semplicemente dimenticato,magari non ne aveva voglia.Tutto qui. Stava sfogliando pigramente una rivista nella saletta comune quando  una donna,che riconobbe come sua madre gli si avvicino con un volto straziato e il cuore a pezzi,Piangeva,sconvolta mentre gli gettava le braccia al collo.
-L-Lovino è…Lovino è….
Morto.
Morto.MORTO .
L’avevano investito poco fuori da casa sua,mentre attraversava. Cadendo aveva battuto la testa ,sbattendola contro il marciapiede. L’auto non si era nemmeno fermata.
Feliciano era stato dimesso per qualche giorno e partecipò ai funerali. Si sorprese nel vedere quante persone c’erano lì a piangere Lovino Vargas,di solito suo fratello non parlava mai dei suoi amici.
Il ragazzo si strinse nel giubbino blu e ingoiò altre lacrime,erano giorni che piangeva,versava lacrime in cucina quando trovava dei ricettari scarabocchiati dalla calligrafia minuta ma elegante del fratello. Quindi Lovi cucinava?Lui non lo sapeva,non glielo aveva mai chiesto.
Piangeva nella loro stanza ,per ogni foto sul muro e i biglietti dello stadio,incorniciati .Era andato a vedere il Napoli?Suo fratello tifava il Napoli?Da quanto?Il mondo di Feliciano crollò …si sentiva egoista.
Quando Lovino arrivava  a trovarlo parlavano di arte e delle sue cure,non gli aveva mai chiesto che squadra tifasse,non gli aveva mai chiesto  qual’era il suo piatto preferito.
E ora eccoli lì. Uno disteso e uno in piedi.
Andava ogni giorno a trovarlo,anche cinque minuti,così come Lovi aveva fatto per lui.
Capitò una volta che incontrò un ragazzo,alto e con i capelli scuri,occhi verdi e una maschera perenne addosso.
-Ciao. Salutò educatamente il giovane non sapendo bene chi fosse.
Il ragazzo lo guardo qualche secondo,posò lo sguardo sulla lapide  ma gli occhi verdi tornarono subito su  di lui.
-Hola….Un profondo accento spagnolo aveva marcato quel saluto.
Restarono in silenzio per qualche minuto a fissare il marmo poi Feliciano prese coraggio e domando.
-Sei…eri…un suo amico?
-No….Lovino era di più che un ‘amico per me. Era il fratellino che non ho mai avuto..Quando ti ho visto ho pensato di avere le allucinazioni-Ammise ridendo tristemente –Mi chiamo Antonio.Piacere. Concluse con un sorriso tirato o l’ambra di esso.
-Io sono Felicnao….
-Si’,so chi sei. Lovino parlava sempre di te ,a volte anche bene.
Le labbra del piccolo si arricciarono in un sorriso,suo fratello sarebbe stato sempre uguale,mentre l’altro sospirò:-Pero’ sono venuto a dirgli addio…. domani torno in Spagna
I due parlarono a lungo,di Lovino e del futuro,Feliciano scoppiò in lacrime,confessando a quell’estraneo tutti i suoi sentimenti e i suoi sensi di colpa,quella persona conosceva così bene Lovino che sembrava di parlarci assieme. Era incredibile come era riuscito a sotterrare quei sentimenti con la sua famiglia e fosse crollato proprio con il “fratello” di Lovino.
Si fece tardi e buio.
Antonio e Feliciano si salutarono caldamente perché non si sarebbero più rivisti. Antonio l’indomani sarebbe tornato in Spagna ,per sempre.
Feliciano avrebbe ripreso la scuola,fino a quando la sua salute glielo avrebbe permesso.
E Lovino?
Lovino li avrebbe protetti ,in qualche modo,dal mondo in cui stava giacendo,


 
Grazie ancora a tutti.
Regina  Acqua.


 
   
 
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